P. GIOVANNI STEIN, S. J.
La Compagnia di fiesfl e le scienze fisiche e matematiche (*) S u ~ o ~ S i i l l u s t r a n o i c o n t r i b u t i ehe d u r a n t e quattro seeoli l'ord i n e dei G e s u i t i ha p o r t a t o alle s e i e n z e fisiche e m a t e m a t i c h e .
P e r s t i m a r e nel sue giu~to va.lore il c o n t r i b u t e delI~ Comp~gnia di Gesfi al progresso delle Scienze Fisiehe e M a t e m a t i c h e bisogna t e n e r e co n to del fine che si pr opos e S. I G ~ z I o nel f o n d a r e l~ Compagnia~ che l~ m a g g i o r glori~ di Die e 1~ s a l u t e delle ~nime. Circ~ l ' a n n o 1540 il sue ideale n o n era al t ro che r~ccogliere i n t e r n e s~ u n g r u p p o di uom i ni apostoliei, qu~li i P P . L ~ u ]3. FABLE e n o n ~ll'ultimo luogo S. I~A~OESCO S~VE~O~ i qu~li s e m p r e ~ v r e b b e r o d o v u t o st~re p r o n t i per recarsi d o v e la lore presenz~ sarebbe st~t~ pifi proficu~ ~1 fine p r o p o s t o . C e r t ~ m e n t e n o n i n t e n d e v a fond~re u n ordi ne di l e t t e r ~ t i d~ t~volino o di m ~ t e r a a t i c i e n~turalisti, e n e m m e n o u n o r d in e a d d e t t o a l t ' i n s e g n a m e n t o . L~ bolla di a p p r o v a z i o n e di PAOLO I I I p~rl~ bensl dell~ (( eruditio p u e r o r u m et r u d i u m ~), m a quel p~sso si riferiv~ solt~nto ~ l l 'i ns egnam e nt o del C~techismo, ta,nt o n e g l e t t o in quei t e m p i . P e r 6 dodiei anni d o p e S. I ~ z ~ o ~ nell~ sua red~zione delle Costituzioni, d e d i c a v a non mono di 17 Capitoli all'insegn~mento. I m o t i v i di quel e a m b i a m e n t o era,no due: 1 o la neeessit~ di p r o v v e d e r e
(*) Questa cor~fereaza, alla quMe il Seminario ~ state invitato, fu ~enuta ~lla Universi~ Cattolica del Sacro Cuore, che l'ha pubblica~a nel volume: I t I V Cente. ~ario della costituzione della Compagnia eli Gesle - Con]erenze commemorative tenute alla Universitd Cattotica del Sacro Cuore - - 2-11 maggie 1941 (Pubblic~zioni dell~
UniversitY, serie V, vol. XIX, Milano, Vit~ o Pensiero, 1941-XIX). La conferenza ripubblicata in questi Rendiconti col conser~so dell'Autore e del Re,tore dell'Uni. versits Cattolica, Ecc. P. AGOSTI~r G~.LLI, ai quali la Direzioae del Seminario esprime vivi ringraziamenti (N. d. D.). Sem~teo'~o
Mat.
e F~S. (l~ M i . l a n o
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all~ solid~ s seientifica degli scolastici della Compagnia e2 ~ il desiderio u r g e n t e di molti vescovi e principi, p r i n c i p a l m e n t e delia Germania, c h e l a Compagnia si inc~ricasse dell'istruzione della g i o v e n t h studiosa~ per salvaguardarne la fede e i buoni costumi in quei t e m p i burrascosi. Cosi ben presto l ' i n s e g n a m e n t o ~ divenuto uno dei c a m p i principali dell'attivith della CompagnJa, la quale nell'anno 1750 con~ava 669 collegi con ] 76 eonvitti. Nella seconda m e t h del secoto X V I gli studi si orien~ava.no a p p e n a verso ]e scienze esatte; la p a r t e di g r a n lunga maggiore del t e m p o si consaer~va alla retorica, l~ filosofia e la teologia. I~ppure il Collegio l~omano gi~ ne11592 e o n t a v a ira i suoi professori u n C~IsToF0]zO CLAVIO, I~:EuCLID]~ del secolo X V I ))~l ' e m i n e n t e p r o p u g n a t o r e della r i f o r m a Gregoriana del Calendario, di cui il P ~ p a SIs~'o V a v r e b b e d e t t o : (( Si Jesuitm nulla alia re de orbe ~errarum bene fuissent meriti, id t a m e n laudis iis cederet, quod CLAVIUS m a t h e m a t i c u s t a m eruditus et celeber, e scholis e o r u m prodierit ~,. (~CLAvY~s,~, cosi dice il F~IscH, editore delle opere di KEPLEI~, (( m a t h e m a t i c a laude floret~ non quod nova evigilaverit, sed quod eximia fuit docendi aliorumque opera in s u u m n s u m v e r t e n d i facultate. Cog n i t a h a b e b a t v e t e r u m r e c e n t i o r n m q u e seripta, e quibus m i r a facilitate n u c l e u m e x c e r p e b a t eaque in o p t i m a m f o r m a m conversa r e d d e b a t , ira ut a multis i n v e n t o r r e r u m ab ipso p r o d i t ~ r u m videretur et a plurimis quasi princeps m a t h e m a t i c o r u m coleretur ,. ~(La sua edizione dell'EUCLIDE,dice il C A ~ O ~ nella sua storia della m a t e m a t i c a , ~ ancor sempre indispensabile per ricerche storiche, e la su~ Geometria pratica ~ u n m a n u a l e esemplare, per quel tempo perfetto ,. Nella scuola di quel maestro ideale si sono formati diversi discepoli di g r a n d e t a l e n t o : u n P. GI~IE~NBEI~GEI~successore del CLAu e i n v e n t o r e della m o n t a t u r a p a r a l l a t t i c a dei telescopi, il P. RIccI, il g r a n d e ~ s s i o . nario della Cina~ il P. B~A~CA~I, professore di m a t e m a t i c a in P a r m a , il P. GULDI~'~professore in Vienna ed in Gra~z~ a u t o r e della notissima regola p e r c~lcolare la superficie e il v o l u m e di u n a figura di circonvoluzione~ il P. G]~EGO~IO DE SAII~T-~INCE~NT~professore di A n v e r s a e L o vanio. lVel prineipio del secolo X V I I sorgono astronomi e m ~ t c m a t i c i da o~ni parte. La Compagni~ di Gesh prende p a r t e al m o v i m e n t o generale: n o n gli m a n c a n o seienzi~ti illustri: SCttEI~E~ KmCttEa, ]:~ICCIOLI~ GRI~[ALDI~ P r e s c i n d e n d o dalla questione, ehi abbia per caso visto p e r primo le m a e c h i e solari, egli ~ cer~o~ come dieeva LALA~-DE~ Che nessnno le h a osservate cosi e s a t t a m e n t e come SCHEINEI~~ ~el]a S~la Rosa Ursina (1630), egli ne h a d a t a la teoria eompleta, h a d a t a la d u r a t a e s a t t a della
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rotazione media del sole, ha misurato F i n d i n a z i o n e dMl'equatore solate sull'eclittica; ha osservato per primo e h e l a rotaziono del sole pih r a p i d a Ml'equatore che helle regioni pill vicine ai poli, h a segnalato il m o v i m e n t o proprio delle macchie. Egli h a scoperta la p e n o m b r ~ delle macchie, 1~ granulazione e le fiaccole sulla superficie sol,re; h a constataro, insieme con GALILEI, che le macchie p r o p r i a m e n t e dette si f o r m a n o soltanto in u n a zona s t r e t t a i n t e r n e all'equa~ore, d a l u i ehiamat~ zona reale. EgIi h a persino espresso l'ipotesi m o d e r n a , ehe il nucleo del sole girl con u n a velocitg di rota.zione diversa da quell~ degli strati esteriori. Egli l u i l primo ad usare ml ocul~re convesso al telescopio e u n vetro offuscante per temper~re l'intensitg della luce solare. ~ell,~ su~ opera: Oculus, hoe est ]undamentum opticum (1619) egli descrivo gli esperimenti f a t t i per d e t e r m i n a r e la rifrazione della luce nei diversi liquori dell'occhio~ e per provare c h e l a retina ~ 1~ sede della facol~g visiva, e spiega la facoltg di aecomod~zione dell'occhio. L'astronomo ttEVELIO di D~ntzig lo chiam~ (,incomparabilis et omnigenm eruditionis virum, u t in h a c m a t e r i a (delle macehie solar/) omnibus p a l m a m quasi prmripuisse dici possit )). Lo SCHEI~'E~ ~ p u r e i n v e n t o r e del pantogr~fo, strumen~o per copiare meeeanicamente disegni. ll P. ATA~ASlO Kn~ct~EI~ (1634-1680), professore al Collegio l~om a n e , fu uno dei dottissimi uomini del sue tempo, in m a t e r i a di filosofia, di m a t e m a t i c ~ , di fisica, di meccanica, di stori~ naturMe, di filologi~, di storia, r uomo celeberrimo % dice LEI]~IZ, ~(di gloria immor~ale ~,. Nella sua oper~ Magnes sire de arte magnetica, dh n n m e t o d o per determin~re con un~ bilancia l~ forza di tin m a g n e t e ed egli osserv~ che anehe il ferro rovente ~ attira~o d~ u n magnete. ~N'el sue M~tndus subterraneus si trovano delle carte rimarehevoli detle correnti m a r i t t i m e : 1~ corrente equator/Me dell'Oeeano P~cifico e 1~ corren~o costier~ del Per{l; e si vede, come la mare~ a t l a n t i e a elltra nel ~Iare del ~ o r d da due l~ti: per la 3[aniea e girando iIttorno alle isole Britanniche. P e r studiare la n a t m ' a dei vulcani discese Ilel eratere del Vesuvio; come LEIB~IZ, egli c o n s i d e r a w l~eruzione come u n a prova dell'incandescenza i n t e r n a del Itostro pianeta. E q u a n d o nel 1656 in ~apoli infuriava la peste, Kn~om~l~ per Pesame del sangue di u n malato si convinceva che i propagatori della peste erano degli animMucoli cosi piccioli che si potrebbero soltanto vedere con ~m potentissimo microseopio. I1 g r a n d e merito del KmcI~Ea per le scienze n a t u r M i consiste in primo luogo nell'averei da~o u n a idea complessiva dello state della scienza contempor~nea. Quaran~aquattro volumi sta.mpati e u n a corrispondenza raec o l t a in eentoquattordici volumi fanno testimonianza della sua stup e n d a operosits ed il 3[useo Kircheriano a l~oma dg prova della sua passione di eollezionista instancabile.
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Ii P. R.ICClOLI~ p r i m a proiessore di filosofia e teologia in P a r m a , poi professore di as~ronomi~ in Bologna., nel ~651 diede alia luee il sue Almagestum Nov.urn in due volumi, cui nel 1665 aggiunso la su~ Astrohernia Re]ormata a ~o~isa di supplementoo E ' un lavoro di gran mole, di u n a s t u p e n d a erudizione, in cui sono esposte le opinioni di t u t t i gli autori~ dM primi tempi, u n a vera enciclopedia dell'astronomia, la quMe ssmpre eonserver~ il sue vMore, come un v a s t o repertorio. I v i pure si trov~ l a descrizione degli esperimenti, f a t t i da hfi insieme con il P. GRI~[ALDI, p e r determinare l'influsso della resistenza dell'aria sulla cad u t a dei corpi. N o t i s s i m a ~ la sua carla della L u n a , f a t t a secondo le osserv~zioni del P. G~riV~ALDI, con la descrizione ed i n u o v i n o m i da lui dati a 600 erateri ~ n o m i di astronomi ed Mtri scienziati ~ e con le n u m e r o s e osservazioni della librazione della Luna. I1 P. F~. ~L G R n v ~ ] ) I (1613-1663), f u per 25 anni professore di lettera~ura, m a la sua inclinazione lo v o l g e v a verso lo studio della fisica e dell'astronomia, a eui si dedic6 eselusivamente negli ultimi anni della su~ vita. Nella sua opera p o s t u m a _Physieo-mathesis de l~minis eoloribus et iride, aliisque annexis (1665) eg]i descrive le osserv~zioni del fenomeno, seoperto da Iui e chiam~to la diffrazione della luce, f e n o m e n o esaminato pih t a r d i d~ H o o K ~ e )~Ew~o~, e spiegato dM ~RESI~EL con la teori~ o n d u l a t o r i a della luce. L a sua opera da pioniere m e r i t e r e b b e di essere p u b b l i c a t a n u o v a m e n t e . P a r l a n d o dei Gesuiti e delle seienze n a t u r a l i nel principle del secole X V I I conviene dire u n a b r e v e p a r o l a del lore contegno a riguardo della quest, lone gMileian~. Comlmemente si riconosce, che fine Ml'epoca dei decreti anti-copernicani esisteva u n a relazione assM b e n e v o l a fra GALILEI e i G e s u i t i principMmente i suoi colleghi al Collegio R o m a n o , e che anzi parecchi Gesuiti con l'Mto a p p r e z z a m e n t o delle seoperte di GALILEI congiungevano u n a inclinazione verso il sistema eopernicano. Gis p r i m a del 1588 il CLAvlo s i l v a in comunicazione con GALILEI, il quale fine alla di lui m o r t e gli dimostr6 grande affezione e s t i m a ; hell'anne 1611 lo ehiama un vegliardo v e n e r a b i l e per et'~, scienza e bont~. Q u e s t a amicizia e o n d i v i d e v a p u r e il discepolo e successore del P. CLAVIO, il P. CRISTOFOR0 GRLENBERGEI~. NelFoccasione del sue soggiorno in R o m a nel 1611 il GALILEI string e v a n u o v e amicizie con gli scienziati del Collegio R o m a n o . I n un'Accademia celebra~a nel maggie, presente GALILEI, l'oratore, P. v x ~ ~[AELCORE, t r a t t a v a con grande lode delle n u o v e scoperte del grande seienziato. ]~ verso il medesimo tempo, a richiesta del Santo Card. BELL~R~n~O~ u n a dichiar~zione dei q u a t t r o m a t e m a t i c i del Collegio coni e r m a v a la giustezza delle scoperte eosi sensazionMi del GALILEL
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Q u a n t o alia teori~ copernieana, i Gesuiti, da una parte, sotto il fascino di quelle scoperte, inchinavano verso il n u o v o sistema~ d' ultra p a r t e si t r o v ~ v a n o sotto l'ineubo di una esegesi in a n senso t r o p p o strett a m e n t e letterale. Dopo e h e l a Congregazione delFIndice avev~ proibito gli scritti per il n u o v o sistema e e e n s u r a t a l~ dottrina~ i Gesuiti hanno a d o t t a t o il p u n t o di v i s t a c o m u n e degli uomini di Chiesa. H a n n o rieonoseiuto l'autorit~ del deereto n e l l a s u n p r o p r i a portata~ e se ei5 s hanno appoggi~to e f~vorito un'opinione errone~, n o n era colpa loro. Quando perb si vede, come il l%.ICClOLInel suo Almagesto penn a coufutare~ in 180 pagine in lolio, il sistema copernie~no~ n o n si pu6 non deplor~re il t e m p o e l'energia cosi sprec~ti. E p p u r e egli stesso coniessa, ehe t a n t i argomenti fisici e m a t e m a t i c i , eontorti eontro l'ipotesi eopernieana n o n le hanno nociuto presso quelli che ha nno p e n e t r a t o il profondo di essa: anzi ehe presso i (~Copernicot u r i e n t i , germanici~ e p r e e i p u a m e n t e gallici, bench~ d a t a n t i decreti r e e i s ~ sempre ripullula, e servendosi del suono della Lira Vem~sina: ~ P e r damna~ per erodes ab ipso - S u m i t opes a n i m u m q u e ferro )~ (Almagestum ~Yo~um~ I, pug. 102). E d il RlCClOLI non pot~ contenersi di render l'omaggio d o v u t o al grande riformatore d e l l ' a s t r o n o m i ~ dicendo che ~ non p o t r e m o mai a b b a s t a n z a ~mmir~re la grandezza di m e n t e e di cuore del eelebre Copernico, il quale col semplice m o t o del piccolo globo terrestre spiega t u t t o quello che non p o t e v a n o spiegare i grandiosi app~rati delle antiche stere )~ (]. c , II, p~g. 309). D ' a l t r a p a r t e la controversi~ galilei~n~ ebbe pure un effetto salutare: si sentiva pi~t che mai la necessith di tenersi ~1 eorrente dei progressi della seienza contemporane~~ Quest~ reazione la t r o v i a m o chiar a m e n t e espressa dal P. LA~NA TEt~ZI, (( il precursore dell'aeronautiea ,, nel suo Prodromo premesso alEArte Maestra (Brescia, 1670). B i s o g n a tenersi~ dice, (( a notizia di t u t t i i progressi delle scienze n a t u r a l i e di t u t t i i pifi gravi ~utori, che ne h~nno trattato~ non gih c o n t e n t a r s i di uno solo ,, quMe era per molti a quel t e m p o ~.t~ISTOTELE. E perci5 egli b i a s i m a v a quegli scolastici suoi contemporanei, che (r tr~scur~ndo la l e t t u r a dei pih gravi autori e t u t t i posti sopra di un solo (Aristotele), vogliono difendere t u t t o ci5 che egli asserisce e cercano ragioni per salvare gli errori pifi maiuscoli e vi fan sopra eommenti o vi f a b b r i c a n o n u o v e speculazioni, t r a t t e n e n d o s i sempre in assiomi universali e diseorrendo delle cose naturali e sensibili non d i p e n d e n t e m e n t e daWesperienz~ e da' sensi, ma solo secondo le propriet~ pifi generiehe )), nel che secondo lui confondevano il modo di procedere astratto~ proprio della metafisic~, con lu (, seienza delle cose sensibili. E l i pa.ragonava a ragnatelli )) o piecoli ragni~ perch,, dice, ~ con oziose speculazioni fermandosi nel centro di alcun principio universale
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v~incominciano a lavorare i n t o r n o u n a tela con sottilissimi fill di a c u t i argumenti~ che riesce bensi mirabile~ m a sviscerato che sia Fingegno in simili orditure, se contro di esse viene u n a mosca di u n ' i s p e r i e n z a che le sia contraria~ ecco distru~ta t u t t a quella operosissima t e s s i t u r a , (Civ. Cart. 53. 1932. 4271-8. Le invenzioni e i criteri scientifici del P. ~r.
Lana Terzi). ~ o n c'~ bisogno di divagare i n t o r n o a]l'invenzione, per cui al P. LA~A 5 att-ribuito con pifi o meno d i r i t t o il preconio di precursore della aeron~utica. I1 suo principio era giusto : ~(se noi potessimo fare u n vaso il quale pesasse meno delUariu ehe sta dentro~ e poi ne eavassimo t u t t a Uaria, questo vaso.., galleggierebbe sopra l'aria e a n d r e b b e in alto ,. Quanto al modo proposto di fabbrica, re la n a v e ~ q u a t t r o palle v u o t e di aria, connesse insieme con q u a t t r o legni, ai qffali con q u a t t r o funi sarebbe l e g a t a u n a barca di leg~ao (( p o r t a n t e seco m o l t i h u o m i ~ i ,, - - si i a t e n d e che n o n era p r a t i c a m e n t e a t t u a b i l e . Egli stesso n e p p u r e ne dissimul6 le difficolt~, m a cervava di m o s t r a r l e n o n invincibili. Solo ad un~ultima difticolth si arresta e s i t a n t e : ed ~ quella che tocca gli effetti possibili a derivare dalla sua costruzione di n a v e v01an~e~ e che noi vediamo t u t t ' o r a a v v e r a t a con la pi~ terribile evidenza. Nel decorso dei secoli X V I I e X V I I 1 con il n u m e r o e la prosperith dei collegi sali pure il livelto dell'insegnamento delle scienze. Le scienze si sciolgono dalla metafisica come ramo separato, con m e t o d o e p r o g r a m m a ben definito~ e d u r ~ n t e piii d ' u n secolo e mezzo si suecedono nelle cat~edre delle scienze u n a serie di u o m i u i eminenti. ~ell'istesso t e m p o formano de1 discepoli v u l e n t i , c h i a m a t i gli uni ~ succedere al maestro, gli altri ~ diffondere le sue idee~ m o l t i a farsi ml gra,nde nome. Una iniziativa fort-tmata dei Gesuiti Belgi fu lu fondazione di u n a scuol~ speciale di m a t e m a t i c ~ nel Collegio di Anversa. I1 P. Sc~n3ANI ne ebbe 1~ p r i m a idea, che il P. D ' A I ~ L L 0 ~ , autore di un~opera s t i m a t a sull'ottica, mise in esecuzione. I1 P. GaEGO~IO DE SALNT-VI~CE~T ne fu il creatore e il primo professore. Come nel Collegio Romano~ i discepoli t e n e v a n o delle d i s p u t e pubbliche, dove d ~ v a n t i ad u n pubblico scelto difendev~no delle tesi mat e m a t i c h e . L e osservazioni della colnet~ del 1618, f a t t e da Gt~EGOlCIOe dai suoi allievi, d a v a n o alla p r i m a di quelle dispute u n c a r a t t e r e di attu~lit~. I1 concorso degli i n v i t u t i di t u t t e le classi della societ~ era ta, nto come se si t r a t t ~ s s e di u n a r a p p r e s e n t a z i o n e teatr~le e n o n di vma torn u t a scientifica. :Kel 1647 GlCEGORIO pubbticava il suo grande lavoro: Problema Austriaeum~ plus ultra~ quadratura eirculi. I1 titolo ~ fallace: dei dieci libri~ in cui ~ divisa l'opera~ il decimo s o l t a n t o t r a t t a della q u a d r a t u r a del cerchio, problem~ d i m o s t r a t o poscia insolubile~ che GREG01gIO credevu
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di aver sciolto. Per5 gli ultri nove libri contengono t a n t o di origmule sop r a t u t t o su le sezioni coniche~ ch6 il L E r ~ z non esit~ di m e t t e r e 1' autore su u n a stess~ li~ea con FE~,[~T e DESCAI~TES. ~ questo giudizio confermato da un m~tematico moderno, il Prof. B o e ~ di Heidelberg, i l quale d o p o u n profondo studio dell'opera dice che il P. G~E~o~IO du considerarsi come uno dei f o n d a t o r i della geometria analitica. F r a i m a e s t r i della scuola di Anversu~ che h a a n o a n a certa ri~omaaz~ nell~ Stori~ della scienz~, citiamo pure i P P . DE LA FAIS~LE~ ((aeutissimas g e o m e t r a )~secondo t { ~ E ~ s , :BOEL~IANS~ CIE~][ANS~ l~Ot0 p e r lu sua eontroversia con DESCAI~TES~ e TACQL,~ET~il maestro del g r a n d e missionario-astronomo FEEDINALNDOVE~BIEST. I1 P. TACQUET~stimolato d~l P. Generale G o s w ~ o N~CKEL~ diede alla luce il suo Elementa geometri~e plance et solidce, che sino alla fine del secolo X V L I I 6 r i m a s t o il m a n u a l e p e r i Collegi nei P a e s i Bassi; fu t r a d o t t o in molte li~g'ue e usato in molte scaole in Inghilterra, fra cui l'Universits di Cambridge. Le sue Opera Mathematica apparse he1 1669 dopo Ia sua morse, furono lodate dal Segretario della R o y a l S o c i e t y in Londr~ come ~m~ deUo migliori 0Pere m ~ t e m a t i c h e dcl suo t e m p o . F r a i m a t e m a t i c i della Compagnia ~ poi degno di una speciale menzione il P~ GmOLA~O SiCC~E~L H a t 0 in San R e m o nel 1667, professore ~ll'Universit~ di P~via~ moriv~ il 5 o t t o b r e 1733 in 5Iil~no~ dove soleva pussare le vac~nze estive. I n quel medesimo aimo a v e v a pubblic~to il suo Euelides ab omni naevo vi~dicatus, l~estato quasi i~osservato, il !ibro fu rivendicato d,~ll'oblio dal Prof. E. B E L ~ nel 1889~ e al SACC m ~ fu d a t o il debito onore di p r e c u r s o r e it~liuno di LEGENDI~E e L0BATSCItEWSKY. ~'ell~ suu dedica ,~1 Senato di ~Iilano l'autore osserv~ che ~ sommam e n t e utile stabilire su basi a s s o l u t a m e n t e sicure i priacipi di ogni scienza. D~ lungo tempo qaesto f u t e n t a t o per la geometric, m a ci t e s t a sempre quulcosa du fare. Nel suo l~voro l'~utore si ~ sforzato di completure i luvori dei suoi antecessori~ ed egli lo presenta al Senato, come la n e o s t a t i c a p u b b l i c a t u da lui anteriormente~ Egli a m m e t t e ~ priori la verit~ del postul~to d~:EUCLIDE della t e o r i a delle paz'allele, m a secondo h i n o n si d o v r e b b e chiamarlo u n ~ssiom~, poich6 bisoga~ provarlo. E cerca~ldo q u e s t a provu~ egli espone, sotto ~ma. form~ ~ssai nitida, i primi pri~cipt della geometri~ non-euclidea. (( I1 libro del SACCI=EEI~I, diceva il 5{A~SlON, ~ scritto con u a rigore veramente Euclideo, eccetto nei passi dove i~truvvengono le sue idee erronee slfll'Jnfinito e le infmitesimali. Se l'autore avesse studiato A~On~iMEDE 6 ~EWTON C011 l~ stessa cura c o m e :EUCLIDE~ p r o b a b i l m e n t e sar e b b e p e r v e n u t o , a n secolo prim~ di LOBATSCtLEWSKY e BOLYAI~ alla conclusione: si pub stabilire a n sistema di geometri~ p e r f e t t a m e n t e
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rigoroso, diverso da quelio di ~EUCLIDE. Forse avrebbe scoperto la geometria riemuImiana, poich~ il suo libro contiene Mcune proposizioni che ~ quella si rfferiscono, accanto ~ molte altre che appartengono alla geometria di LOBATSCHEWSKY. Per5 malgrado i suoi difetti l'E.uclide~' ab omni ~aevo vindicatus ~ l' opera pifl notevole, scritta sugli elementi prima di LOBATSCttEWSKY))o ~(Tutti, diceva il grande rnatematico SEGI~E, rieonoscono ormM the con ess~ ha veramente prineipio la geometria non-euelidea ),. Insigne matematico fu pure il P. VI~CE~ZO RICCATI (1707-1775~ figlio e fratello dei matem'~tiei JAcoPo e GI0~DA~O .RICCATI), che durazlte nn trentennio insegn6 matematiche nel Collegio di Bologna. Egli introduce per la prima volta le funzioni iperboliche~ ne determina le proprieth fondamentMi, applicandole Mla risoluzione delle equazioni cubiche. Con il canonico SALADINI pubblicb le Institutiones Anal~iticte~ che costituiscono un primo ampio t r a t t a t o di cMcolo integrMe. Ne]le Commentationes Bononienses pubblicb notevoli applicazioni delle serie al cMcolo integrMe, le regole di integrazione per Mcune classi di funzioni circolari e iperboliche, e la riduzione di alcuni tipi di integrMi alla rettificazione delle conicheo Inoltre fece varie disquisizioni di meccanica razionMe sul moto di un corpo sotto Finflusso di diverse forze. Nel secolo X V I I I quello studio intenso delle scienze astronomiche~ fisiche e m a t e m a t i c h e era comune ~ t u t t e le provincie della Compagnia. E in questo studio furono incoraggiate dMla X V I Congregazione GenerMe del 1730~ che dichiarava: ,~non ~dversari, sed optime convenire Aristoteliem philosophim amceniorem illam eruditionem~ qua in Physica prmcipue particular% ex m a t h e m a t i c o r u m principiis et eruditorum experimentis insigniora naturoe phmnomena explicantur et illastrantur ~,. Nei collegi di Lione e Ma.rsiglia~ dove nel 1702 furono edificati i primi osservatori della Compagnia~ i professori stavano in relazione e corrispondenza con i grandi scienziati del loro tempo: CxASSE:NDI~ MEI~SENSIE~ I~UYGttENS, LEIBNIZ. Ill Lione si sono segnalati i PP. FAB~r DE CH~LES, B ~ A ~ D : quest'ultimo ci ha. lasciato osservazioni di macchie solaria di eclissL di aurore boreMi, di transiti di Venere e M e r curio sul Sole. Ottimo professore, egli ha formato un numero di discepoli celebri. ~cCe fur aux leeons du P~re B ] ~ c I ) , dice il gr~nde astronomo LALANDE~ que je pris le gofit de l'astronomie~ dont je me suis occupd route ma vie. ~IONTUCLA~ BOSSUT, FLEUt~IEU et plusieurs autres dlbves disting~6s duns les math6matiques, ddposent du mdrite de cet habile professeur ,. I n Marsiglia i PP. DE LAYAL e Pt~,Z:EzNAS si sono fatto un home per
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le logo numerose osservazioni, p u b b l i c a t e nelle ~Iemorie delFAccademia di Parigi e nel Journal des Savants. I n )[arsiglia studiarono p u r e un g r u p p o di Gesuiti polacchi~ i quMi in seguito fondavano q u a t t r o osserv a t o r i nella loro patria: in Wilna, Vars~via~ Leopoli e Posn~n. I1 pi/t noto di essi ~ l'astronomo 5'[~a~TI~O POCZOBUT, sotto eui l'osservatorio di W i l n a si ~ eonquistato un p o s t o fr~ i primi osservatori d'Europ~. t{~ENATO DESCAt~TES era pure allievo dei Gesuiti, nel Collegio di L a Fl~ehe. I v i dopo due anni di filosofia si dedieava specialmente Mlo studio della matematiea. In ricompensa della sua fedelt~ ed esattezza gli fu permesso di non attenersi Mle lezioni e composizioni obbliga~orie~ Si scelse d u n q u e Fa,nMisi geometriea e I'algebr~ per farne l'oggetto dell,~ su.~ applicazione p~rticolare. (, J e serai r~vi ))~ cosl scrive ~d u n gesuit~, ,( de r e t o u r n e r h La Fl~ehe off j'ai recu les premieres semences do t o u t ee que j'ai jam~is appris, de quoi j'ai r o u t e l'obligation h votre Compagnie ,. 3relPAustria trovi~mo l'ungherese P. ~[ASSL~IILIANO ~ELL~ dal 17~5 direttore della specola di Vienna. Dal 1757 sino ~1 1792 p u b b l i c a v a le Effemeridi, che anche contengono le sue numerosissime osservazioni. Nel 1768, sull'invito dell'Ambasciatore danese a Vienna,, si r e c a v a a Capo W a r d h u s , per osservare il transito di Yenere sul Sole. D o p o aver eompiuto quell'inearico con pieno successo, ritornb dopo un~ assenz~ di pi5 di due anni, ed anmmzi&va la pubblicazione di 3 volumi in folio~ eontenenti l e sue varie osservazioni di ogni genere: geog'rafia, storin, linguaggio, arte, religione, storia naturale~ magnetismo, flusso e riflusso, meteorologia... P u r t r o p p o nelle effemeridi del 1791 fu eostretto a dire ehe c(I'infelieissima dissoluzione della. Compagnia ,~ ne a v e v a impedito la pubblieazione. I n P r a g a il modesto osservatorio del Collegio Clementino fu ingrandito sotto il P. GIUSEPPE STEPLI~a (1761) e la biblioteea arrieehita t o n 600 delle migliori opere m a t e m a t i t h e ~ 11 P. STEPLI~a dirigeva l'osservatorio t u t t o r a esistente , fino alia sua m o r t e nel 1778, dopo di ehe d i v e n u t o osservatorio di Stato. I n N[annheim il direttore della Speeola, il P. CKg. 3'f_aYE~ f u i l primo a pubblieare u n a serie di misure di stelle doppie. L a seelta meno feliee del nome (~satelliti delle fisse )~ (~ixsterntrabanten) lo espose ad attacehi d~ diverse parti, poithg s e m b r a v a impossibile ehe pianeti oseuri fossero visibili nella luee riflessa, a distanze siderali. 3Ia @ i si difende, dieendo t h e questi satelliti erano o pianeti oscuri, o eompagni lueenti~ che girano intorno alia stella prineipale. Osservatori di maggiore o minore iniportanza erano pure armessi ai Collegi di Breslavia, Olmtitz, Ingolstadt, Dillingen~ Lemberg, Tirnavia ed Mtrove. I n Italia il P. LEONAI~DO XI3IENE8~autorit'~ in idrauliea, f o n d a v a
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l ' o s s e r v ~ o r i o di S. Giov~imino in Firenze~ noto per il suo gr~nde qu~drante mur~le e il fsmoso ~a~omone di TOSCANELLI. Vi sggiunse, con molti strumenti, u n s riccs biblioteca.. ~[orto nel 1786, nel t a s t ~ m e n t o f o n d s v ~ due ca.ttedre professor~li~ F u n s di ustronomi% l'~ltrs di idr~ulics, ~ f~yore di due P P . Scolopi, ~ cui ~nche leg~vs gli s t r u m e n t i e 1~ bibliotecs. I n ~liluno nel Callegio di Brer~ d s l l ' s n n o 1760 esistev~ un piccolo ossarvstorio ustronomico sotto 1~ direziona dei Professori :PP. B o w o e GVERICA. Nel 1762 il P. LAGRA~GE~sllievo del P]~zE~.(s di Mursiglis, fu chium~to a.ll~ direziona da.1 P. ;Rettore P:~LLAWCI~L Volendo erigere un n u o v o osserv~torio, il P. PALLAVICISII nel 1764 invocb l'~vviso del P. I~UGGERO BOSCOVICH. Profess0re di m s t e m s t i c ~ dsl 1740 al Collegio R omsno, d~l ] 763 sll'Universit'~ di P.~vi~, quel genio lmiversule si er~ reso f~moso come s s t r o n o m o e geod4t~: b s s t s , fra. l'sltro, ricordsre la sue ricercha originali sul cslcolo delle orbite cometsrie e in misur~ dell'ureo di meridiuno frs R o m s e Rimini. E, d s va.lentissimo ingegnere, face subito il progetto della n u o v a Specol~, che fu a p p r o v a t o ed era gi~ eseguito verso l~ fine del ].765 sull'~ngolo S u d - E s t del paluzzo. L a n u o v a costruzione riscosse lodi univarsuli unche per 1~ sn~ dotazione strument~le. Negli azmi 1766 a.1 1772 1~ curs prineipale del B o s c o w c ~ fu unu rigoros~ ad originslissim~ sarie di operazioni dirette allu rettifica e dis~min~ di t u t t i gli strumenti, nonch~ lu compiluzione di u n progTsmm~ di lsvoro, e s s t t ~ m a n t e in s r m o n i a con le pi/t urgenti neeessith delto studio sstronomico di sllora. F~mose sono le indagini, che si era proposto di compiere intorno s]l'a.berr~zione dalle fisse, u s a n d o u n settore con d u e c~nocchisli, uno comune e l'sltro d s riempirsi di ~equ~ p r o g e t t o che non gli fu d~to di eseguire, perch~ non gli fu eoncessu lu s o m m a richiesta, a ehe fu u t t u s t o u n sacolo dopo d s l l ' A m Y s Greenwich. P u r t r o p p o , s c s u s s di dissidio con il P. L~t~nA~(;E, il Boscov~clz nell'~nno 1772 fu dimesso d s l l s direzione dellu Specols, e dopo 1~ soppressione dells Compsgnia egli si rec6 s Purigi, dove e b b e 1~ nomina di D i r e t t o r e di Ottic~ ~1 servizio dell~ Zl~rins Frsncese. t%itornato ~fila~o, ivi moriv~ il 13 febbruio 1787. Uno schizzo mugistr~le det csr~ttere di quell'uomo eccazionsle fu d~to d~ S. E. il Prof. B ~ c m , nell'occ~sione del 1500 a.nnivers~rio della sua morte. All'epocu della soppressione, i P P . dells Compsgnis s t ~ v s n o dirigendo 30 Osservstori su 130 esistenti in qnel tempo. Di quest/ 30~ alcuni cessuvsno di esistere, gli ~ltri p s s s a v a n o in altre muni. P r i m s di p s s s s r e ~1I~ Compsgniu n u o v s , sis dett~ u n a b r e v e parols sulla p a r t e f s t t ~ d s l l s Scienz~ nelle ~issioni dell'Estremo Oriente. I1 29 genn~io 1552 ~RXNCESCO SAVERIO scrivev~ s d ~[GNAZIO: (~Essi (i Giapponesi) non s~nno che 1~ terr~ ~ r o t o n d s , e neppure sanno il corso del mole, e lo domsnd~mo a noi e t s n t e ultre cose, coma l'origine delle
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comete~ del fulmine, della pioggia e neve, e simili cose; e quando loro spieghiamo tu~to questo~ soap assai soddisfatt% e ci tengono per uomini dotti, ci6 che d'~ molto credito alle nostre parole ,. E dopo due mesi scrive di n u o v o e desidera che ~
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il prestigio dell~ loro scienza hanno reso possibile l'evangelizzazione e sovente han~o s t o m a t e le persecuzioni imminenti. Nel 1814 la Compagnia ristabilita, fedele al suo passato, riprese presto, per quanto fu possibile, i lavori scientifiei interrotti. A p p e n a dieci anni dopo il ristabilimento le fu affidato di nuovo l'osservatorio de1 Collegio ~ o m a n o . Primo direttore fu il P. DV)f0vcm~L e gli fu aggiunto come assistente il geniale P. DE VICo, a u t o in 5~acerata, la p a t r i a del RIccI. I1 DE VICO calcol6 una eopiosa effemeride della c o m e t a di HALLEY~ a c c o m p a g n a t a da u n a c'~rta, sulla quale era tracciata la via della cometa. F u d o v u t o a questo l~voro, dice il P. SECC~I, che gli astronomi del Collegio ebbero l~ f o r t u n a di riveder la c o m e t a per primi il 5 agosto 1835, molto innanzi che potesse essere v e d u t a negli altri osservatorL E negli anni 1844-47 non meno di 8 eomete furono scoperte nell'osservatorio del Collegio R o m a n o ; un~ di queste, insignita del n o m e di ])E VIco, h a u n periodo di 6 ~ anni circa. Oltre 18 sue ricerche sulla rotazione di Venere, fece ~nche osservazioni dei piccolissimi primo e secondo satellite di Saturno, coa l'artificio di occultare il p i a n e t a dietro u n a lam i n e t t a metallica nel foco dell'oculare. D a una aerie di osservazioni a c c u r a t e concluse il tempo periodico di a m b e d u e e diede anche la tavola dei moti del primo. E alle sue istanze presso PIo I X deve l~oma l'introduzione del tempo medic invece dell'antico italiano per regolare gli orologi pubblici. P a r t i t e da I~oma sul finire di marzo 1848~ per le ben note vicende di quell'an~o~ il DE VxCo m o r i v a a L o n d r a nel novembre, ~ l ' e t h di soli 43 anni. lqel medesimo anno anche ii P. SECCEI aveva lasciato l~om~ e si era rifugiato nel Collegio di Georgetown in Washington. l~itornato nel 1849, e n o m i n a t o direttore della Specola~ il suo primo compito fu di erigere u n nuovo osservatorio sopra la Chiesa di S. Ignazio. Di f a m u mondiule, egli 6 giustamente considerato come il fondatore dell'astrofisica, specialmente della spettroscopia stellare. Fece una rassegna spettrale di 4000 stelle~ divise in 4 classi, classificazione restata di i m p o r t a n z a fondamentale. H a misurato 1321 stelle doppie, ~(u n a q u a n t i t s magnifica di splendido lavoro )~, come diceva AhoY, direttore di Greenwich. E fece uric studio intenso e continuo di t u t t i i fenomeni solari: della variazione de1 diametro, delle maechie, delle fiaccole~ della corona, delle prot u b e r a n z e e la loro distribuzione~ evoluzione~ ~ltezza, varie forme, divisione in eruttive e quiescenti. Egli m i s u r a v a la diminuzione g r a d u a l e delPintensits della lace dal centro at bordo del Sole, e n e conch/use che il Sole 6 circondato da lma atmosfera assorbente. Scopri 3 comete e fece pure delle ricerche circa la luce delle comete: dalla polarizz~zione trov~ t h e la luee 6 parzialmente propria e parzialmente rifless~. I1 pifl antico osserv~torio, fondato dalla Compagnia r i n a t a (1842),
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quello del Collegio di Georgetown in Washington. Ivi il P. HAGEN, direttore dMl'anno 1888, pubblic6 le tre prime serie del sue A t l a n t e delle stelle v~riabili, opera monumentMe, la quale ~ divenuta a n sussidle di vMore inapprezzabile per lo studio delle stelle vari~bili. Nell'istesso tempo fu recato ad effetto un Mtro grande progetto: l~ Synopsis der heheren Mathematik, una rassegna della m~tematica superiore, lavoro colossale di assimilazione e di coordinazione, prezioso per le innumerevoli informazioni sicure che contiene. Tre volumi in folio apparvero r i s p e t t i v a m e n t e nel 1891, 189~ e 1905, il quarto postumo nel 1931. Chiam a t e a R o m a nel 1906 da P i e X d i s . m~ il P. HAGE~ spinse efficacem e n t e la catMoguzione della zona della cart~ celeste, affidata M Vaticane, diede Mla luce quattro altri volumi dell'Atlante delle stelle variabili, riorganizz6 la Specola, espose la storia e la teoria di t u t t i gli esperimenti ideati per dimostrare 18 rotazione della terr.~ ed inventb nuove prove ingegnose con l'isotomeografo e la macchina di ATWOOD, scrisse u n a magistrMe opera tecnico-storica sulle stelle variabili, riosserv6 e pubblicb n u o v a m e n t e i colori stellari del P. S]~STI~I, stimb in u n a scala n u m e r i c a t u t t e le nebulose del CatMogo di D~EYE~ e fece la russegn~ delle famose nebulose oscure, l~voro degli ultimi dieci amli della sua vita, che ha suscitato t a n t e controversie interne Ml'esistenza ed alla n a t u r a enigmaticn di quelle nubi cosmiche. F r a i luvori della nuova Specola Vatieana in C~stel Gandolfo, mi pare degna di essere menzionata la pubblicazione dei volumi V I I I e I X dell'Atlante delle stelle variabili da chi parla, e la classificazione spettrMe delle stelle fine alla quattordicesima ~'andezza in quattro regioni gMattiche, eseguita dM Po TIBOn. Nel laboratorio astrofisico, dat ip. RIVAS fu elaborate u n metodo esatto e comodo di anMisi spettrochimica in soluzione. E gli atlanti spettrografici del ferro e delle ultime righe di 30 elementi, composti dai PiP. GATTEREIr e JU.NKES~ haIlno r i p o r t a t o l'a.lto ed ~manime elogio degli esperti in spettroehimia~ per l'cminente nitidezza e la pratica disposizipne delle tavole. Inoltre il P. GATTEI~EIr ha i n v e n t a t o lulo spettro-comparatore, ehe presenta cospicui periezionameuti, comparato con i tipi esistenti. Se ne trov~ la deserizione nei Speetrochimica Aeta, rivista f o n d a t a per iniziativa del P. GATTE~E~~ Ora ~ in prepara.zione u n atlante spettrMe delle terre rare. Nel collegio di Stonyhurst presso Blackburn, l'osservatorio nel 1858 fu eletto dMla Camera di Commereio (Board of Trade) come u n a delle sette stazioni meteorologiehe di prima classe dell'lnghilterra e p r o w i s t o di t u t t i gli strumenti registratori requisiti. I1 P. STEFA~O PEI~mY vi iniziava l'osservazione regolare e non mai
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nomeni solari in relazione con i fenomeni magnetieio Egli si rese no~o per le numerose spedizioni scientifiehe, a cui prese p a r t e su invite del Goverao inglese: per il transito di Venere sul Sole neI 1874 in Kerguelen e nel 1882 in M~dag~scar, per 4 eclissi toSali di Sole: a Cadice, Carriaeu, Pogost (l~ussia) e G u y a n a ; ritornando da quest'ultima, mori in m a r e (1889). Come conferenziere scientifico non a v e v a tm sue p a r i nell'Inghilterra. I1 sue successore~ il P. SLD@I~EAVE8, era r i n o m a t o p e r le sue ricerehe s p e ~ r a l i del Sole, di iN'ova Persei, N o v a Aurigae, Mira Ceti, Bet~ Lyrae. ~ e l seminario arciYescovile di K~loeza, sot~o la direzione dei Gesuiti~ dalla munificenza del Ca rdinale HAYN.~I~D fu eretto un osservatorio ne11878. I l p r i m o direttore i u i l P. CARLO :BRAUN,famoso per 1~ sue idee ori~nali. Gih nel 1872 egli p u b b l i c a v a helle (( Astronomisehe b;achriehten ~) la prim~ idea dello spet~ro-eliografo, migliorata ancora nel 1886, m~ gli mancarono i mezzi per f~rne f~bbricare un modello. Lo spettro-eliografo fu i n v e n t a t o di nuovo, indipendentemente, dall'astronomo ~mericano ttALE e eostruito nel 1891o Iqel 1886 il P. BRAUN fu pure Fideatore del micrometa'o impersonale~ per eliminate Ferrore personale delFosservatore nella registrazione dei tr~nsiti stellari. E nel 1896, dope otto anni di sperimenti f a t t i coa accuratezza peaosa, p u b b l i c a v a la sua determinazione della costante n e w t o n i a n a della gra~dtazione, 1~ quale per la grande esattezza fu messa sulla stess~ linea con il n o t e lavoro del Prof. :BoYs. Successore del P. B~AU~ nel 1885 era il P. F E ~ . Questi, con u n telescopio di 18 Cmo di a p e r t u r a e uno spettroseopio di t I ~ G E a , comineiava e e o n t i n u a v a d u r a n t e 32 anni un~ serie non i n t e r r o t t a di osservazioni e disegni delle p r o t u b e r a n z e e m~echie solari, che gli davano 1~ m a t e r i a per pi~ di 100 articoli sulla formazione delle protuberanze, in rel~zione con le macchie e le p e r t u r b a zioni magnetiche. Anche I~ Spagna non rimase indietro nelt~ promozione dell~ scienz~. l~'el 1908 in Granada fu eretto u n osservatorio momunentale, che in seguito si ~ specializzato nella meteorologia e sismologi~, s o p r a t t u t t o Motto il direttore P. NAV.U~o I~E~-~[A~ autorith ~n sismologia, test~ defauto. I n Tortosa l'osservatorio dell'Ebro fu fondato dal P. 1~. C~~EaA nel 1905. Scope principale ~ lo studio del m~gnetismo considerate in s~ e helle sue relazioni eoa i fenomel~i elettrici dell'atmosfera e l'attivit~ solare; seeondariameate i principali elementi meteorologici, i mov i m e n t i mierosismici del suolo, la polarizzazione della luce atmosferica. Dull'anne 1910 si p u b b l i c a v a u n bollettino mensile con ire sezioni: eliofisica, elettro-meteorologic~ e geofisica, ed in fine u~ quadro sinottico. Di questo fl profo N n ~ o L $ di P o t s d a m disse: (dl grandissimq me-
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rito che offre questa pubblicazione ai geofisici ~ la r~ppresentanza graflea dell'intero complesso alla fine di eiascun quaderno mensile. I n quella. si d~ ora per ora, giorao per giorao, l ' a a d a m e n t o di tutti gli elementi, in t~l modo che tutte le osservazioni relative al medesimo istante stanno collocate le une sotto le altre, e che in un solo colpo d'occhio si pub giudicare della dipeadenza m u t u a dei vari fenomeni. Questa grafica sostituisce in gran parte 18 curve originali degli apparatiregistr~tori ,. iN*elcollegio di V~lkeaburg il P. Esc]z (t 1938) ha fa.tto pifi di 30.0.00 osserv~zioai di stelle v~ri~bili a periodo lungo. Nel medesimo collegio il P. TEOD. WULF~professore di fisic,% fu l'inveatore dell'elettrometro bifilare, strumento sensibilissim% che rondo insigni servizi allo studio dei molteplici problemi della radio-a.ttivith e delt'elettricith atmosferica ed alt~ microfotometria. Con tale strumento il Prof. HESS helle sue ascensioni in pullone poteva dimost,rare l'origine cosmic~ dei raggi ultra-penetr~nti. Scendendo quasi fino agli ai~tipodi, troviamo l'osserv,~torio del I4iverview College presso Sydney, dove il I~. O' LEAlCYe il suo successore P. O' CONNELL hanno iniziato e gi~ pubblieato ~ma bella serie di rieerche fotografiehe sulle curve di lace delle v~riabili~g corto periodo. Ci testa di dare ~lcuni eenni intor~m agli osservatori, dove lo studio dei fenomeni atmosferici si fg in pr6 di un fine altumente umanit~rio~ Un tale osservatorio ~ quello deI Collegio Beldn in Hgbana di Cuba~ fondato nel 1858. Nominato direttore nel 187% il P. BE~EDETTO VI~EZ si raise subito all'opera per dedurre d~lle osservuzioni degli ultimi 12 ~mni il corso dei eieloni nolle Autille~ I1 risultato fu pubblieato nel 1877 ia un volume intitolato: Apuntes Relativos d los H,uricanes de las Antillas, opera preziosa che insieme con quella postuma: Investigaciones Relativas d la Cireulaci6n y Traslaeidn Ciclonica, pubblicgta nel 1895, due anni dopo la morro dell'autore~ s l'opera pitl complet~ e originale che abbiamo su questi uragani. Tosto il P. ]TI~EZ comincib i suoi prognostici sui cicloni e i l loro corso probabile. Sulla sua iniziativ~ numorose stazioni meteorologiehe furono erette in Cuba e nei paesi vicini, p e r dare telegraficamente le informazioni necessarie. Quante r i t e egli ba salvate, qugnte catastrofi ha prevenuto mandando ~ tempo ~m avviso ai porti marittimi! Un solo esempio: l~'el tempo dell'ur~gano dal 13 al 16 settembre 1876, v~ri piroscafi stavano nel porto di Itabana sul punto di partite per l'Europu e per New York, qutCndo l'uragano si trov~v~ all'oriente dell'isola. A~wis~ti dal P. V~Ez~ sostavano ~utti; solo il capitano della Liberty, sprezzando Favviso dato~ si avventurb partire per ~ e w York. I1 risult~to fu, che l'urugano lo raggiunse nel c~nale di Florida~ e che il vapore si affond6 con l'intero equipaggio. AI
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P. VI EZ si dov~ che non si avessero da l a m e n t a r e pi~ vite, poich~, conosciuto il s u o avvisoy nessun passeggero si era i m b a r c a t o sulla Liberty. 11 1~ V~r m o r i v a nel 1893. ]l suo successore, il P. LOrEnZO GA~GO~TI, godeva della medesima fiducia~ e quanto sin apprezzatto'opera del direttore attuale, il P. GUTTIE~EZ LA~ZA, si vede dal fatto che il 2 febbraio 1935 egli fu decorato per insigni servizi resi alla scienza ed alln umanith~ dai governi di Spagna e di Cuba, in un solenne ricevimento, presenti il Presidente di Cuba, l'Ambaseiatore spagnuolo emolti m e m bri del Corpo diplomatico. U n simile scopo ha l'osservatorio di Manila. ~Wel1865 cominciavano Ie osserv~zioni meteorologiche e nel 1879 il P. FAUNA si giudic~va ~bbastanza sicuro per annunziare i tifoni. F r a gli anni 1879 e 1882 predisse 53 tifoni, tre volte soltanto con u n piccolo errore nel loro corso probabile. Ii P. F~URA iece il possibile per dotare le F i l i p p i n e d i u n a fete meteorologica completa. La Compagnia di Gesfi si offriva a costruire a sue spese u n osservatorio centrale e incaricarsi della flirezione. Nel 1884 quella proposta f u ~pprow~ta dal governo spagnolo~ e nel 1886 seguiva l'inau~,urazione del nuovo osservatorio; tma serie di stazioni mcteorologiche fu eretta~ che stavano ogni giorno in connessione telegrafic~ con Manila. Dopo che gli Americani si furono impossessati delle Filippine~ una legge a p p r o v a t a dal governo di Washington (1901) costituiva n u o v a m e n t e il servizio meteorologico detl'Arcipelago, dandogli lm accrescimento enorme. I1 P. A~Gu~ fu n o m i n a t o direttore, e le stazioni secondarie a m m o n t a v a n o ~ 72; a t t u a l m e n t e 170 stazioni ufficiali e 217 cooperative m a n d a n o regolarmente le loro osservazioni a Manila. Avvicinandosi un tifone, i telegrammi sono spediti a t u t t i i punti delle Filippine, indicandone il percorso e le localith minacciate. I telegrammi sono i m m e d i a t a m e n t e pubblicati ed i capitani dei porti issano i segnali convenu~i. Anche ai voli transoceanici degli aeroplani della P a n . A m e r i c a n Airways, Manila h a reso dei servizi inapprezzabili. I n Zi-ka-wei nel 1873 fu eretto dai ~Iissionari Francesi u n Osservatorio meteorologico, e nel 1877 un padiglione magne~ico. Q u i i l P. MARco DEOI:IEVt~E~S, insigne meteorologo, studiava il percorso dei tffoni infestanti il m a r e chlese, e nel 1882 sviluppava ~m progetto di servizio di informazioni meteorologiehe, collegando t u t t i i porti della Cina~ tmen, ~loli agli osservatori di Zik~wei e di Manila. Ogni giorno da una sessantina di stazioni arrivano due o tre tele~oTammi, e da queste inform~zioni due volte ~ stesa una tavol~ e lma carta. Da 50 anni pi~ di 1000 tifoni sono s~ati previsti e preannunziati ~ e si immagina facilmente q u a n t a intensits e continuits di lavoro esiga quel molteplice Servizio, ora affid~to al P. G ~ z I ~ che ha salvato migliai~ di r i t e lunaneo Oltre quel lavoro um~nitario, i P a d r i svolgono u n a intensa atti-
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vits su terreno sehiett~mente seientifico. Ne11898 in Z6-s~, a 25 km. da Zi-ka-wei, fu costruito un osservatorio astronomico con un telescopio fotografico doppio di 40 em. di a p e r t u r a e dist~nz~ focale di 7 metri. 11 primo direttore er~ il Po STo CKEVALIE~. 12000 eliehds del sole, in vista di studi delle m~cehie, 7000 disegni di protuberanze, u n c~talogo di pill di 14000 stelle, misure di 1200 stelle doppie, studi su ammassi stellari, il calcolo delle perturbazioni di Glove e S~turno su u n centinaio di piccoli pianeti, oper~ del P. DE LA Vn~L~ZA~QUI~, sono i principali l~vori eseguiti in Z6-sd. Scelto dall'Unione Astronomie~ Internazion~le come un~ delle tre stazioni fondament~li delle longitudini del Globo, la posizione di Zi-ka-wei fu determinv~ta nel 1926 con t u t t a la. precisione possibile, determinazione ripetuta nel 1933. Inoltre il direttore a t t u a l e il P. PmTRO LEJ~tu h a pubblieato, nei Comptes E.endus dell'Accademi~ delle Scienze di Parigi, di cui ~ soeio corrispondente, oltre le sue ricerche originali sulla soppressione dei confetti nei pendoli di preeisione, e l~ registrazione delle oscillazioni con l~mpade triodo, su u n cronografo registrando il ]O000 o di un seeondo, sutla ionosfera di Shanghai, le sue numerose misure della gravitazione, eseg~fite con l'ingegnoso gravimetro ~[OLWECK-LEJAY, nell~ Francia, nel L e v a n t e fino al di lh deWEufrate, nel Tonkino~ A n n a m , Indocina, nelle I n d i e Olandesi, helle Filippine e nella Cina. Nell'isola di )[adaguscar, presso 1~ capitale Tananarive~ u n osservatorio meteorologico e ustronomico fu fondato nel 1889 dal P. CoLI~. Con il suo eollega, il P. lgOBLET,egli ha fatto la triangol~zione geodetica di u n a grande parte dell'isola, iNell'anno 1895 l'osserv~torio fu distrutto dagli tIova's, ribellatisi contro il governo fruncese~ m a fu ricostruito negli anni 1898-1902. Incaricato ufficialmente della previsione dei eicloni, riceve grutuit~mente i telegr.~mmi meteorologici da ventieinque stazioni. I n ricognizione dei suoi meriti scientifici il P. CoLxzq fu premiato cinque volte dall'Accademi~ delle Seienze di Parigi, di cui era membro corrispondente e nominato Cavaliere della Legion d'Onore dal Presidente della Repubblica.. 5[orto il 10 aprile 1923, il suo successore P. PoIsso~ continua il lavoro con uguale suceesso. P e r essere completo, bisognerebbe pure mettere in rilievo i contributi della Compugnia alle seienze aKini: la geofisiea, la geodesia, l~ geografia. Alla geofisica: per le numerose stazioni magnetiche e sismologiche, sparse nell'universo mondo, speeialmente negli Stati Uniti, dove quasi t u t t i i nostri Collegi e Universith sono forniti di sismografi dei nuovissimi tipi. Alla geodesia: per le misure geodetiehe, f a t t e su richiesta dei rispettivi governi, nell'Anstria, nell'Ungheria, nell~ Polonia~ nella Lituania, nella Siria~ hello Stato della Chiesa. Alla geografia: per i t a n t i viaggi fatti dai nostri missionari, pionieri ed esploratori ardi-
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tissimi dei deserti, delle regioni glaciali polari, delle foreste vergini tropicali, di tante terre sconosciute dell'Asia~ dell'Africa, dell'America. ~fa per porte nella ~ u s t a luce quei contributi, ei vorrebbe per lo meno una conferenza speciale ben documentatao E qui fmiamo la nostra rassegna, o piuttosto florilegio, delle opere compiute dalla CompagItia di Ges5 nel campo della sciemze. E speriamo che da questa nostra rassegna~ quantunque incompleta e difettosa~ sia gi~ chiaro c h e l a Compagnia~ dentro i limiti del suo fine prestabilito~ ha eontribuito efficacemente al 10rogresso delle scienze. A questo assentono generalmente anche coloro che non simpatizzano punto con il proprio fine della Compagnia. Basti citare l~autorevole testimonio di WILHEL~I Fb~ST~g~ direttore dell'Osservatorio Astronomico di Berlino~ nella sua recensione dell~opera del P. B~Au~: Cosmogonia dal punto di vista della scienza oristiana: <(Yra i membri delia Compagnia di Gesi~ nel passato e nel presente sono da numerate tanti eminenti astronomi e generalmente taD.ti naturalist i con devozione puramente seientifica, che ~ eosa di un s importante per gli scienziati, di sapere quale sia l'atteggiamen~o di membri insigni di quel ceto ecclesiastico per ri~ spetto ai grandi e generali problemi della cognizione scientifica ,. Certo, la Compagnia non si pu6 vantare di aver contato fra i suoi figli tm KEPLEIgO 0 l m GALILEI~ liD. tN~EWT0~ 0 liIt ~[ARC0~N-I; e le numerosissime pubbIieazioni seientifiehe, elenca~e nella bibliografia della Compagnia del S 0 ~ V O G E L ~ non sono D.eppure t u t t e opere da pioniere, anzi per la maggior parte sono di tndole piuttosto didattica ed encielopedica. ~Ia sceverato il grano dalla pula, res~a a~cora tma abbondan~a di osservazioni, di rieerche, di studi originali, ehe agli autori assicuraao un posto onorevole fra i genuini promotori delle scienze.