(Istituto di anatomia umana normale delia 1Regia Universith di Padova.)
R i c e r c h e sullo sviluppo, sulla forma, sulla struttura e sul signifieato f u n z i o n a l e delle eolonne rettali. Di ~ . OTT.kVIANI~ Aiuto e detente. (Con 34 figure nel testo). (Eingeffan~len am 7. November 1938.)
I ~ Bibliografia, scope delia ricerca, materiale e /ecnica. a ) Ricerche sulla / o r m a e s u l l a 8truttura delle colonne rettali.
~]ORGAG~'I (] 764) descrive per primo le coh)nne rettali: (,[nfimum intestini reeti tul)um intus ex omni parte eolumnae quasi quacdam cingunt secundum longitudinem eius direetae, paulatimque angustiore ad summum fastigio extcnuatae,) . . . . . . . . . (,Porro inter basis atque alterius columnae, singulae membranae dispositae sunt non absimili forma valvularum cordis senlilunarium.,> Queste ultime, valvole rettali, erano ~ih, state descritte da GLISSON uel 169 () (vedi SAPPEY 1889 e ]3t~.~u~- 1901). HENLE (1873) fa u n ' o t t i m a descrizione del retto e speeialmentc delle t,i,ghe h'asvemali di HOUSTON e KOI~LlXAtrSCH. Riguardo alle colonne rettali, secondo questo A., il tessuto che le fa rilevanti 6 costituito da fibre muscolari liscie a direzione longitudinale. 1R.otrx (1881) in una rieerca dedicata alla muscolatura anale dell'uomo afferm.~ ehe le fibre longitudinali del retto passano hello spazio tra sfintere interne ed esterno, a fornm di penello o attraversano con parecchi fasci e n t r a m b i gli sfinteri per trovare la lm'o terminazione d~ una parte suI terriLorio di questi dall'altra parte neI sottoeutaneo. L'A. non si inteTessa dei eomponenti istologici delle colonne rettali. Per OTIS (1887) le fibre longitudinali del retto formano i legamenti anteriore e posteriore; questo A. descrivc le fibre muscolari senza interessarsi dei rapporti fra i due sistemi di fibre e le colonne rettali. S.aPPEY (1889) osserva c h e l a sottomuccosa della parte caudale del retto 6 lassa c facilita i[ prolasso della nmeeosa dell'ano. ~VALDEYEI~ (1899) divide la parte perineale del retto in tre zone: la zoua color,hare che comprende colonnc e seni; la zona intermedia con muccosa liscia e epite]io I)iatto stratificato non corneifieato; la zona cutanea con t u t t i i caratteri della cute. Per JOI~:NES(,'O (in POIRIER Ed. 1901) le eolonne variano di numero da 11 a 14 (per HENLE da 5 a 8). L'A. afferm,~ che a late delle eolonne relativainente pieeole ha trovato una eolonna rettale pih sviluppata, alta 4 cm. e oeeupante la linea mediana della parete anteriore ~ eolonna rettale mediana,). Ccrtamente si t r a t t a della stessa eolonna vista da B~A~;~,- (1901). BRA~rh- (1901) accenna la presenza di una eolonna rettale mediana pifi sviluppata delle altre (vedi anchc JO.NNv.SeO). Ds qualche indieazione dellc valvole di (haSSON: i margini liberi di queste Iormano con la base delle eolonne la linea 8i~uosa anale (I)~A~;BEt~ in Trattato) o linea ano-c~tlanea (I-IERI~IAICN, 1880); prossimalmente a questa linea vi h la zebra eolo~nare (WAL1)EYEa) e distahnente la zona intermedia (W,~LDErER). Ciascuna eolonna possiede uno stroma muscolare longitudinale che trae origine dalla muscolaris muccosae (m. sustentator tunicae 10ropriac di vo~T Ko]I~AUsc~) o (m. dilatator ani di RtrEmNCtER) l'A. si interessa maggiormentc dci limiti tra epitelio delle colonne e quello della muccosa rettale. SZE~vr-GYoRoY~ (1913) suddivide la parte anale del retto in: Zona-cutanea, zona intermedia e zona colonnarc (vedi WALDEu 1899). La zona eutanea (appartiene al canale analc di SY-~N(;TON) 6 lunga 1 cm. e ~/e ed 5 caratterizzata da pieghe cutance e dalla presenza di t~eli. La zon-~ intermcdia (di W.~LDEYE~) alta 12 ram. ~ separata dalla zona colonnare dalla linea sinuosa anale di R~VBEn. La zona colonnare possiede il limite superiore nella linca (tnorettale di ROBIZ'~-C.(DIAT, linea non sempre n e t t a earatterizzata dal passagio delle due muccose. Secondo I'A. la co|onna maggiore di Jos.,CESeO si ha solo nel terzo dei casi, Zeitschr. f. Anat. n. Entwic'kh~ngsg'esch. led. ] 09.
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G. OTTAVIANI: tl,icerehe sullo sviluppo,
talvolta t u t t e le colonne sono pifi ]unghe cbe di norma. Oltre la ]inca anorettale la muccosa ~ liscia o rilcvata dalle colonne pih lunghe. L'A. per questa zona propone il home di pars glabra. La zona intermedia corrisponde allo sfintere interno (pars lciosfinteriea) la parte eutanea si potrebbe chiamare rabdosfinterica perch6 corrisponde al[o sfintere esterno. I1 breve spazio chc sta ira i due sfinteri corrisponde sia macro che microscopicamente ai confini tra zona cutanea e zona intermedia. L'A. non a m m e t t e che le colonne siano costituite dalla presenza di speciali fasci di fibre muscolari liscie e che al contrario la muscolaris muccosae al livello delle colonne rettali sia debohnente sviluppata, e di solito giung~ fino a]la linea sinuosa. La sporgenza delle colonne ~ detcrminaLa da un ispessimento dc[la sottomuccosa. TA~DLER (1923) afferma c h e i fasci delia muscolatura longitudinale del retto si irradiano in parle nello sfintere liseio, in porte nello sfintere striato e in porte si intrecciano con l'apparato fasciale del perineo. Aleune di queste fibre muscolari attraversano la muscolatura circo]are e compaiono hello superficie interna come substrato delle colonne rettali. LIIBOSCIr e SCHILLER (1928) in una intcrcssante ricerca di carattcrc anatomo-flmzionale e eomparativa concludono, tra l'altro: che le varie forme di retti trovate nell'adulto esistono gi~ negli embrioni (in accordo con i reperti di HOLMDAIIL). l%isult~ agli A.A. ehe a livello delle colonne rettali Iascetti della muscolatura circolare possono ripiegarsi per cos~ituire Iascetti longitudinali sottomueeosi. Viene confetmata l'opinione di LATME~ (1884) che una partc della museolatura longitudinale del retto proviene dal/a muscolatura circolare del colon. STIEVE (1930) riguarda le eolonne da un nuovo punto di vista anatomo-funzionale: asscgna cio~ ad esse un impoi"cante coml)ito nel meccanismo di chiusura dell'ano. Le eolonne rettali, secondo I'A. sono a contatto Ira loro e chiudono perfe~tamcnte l'ano. Lo strato basalc delle colonne ~ formato solo da commttivo lasso. Le fibre collagene attraversano detto strato in t u t t e le direzioni e tra queste sono rare fibre elastiche. Non si trovano eellule muscolari liscie; cib che sta in netto contrasto con i reperti di HENLE. Manca uno strato muscolare longitudinale che possa essere designato come museolaris muecosae. Nelle eolonne rettali non vi sono dunque quei fasci muscolari che furono recentemente deseritti da TAST)I,ER (Trattato 1923). Nel tessuto proprio delle eolonne si trovano ampi spazi sanguigni la cui parete 5 costituita da un semplice strato endoteliale. Le colonne rettali non sono quindi altro the corpi cavernosi a forma di euseinetto ehe vengono sospinti uno contro l'altro datl'azione degli sfinteri procurando una chiusura ermetica dell'ano. Tall speciali corpi eavernosi (sempre seeondo STI~V~) faeilitano anehe il passaggio delle masse recall perch6 durante fl passaggio di queste essi si svuotano ereando uno spazio di 15--25 ram. La museolatura rettale non sarebbe sufficiente alla ehiusura dell'ano senza il eoncorso delle colonne rettali con i loro eo~oi eavernosi. I f e t i e i bambini non trattengono le feci; tale funzione riesee possibile solo al 7 ~ o 10~ mese dalla naseita e, come risulta da ricerehe di QvE~Ir (1892) (afferma STIEVE) proprio a questa epoca si sviluppano i eorpi eavernosi delle colonne rettMi. Questi ultimi hanno importanza neUe genesi delle emorroidi. SNELLMA~ (1932) esamina 36 retti umani per rieereare i limiti tra muecosa colonnare e muccosa rettale. Trova 3 divemi eomporCamenti: il 1~ eorrisponde all'idea dominante e eio5 e h e l a linea, di confine fra l'epitelio cilindrico e pia.tLo deeorre leggermente sinuosa; neI 2 U tipo non si pub parlare d i u n a linea di confine poich6 nel territorio dell'epitello piatto compaiono isole di epitelio eflindrleo e vleeversa; nel 3 a tipo la llnea limitante si avviein~ Mla tetra; questo eomportamento fu trovato solo due volte. VER)rS,T S. Gm (1933) deserivendo il comportamento delle fibre longitudinali del retto perineale, aeeenna a fibre che passano fra sfintere esterno e interno (taseio intersfinterico) e che terminano nel tessuto cellulare della regione dell'ano. I1 faseio intersfinterico non Iornisce fibre agli sfinteri n~ li attraversa (eonfronta l%ovx 1881). PETmCSE~ (1935) ritiene c b e l a inuscolaris muceosae, ispessendosi a livcllo delle colonne riempia lo spazio situato sotto l'epitelio piatto, giungendo fino in profondith, nel tessuto colonnare.
b) Ricerche sullo sviluppo e 8ull'i~togenesi delle colonne rettali. HOLM~RL (1914) osserva che all'epoca del primo stadio del retto defini~ivo (all'incirca in feti di 33 ram.) vi 8 gik eostituita Fampolla del retto. I seni rettali sono costituiti in maniera molto diversa sia per forma ehe per grandezza in feti di 13 era.
sulla forma, sulla s t r u t t u r a e sul significato funzionale delle colonne rcttali.
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J o l ~ s o N (1914) ehe si 6 a:ccuratamente interessato dello sviluppo del retto descrive. come gi~ K : ~ I ~ , e L]~wIs, nel retto embrionale due dilatazioni; u n a superiore (bulbus analis) che compare in embrioni t r a i 7 e 10 ram. e u n a inferiore (bulbus terminalis) cbe a p p a r e in embrioni t r a i 13, 6 e 16 ram. Quest'ultimo bulbo b pih corto e non cosl ben evidente come il primo. I1 bulbus analis diviene, in g r a n parte, ]a zona eolonnare; dal bulbus terminalis si sviluppa la zona intcrmedia. L'A. 6 incerto se i limiti t r a i due rigonfiamenti corrispondano ai eonfini t r a zona colonnare e intermedia dell'adu]to. Nel (,bulbus analis,) in un embrione di 30 ram. I'A. t r o v a trc distinte picghe primitive che rimangono costanti anche in epoche successive dello sviluppo. I n u n embrionc di 37 nml. cominciano a d apparire nel bulbus analis pieghe secondarie, anch'esse longitudinali, m a pih piceole dcllo prinlaric, si sviluppano r a p i d a m e n t e e presto occu]tano le pieghc primaric; essc sono molto numerose (I'A. ne h~ contate fino a 60 in un feto di ram. 240). Secondo I'A. le picghc descritte costituiscono le colonne rettali. C~WAL~t, (1927) nel ]avoro sullo sviIuppo delia vese~ca, delFuretere ecc. si occuFa anche dello sviluppo del retto. Come Jo]r~so~r l'A. dcscrive u n bulbus analis c un bulbus terminalis. I n u n embrione di 19,8 ram. compare nella parcte rettale il primo abbozzo d i u n a colonna ( J o m ~ s o ~ deserisse questo primo abbozzo in u n embrione di 22,8 ram.). I n u n embrione di 22,8 ram. si t r o v a la presenza di tre pieghe primarie (una dorsale e duo laterali) e, tra queste, tre solehi, per cui il lume 6 a sezione triangolare. U n embrione di 32,5 ram. mostra nella p a r t e eaudale del bulbus analis una seconda plica longitudinale posteriore e pcrci6 il lume diventa a forma di H ; in u n embrione di 41,3 ram. sono comparse nuove numerose pliche secondarie le quali in u n embrione di 44,4 per la loro ricchezza numerica incominciano a fare scomparire le tre pliche primarie (vedi anche J o l ~ s o ~ ) . A partite da embrioni di 43 ram. scompare il bulbus terminalis il quale rappresenta u n a formazione transitori,~ visibile in embrioni da 20 a 40 ram. PER ZClmFF (1922--I928) nei suoi interessanti Iavori sul[o svi[uppo delia forma dello stomaco e delt'intestino de]l'uomo, si interessa anche del retto senza per6 entrare in quei particolari r i g u a r d a n t i lo sviluppo dell'apparato eolonnare ehe a noi qui interessano. Secondo PATZELT (1931) la muscolaris muccosae nella p a r t e pih caudale del retto, a livello delle colonne rettali ~ sviluppata a[la 14~ settimana. Si trovano fibre e[astichc, speciahncnte alla base delle eolonne rettali, gis alia 25 ~ s e t t i m a n a (contrariamente ai dati di F m c m , 1903). Descrivendo il retto di u n neonato l'A. afferma: alia base delle colonne rettali sorgono mucchi di fibrc museolari liseie t h e h a n n o deeorso longitudinale; incastrate nel tessuto connettivo queste fibre pifi profondamente, nell'intcrno deli'ano, spariscono di nuovo. Secondo l'A. STIEVE p u s negare con t u t t o i[ diritto la presenza di muscolatura nelle colonne perch6 quellc fibre si t r o v a n o in posizione pifl prolonda e h a n n o carattere di indipendenza pur concorrendo senza dubbio (oltre ai corpi cavernosi di STIEVE) alia chiusura dell'ano. HA~P~I~L (1925) (da PATZC.LT) interpreta la muscolatura liscia della zona colonnare come continuazione della muscolaris muccosae come di recentc PETERSI~N nell'adulto,
Scopo delle ricerche. C o n s i d e r a n d o i d a t i b i b l i o g r a f i c i r i f c r e n t i s i a l i a forma. e a l i a s t r u t t u r a d e l l e c o l o n n e r e t t a l i , e r i a s s u n t i n e l p a r a g r M o a) p o s s i a m o r i l e w t r e i s e g u e n t i f a t t i : 1 ~ n o n s o n o s t a t e s t u d i , ~ t e le d i f f e r e n z e m o r f o l o g i c h e e f u n z i o n a J i d e l l e s i n g o l e c o l o n n e , 2 ~ n o n s o n o n o t i i m u t a m e n t i d i f o r m a cui s o n o s o g g e t t e le c o l o n n e r e t t a l i n e l l e e a r l e e p o c h e d e l l ~ v i t a p r e - e p o s t - n a t a l i , 3 ~ d a t~duni a m m e s s a e d a a l t r i ~ n e g a t a h~ p r e s e n z a d i t e s s u t o m u s c o l a r e h e l l e c o l o n n e rettali, 4~ vi ~ incertezza sui limiti della muscolaris muccosae, 5~ non ~ definita l ' e n t i t s e l ' e s t e n s i o n e d e l c o m p o n e n t e e l a s t i c o delle c o l o n n e , 6 ~ n o n ~ st,~to s t u d i a t o il c o m p o n c n t e r e t i c o l a r c d e l l e c o l o n n e . C o n s i d e r a n d o i d a t i b i b l i o g r a f i c i r i f e r e n t e s i allo s v i l u p p o e a l l ' i s t o g e n e s i d e l l e c o ] o n n e r e t t a l i , r a c c o l t a del p a r a g r a f o b) m e n t r e a ] c u n i p a r t i c o ] a r i e m b r i o l o g i c i si p o s s o n o r i t e n e r e d e f i n i t i v i c o m e l'epoc,~ di c o m p a r s a degli a b b o z z i c o l o n n a r i e l a p r e s e n z a d e l b u l b u s a n a l i s , alt,ri, c o m e l a d i v e r s i t ~ d i e o m p o r t , ~ m e n t o d u r a n t c lo s v i l u p p o d e l l e s i n g o l e e o l o n n e , ]a c o m p a r s a e il s i g n i f i e a t o delle e o l o n n e s e c o n d a r i e , 21"
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G, OTT&VIANI: Ricerche sullo sviluppo,
la morfogenesi delle singole colonne, e alcuni p a r t i c o l a r i istogenetici non furono d a ricerche dei p r e c e d e n t i AA. presi in considerazione. Gli a r g o m e n t i non noti o c o n t r o v e r s i in p a r t e ora esposti h a n n o p e r scopo le p r e s e n t i ricerche le quail si p r o p o n g o n o anche di definire il significato funzionale delle colonne r e t t a l i . ll ~nateriale adoperat) per queste indagini ~ indicato nei singoli capitoli. Furono allestite varie preparazioni in serie, utilizzando, nei feti pih avanzati hello sviluppe, la pelvi o solo il retto. Per le ricerche istoanatomiche furono adoperati vari metodi di tecnica istologica per i singoli tessuti oggetto di studio: alcuni feti e bambin furono iniettati per i vasi sanguiferi con inchiostro della China o con carminio-gelatina. II" Osservazioni sullo sviluppo delle colonne rettali dell'uomo. Embrione ram. 18 (C. R.). Ii r e t t o nel|a p a r t e p e i v i e a si p r e s e n t a come un t u b o a sezione quasi r e g o l a r m e n t e circolare; i| suo lume p e r o r i s t r e t t o e o v o i d a l e
F i g . 1. F i g . 2. F i g . 1. S e z i o n i d e l l a p a r t e c a u d a l e (tel b u l b o n n a l c d i u n e m b r i o n e u m a n o d i r a m . 18 (C. R.). L a free<.ia i n d i c a i l p r i m i t i v o ~ c c e n n o a l l a c o s t i t u z i o n e d e l l ' a b b o z z o c o l o n n a r e a n t e r i o r e r a p p r e s e n t a t . da un ispessimento della sottomueeosa. • 110. F i g , 2. [ s e z i o n e d e l l a z o n a e o l o n n a r e d i e m b r i o n e d i r a m . 20. l A b b o z z o d e l i a c o l o n n a p r i n e i p a l e a n t e r i o r e . • 110.
a, g r a n d e asse d i r e t t o t r a v e r s a l m e n t e . L a muccosa b u n i f o r m e m e n t e a l t a e non p r e s e n t a nessun rilievo. Pifi c a u d a ] m e n t e a ]ivello del bulbus analis il l a m e r e t t a l e si fa via v i a pifi a m p i o e r e g o l ~ r m e n t e circolare. P e r t u t t a l'a]tez~a del bulbo la p a r e t e del r e t t o ~ pi~'i spessa, con le t o n a c h e belt d i s t i n t e fra lor% e l'epitelio si p r e s e n t a p i g a l t o in confronto a q u a n t o si t r o v a neile sezioni pifi craniali. I1 lume r i m a n e r e g o l a r m e n t e circolare p e r t u t t a l ' a l t e z z a del bulbo, non vi g cio~ nessuna piega della muccosa che p r e l u d a alla formazione delle colonne. I n a]cune sezioni si t r o v a che, a livello del p u n t o ove si abbozzers in epoche successive, la colonna a n t e r i o r e la s o t t o m u c c o s a h a u n o spessore maggiore (fig. 1). Embrione ram. 20 (C. H.). A livello della p a r t e m e d i a del bulbus analis si t r o v a u n piccolo rilievo che sporge verso il l u m e i n t e s t i n a l e : esso ~ c o s t i t u i t o d a u n a proliferazione delle cellule della s o t t o m u c c o s a che spingono verso il l u m e ]a t o n a c a m u c c o s a e f o r m a n o cosi u n a piccola cresta a direzione longitudinale. s i t u a t a nella p a r e t e a n t e r i o r e de] r e t t o ; essa costituisce l ' a b b o z z o della colonna r e t t a l e p r i n c i p a l e a n t e r i o r e (fig. 2).
sulla forma, sulla struttura c sul significato funzionale delle colonne rettali.
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Embrione ram. 23 (C. H.). Nella parte pelvica il retto presenta un lume a fessura trasversale senza alcun rilievo della muccosa; a livello del bulbo la muccosa della parete anteriore ~ rilevata in una piccola cresta, abbozzo della colonna principale anteriore che si mantiene evidente per t u t t a la parte perineale de[ re~to quindi scompare a livello del bulbus terminalis. Embrivne ram. 30 (C. H.). Fin dalla parte alta (lel bulbo anale si trova the il lume ~ a f o r m a di cuore di carta da giuoco per la presenza di tre rilievi uno anteriore pih cospicuo e due lateroposteriori. ~ probabile che questo quadro sia simile a quello visto da CHWALLA (in un embrione di 22,8 ram.). Questo A. per6
Fig. 3. E m b r i o n e ram. 31. I. p a r t e p c l v i c a del r e t t o , s u p e r i o r m c n t c al bulbo a n a l e . I I P a r t o c r a n i a l c del bulbo, c o l o n n a a n t e r i o r e (1) ben s v i l u l ) p a t a ; d i s t i n t i gli a b b o z z i delle eolonne laterol)osteriori (2) Nelle sezioni I I I e IV, c o n d o t t e I)ifi c a u d a h n e n t e , r i m a n e s e m p r e ben visibile la c o l o n n a a n t e r i o r c inentre gli abbozzi delle oolonne l a t e r a l i v a n n o v i a v i a aPl)iattendosi. V, r i e o s t r u z i o n c dc]la c o l o n n a a n t c r i o r c , :-30.
descrive a questa epoca tre pieghe, una dorsale e due laterali ; qui invece si trova un abbozzo colonnare anteriore e due lateroposteriori. I n questo embrione, incuneata nel solco posteriore ove gli abbozzi delle colonne lateroposteriori vengono a contatto fra loro, si t r o v a una esile e corta piega. Essa ~ probabilmente omologa a quella descritta da C~[WALLA in un embrione di 32,5 mm. Nel caso di questo A. tale piega doveva essere ben sviluppata poich6 per la sua presenza i l l u m e rettale era divenuto da triangolare a f o r m a di H (CHwALLA 1927). Embrione ram. 31 (C. H.). Nella parte craniale del retto i l l u m e ha forma di fessura trasversale (fig. 3, I); diviene, procedendo caudalmente, triangolare, quindi a fessura orientata anteroposteriormente. La forma triangolare a base anteriore b d o v u t a alla presenza della colonna principale anteriore ed agli abbozzi di quelle laterali. Mentre la prima b gi~, bene sviluppata ed b simile, in sezione, ad uno sprone che si spinge nella cavitg, gli abbozzi delle colonne laterali sono rappresentati da due semplici gibbositg a larga base di impianto (fig. 3, I I e III). Embrione ram. 33 (C. H.). I1 retto b dilatato nel bulbo anale e ivi i l l u m e ha una sezione irregolarmente triangolare. La sottomuccosa della parte anteriore della parete rettale b grossa e, coperta dalla muccosa, si spinge verso il lume
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G. OTTAVIA.NI"Ricerche sullo sviluppo,
rettale per costituire la colonna principale anteriore. Per le colonne laterali si t r o v a n o ancora due abbozzi a f o r m a di rilievi piatti uno destro, uno sinistro. Embrione ram. 33 (C. H . ) . Nel bulbo anale i| lume rettale ~ irregolarmente semicireolare per la presenza del rilicvo longitudinale della colonna anteriore, la quale nella sua parte caudale ~ molto appiattita, t a n t o che la sottomuecosa a questo livello ~ depressa. I n questo embrione la dilatazione del bulbo anale presenta un diametro tre volte pifi ampio rispetto a quello dei suoi segmenti craniale e caudale. Gli abbozzi delle colonne lateroposteriori sono f o r m a t i da ingrossamenti della parete corrispondente alla regione ove si sviluppano nei successivi stadi. Embrione ram. 35 (C. H . ) . La colonna principale anteriore ~ pih rilevata delle altre e si prolunga anteriormente oltre il limite della zona colonnare. I n questo embrione le colonne lateroposteriori si presentano non pifi come u n abbozzo unico m a si t r o v a n o gi~ costituite tre colonne principali per lato, separate da solchi pih o meno a m p i e profondi. I n un embrione di mm. 36 si t r o v a un comp o r t a m e n t o simile a quello dell'embrione di 33 mm. e cio~ la presenza della colonna anteriore mentre le colonne lateroposteriori F i g . 4. F e t o m m . 53. I, I ) a r t e c r a n i a l e d e l l a sono ancora rappresentate da un unico abzomtcolonnare;Smoltosviluppatalacolonna bozzo. La eolonna anteriore alta e allungata prin(,ipale anteriore (nella parte alta della cranialmente si appiattisce e si assottiglia f i g u r a ) t h e si p r o i e t t a n e l l m n e r e t t a l e . A i lat i della colonna principale sono gin sviluppatelecolonnesecondariechederivanodalh) nella sua parte caudale mentre a questa stesso abbozzo della colonna anteriore; l'abaltezza gli abbozzi delle colonne lateropostel)ozzo d e l l e ( , o l e n n e l a t e l ' ~ l i ~ u n i c o e 1)latter, mentre sulht figllra II ~ Dercorso da due riori s o n o a n c o r a grossi, sicch6 in questo soh.hi ehe indieano la suddivislone helle t r a t t o i l l u m e del bulbo anale appare a fessingole colonne del complesso laterol)osteriore. • 30. sura antero-posteriore. I n un embrione di mm. 40 la colonna principale anteriore ben sviluppata; i due abbozzi principali delle colonne posterolaterali sono percorsi da un solco longitudinale che suddivide ognuno di essi in due colonne. Feto mm. 53 (C. H . ) . Ben n e t t a b la colonna anteriore che b separata dal sistema delle colonne laterali da due profondi solchi, uno destro e uno sinistro, i quali giungono quasi alla tunica muscolare. Nel profondo solco che segna il limite tra colonna principale anteriore e colonne principali lateroposteriori si eleva una breve e tozza piega : si t r a t t a della prima comparsa si colonne di secondo ordine (fig. 4, I). Le colonne lateroposteriori sono in alto costituite da un ampio e unico ispessimento della sottomuccosa, m a pifi in basso questo b suddiviso d~ un solco in due colonne (fig. 4, II). Feto di ram. 57 (C. H . ) . I1 bulbo anale si presenta schiacciato col lume allungato anteroposteriormente (fig. 5), e nella sua parte craniale si t r o v a l'apice della colonna anteriore (fig. 5, I), la quale b n e t t a m e n t e pifl sviluppata delle altre anche nella parte intermedia e nella parte caudale del bulbo anale nella cui cavit~ si spinge a guisa di cuneo (fig. 5, II). I n un secondo /eto di mm. 57 la colonna
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale delle colonne rettali.
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principale anteriore ~ ben sviluppata solo nella parte intermedia del bulbo anale. Mentre su questa colonna l'epitelio ~ piatto, in t u t t o il resto della superficie muccosa del retto in sezioni alla stessa altezza, e quindi anche a livello delle colonne laterali, ~i t r o v a epitelio cilindrico. I n questo caso nella parte caudale del bulbo una colonna principale posteriore fa cospicuo rilievo verso i l l u m e rettale mentre alla stessa altezza la colonna anteriore ~ assai ridotta. I n un a l t r o / e t o di ram. 57 la colonna anteriore ~ molto pronunciata a livello del bulbo anale ed i due solchi che la limitano sono assai profondi. L ' a b b o z z o colonnare lateroposteriore di sinistra ~ percorso da un solco longitudinale, quello di destra ~ unico. Gli abbozzi
:Fig, 5. F e t o h i m , 57. I , p a r t e c r a n i a l e d e l b u l b o c o n r i l i e v o d e l l a m u c c o s a d e t e r m i n a t o d a l p r o l u n g a mentonellaregionesovraeolonnaredellaeolonnaanteriore. II, parteintermedia dellazona colonnare; la colonna anteriore ~ ben evidente e proiettata nel lume rettale a forma di cuneo. III, parte calldale d e l l a r e g i o n e e o l o n n a r e ; l a c o l o n n a a n t e r i o r e (~ l)iu b a s s a . I V , r i c o s t r u z i o n e d e l l a c o l o n n a a n t e r i o r e . • 30.
delle colonne lateroposteriori non sono molto rilevati; h a n n o larga base, fra di essi e la colonna anteriore si t r o v a una piccola colonna secondaria. Feto mm. 60 (C. H.). Nella parte pelvica del retto la muccosa presenta irregolari e molteplici pieghe. Prosequendo caudalmente, la parete si ispessise e il lume rettale si allarga (bulbo anale) di circa il doppio in confronto alle parti sopra e sottostanti, in questo t r a t t o si fa ben n e t t a e prominente la eolonna principale anteriore limitata da due solchi profondi che arrivano fino a toccare quasi la tonaca muscolare. Le colonne principali lateroposteriori gis ben sviluppate sono rilievi tozzi a larga base separate tra loro da solchi longitudinali poco profondi I1 lume rettale in questo t r a t t o ha forma irregolarmente triangolare con la base assai rientrata per il rilievo della cotonna principale anteriore. Feto mm. 65 (C. H.) (fig. 6.). La colonna principale anteriore ~ molto svil u p p a t a e ben distinguibile per la sua f o r m a caratteristica nella parte craniale del bulbo, mentre nella porzione pifi caudale della zona colonnare ~ molto ridotta : a quest'ultima altezza si t r o v a n o colonne laterali principali e una colonna posteriore che craniocuadalmente va g r a d a t a m e n t e spostandosi verso il gruppo delle colonne laterali di destra. I l l u m e rettale ha contorno triangolare, nel bulbo anale, per
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la presenza della lunga colonna anteriore; nella zona colonnare ~ allungato anteroposteriormente. Fete mm. 68 (C. H.). N o n esiste un vero e proprio bulbo anale. I1 retto va modicamente restringendosi dall'alto al basso. La colonna anteriore, pur essendo ben sviluppata e distinguibile dalle altre, non lo ~ cosi n e t t a m e n t e come negli altri stadi descritti; anche le altre colonne principali sono ben sviluppate, in n u m e r o di 5 e presentano alcuni solchi longitudinali che stanno ad indicare la c o m p a r s a di esili ((pieghe colonnari longitudinalb) cio~ piccoli rilievi longitudinali disposti spesso a palizzata, pifi o meno parallelamente collocati fra lore. Queste <
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale delle colonne rettali.
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]~'i~', 7. F e t e llllll. 85. S e z i o n i d e l l a zomt ('(~ltmnare c o n d o t t e a d i v e r s a a l t e z z a . I, p a r t e c r a n i a l e . 11, lint're i n t e r l n e d | a ; l a ( . o l o n n a a n t e r i t J r e /~ llI()lto s v i h l l ) p a t a e ,~i i)l'esenta s u d d i v l s a ill p i e g h e ( ' o l o n i l a l ' i . l l I , p a r t e e a u d a l e ; son[) b e n e v i d e n t i e d e ~ t a l m e n t e s v i l u P l m t e t u t t e le ) . o l o n n e p r i n ( . i p a l i (1), e n e l r o n d o degli s p a z i i n t e r c o l o n n a r i s o n o v i s i l ) i l i le c o l o n n e s e e o n d a r i e (2). • 30. I V , r i c o s t r u z i o n e d e l l a r a n t e r i o r e . V, r i e o s t r u z i o n e d e l l e (,olonne l a t e r o l m s t e r i o r i d i S.
F i g . 8. F e t e ram. 95. S e z i o n i d e l l a z o n a c o l o n n a r e . I, l m r t e c r ~ m i a l e (si n o t i l a l ) r e s s i o n e d e l l a v e s c i ( ' a I l l ' i n a l ' i a (V) i n v i a d i s v i l u p p o s u l l a p a r t e a n t e r i o r e d e l r e t t o c h e ~ i n c u r w l t a ) ; a q u e s t a a l t e z z a si trowL b e n s v i l u p l ) a t a s o l o l a c o l o n n a a n t e r i o r e . I I , s e z i o n e c o n d o t t a n e l l a l ) a r t e i n t e r m e d i a d e l l a z o n a )'ohmnare. La eolonna anteriore 6 piu rilevata de]le altre. • 30.
Fete ram. 130 (C. H.). Le colonne principali sono pressocch6 egua]mente sviluppate. Inca,strate tra le lore basi di i m p i a n t o si elevano ]e piccole colonne
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G. 0TT.~.VIANI: Ricerche sullo sviluppo,
secondarie, per lo pifl cuneiformi, che di solito sono da una a tre per ogni spazio intercolonnare (o seno rettale). Le colonne principali presentano solchi longitudinali che le suddividono in pieghe colonnari longitudinali. Feto mm. 170 (C. H.). La colonna anteriore ~ piix sviluppata delle altre e presenta pieghe eolonnari longitudinali. Le eolonne laterali principali sono due a destra e due a sinistra; fra le colonne principali vi sono colonne secondarie, alcune pifi alte altre meno elevate, esse sono pifl numerose nello spazio che separa la colonna principale anteriore dalle colonne principali laterali contigue. •eto mm. 210 (C. H.). Alcune colonne principali sono pifl espanse nella loro superficie libera (assiale) che alla loro base di impianto, presentano ciob una sezionefungiforme. Altre si presentano nelle sezioni pill o meno profondamente percorse da solehi che le suddividono in pieghe colonnari. Le colonne secondarie, ineuneate tra le colonne principali sono piix basse e spesso pifl snelle: chiudono lo spazio lasciato tra le colonne principali. Le colonne secondarie di rado sono suddivise in F i g . 9. S e z i o n e d e l l a z o n a c o l o n n a r e d i n n f e t o d i r a m . pieghe colonnari longitudinali. 370. L e c o l o n n e p r i n c i p a l i ( 1 ) p r c s c n t a n o p i e g h c c o l o n n a r i l o n g i t u d i n a l i (11) e d i n q u e l l e a s i n i s t r a d e l l a f i g u i ' a Feto mm. 240 (C. H.). Lo svisi v e d o n o b e n s v i l u p p a t i i c o r p i c a v e r n o s i di STIlq]VE. B e n e v i d e n t i le c o l o n n e s e c o n d a r i e (2) e t r a d i e s s e lc
l u p p o delle colonne p r i n c i p a l i e anehe di quelle secondarie si pub risecondarie. • 30. tenere raggiunto eompletamente. I n alcune sezioni si vede molto n e t t a m e n t e la posizione delle colonne rettali secondarie rispetto alle principali e si pub notare come in caso di costrizione degli sfinteri esse vengano a porsi tra loro in cosl intimo c o n t a t t o da realizzare una chiusura perfetta dell'ano. I n questo caso si osserva che nel rondo dei solchi che separano tra loro le colonne secondarie esistono piccoli rilievi cuneiformi ((~colonne minime ~)). Feti ram. 280 (C. H.). Le colonne secondarie sono da due a q u a t t r o per ogni spazio tra due eolonne principali. I n un /ego ram. 290 (C. H.) sono stati riseontrati particolari gig precedentemente descritti (feto cm. 24) riguardo alla disposizione delle eolonne rettali. Feto ram. 320 (C. H.). Le colonne non present a n o particolaritg di forma e di disposizione diverse da quelle fin qui descritte. Nella fig. 9 si vedono le varie colonne di un feto di cm. 37 nella loro forma e nei ]oro rapporti. Feti a termine. Le colonne principali molto spesso presentano una zona di impianto ristretta e la superficie assile pifi espansa ; quest'ultima superficie ~ quella con la quale le colonne vengono fra loro a c o n t a t t o nel p u n t o assile del lume anale d u r a n t e la chiusura degli sfinteri e i l suo allargamento ehe si t r o v a gig in feti di 210 ram. ~ probabilmente d o v u t o alla pressione che le colonne esercitano tra di loro colonneminimc(3)chechiudonoglispazitralecolonne
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale delle colonne rettali.
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mettendosi a c o n t a t t o con la superficie assile in seguito al loro accrescimento e a quello degli sfinteri. Le colonne principali presentano pieghe colonnari longitudinali con pifi costanza nelle faccie delle colonne ehe sono rivolte verso gli spazi intercolonnari, cio~ verso le colonne secondarie. Queste ultime si mostrano basse cuneiformi o gibbose. Per altri particolari vedi pifi avanti nel capitolo riservato alla forma delle colonne. I I [ ~ Conclusioni delle ricerche embriologiche. I risultati delle ricerche fatte sullo sviluppo delle colonne rettali dell'uomo si possono cosi riassumere: a) I1 bulbus terminalis non sembra una entit~ morfologica costante mentre il bulbus analis si t r o v a quasi costantemente. b) Le colonne rettali si sviluppano nella parte eaudale del bulbus analis ciob nella porzione perineale del retto a partire da embrione di circa 20 ram. (in accordo con le ricerche di JOHNSON e con quelle di CHWAI~LA). Gli abbozzi colonnari si sviluppano a spese della sottomuccosa e il primitivo accenno alla loro formazione con t u t t a probabilit~ da ricercarsi in una proliferazione del mesenchima della sottomuccosa ben evidente specialmente per l'abbozzo della colonna anteriore in embrioni di 18 mm. c) Vi b diversits di c o m p o r t a m e n t o riguardo al t e m p o di comparsa e all'aum e n t o volumetrico iniziale delle singole colonne. Si possono distinguere tre abbozzi colonnari, uno anteriore e due lateroposteriori. L ' a b b o z z o colonnare anteriore ~ il primo a comparire e d'~ origine alia colonna anteriore principale e ad alcune colonne secondarie sviluppantesi pifi t a r d i v a m e n t e ai lati di questa. nello spazio posto fra la colonna anteriore e le colonne lateroposteriori contigue. I due abbozzi colonnari lateroposteriori (uno D. uno S.) d a n n o origine alle colonne principali e secondarie laterali e posteriori. d) La colonna principale anteriore ~ la prima a svilupparsi ed il suo a u m e n t o vclumetrico iniziale ~ molto maggiore di quello delle colonne principali lateroposteriori. I n generale essa ~ assai allungata craniocaudalmente rispetto alle altre colonne principali, t a n t o che si t r o v a nelle sezioni della parte intermedia del bulbus analis o r e non si vedono le colonne lateroposteriori. A partite da embrioni di 30 mm. si t r o v a spesso c h e l a colonna anteriore ~ t a l m e n t e sviluppata da occupare quasi da sola i l l u m e rettale ove si proietta a guisa di cuneo. Gli abbozzi colonnari lateroposteriori, uno destro e uno sinistro, sono costituiti da due rilievi pittosto bassi, a larga base d'impianto, posti di solito uno di Ironte all'altro sicch6 il lume rettale ha forma di Iessura a direzione sagittale nella quale si incunea la grossa colonna rettale anteriore. A partite da embrioni di 35 ram. su questi abbozzi appaiono dei solchi longitudinali the suddividono la superficie assiale degli abbozzi nelle singole colonne principali. e) L a colonna anteriore ~ separata dai sistemi colonnari lateroposteriori da due solchi (uno D. e uno S.) che talvolta sono t a n t o profondi da raggiungere quasi la tonaca muscolare. I solchi invece che separano tra loro ]e colonne dei sistemi lateroposteriori sono di solito molto meno profondi dei due precedenti. f) I n feti di circa 50 ram. la formazione delle colonne principali si pus ritenere definitiva: a quest'epoca se ne contano una anteriore, la pih voluminosa, da due a q u a t t r o laterali e talvolta una posteriore. A partire da feti di mm. 55 o
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60 compaiono, nel fondo dei solchi intercolonnari, alcune sottili pieghe che rappresentano i primi accenni alia costituzione delle colonne rettali secondarie. Queste, considerandole nei retti chiusi ed in sito, rimangono sempre, anche in ulteriori fasi dello sviluppo, poste fra le colonne principali in modo da chiudere in maniera perfetta gli spazi intereolonnari. Le colonne seeondarie a sviluppo ultimato sono due o tre per ogni spazio intercolonnare, alcune piccole, altre pih grosse per lo pifi cuneiformi o a sezioni semiovali. Le prime ad apparire sono quelle poste tra la colonna anteriore e la pifi anteriore delle colonne laterali. g) A partite da feti di mm. 170 le colonne principali possono presentare alcuni solchi pifi o meno profondi a direzione longitudinale che dividono la superficie libera delle colonne principali in altrettante <(pieghe colonnari longitudinali~>. La colonna anteriore pih delle altre presenta queste particolarit~, le quali in essa si sviluppano pifi precccemente. ]~ probabile che le pieghe colonnari abbiano il compito di rendere ancor pifi ermetica la chiusura dell'ano col procurare una maggiore facilith di addattamento tra loro alle superfici assili delle colonne. h) In alcuni casi si ha l'impressione che vi sia una certa relazione di continuit~ fra colonna rettale anteriore e rafe-perineoscrotale. i) A sviluppo ultimato delle colonne (feti di mm. 240 circa) il sistema colonnare si pub dunque suddividere in colonne p~incipaIi: quelle ciob che vengono fra di loro a mettersi a contatto nella parte assile del lume rettale, colonne secondarie, che rimangono limitate agli spazi che esistono fra le singole colonne principali, e colonne minime, esile pieghe incuneate fra le colonne secondarie. 0sservazioni sulla forma delle colonne rettali dell'uomo nelle varie epoehe della vita. Dopo aver esposto, nel capitolo precedente, i risultati delle osservazioni sullo sviluppo delle colonne rettali ritengo opportuno riferire su numerose osservazioni macroscopiche da me fatte sulla regione colonnare di feti, neonati, bambini, adulti e vecchi allo scopo di stabilire i mutamenti nei caratteri morfologici delle colonne nelle varie eth. Le ricerche di precedenti AA. hanno traseurato del tutto o quasi, d'indagare la forma delle colonne rettali, o della regione colonnare, in rapporto con le varie et~ ; invece essa si ~ dimostrata, come vedremo, di un certo interesse non solo dal punto di vista anatomico ma anche da quello funzionale. Ed infatti, mentre alcuni aspetti che si rinvengono nelle colonne rettali di una data et~ sono dovuti ai comuni fenomeni dell'accrescimento, altri sono certamente legati alla funzione degli sfinteri e dell'apparato mioelastico anocolonnare (vedi pifi avanti). Queste osservazioni furono fatte su retti aperti con un taglio longitudinale sulla parete posteriore o su una delle pareti laterali (per rispettare la parete anteriore che si b dimostrata di maggiore importanza per la presenza della colonna anteriore). Alcuni retti con ampolla rettale in stato di pienezza o di vacuit~ venivano sezionati trasversalmente al di sopra della regione colonnare per stabilire la reciproca posizione delle singole colonne e della regione colonnare durante la chiusura anale per contrazione degli sfinteri. Furono adoperati 22 retti di feti da cm. 9 a era. 47, 20 retti di feti a termine, 60 retti appartenenti a bambini, adulti e vecchi. a) Feti da cm. 9 a c m . 47. In un feto d i c m . 9 si osserva c h e l a regione colonhare ~ ben costituita, esistono cinque colonne primarie alte un ram. larghe mezzo IV o
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale delle cololme rettali.
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circa. La muccosa della regione sovracolonnare b disposta a pieghe longitudinali t h e n o n sono per6 i n c o n t i n u i t ~ con le colonne. I n u n feto di cm. 13 le colonne principali sono q u a t t r o bene evidenti, rilevate, cilindriche, alte u n mm, ben dilim i t a t e fra loro da profondi s e n i e d in alto, verso la regione sovracolonnare, da u n a n e t t a linea lungo la quale la muccosa rettale si sopraeleva, ((linea sovracolonnare~) per lo pih corrispondente alia linea di passaggio fra muccosa rettale e muccosa colonnare, <(linea anorettale~> Hi R O B I N CAmAT. Nel fondo dei seni rettali, fra le colonne principali esistono sottili rilievi: le colonne secondarie, in n u m e r o di due o tre per ogni seno. Nessuna colonna principale presenta solchi c h e l a sudd i v i d a n o i n pieghe longitudinali. I n u n feto di ram. 170 si t r o v a n o le colonne ben sviluppate, grosse e divise da profondi seni rettali i quali sia cranialFig. 10. Retto di fcto lnnl. 170. Ben distinta la zona eolonnare. La inente (verso la zona sovraeolonnare) che caudalcolormaanteriore (indicata con la freccia) chc si prolunga cranialm e n t e (verso la zona intermedia) sono chiuse Ha mente nella z(ma sovracoh)nnarc pieghe trasversali simili a lembi valvolari di cui le e in b a s s o c o l r a f e perineale ~ I)iil caudali sono le valvole di GLISSON m e n t r e quelle sviluppata (idle altre. craniali a p p a r t e n g o n o alla piega muccosa che r a p p r e s e n t a la ((linea sovracolonnare ~>. Nel fondo dei seni si vedono esili colonne secondarie. La colonna anteriore prevale n e t t a m e n t e sulle altre per il suo sviluppo maggiore (fig. 10). La zona intermedia si p r e s e n t a liscia e la linea a n o c u t a n e a ~ rettilinea. I n u n altro feto di cm. 17 le colonne principali sono t u t t e pressocch6 della stessa grandezza. La regione colonnare b ben d e l i m i t a t a sia verso la zona sovracolonnare che verso la zona i n t e r m e d i a (emorroidaria): q u e s t ' u l t i m a b, liscia e u n po'rilevata. I n u n f e t o d i m m . I75 si t r o v a ancora u n n e t t o l i m i t e tra la regione colonnare e la regione sovracolonnare rapp r e s e n t a t o dalla linea sovracolonnare rettilinea; lungo questa la muccosa rettale forma u n a piega sotto la quale si nascondono gli apici delle colonne. I n due feti F i g . 11. R c t t o d i f e t o m l l a n o di r a m . 250. B e n n e t t o c r e t t i l i n c o il l i m i t e f r a z o n a c o l o n H i c l n . 1 ~ l a c o l o Y l n a anteriore, pifi svilupp a t a Helle altre, in alto si c o n t i n u a con hare e zona intermcdia (linca anocutanea). segnato della free(.ia). La zona sovra('o]onnare u n a piega l o n g i t u d i n a l e della muccosa cbe (1)arsglabradiSzExT.Gvolr a t t r a v e r s a la regione sovracolonnare. La regione colonnare ~ b e n d i l i m i t a t a sia c r a n i a l m e n t e che c a u d a l m e n t e . La linea a n o c u t a n e a ~ p e r f e t t a m e n t e rettilinea. I n feti di cm. 23 e 24,5 le colonne principali sono alte circa 3 ram. ; la inaggiore la colonna anteriore. I n u n feto di cm. 25 (fig. l l ) le colonne principa]i pres e n t a n o larga base d ' i m p i a n t o verso la zona e m o r r o i d a r i a m e n t r e i loro apici si perdono in alto verso la zona sovracolonnare che in questo caso si presenta liscia (pars glabra di SZENT-GYORGYI). I n u n feto Hi cm. 28 le colonne maggiori sono i n n u m e r o di s e t t e e nel rondo dei seni sono ben distinte le piccole colonne secondarie. Due colonne principali p r e s e n t a n o pieghe colonnari longitudinali: sono hmghe q u a t t r o mm. I n u n altro feto d i c m . 28 la zona colonnare ~ lievemente
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pifl grossa che di solito e le colonne p r i n c i p a l i si p r e s e n t a n o come sette rilievi c u b o i d a l i ; al l i m i t e fra zona c o l o n n a r e e z o n a s o v r a c o l o n n a r e la muccosa r e t t a l e m o l t o p i e g h e t t a t a in senso t r a s v e r s a l e e obliquo. I n un feto di m m . 290 si trov a n o sei colonne p r i n c i p a l i pressocch6 eguali, con la superficie r i s o l t a in s o t t i l i pieghe l o n g i t u d i n a l i l a m e l l i f o r m i ; n e i seni r e t t a l i sono ben d i s t i n t e esili eolonne secondarie. L a regione colonnare ~ d e l i m i t a t a c a u d a l m e n t e d a u n a linea a n o c u t a n e a a decorso rettilineo, verso la zona e m o r r o i d a r i a , ed a n c h e in alto, verso la zona s o v r a c o l o n n a r e , d a u n a linen s o v r a c o l o n n a r e b e n e v i d e n t e e r e t t a . I n feti di cm. 29, 32 e 35 si t r o v a a n c o r a t a l v o l t a un m a g g i o r s v i l u p p o della colonna a n t e r i o r e ; in un feto di 35 cm., maschio, q u e s t a colonna e r a in c o n t i n u a z i o n e con il rafe perineoscrotale. A n e h e in un i e t o di cm. 36 la colonna a n t e r i o r e l i e v e m e n t e pifi s v i l u p p a t a detle l a t e r a l i si cont i n u a con il rafe p e r i n e o s c r o t a l e ; la sua superficie ~ risolta in pieghe l o n g i t u d i n a l i ; la linen a n o c u t a n e a r e t t i l i n e a . I n un feto di cm. 37 (fig. 12) la zona colonnare b pifi i r r e g o l a r m e n t e d e l i m i t a t a che nei casi p r e c e d e n t i verso la zona e m o r r o i d a r i a la quale si p r e s e n t a F i g . 12. R e t t o d i f e t o u m a n o d i m m , 370. L e e o l o n n e r e t t a l i p r i n c i p a l i (1) s o n o r i l e v a t e e f r a l o r o s o n o b e n v i s i b i l i le come un cercine cordoniforme. colonnesecondarie ($). La zonacolonnale (Z.C,)•ben L a base delle colonne b lievel i m i t a t a sin. v e r s o l a z o n a s o v r a c o l o n n a r e ( , . l i n e n a n o r e t m e n t e p i e g h e t t a t a in senso trastale,>, segnata dallafreceiabianca) eheversolazonainterm e d i a ((,tinea a n o c u t a n e a % s e g n a t a d a l l a f r e c c i a h e r a ) , versale; nel rondo dei seni vi sono ben d i s t i n t e colonne secondarie. I n u n a l t r o feto d i c m . 37, fissato con a m p o l l a r e t t a l e v u o t a , si t r o v a cbe la linen s o v r a c o l o n n a r e ~ f o r m a t a d a r i p i e g a t u r e delia m u c c o s a e o s t i t u e n t i a l t r e t t a n t e t a s c h e a p e r t e verso il basso. I n u n feto di cm. 47 invece, fissato con a m p o l l a piena, non esistono le pieghe s o v r a c o l o n n a r i e d il limite fra zona colonh a r e e zona s o v r a e o l o n n a r e 6 i n d i s t i n t o . I n q u e s t ' u l t i m o feto si t r o v a che u n a delle colonne p r i n c i p a l i n o n b d i s p o s t a alla stessa altezza delle a l t r e come s e m p r e fin qui fu r i s c o n t r a t o m a essa ~ s p i n t a c r a n i a l m e n t e d a l l a p r e s e n z a di u n a piega della regione e m o r r o i d a r i a . L a linea a n o c u t a n e a comincia ciob a d i v e n i r e irregolare. R i a s s u m e n d o q u a n t o fu o s s e r v a t o r i g u a r d o a feti d a cm. 9 a cm. 47 si pub concludere che le colonne r e t t a l i si accrescono fin verso ta nnscita m a n t e n e n d o s i di f o r m a regolare con le basi i m p i a n t a t e su u n a linen a n o e u t a n e a per lo p i h rettilinea. Si n o t a u n a c e r t a c o s t a n z a nello s v i l u p p o m a g g i o r e della colonna anteriore. Spesso la regione c o l o n n a r e b n e t t a m e n t e l i m i t a t a d a l l a regione sovracolonnare d a u n a linen, linen s o v r a c o l o n n a r e , che ~ s p e c i a l m e n t e e v i d e n t e in quei casi nei quali il r e t t o fu fissato a d a m p o l l a v u o t a . b) F e t i a t e r m i n e . Nei feti a t e r m i n e t r o v i a m o e o m p o r t a m e n t i simili a quegli ultimi d e s c r i t t i e c o m p o r t a m e n t i diversi. Le colonne p r i n c i p a l i sono v a r i a b i l i d a 5 a 9. Nel fondo dei seni r e t t a l i si t r o v a n o c o s t a n t e m e n t e delle rilevnte colonne secondarie v a r i a b i l i p e r n u m e r o d a 2 a 5 p e r ogni seno, p e r lo pifi rettilinee, di r a d o oblique. Molto spesso le colonne p r i n c i p a l i p r e s e n t a n o nella loro superficie sottili p i e g h e colonnari longitudinali.
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale delle colonne rettali.
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Frequentemente la cute della zona anale presenta pieghe a direzione radiale che talvolta coincidono nella loro direzione longitudinale con le colonne venendosi ad abolire in questi casi le valvole di GLISSON. In retti fissati in contrattura frequente osservare che la zona emorroidaria sconfina in alcuni punti verso la zona colonnare specialmente a livello delle colonne principali sopraelevando queste e alterando eosl in modo molto evidente l'andamento rettilineo della linea anocutanea che diventa pifi o meno sinuosa con curvature a convessitb, rivolta verso le basi delle colonne principali. L'aspetto delle colonne rettali ~ multiforme : alcune colonne sono sottili, taglienti, separate fra di loro da profondi seni, altre pih grosse; spesso, in retti ad ampolla vuota, le colonne principali si pro]ungano in alto in pieghe muccose, verso la zona sovracolonnare. Talvolta le valvole rettali sono costituite dalla biforcazione della base di colonne maggiori che si incontrano con la branca di biforcazione consimile in una colonna vicina (fig. 13). 1~ frequente osservare c h e l a colonna anteriore 6 pifl voluminosa delle altre, sebbene non in maniera cosl netta come in feti di stadi pih giovani. Di rado ~ rinvenibile alla base delle colonne principali un rilievo papilliforme pifl o meno grosso posto di solito lungo la linea anocutanea; vedremo pifl innanzi come questo reperto sia F i g . 13. R e t t o d i f e t o a t e r m i n e ; bt, n assai pifl frequente, quasi caratteristico della n e t t e le l i n c e a n o r e t t a l c e a n o c u t a n e a . regione colonnare dei retti di bambini. Pitt sviluppata lacolonnaanteriore elmsi In conelusione dunque i fatti osservati nei p r o l u t l g a nella, regione sovracolormarc intcrrom0endo l a [lava. a n o r c t t a l e . feti a termine si possono ritcnere come fenomeni dell'accrescimento delle coloime rettali caratterizzati per5 dal manifestarsi in una certa irregolarit~ sia nella forma delle colonne stesse che nei limiti della regione colonnare verso le regioni vicine e in special modo verso la regione emorroidaria. Le colonne maggiori presentano inoltre con pifi frequenza alcuni corrugamenti e pieghettature a direzione trasversale. Ritengo chc alia comparsa di queste caratteristiche di forma della regione colonnare e delle singole colonne non sia estraneo l'iniziarsi delle contrazioni degli sfinteri e della funzione dell'apparato mioelastico colonnare; tale comportamento infatti si verifica molto pih frequdnteme.ute nei retti fissati allo stato di contrattura degli sfinteri e dell'apparato muscolare ano-colonnare. c) Bambini, adulti e vecchi. I n un retto di bambino di 6 giorni (tna colonna principale anteriore e una posteriore presentano alla loro base un piccolo rilievo cutaneo bottoniforme dipendente dalla zona intermedia. Nel rondo dei seni rettali sono scolpite varie colonne secondarie, disposte per lo pih longitudinalmente; qualcuna obliquamente. In un bambino di 8 giorni le co[onne principali presentano pieghe colonnari longitudinali; alcune colonne aUa loro base sono rilevate per rientramento della zona intermedia. I n un bambino di 28 giorni la colonna pifl sviluppata ~ la posteriore; in uno di giorni 25 la colonna maggiore l'anteriore, le colonne secondarie sono ben sviluppate; in uno di giorni 27 la colonna anteriore si prolunga cranialmente con una piega muccosa che non si spiana completamente se si tende la parete rettale. Abbastanza netto il limite tra base delle colonne c zona intermedia. Nel fondo dei seni rettali le colonne
318
(~. OTTAVIA.lffI:Ricerche sullo sviluppo,
secondarie sono poco r i l e v a t e ; alcune, disposte t r a s v e r s a l m e n t e , si r e c a n o d a u n a eolonna m a g g i o r e a l l a vicina. I n u n a b a m b i n a di mesi 2 le colonne p r i n c i p a l i con ia superficie s c o m p o s t a in pieghe l o n g i t u d i n a l i p r e n d o n o origine d i r e t t a m e n t e d a a l t r e t t a n t i rilievi della zona i n t e r m e d i a (emorroidaria) che si spingono verso la zona colonnare rend e n d o flessuosa la lined a n o c u t a n e a . I n una b a m b i n a di mesi 3 con il r e t t o fiss a t o nel bacino (il r e t t o era a d a m p o l l a c o m p l e t a m e n t e v u o t a ) le colonne sono piccole, nascoste dalle n u m e r o s e pieghe della m u c c o s a s o v r a s t a n t e . In una b a m b i n a di mesi 3 e giorni 10 si n o t a Jo s v i l u p p o di u n a l a r g a v a l v o l a posteriore; o s s e r v a t o l'ano, in posizione di chiusura, d a l l a p a r t e i n t e r n a si t r o v a che il p u n t o pi/~ r i s t r e t t o ~ r a p p r e s e n t a t o dalla base @lie colonne. L a colonna p r i n c i p a l e p o s t e r i o r e b s p o s t a t a verso F i g . 14. B a m b i n o m e s i 8 e g i o r n i 3. S o n o m o l t o d e s t r a e a l l a lined m e d i a n a vi corrisponde c v i d c n t i i n o d u l i s o t t o c o l o n n a r i (1) t e n u t i s o l l e v a t i (la laminettenere. I nodulisottocolonnarisorgono un p r o f o n d o seno chiuso in basso dalla nellu~go(lellecohJnnel)rineipaliefraiduema~giori valvola s o p r a a e c e n n a t a . A n e h e qui la sono append visibili 3 esili eolonne secondaric. zona i n t e r m e d i a ha s l i t t a t o verso la zona colonnare, m a solo a livello delle colonne p r i n c i p a l i che r i s u l t a n o cosi un p o ' d e f o r m a t e alla loro base. U n r e t t o di b a m b i n o di mesi 8 e giorni 3 (fig. 14) p r e s e n t a m o l t o n e t t o il r e p e r t o , c o m u n e d o p o la nascita, della presenza di rilievi cutanei posti alla base delle colonne principali. I n un b a m b i n o di mesi 8 e giorni 6 si vede che lo s l i t t a m e n t o della zona e m o r r o i d a r i a verso la base delle colonne p r i n c i p a l i ~ m o l t o evidente. L a fig u r a 15 ds u n ' i m m a g i n e assai n e t t a di questo c o m p o r t a m e n t o al quale p r o b a b i l m e n t e n o n 6 e s t r a n e a ]a contrazione c o n t e m p o r a n e a degli sfinteri e d e l l ' a p p a r a t o m u s c o l a r e colonnare (vedi pifl a v a n t i ) . Un r e p e r t o simile fu t r o v a t o in un b a m bino di mesi g e giorni 13. I n u n a b a m b i n a di 1 F i g . l 5. Z o n a e o l o n n a r e d i baml)i~la di anni 1. Serveadimostrarcloslitta- a n n o si t r o v a una forte sinuositY, delia lined anom c n t o d e l l a z o n a i n t e r m e d i a v e r s o ]a zona eolonnare e la eonseguente for- cutanea. L a cute della regione e m o r r o i d a r i a si mazione di [Aeghecutanee(1)corris- spinge verso la zona colonnare in 5 p u n t i (vedi ptmdcnti allc eolonnc princil)ali. La lined artocutanea /~ perei6 molto sif i g . 15; 1. l.) c o s t i t u e n d o cinque zone cutanee cuneinuosa. Lccolonneprincipalinonsom~ formi con la base che si c o n t i n u a verso la cute ben distinmtibili nlentre rintan~(mo nette le eohmne secondarie, anale m e n t r e l ' a p i c e ~ r i v o l t o verso le colonne r e t t a l i p r i n c i p a l i ; questo apice perb non si cont i n u a d i r e t t a m e n t e con le co]onne m a r i m a n e r i l e v a t o a f o r m a di papilla, costit u e n d o cosi a l t r e t t a n d i ((noduli s o t t o c o l o n n a r i , che in et~ pifl a v a n z a t a trover e m o con m a g g i o r frequenza. L a cute a n a l e ~ p i e g h e t t a t a nelie varie direzioni. Le colonne r e t t a l i sono brevi e molto basse, a p p e n d r i l e v a t e dal piano m u c c o s o ;
sulla forma, sulla struttura c sul significato funzionale dellc colonnc rcttali. 319 alcune h a n n o decorso u n p6 obliquo, le pifl lunghe r a g g i u n g o n o i tre millimetri. I n a l t r i due b a m b i n i di un a n n o si t r o v a che le colonne sono a p p i a t t i t e e pres e n t a n o pieghe trasversali, quasi c o r r u g a m e n t i d o v u t i a d u n a diminuzione in a l t e z z a della regione c o l o n n a r e ; in questi stessi casi si osserva che le colonne principali si p r o l u n g a n o in a l t o in pieghe l o n g i t u d i n a l i che occupano la regione s o v r a c o l o n n a r e . Tale r e p e r t o ~ e o m u n e in r e t t i fissati in s t a t o di contrazione. C o m p o r t a m e n t i simili a quelli d e s c r i t t i furono osservati in a l t r i casi fino al secondo a n n o di eta. I n u n r e t t o di m a s e h i o d i a n n i 2 e 1/2 le eolonne p r i n c i p a l i sono liscie, a l t e 5 - - 6 ram. larghe 11/2--21/2 m m . grosse 1 e 11/2 mm. Le colonne seeondarie sono basse, alcune l a m i n a r i , prom i n e n t i nei seni r e t t a l i . I1 l i m i t e t r a la base della regione eolonnare e la zona e m o r r o i d a r i a 6 sinuoso; la zona emorr o i d a r i a i n v a d e la zona colonnare, in p u n t i c o r r i s p o n d e n t i alle colonne principali. I n u n a f e m m i n a di a n n i 4 ho t r o v a t o p a r t i c o l a r i gi/~ noti. L a fig. 16 d i m o s t r a il e o m p o r t a m e n t o della z o n a c o l o n n a r e di un b a m b i n o di a n n i 7 . I n u n b a m b i n o di a n n i 8 la colonna a n t e riore 6 pifl s v i l u p p a t a delle a l t r e e s p o s t a t a un p5 verso destra. U n a colonna principale p r e s e n t a alla sua base u n <~nodulo cutaneo sottocolonF i g . 16. B a m b i n o d i a n n i 7. L a z o n a c o l o n n a r e hare}). A n c h e in un maschio di a n n i 14 esistono alcuni noduli c u t a n e i sottoresatrregolare dalla sinuosit~dellallneaanoeutanea eolonnari e la linea a n o e u t a n e a ~ sinuosa. I n u n a f e m m i n a di a n n i 18
(segnata dalla freccia) per la for]nazione di nodu]l sottocolonnari. La figurainferiore ~ un particolare s e g n a t o i n a l t o c o n il [ ] e s e r v e a d i m o s t r a r e bt forma dci noduli sottocohmnari.
il r e t t o b fissato c o m p l e t a m e n t e svuot a r o e la zona cotonnare a p p a r e nel p u n t o pifi r i s t r e t t o della c h i u s u r a anale. Le colonne sono ben e v i d e n t i e alla base di due co]onne p r i n c i p a l i sono, poco rilev a t i , dei noduli s o t t o e o l o n n a r i ; ~ ben s v i l u p p a t a nel fondo dei seni r e t t a l i ]a elegante disposizione a p a l i z z a t a delle colonne secondarie. I n i n d i v i d u i d a i 20 ai 30 a n n i si n o t a : in un caso (anni 21) la colonna p o s t e r i o r e s p o s t a t a verso destra, ~ a l t a 2 cm. e 1/~ e larga, alla base, 1/2 cm. ; le a l t r e colonne sono globose, ovoidali. Le valvole sono un po' sft~ggenti e cosl i seni; il sen() posteriore 8 il pifl profondo. I n u n a sezione t r a s v e r s a l e si osserva che il tessuto colonnare 8 spugnoso p e r la presenza di molte vene. I n un caso (anni 22), in cui il r e t t o ~ fissato con a m p o l l a ripiena, si t r o w t che le colonne sono molto app i a t t i t e . I n u n a l t r o caso (anni 30) le colonne sono piccole, minori od eguali
B d . 109.
22
320
(~. 0TTAVI.KNI: Ricerchc sullo sviluppo,
nodulo s o t t o c o l o n n a r e linguiforme, libero. Nella fig. 17 si vede, come ai l a t i della colonna principale, si dispongano, varie piccole colonne secondarie di 1/2 m m . circa di grossezza e di 3 - - 4 mm. di altezza. I n indiv i d u i d a i 30 ai 50 a n n i non ho t r o v a t o c o m p o r t a m e n t i diversi d a quelli fin qui d e s c r i t t i : la zona colonnare b s e m p r e ben evidente, in q u a t t r o casi la colonna pifi grossa era l ' a n t e r i o r e ; sia q u e s t a che le a l t r e colonne p r i n c i p a l i p r e s e n t a n o sovente la superficie della loro p a r t e pifi c a u d a l e solcata d a piccole pieghe colonnari Iongitudinali s e p a r a t e d a esili solchi. Solo in un caso i l i m i t i fra zona colonnare e zona e m o r r o i d a r i a e r a n o a b b a s t a n z a regolari, negli altri casi invece si 6 n o t a t a presenza di s l i t t a m e n t i della zona e m o r r o i d a r i a verso la zona colonnare e f r e q u e n t e p r e s e n z a di noduli cut a n e i s o t t o c o l o n n a r i . Sono s e m p r e bene e v i d e n t i nel Fig. 17. Colonna 1)rincilmle fondo dei s e n i l e colonne secondarie. a n t e r i o r e d i u o n l o d i a n I t i 30 I n i n d i v i d u i d a i 50 ai 60 a n n i le colonne p r i n c i p a l i vista di profilo con ben evidente il nodulo sottoeolonnare (1). m o s t r a n o t a l v o l t a n e t t i m u t a m e n t i di forma. B e n e v i d e n t i sono i seni nel fondo dei quali per6 le colonne secondarie si p r e s e n t a n o a p p i a t t i t e . L a fig. 18 d i m o s t r a la disposizione fra loro del]e colonne p r i n c i p a l i viste d a l l ' i n t e r n o ; i noduli s o t t o c o l o n n a r i , che sono u n po' s t i r a t i all'infuori, sono t r a di loro i n g r a n a t i . D a i 60 ai 70 a n n i (n ~ 5 osservazioni) si t r o v a un app i a t t i m e n t o delle colonne p r i n c i p a l i (meno e v i d e n t e quello della colonna a n t e riore) ; esse d i v e n g o n o basse, rugose, m a l d e l i m i t a t e . A n c h e i noduli sottocolonnari sono a p p i a t t i t i e pieg h e t t a t i . Le colonne secondarie t a l v o l t a si m o s t r a n o come esili rugositg longitudinali. I n un caso di a n n i 69 le colonne p r i n c i p a l i erano c o m p l e t a m e n t e sostit u i t e d a grossi n o d u l i gottocolonnari. Dai 70 agli 80 a n n i (11 osservazioni) c o n t i n u a e si a c c e n t u a
F i g . 18. Z o n a ( . o h ) n n a r e d i u o m o d i a n n i 55 v i s t a dall'alt~) i n stato di scmisvuotamcnto dell'ampolla. Le colonne prineipali si presentano corrugate trasversalemente segno probabile dello stato di contrazionc del museolo colonnare. 1 nodulo sottocolonnare (lc (.oh)nne f u r o n o u n p o ' d i s e o s t a t e t r a I o r o ) . 2 e o h ) n n e p r i n c i p a l e ,
lln
profondo alterarsi Gel-
l'architettura co|onnare.
della
zona
Anche il colore
di questa, di solito rosa pallido alcune volte s p l e n d e n t e nei giovani, diviene nei vecchi di un colore rossiccio o grigiastro. I n un r e t t o (anni 71) fissato con a m p o l l a v u o t a la zona c o l o n n a r e
sulla forma, sulla struttura e sul signifieato funzionale delle coh>mw rcttali.
321
non p r e s e n t a colonne ben n e t t e m a solo u n a grossa piega a n t e r i o r e che si p r o h m g a in a l t o in u n a piega muccosa s o v r a c o l o n n a r e ; altri due o tre rilievi globosi ma senza l ' a s p e t t o di vere e p r o p r i e colonne sono s i t u a t i nella zone colonnare; questi rilievi sono solcati d a sottili rugosit~ t r a s v e r s a l i od oblique. I n aleuni easi le colonne principali, s p e c i a l m e n t e la anteriore, p u r essendo e n c o r e ben evidenti p r e s e n t a n o p i e g h e t t a t u r e t r a s v e r s a l i e ]a muccosa scorre pih f a c i l m e n t e sul piano s o t t o s t a n t e p e r la lassezza del c o n n e t t i v o sottomuccoso. Se si disseca una di queste colonne si t r o v e ehe il sue s t r o m a m u s c o l o c o n n e t t i w d e b legato per mezzo di t a n t i dentelli eonnettivi, veri l e g a m e n t i colonnari, allo sfintere i n t e r n e sottostante. Di solito a q u e s t a e t a le colonne secondarie sono r e g r e d i t e e scomparse. E c c e z i o n a l m e n t e nei vecchi si possono t r o w t r e casi nei quail le eolonne principali p r e s e n t i n o e n c o r e le e a r a t t e r i s t i e h e delle forme giovanili. Le valvole r e t t a l i sono spesso s e o m p a r s e o irriconoseibili. L a presenza di nodull e m o r r o i d a r i a l t e r a spesso in m o d e pifl evid e n t e le gi~ profonde m o d i f i c a z i e n i senili della zona colonnare. A n c h e qui le colonne principali sono sospinte cranialm e n t e d a noduli sottoFig. 19. Zone, c o l o n n a r o d i m a s c h i o d i ~lntli 87. S e r v e a d i n d i c a t e il l ) r o f o n d o l n l l t a l l l e n t o d i f o r n l a , d i c a r a t t e r c s e n i l e , d e l i a z o n e c o l o n n a re.
eolonnari o p e r lo slittas i n o t i l~ s e o n l p a r s a d e l l e c o l o n n e . L a p+lrte s u p e r i o r e d e l l a f i g l l r a . m e n t o delia z o n e e m o r pitl scur~, a p p a r t i e n e a l i a m u o o o s a r e t t a l e . roidaria. I n un maschio di a n n i 82 la colonna posteriore, pih a l t a delle altre, a livello del limite fra zone colonnare e zone e m o r r o i d a r i a , p r e s e n t a una serie di piecole papille a f o r m a di fungo che costituiscono u n a specie di corona che c o n t o r n a la base della colonna. I n u n a f e m i n i n e di anni 82 la zone eolonnare si m o s t r a a p p i a t t i t a con rilievi irregolari e p i e g h e t t a t u r e t r a s v e r s a l i od oblique; al limite fra zone colonnare e zone e m o r r o i d a r i a vi sono molteplici ed irregolari (lentell a t u r e della zone e m o r r o i d a r i a verso la zone colonnare. I n un maschio di a n n i 87 (fig. 19) la zone colonnare si p r e s e n t a come una striscia b i a n c a s t r a e verso il l i m i t e e m o r r o i d a l e di essa si t r o v a n o , ella d i s t a n z a di un cm. circa uno d a l l ' a l t r o , 5 grossi noduli colonnari a l t i 2 o 3 ram. con large base d ' i m p i a n t o che r a p p r e s e n t a n o le colonne principali. A l t r e colonne sono a p p e n a distinguibili come sottili pieghe p i t t o s t o basse e non h a n n o pifi la c a r a t t e r i s t i c a f o r m a delle colonne r e t t a l i m a si p r e s e n t a n o come semplici rugositg la cui superficie ~ resa ancor pih irregolare d a fini p i e g h e t t a t u r e trasversali. V ~ Conelusioni delle osservazioni sulla f o r m a delle colonne rettali nelle varie epoehe della vita. L a zone colonnare ~ c o s t r u i t a fino al t e r m i n e di g r a v i d a n z a in modo assai regolare, ~ d e l i m i t a b i l e verso la zone i n t e r m e d i a della linea a n o c u t a n e a che s e m p r e r e t t i l i n e a ; essa subisee fin d a i p r i m i giorni d o p o la nascita un m u t a m e n t o 22*
322
(~. OTTAVIANI: Ricerche sullo sviluppo,
nella sua a r c h i t e t t u r a il quale v a a m a n o a m a n o a c c e n t u a n d o s i finch6, verso la vecchiaia, la zona colonnare p r e s e n t a u n a p a r t i c o l a r e Iisionomia senile. U n c o m p o r t a m e n t o che si osserva gis in r e t t i di b a m b i n i ~ r a p p r e s e n t a t o d a u n a e v i d e n t e irregolarit~ di confine fra zona colonnare e zona i n t e r m e d i a . L a linea a n o c u t a n e a non ~ pih r e t t i l i n e a m a pifi o m e n o f o r t e m e n t e sinuosa e t a l e conformazione ~ d o v u t a a d u n c a r a t t e r i s t i c o s l i t t a m e n t o della zona i n t e r m e d i a verso la zona colonnare; t a l e s l i t t a m e n t o ~ c a r a t t e r i z z a t o d a alcune f o r m a z i o n i a sprone che si i n c u n e a n o nella zona colonnare r e n d e n d o la linea a n o c u t a n e a f o r t e m e n t e sinuosa. U n f a t t o i n t e r e s s a n t e ~ d a t o d a l seguente c o m p o r t a m e n t o : lo s l i t t a m e n t o della zona e m o r r o i d a r i ~ verso la zon~ c o l o n n a r e si e f f e t t u a solo a livello della base delle colonne principali, e poich6 questo s l i t t a m e n t o ~ un fenom e n o p r e t t a m e n t e p o s t - n a t a l e e si e f f e t t u a a livello delle colonne p r i n c i p a l i , clog d o v e sono p i h forti e s v i l u p p a t i i fasci di fibre m u s c o l a r i liscie d e l l ' a p p a r a t o mioelastico anocolonnare, si b i n d o t t i a p e n s a r e che questo a l t e r a r s i dei limiti fra zona colonnare e zona i n t e r m e d i a sia d o v u t o a d u n a t r a z i o n e e s e r c i t a t a sulla zona i n t e r m e d i a d a l l a contrazione dei fasci d e l l ' a p p a r a t o m u s c o l a r e colonnare. Q u e s t a supposizione g resa pifi a t t e n d i b i l e se si t i e n conto della speciale disposizione dei fasci m u s c o l a r i ; ci6 sar~ d e s c r i t t o nel p r o s s i m o capitolo. F i n d a l p r i m o a n n o di v i t a e a n c o r pifl nelle epoche successive, ~ a b b a s t a n z a frequente r i n v e n i r e alia base delle colonne p r i n c i p a l i u n rilievo p a p i l l i f o r m e pifl o m e n o grosso che d i p e n d e sempre d a l l a zona i n t e r m e d i a e p i h p r o p r i a m e n t e d a i t r a t t i di q u e s t a s l i t t a t i verso la zon~ eolonnare. Tall f o r m a z i o n i ehe ho c h i a m a t o <~noduli sottoeolonnari~>, m o l t o p r o b a b i l m e n t e , d e b b o n o la loro c o m p a r s a alle continue contrazioni e r i l a s s a m e n t i degli sfinteri, u n i t i alle c o n t r a z i o n i e rilassam e n t i d e l l ' a p p a r a t o m u s c o l a r e anocolonnare. I n o d u l i s o t t o c o l o n n a r i p e r la loro precoce c o m p a r s a , p e r la speciale situazione e per la loro s t r u t t u r a non sono a s s o l u t a m e n t e confondibili con n o d u l i e m o r r o i d a r i patologici. U n o dei p r i m i f a t t i d a r i t e n e r s i conseguenza dei f e n o m e n i della involuzione ~:enile, i n d o t t i sulla zona colonnare, ~ l ' a p p i a t t i m e n t o e la successiva s c o m p a r s a delle colonne secondarie; pih t a r d i a n c h e le colonne p r i n c i p a l i subiseono u n f o r t e a p p i a t t i m e n t o e in alcuni casi esse non sono pih riconoscibili e t u t t a la zona colonnare a p p a r e un c a m p o di rugosit~ che si confondono in basso con quelle della zona e m o r r o i d a r i a . T a l v o l t a r i m a n g o n o quali vestigia delle colonne r e t t a l i i noduli sottocolonnari. VI ~ Osservazioni sulla struttura
delle eolonne
rettali e della zona eolonnare.
a) Te~suto muscolare liscio. Esso eostituisce il muscolo colonnare che p e r la sua disposizione nelle singole colonne e per la m e s c o l a n z a dei suoi e l e m e n t i con a b b o n d a n t e t e s s u t o elastico f o r m a u n s i s t e m a b e n d i s t i n t o a n a t o m i c a m e n t e e certo a n c h e f u n z i o n a l m e n t e che r i t e n g o o p p o r t u n o c h i a m a r e ((apparato mioelastico anocolonnare ~. I n feti di 240 ram. si t r o v a n o f a s c e t t i di cellule m u s c o l a r i liscie sparsi nello spessore della base delle colonne. I n sezioni t r a s v e r s a l i della zona colonnare di feti a t t o r n o ai 40 cm. si osserva che il muscolo colonnare ~ c o s t i t u i t o d a u n cordone c o m p a t t o p o s t o nella p a r t e assile della colonna. I n feti a t e r m i n e si n o t a ehe la muscolaris m u e e o s a e a r r i v a fino a livello det l ' a p i c e delle colonne eio~ nella regione o r e h a inizio la t r a m a c o n n e t t i v o - e l a s t i e a
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale delle eolonne rettali.
32'{
con i corpi cavernosi di STIEVE. Oltre questa regione la muscolaris muccosae non ~ pifi r i n t r a c c i a b i l e ; a livello degli spazi i n t e r c o l o n n a r i o dei seni r e t t a l i talv o l t a si c o m p o r t a nella stessa m a n i e r a t a l a l t r a scende pih c a u d a l m e n t e . [l muscolo colonnare, c o m p l e t a m e n t e s v i l u p p a t o , p r e n d e origine c r a n i a l m e n t e nella zona sovracolonnare, d o v e cessa cio~ di esistere u n a d i s t i n t a muscolaris muccosae, c o s t i t u e n d o s i in p a r t e p e r c o n t r i b u t i di q u e s t ' u l t i m a e in p a r t e per f a s c e t t i p r o v e n i e n t i d a l l a m u s c o l a t u r a l o n g i t u d i n a l e del retto. A circa la p a r t e
F i g . 20. I1 lllll,~eolo e o l o n n a r e (m.c.) v i s t o i n s e z i o n e , ( I i s e g m l t o d a l l o s t e s s o p r e p a r a t o d a e n i f n t o l l . a l a m i c r o f o t o g r a f i a a n n e s s a i n a l t o a s i n i s t r a . 6'.c.~., e o r l ) i c a v e r n o s i d i STIEVE; S.1. s f i n t e r e lis(.io. io.s. P i a n o 4 i s c o r r i m e n t o d e l l a z o n a c o l o n n a r e d u r a n t e l a c o n t r a z i o n e d e l l ' a p p a r a t o m i o l a s t i e o a n o c o l o n n a r e . B a m b i n o d i ~. 1 m . 5 g. 17.
m e d i a d e l l ' a l t e z z a colonnare il muscolo colonnare ~ c o s t i t u i t o d a un r o b u s t o fascio di fibre p o s t o nella p a r t e assile della colonna o s p o s t a t o verso la superficie di i m p i a n t o di q u e s t ' u l t i m a , r i m a n e n d o s e p a r a t o perb d a l p i a n o muscolare dello sfintere i n t e r n o d a t e s s u t o c o n n e t t i v o lasso. T a | v o l t a nelle sezioni microscopiche il musco]o colonnare si p r e s e n t a suddiviso in due o tre fasci minori per la interposizione di vasi o di fasci connettivo-elastici. I n un b a m b i n o (m. 2 g. 18) ho visto i| muscolo colonnare iniziare subito al d i s o p r a delle colonne e alcuni fasci s e m b r a n o in d i r e t t a c o n t i n u a z i o n e della muscoJarls muccosae, a l t r i iniziano isolati in p i e n a s o t t o m u c c o s a . I n un b a m b i n o di mesi 3 ho t r o v a t o la presenza di un fascetto di fibre muscolari s t r i a t e in mezzo a l i a m u s c o l a t u r a liscia delle colonne (fig. 22): questo f a s c e t t o di fibre striate, sia c r a n i a l m e n t e che c a u d a l m e n t e , d o p o breve decorso, non era pifi r i n t r a c c i a b i | e (neanche nelle sezioni seriate vicine); esso g i a c e v a c o m p l e t a m e n t e immerso nella m u s c o l a t u r a liscia senza a p p a r i r e connesso a d altri giacimenti di fibre striate.
324
G. OTTAVIAN|* Ricerche sullo sviluppo,
P r o b a b i h n e n t e b (la ritenere che questi f a s c e t t i a b e r r a n t i di m u s c o l a t u r a s t r i a t a l)rovengano dallo sfintere s t r i a t o e cio~ d a fibre di questo che c a m b i a n d o direzione si aviino, con decorso longitudinMe, verso le colonne r e t t a l i . I n sezioni di r e t t o di a l t r i b a m bini ho p o t u t o n o t a r e che m o l t i fra gli e l e m e n t i muscolari colonnari provengono dalla m u s c o l a t u r a liscia longitudinMe de] r e t t o e p a s s a n o t r a i faseetti della m u s e o l a t u r a eircolarc del t r a t t o s o p r a s t a n t e allo sfintere liscio; d u r a n t e questo t r a gitto, a t t r a v e r s o la m u s c o l a t u r a circolare, i fasci d e s t i n a t i Mla muscol a t u r a colonnare s e m b r a n o disporsi a spirale. C a u d a l m e n t e s i a i fasci colonnari ora d e s c r i t t i sia quelli che p r o v e n g o n o d a l l a muscolaris muecosae p a s s a n o t r a i fasci dello sfinF i g . 21. Sez, i o n c d i u n a c o l o n n a p r i n c i p a l e d i h o m o tere ]iscio e ivi si a r r e s t a n o ; solo d ' a n n i 30. I c o r p i c a v e r n o s i d i STIF, VE (C.c.,,g.) .~ono m M t l ) d i l a t a t i ; f r a l o r o /~ b e n v i s i b i l c i l m u s c o l o poche fibre p a s s a n d o a l ] ' i n d e n t r o colonnare (m.e.). di questo sfintere v a n n o a t e r m i n a r e nel tc.~suto c o n n e t t i v o elastico p o s t o fra sfintere liseio e sfintere s t r i a t o e nel t e s s u t o s o t t o c u t a n e o (vedi R o u x ) . I n sezioni t r a s v e r s a l i del r e t t o di un b a m b i n o di m. 8 g. 13 si n o r a che i giaeimenti lisci delle co]onne o c c u p a n o g r a n p a r t e della regione assile di q u e s t e e fra loro e la m u s c o l a t u r a liscia circolare del p i a n o leiosfinterico si t r o v a a b b o n d a n t e conl~ettivo lasso che costituisce un piano di scorrim c n t o della regione colonnare sulla superfieie leiosfinterica. A n c h e le colonne secondarie posseggono un fascio di fibre muscolari il cui spessore b in relazione a quello del]e colonne. Oltre a questi gi~cimenti muscolari della p a r t e assile (lelle colonne si t r o v a n o piccoli f a s c e t t i muscolari o fibre sparse nelI~ zona che s t a t r a i fasci assi]i e l'epitelio colonnare, in mezzo ai corpi cavernosi di STIEVE. L a fig. 20 ( b a m b i n o di a. l, m. 5, g. 17) d i m o s t r a assai c h i a r a m e n t e l ' e n t i t h e la F i g . 22. G i a c i m e n t o d i fir)re mus(.(tposizione del muscolo colonnare (m.c.). l a r i s t r i a t c i n p i e n o m u s c o l o eolonnar.e. • 140. I n alcuni p r e p a r a t i in sezioni l o n g i t u d i n a l i si n o t a la presenza di fascetti muscolari lisci a direzione r~diMe tesi f r a i l centro t c n d i n e o del perineo e lo sfintere liscio del r e t t o : essi si sfioccano fra i fascetti di questo. E possibile che questi fasci musco]ari lisci a b b i a n o la funzione di d i l a t a r e lo sfintere liscio. I n un r e t t o di a n n i 18 nel quale e r a n o molto d i l a t a t i gli spazi venosi il t e s s u t o mioc]astico non p r e s e n t a v a pifi ]a c a r a t t e r i s t i c a disposizione assile a c o r d o n e
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale dcllc cohmnc rcttali.
325
c o m p a t t o m a v e n i v a suddiviso in fasci minori. Lo stesso r e p e r t o fu t r o v a t o in un soggetto di a n n i 30 (fig. 21). Alcune misurazioni f a t t e sui d i a m e t r i di cellule muscolari liscie della muscol a t u r a l o n g i t u d i n a l e del r e t t o e della m u s c o l a t u r a colonnare h a n n o d a t o i seguenti r i s u l t a t i : m e d i a dei d i a m e t r i di fibre liscie della m u s c o l a t u r a l o n g i t u d i n a l e micron 8,80; m e d i a dei d i a m e t r i di fibre liscie della m u s c o l a t u r a colonnare micron 5,40. Le fibre liscie colonnari sono pifi sottili in confronto a quelle l o n g i t u d i n a l i ; el(')
F i g . 23.
Fibre elastichc in una colonna di un feto umano
d i e r a . 17 ( m e t . ~VEIGEItT),
X 50 ('.
accude a n e h e in a l t r i t e r r i t o r i ove le fibre museolari liscie sono c o m m i s t e a d a b b o n d a n t e tessuto elastico: v e d i AUSTO~;I (1937) nelle tenie d e l l ' i n t e s t i n o crasso e CAVAZZANA (ricerche inedite 1938) nello sfintere trigonale della vescica. b) Tessuto elastico. Gi~ in feti di m m . 170 si nota, nella p a r t e assile delle co]onne r e t t a l i ( p r e p a r a t i con m e t o d o WEIGERT) la presenza di fibre elastiche sparse in mezzo allo s t r o m a colonnare (fig. 23). I n feti di cm. 36 il t e s s u t o elastico b c o m p l e t a m e n t e s v i l u p p a t o e oltre che p r e s e n t a r s i assai a d d e n s a t o nella p a r t e assile delle colonne (nella stessa regione ciob o c c u p a t a d a i g i a e i m e n t i di muscol a t u r a liscia del muscolo colonnare) si t r o v a sparso anche nelle a l t r e regioni colonnari. Esso b m o l t o pifi r i c c a m e n t e s v i l u p p a t o nelle colonne p r i n c i p a l i nelle quail f o r m a un grosso e ben n e t t o cordone elastico. R e p e r t i simili ho t r o v a t o in un feto di 37 cm. ; piccoli g i a c i m e n t i di t e s s u t o elastico si t r o v a n o per5 a n c h e nelle colonne secondarie. Ne esiste anche, sebbene meno c o m p a t t o e con le fibre orient a t e non pih a direzione l o n g i t u d i n a l e m a a direzione r a d i a l e od obliqua, nella p a r t e pifl p r o f o n d a della s o t t o m u c c o s a colonnare al limite col p i a n o i n t e r n o leiosfinterico. Queste u l t i m e fibre elastiche a t t r a v e r s a n o i f a s c e t t i dello sfintere liscio e si uniscono con i cospicui g i a c i m e n t i di t e s s u t o elastico posti fra i fasci pi~ c a u d a l i delle fibre l o n g i t u d i n a l i muscolari del retto.
326
(~. 0TTAVIANI: R.icerchc sullo sviluppo,
Nei feti a t e r m i n e il tessuto elastico d e l l ' a p p a r a t o colonnare ~ m o l t o svilupp a t e ; esso ~ r a p p r e s e n t a t o d a fasci c o m p a t t i e grossi che occupano la p a r t e assile delle colonne p r i n c i p a l i (fig. 24). Nelle colonne secondarie si t r o v a p u r e u n f a s c e t t o c o m p a t t o di fibre elastiche m e n t r e negli spazi fra ]e colonne il t e s s u t o elastico ~ assai rarefatto. I n un r e t t o di b a m b i n o di 17 mesi, oltre a d a v e r r i l e v a t o la g r a n d e ricchezza di g i a c i m e n t i di t e s s u t o elastico nelle colonne, fu possibile stabilire, in sezioni longitudinali, la direzione di queste fibre; il tessuto elastico colonnare inizia in a l t o nella zona s o v r a c o l o n n a r e pressocch6 alla stessa altezza d a l p u n t o di origine del muscolo colonnare, scende in basso p e r c o r r e n d o l'asse F i g . 24. C o l o n n a l ) r i n c i p a l e d i u n f e t e u m a n o a t e r m i n e della colonna con le fibre a direin sezione orizzontale per dimostraro il robusto faseio zione l o n g i t u d i n a l e e si g e t t a in e l a s t i c o d e l l a c o l o n n a . M e t . UNNA-T'iNZER-LIVINL X35. u n a l a r g a fascia di t e s s u t o elastico teso t r a sfintere liscio e sfintere s t r i a t o (fig. 25). L a fig. 26 ( b a m b i n o di a n n i 8) d i m o s t r a l ' a b b o n d a n z a del t e s s u t o elastico colonnare che o c c u p a la stessa posizione del muscolo colonnare alle fibre del quale ~ f i n e m e n t e mescolato. N e l l a fig. 27 si n o t a come il t e s s u t o elastico d i v e n t a s e m p r e pifi scarso a n d a n d o verso la muccosa colonnare e al d i s o t t o di q u e s t a ispessito in u n a lieve m e m b r a n a elastica basale. I noduli sottocolonnari, bene e v i d e n t i nei b a m b i n i come fu desc r i t t o nel capitolo terzo, sono costituiti da una trama connettivale densa che r a c c h i u d e nel sue int e r n e u n fascio di t e s s u t o mioelastico pifi o m e n o c o m p a t t o dip e n d e n t e dall <~a p p a r a t o mioelastico colonnare ~>. I n i n d i v i d u i a d u l t i (da 35 a 50 F i g . 25. S e z i o l l e s a g i t t a l e d e l l a z o n a c o l o n n a r e di b a m anni) il t e s s u t o elastico si t r o v a pih b i n a d i m e s i 17. F a s c i o e l a s t i c o d e l l a e o l o m m ( 1 ) ; t e s s u t o e l a s t i c o t e s o f r a s f i n t e r e l i s e i o e s f i n t e r e s t r i a t o (2). a b b o n d a n t e che nelle p r e c e d e n t i eth~ ed ~ d i s p o s t o a fasci in t u t t a la sezione della colonna. Molto pifi cospieua a n c h e la m e m b r a n a elastica basale d e l l ' e p i t e l i o colonnare.
sulla forma, sulla struttura c sul significato funzionalc dellc colonnc rcttali.
327
Anche nella vecchiaia (da 65 a 75 anni) l ' a p p a r a t o mioelastico bene evidente m a ha disposizione disordinata ed b appiattito verso il piano leiosfinterico. Cib conseguanza delle caratteristiche deformazioni senili della zona colonnare, esposte nel capitolo quarto. c) Tessuto reticolare. Tale tessuto nelle colonne rettali ~ limitato alia regione assile e ciob a quella occupata dall'apparato mioelastieo colonnare. Questi giacimenti di tessuto reticolare sono propri alle fibre muscolari liscie delle eolonne e per la maggior parte della loro F i g . 26. S c z i o n e d i u r t a c o l o n n a p r i n c i p a l e d i b a m b i n o estensione sono mescolati a tessuto d i a n n i 8. S o n o b e n v i s i b i l i g l i a d d c n s a m e n t i d i tessutq~ elastieo alla base della colonna nella stessa posizione del elastico sicch6 il tessuto retieolare IIIIlSCO10 c o ] o n n a r e . M e t . UNNA-T;~NZER-LIVINI. • 211. appare a maglie ampie. I n altri punti invece esso costituisce fascetti re~icolari pifi c o m p a t t i (fig. 28) corrispondenti a fascetti simili di tessuto colonnare liscio. I1 tessuto reticolare nei corpi cavernosi di STIEV:E e limitato ai vasi; m a n c a nella regione di impianto delle colonne, verso il piano leiosfinterico, ciob nel piano di scorrimento della regione colonnare sul piano leiosfinterico. Al disotto dell'epitelio colonnare costituisce una membranella basale.
d) Corpi cavernosi di ST~EVE. I n u n feto di mm. 175 si t r o v a n o gis ben sviluppati larghi spazi sanguigni disposti un po' in t u t t a la superficie di sezione delle
coIonne principali
ma
F i g . 27. l ) a r t i c o l a r e d e l l a fig31ra p r e c e d e n t e (fig'. 26) p e r d i m o s t r a r e l a sottile membrana basale elastica dell'epitelio colonnare e la disl)osizione d e l l e f i b r e e l a s t i c h e n e l t e s s u t o d e i c o r p i c a v e r n o s i di STH.:VE. • 250.
maggiormente fitti verso la superficie assile di queste, a]l'indentro dell'epitelio ove talvolta si t r o v a n o disposte in regolari semicerchi. Anche in un feto di 240 mm. sono ben netti
328
(~. OTTAVIA-NI:Ricerche sullo sviluppo,
i larghi spazi venosi posti alia periferia delle sezioni trasverse delle colonne. I n feti a termine gli spazi venosi occupano la maggior parte della superficie colonnare senza una regolarits di distribuzione (fig. 29). Di solito i vasi, nelle colonne rettali h a n n o direzione longitudinale: cib fa pensare che durante la contrazione dello sfintere il sangue possa essere cacciato caudalmente e cranialmente, m a probabile che durante la contr~zione dell'apparato mioelastico, ciob in seguito all'accorciamento delle colonne, essi vengano piegati ai due estremi e si facciano pifi turgidi e tali si conservino anche d u r a n t e la contrazione dello sfintere liscio, h i aleuni
F i g . 28. I s o l a d i f i b r e r e t i c o l a r i d e l l a c o l o n n a p o s t e i n m e z z o a l t e s s u t o c o l l a g e n e e d elas t i c o , F e t o a t e r m i n e , M e t . BIEI~CHO~V$KYLEVI. • 670.
F i g . 29. F e t o c m . 45. S e z i o n e d e l l a z o n a c o h m n a r e (.on i v a s i i n i e t t a t i (.on i n c h i o s t r o d i c h i n a . • 20.
retti ho iniettato i vasi linfatiei; questi sono disposti nelle colonne in direzione longitudinale per lo pifi parallelamente (vedi anche GEROTA 1895) ai vasi sanguiferi. V I I " Conclusioni delle osservazioni istologiche. a) Esiste un a p p a r a t o mioelastico che occupa la regione colonnare ed ~ costituito da tessuto muscolare liscio immerso in abbondantissimo tessuto elastico. Solo di rado alcuni fascetti muscolari sono pifi compatti e privi di tessuto elastico. b) L ' a p p a r a t o mioelastico ~ bene sviluppato nelle colonne principali; le second a r i e n e posseggono in quantitk minore ed in proporzione alla loro grandezza. Alcune fra le pifi piccole colonne secondarie mentre sono provviste di tessuto elastico m a n c a n o di tessuto muscolare. Cosl negli spazi intercolonnari si t r o v a tessuto elastico assai rarefatto, mai tessuto muscolare. c) F r a m m i s t o al tessuto mioelastico colonnare in un caso ho t r o v a t o faseetti di muscolo striato. d) il tessuto reticolare delle colonne b disposto a larghe maglie ove tessuto muscolare e tessuto elastico sono fra loro regolarmente mescolati; ~ invece disposto a maglie pifi serrate o r e i fascetti muscolari decorrono c o m p a t t i e senza il corredo elastico. e) Per la speciale disposizione e per la speciale s t r u t t u r a dell'apparato mioelastico co]onnare che ~ esteso dall'apice delle colonne fino al centro tendineo
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale delle colonne rcttali.
329
del perineo b p r o b a b i l e che la sua funzione d u r a n t e la contrazione, sincrona prob a b i l m e n t e con la contrazione dello sfintere interno, sia quella di p r o d u r r e un r a c c o r c i a m e n t e ed un i n g r o s s a m e n t o delle colonne con una conseguente pifi e r m e t i c a c h i u s u r a dell'ano. L a p i e g h e t t a t u r a della muccosa che si t r o v a spesso a livello della linea s o v r a c o l o n n a r e e a n c h e le zone di t r a z i o n e i n d o t t e sulla zona e m o r r o i d a r i a che verso la zona colonnare a ]ivello delle colonne principali. ove p i h s v i ! u p p a t a ~ la m u s c o l a t u r a , consolidano quant<; esposto sulla p r o b a b i l e funzione d e l l ' a p p a r a t o mioelastico. f) E p r o b a b i l e che l ' a p p a r a t o m i o e l a s t i c o si sia in p a r t e s v i l u p p a t o in seno al t e s s u t o s o t t o m u c c o s o degli a m p i abbozzi delle eolonne r e t t a l i e che nel seguito dello s v i l u p p o si sia congiunto con fibre p r o v e n i e n t i dalla muscolaris muccosae e dalla m u s c o l a t u r a l o n g i t u d i n a l e del retto. V I I I ~ 0sservazioni anatomo comparatiw,. a) Osservazioni macroscopiche. H o c r e d u t o o p p o r t u n o fare qualche osservazione a n a t o m o c o m p a r a t i v a p e r t r a r n e v a n t a g g i nella d e t e r m i n a z i o n e del significato a n a t o m o funzionale d e l l ' a p p a r a t o colonnare. Pochi AA. h a n n o f a t t o osservazioni in questo c a m p o ; LUBOSCIt e SCI-IALLER r e c e n t e m e n t e h a n n o cond o t t o i n d a g i n i a n a t o m o c o m p a r a t i v e sulla regione colonnare dele s c i m m i e : essi riferiscono inoltre alcuni p a r t i c o l a r i d a MLADENOWITSCg. Le mie brevi osservazioni a n a t o m o c o m p a r a t i v e r i g u a r d a n o r e t t i di insettivori (ricci); r o d i t o r i (eoniglio, m a r m o t t a , n u t r i a , istrice, m a r a , c a r l a , ghiro e scoiattolo); c a r n i v o r i (cane); selenodonti (pecora, capre, vitello); perissodatti]i (cavallo, asino). N e riferisco b r e v e m e n t e i p u n t i essenziali. In ricci la zona colonnare e la zona e m o r r o i d a r i a sono solcate d a pieghe [ongit u d i n a l i (20 circa), le colonne r e t t a l i sono piccole, estese d a l limite della muccosa fino all'orificio a n a l e ; non ~ q u i n d i possibile fare u n a distinzione n e t t a fra zona colonnare e zona e m o r r o i d a r i a . L a muccosa della zona s o v r a c o l o n n a r e ~ ricc a m e n t e s o l l e v a t a in pieghe che in alcuni p u n t i r i c a d o n o s o p r a gli apici delle colonne. Nel coniglio m a n c a u n a v e r a e p r o p r i a zona colonnare e fra la zona a n a l e p r o v v i s t a di peli e la superficie muccosa esiste un solco circolare a b b a s t a n z a p r o f o n d o che s e p a r a in m a n i e r a n e t t a la superficie muccosa e la superficie c u t a n e a : i m m e d i a t a m e n t e al d i s o p r a di questo solco esistono pieghe della muccosa che non h a n n o nulla a che fare con vere e p r o p r i e co]onne rettali, si t r a t t a invece (ti pieghe muccose a decorso obliquo o circolare a n a l o g h e a quelle che si t r o v a n o nella regione s o v r a c o l o n n a r e in retti di u o m o e di altri m a m m i f e r i allo s t a t o di s v u o t a m e n t o d e l l ' a m p o l l a rettale. Nella marmotta la colonne sono basse, scolpite a p p e n a in rilievo su una zona colonnare d i s t i n t a per la speciale lucentezza del suo epitelio. La linea sovracolonnare b ben d i s t i n t a e r a p p r e s e n t a t a d a una leggera piega o n d u l a t a (tella muccosa della regione sovracolonnare. Nella nutria la zona colonnare b simile a quella della cavia (vedi pifi innanzi); le colonne sono perb un po' pifi tozze. Nel[a zona e m o r r o i d a r i a si a p r o n o larghe cavit/~ a p p a r t e n e n t i aHe glandule circumanali. Nell'istrice b ben s v i l u p p a t a la piega muccosa s o v r a c o l o n n a r e che s o v r a s t a gli apici delle esili co]onne.
330
G . OTTAVIA.IqI: R i c e r c h e
sullo
sviluppo,
F i g . 30. S e z i o n e p l a s t i e a d e l l a z o n a a n o e o l o n n a r e d i u o n l o . 1, z o n a s o v r a e o l o n n a r e . 2, z o n a e o l o n n a r e . 3, z o n a i n t e r m e d i a . S.s. sfintere striato, m. mlleeosa, m. ~. museolaris mneeosae che termina a livello dell'apice della colonna, s. sottomuccosa. ~.e. muscolare circolare, m.l. muscolare longitudinale con a l e u n e f i b r e m u s c o l a r i c h e a t t r a v e r s a n o lo s t r a t o e i r c o l a r e , i n c u r v a t e , p e r r e c a r s i a l m u s c o l o c o l o n n a r e . C . c . S . ('orl)i c a v e r n o s i di STIEVE. a . m . c . ; ~ p p a r a t o n l i o l a s t i e o a n o c o l o n n a r e c o n le o r g i n i i n a l t o e le sue terminazioni in basso.
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale delle colonne rettali.
33l
I n u n a m a r a (Dolicotis patagonica) ho n o t a t o c h e l a zona colonnare ~ ma[ d i s t i n t a dalla zona emorroidaria. Nella p a r t e pifi alta della zona colonnare, quasi appesi agli apici delle colonne t r o v a n s i dei b o t t o n c i n i muccosi pifi o meno sopraelevati (fig. 31) che, a retto chiuso vengono fra di loro i n g r a n a t i e t a p p a n o c o m p l e t a m e n t e l'orifizio i n t e r n o dell'ano. Le colonne rettali si c o n t i n u a n o i n basso con pieghe simili della zona e m o r r o i d a r i a r e n d e n d o n e i limiti difficili, t a n t o pifi t h e n o n sono r i n v e n i b i l i vere e proprie valvole rettali n~ i rispettivi seni. Nelle cavie la zona colonnare b b e n d i s t i n t a e costituita da sottili c alto (8 m m . ) c o l o n n e disposte p a r a l l e l a m e n t e fra di loro; alcune possono sdoppiarsi e i due t r a t t i fondersi con colonne vicine. L'orifizio i n t e r n o dell'ano F i g . 31. Z o n a c o l o n n a r e di i~[ara (Dolicostituito da pieghe muccose disposte a ragcotis patagonica). Le colonne principali gera che si c o n t i n u a n o con le colonne rettali. (1) iniziano in alto con rilievi nodulari che a rctto chiuso sono p e r f e t t a m c n t c A livello del p u n t o di passaggio fra zona coloningranati tra loro e chiudono in basso hare e zona sovracolonnare t a l u n e colonne si I ' a m p o l l a rettale. m o s t r a n o espanse a bottoncino~ e sono tall espansioni t h e assicurano u n a n e t t a chiusura verso la p a r t e i n t e r n a dell'orifizio anale. Le valvole ed i seni n o n sono bene distinti. Nel g h i r o e nello scoiattolo sono disposizioni simili a quelle della cavia. Nel cane l ' a p p a r a t o colonnare ~ b e n d i s t i n t o dalle p a r t i vicine; presenta colonne basso e p i u t t o s t o grosse, t a l u n e h a n n o decorso trasversale; sono di solito b e n svilupp a t e le valvole rettali. Spesso la linea s o v r a c o l o n n a r c ~ lievemente festonata c t a l v o l t a p r e s e n t a il limite della p i g m e n t a zione cutanea. I n alcuni grossi cani si nora l'esistenza d i u n a colonna maggiore anteriore ed u n a posteriore, i l c u n e colonne nella loro Fig. 32. Zona colonnaro di eapra ( C a p r a d o m e s t i c a ) . Ai l a t i d e g l i u p i c i delle c o l o n n e estremit~ craniale si piegano per unirsi ad sono visibili piccolo pieghe trasversali. u n a colonna vicina f o r m a n d o cosl u n ' a r c a t a . Nelle pecore lc colonne principali (9 circa) sono alte per lo pifi mezzo cm. ed alcune p r e s e n t a n o delle sottili pieghe ]ongitudinali simili a quelle descritte n e l l ' u o m o . Nella c a p r a (fig. 32) ai lati delia p a r t e crania|e delle colonne si trov a n o piccole pieghe trasversali. Alcune osservazioni fatte su feti di vitello d i m o s t r a n o , come per l'uomo, la prcscnza di colonne principaIi e di colonne secondarie. Le colonne principali si spingono nella zona sovracolonnare con pieghe muccose m e n t r e le colonne secondarie sono basse e limitate per la loro altezza solo alla regione co|onnare. Di solito n o n si t r o v a n o n e t t e valvole rcttali perch~ le colonne r e t t a l i si c o n t i n u a n o dirett a m e n t e con pieghe simili della zona emorroidaria. La disposizione che si t r o v a nei feti a t e r m i n e presenta qualche particolarit~ i n t e r e s s a n t e : le colonne principali si sopraelevano nella zona colonnare con pieghe muccose alte e strette
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(~, OTTAVIAN]; Ricerche sullo sviluppo,
m e n t r e t u t t o il r i m a n e n t e della zona colonnare p r e s e n t a un g r a n d e n u m e r o di p i e g h e t t a t u r e in senso t r a s v e r s a l e o helle v a r i e direzioni ehe ne r e n d o n o la f o r m a a.*:sai irregolare (fig. 33). I n q u e s t a stessa figura si osservi come le colonne secondarie poste fra le colonne principali siano n u m e r o s e e poco rilevate. U n a disposizione i n t e r e s s a n t e fu t r o v a t a in un feto di cavallo fissato con l ' a m p o l l a r e t t a l e piena. I n questo r e a m si osserva come la zona colonnare sia c o s t i t u i t a d a co]onne ben r i l e v a t e e d i s p o s t e p a r a l l e l a m e n t e i r a di loro. Negli spazi i n t e r e o l o n n a r i non si t r o v a n o vere e proF i g . 3:r Zon,~ c o l o n n a r e d i u n f e t o d i prie colonne s e e o n d a r i e m a solo qualehe esile vitello a t e r m i n e , rilievo longitudinale. Verso l'apice delle colonne la muccosa r e t t a l e ~ v a r i a m e n t e p i e g h e t t a t a e t a l u n e di queste pieghe si spingono quasi t r a s v e r s a l m e n t e sugli apici delle colonne (fig. 34). Lo stesso r e t t o visto chiuso al suo s t a t o n a t u r a l e d i m o s t r a come t u t t e queste pieghe s o v r a c o l o n n a r i si ingranino fra di ]or() in m o d o d a r e n d e r e p e r f e t t a la chiusura della p a r t e i n t e r n a dell'ano. Nei cavalli a d u l t i le colonne sono circa 25 quasi uniformi e rettilinee. A n c h e nel r e t t o di un asino a d u l t o ho trov a t o che le colonne e r a n o d i s p o s t e con rego]arit~ e quelle principali non si m o s t r a r o n o mai divise in pieghe eolonnari. Le colonne r e t t a l i si p r o l u n g a n o nella zona e m o r r o i d a r i a . b) Os~ervazioni microscopiche. F e e l osservazioni microseopiehe su r e t t i di riccio, coniglio, c a r l a , cane e vitello. Net riccio la z o n a eolonnare o la p a r t e ehe t o p o g r a f i e a m e n t e a q u e s t a F i g , 34. F e t o d i c a v a l l o . A l l ' a p i c e d e l l e corrisponde negli a l t r i m a m m i f e r i ~ assai ristret(.ohmne sitrowmo pieghe novraeolonnari ta e posta caudalmente a]lo sfintere ]iscio (1) c h e a r e t t o c h i u s o s o n o i n g r a n a t e t r a m e n t r e alla stessa altezza di questo vi s o n o l o r o i n ma, n i e r a d a c h i u d e r e p e r f e t t a mente, caudahnente, l'ampolla rettale, quelle pieghe della muccosa che r i c a d o n o s o p r a la zona colonnare e a cui a b b i a m o a c c e n n a t o in p r e c e d e n z a , Le eolonne posseggono fascetti musco]ari lisci i m m e r s i in a b b o n d a n t e c o n n e t t i v o e d a l l a z o n a e m o r r o i d a r i a si e l e v a n o verso la zona colmmare alcune fibre muscolari s t r i a l e che d e c o r r o n o poi isolate a direzione ]ongitudinale in mezzo a l l a m u s e o l a t u r a iiscia delle eolonne. A n c h e il tessuto elastico ~ a b b a s t a n z a s v i l u p p a t o nella regione eolonnare con fibre disposte longit u d i n a t m e n t e ; gli a b b o n d a n t i g i a c i m e n t i di g h i a n d o l e eireumanali, delte quMi alcune si t r o v a n o anehe nelle colonne, s u d d i v i d o n o il t e s s u t o elastico in fascetti. N o n si t r o v a n o veri e p r o p r i corpi cavernosi di STIEVE; solo in un caso ho n o t a t o la presenza di una larga l a c u n a v e n o s a p o s t a in quel t r a t t o di s o t t o m u e c o s a eorris p o n d e n t e alla zona s o v r a c o l o n n a r e . Le sezioni del r e t t o di coniglio, nel quale m a n e a u n a v e r a e p r o p r i a zona colonnare, m o s t r a n o un forte g i a c i m e n t o di t e s s u t o elastieo nel p u n t o di passaggio Ira muccosa rettMe e zona e m o r r o i d a r i a . I1 passaggio d a epitelio cilindrieo a epitetio p a v i m e n t o s o a v v i e n e nel fondo deI soteo eireolare t h e l i m i t a la zona emorroida.ria dalla m u c c o s a r e t t a l e . N o n si t r o v a n o corpi cavernosi di STI]SVE
sulla forma, sulla struttura e sul significato hlnzionale delle colonne rcttMi.
333
e nella s o t t o m u c c o s a del soleo a n o r e t t a l e si t r o v a un g i a e i m e n t o di t e s s u t o linfoide. Nelle esili colonne r e t t a l i della c a v i a esiste solo qualche r a r o fascetto di fibre m u s c o l a r i liscie m e n t r e in mezzo a l l ' a b b o n d a n t e collagene il t e s s u t o elastico m o l t o r i c c a m e n t e r a p p r e s e n t a t o . I n sezioni t r a s v e r s e si n o r a come la zona colonhare sia l e g a t a alia m u s c o l a t u r a l o n g i t u d i n a l e del r e t t o per mezzo di numerosi f a s c e t t i sottili di fibre elastiche che a t t r a v e r s a n o i fasci della m u s c o l a t u r a liscia circolare del r e t t o e lo sfintere, disposti in regolare ed elegante raggiera. Nel vitello, ove le colonne r e t t a l i sono ben e v i d e n t i , si t r o v a l'esistenza di abbottd a n t e t e s s u t o m u s c o l a r e tiseio con fascetfi a direzione longitudinale, non riuniti in grossi eordoni come n e l l ' u o m o m a sparsi nel e o n n e t t i v o eolonnare. Le eolonne sono pereorse d a larghe laeune venose. XI o Considerazioni e conelusioni. I lavori fin qui eseguiti d a v a r i AA. sulle colonne r e t t a l i h a r e m p o r t a t o a r i s u l t a t i i n t e r e s s a n t i p e r la morfologia di queste f o r m a z i o n i m a essi mi sono semb r a t i assai i n c o m p l e t i per q u a n t o r i g u a r d a lo sviluppo, l e modificazioni di f o r m a delle colonne helle varie epoche della v i t a , la loro s t r u t t u r a e il loro significato funzionale. P e r p o r t a r e alcuni c o n t r i b u t i a queste u l t i m e questioni furono istit u i t e le presenti rieerche. Le conclusioni alle quali sono g i u n t o sono esposte in a p p o s i t i capitoli per egni a r g o m e n t o t r a t t a t o . R i a s s u m o qui i p u n t i di maggiore importanza. Lo s v i l u p p o delle colonne r e t t a l i a v v i e n e a spese del tessuto s o t t o m u c c o s o delia p a r t e caudale del bulbo anale ed il p r i m o a p p a r i r e degli abbozzi colonnari si m a n i f e s t a con u n a proliferazione delle cellule m e s e n c h i m a l i e con un successivo a c c r e s c i m e n t o v o l u m e t r i c o della s o t t o m u c c o s a . L ' a c c r e s c i m e n t o delle colonne r i m a n e s e m p r e l i m i t a t o alla s o t t o m u c c o s a . L ' a p p a r a t o colonnare si s v i l u p p a d a tre a b b o z z i : uno anteriore, che (1~ origine alia colonna p r i n c i p a l e a n t e r i o r e ed a q u a l c u n a delle colonne secondarie pifl vicine a q u e s t ' u l t i m a ; e due l a t e r o - p o s t e r i o r i dai quali si s v i | u p p a n o le colonne p r i n c i p a l i e secondarie laterali e posteriori. L a colonna principale anteriore, che a p p a r e pifi p r e c o c e m e n t e , s e m b r a t a l v o l t a essere in c o n t i n u a z i o n e col rafe perineale. I n epoche successive allo s v i l u p p o delle colonne principali c o m p a i o n o te colonne secondarie che r i m a n g o n o s e m p r e l i m i t a t e agli spazi i n t e r c o l o n n a r i (seni r e t t a l i ) non a r r i v a n d o m a i con la loro superficie assile a m e t t e r s i a reciproco cont a t t o nell'asse del l u m e rettale. giustificato perciS, sia d a l lato funzionale cite d a quello embriologico, s u d d i v i d e r e le colonne r e t t a l i in p r i n c i p a l i (una a n t e r i o r e e d a q u a t t r o a d otto lateroposteriori) e secondarie (da due a cinque p e r ogni spazio i n t e r c o l o n n a r e ) : le colonne principali, m e t t e n d o s i a reciproco c o n t a t t o nella p a r t e assile del retto, ne assicurano la chiusura, m e n t r e le colonne secondarie p a r t e c i p a n o a questa azione c h i u d e n d o gli spazi i n t e r c o l o n n a r i . Le colonne r e t t a l i , d o p o la nascita, v a n n o soggette a d alcuni c a r a t t e r i s t i c i m u t a m e n t i nella loro forma. I1 limite fra zona i n t e r m e d i a ( e m o r r o i d a r i a ) e zona colonnare, r e t t i l i n e o p e r t u t t a la d u r a t a della, v i t a fetale, diviene fin d a i p r i m i a n n i sinuoso per uno s t i r a m e n t o della zona e m o r r o i d a r i a verso la zona colonnare,
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G. OTTAVIAI~I:Iiicerche sullo sviluppo,
rappresentato da formazioni cuneiformi situate a ]ivello delle colonne principali, la cui base viene cosl sospinta cranialmente. Un accentuarsi di questo comportamento ~ dato dalla comparsa, fin dai primi anni della vita, di speeiali noduli sottocolonnari, per nulla confondibili con i noduli emorroidari. La base anatomica di questi mutamenti morfologici della zona colonnare b da rieerearsi nell'entrata in funzione, fin dall'epoea neonatale, di uno speciale <~apparato mioelastico anocolonnare)) che forma, assieme ai corpi cavernosi dello STI~w, la parte preponderante del tessuto delle colonne. I mutamenti senili delle colonne re~tali sono assai profondi e caratterizzati dalla scornparsa graduale, per appiattimento e corrugamento della zona colonnare, delle colonne secondarie dapprima, quindi delle principali. Riguardo al meecanismo ed agli elementi anatomici di ehiusura del retto, devono essere prese in considerazioni, oltre alle eolonne rettali, anehe alcune strutture posts a livello dell'apice dells colonne e ben visibili in alcuni mammiferi e spesso anche nell'uomo. Si tratta di speeiali pieghe o formazioni nodulari poste a livello della linea sovracolonnare (linea sinuosa di l~tVBWR), le quali ingranandosi ira di loro costituiscono un primo elemento di ehiusura alia parte pih declivo dell'ampolla rettale. J~ da ritenersi che durante l'allargamento di quest'ul~ima, queste formazioni venga~no mantenu~e in sito dall'apparato mioelastieo anocolonnare. Un fatto importante che rileva uno speciale significato funzionale delle colonne rettali b dato dalla loro struttura. La parte assile delle colonne prineipali ~ costituita da un cordone di tessuto muscolare liscio al quale sono frammiste moltissime fibre elastiche. Formazioni simili ma assai pitt ridotte esistono anche in aleune eolonne seeondarie. I1 museolo liscio colonnare si costituisee in alto da fascetti muscolari situati in piena sot~omuccosa, da altri the provengono dalla muscolaris mueeosae e finalmente da aleuni ehe provengono dalla museolatura longitudinale del retto. Caudalmente i faseetti mussolari terminano fra i fasci del muscolo stinters liscio, nel tessuto eonnettivo elastieo posto tra i due sfinteri e nel tessuto sottocutaneo (questi ultimi dati a conferma delle vedute di Roux). L'assieme dei eordoni mioelastici colonnari eostituisce quello ehe ho sopra chiamato ~apparato mioelastico anocolonnare ,>, il quale, dato il grande sviluppo delle fibre muscolari e delle fibre elastishe ehe lo eompongono, deve certamente avere funzioni di una certa importanza ed intervenire, assieme ai corpi eavernosi di STI~V~, a rendere perfetta la chiusura dell'ano. ]~ presumibile che l'azione dell'apparato mioelastieo anoeolonnare, molto probabilmente sinerona alia contrazione degli sfinteri, tenda a raccorciare e ad ingrossare le eolonne rettali, favorendo eosl un migliore affrontamen~o delle eolonne tra di loro. ~,, probabile ehe l'abbondanza del tessuto elastico serva e mantenere il tono della contrazione museolare. Oltre a questa funzione, l'apparato mioelastieo h a probabilmente anche quella di trattenere la mueeosa sovraeolonnare durante la distensione dell'ampolla rettale, o di pieghettarla a livello della linea sovraeolonnare come stato pih sopra aeeennato, eoneorrendo cosl alla eostituzione di un mezzo di chiusura dell'ampolla ehe b pifi sviluppato in alcuni mammiferi. L'aecorciamento delle colonne rettali durante l'azione dell'apparato mioelastico anoeolonnare probabilmente interviene ad impedire il deflusso di sangue dei corpi eavernosi di STI~.V~ durante la eontrazione degli sfinteri.
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale delle colonne rettali.
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Con le presenti ricerche furono anche messi in evidenza altri particolari riguardanti la struttura delle colonne, come il comportamento del tessuto reticolare e la presenza di tessuto muscolare striato in mezzo alle fibre del muscolo colonnare liscio. Le ricerche anatomocomparative hanno dimostrato che le colonne retta|i sono presenti nella massima parte dei mammiferi osservati; il coniglio, the ne sprovvisto, possiede, quale mezzo di chiusura anorettale, un cercine anulare. La forma e la disposizione delle colonne sono fondamentalmente simili a quelle trovate nell'uomo; solo in alcuni mammiferi (vitello) si trova un complesso di pieghe che non hanno l'ordinata disposizione delle colonne. I n molti mammiferi, specie in quelli di piccola mole, i corpi cavernosi colonnari di STW.VE non sono sviluppati in maniera tale da poterli considerare come elementi indispensabili per la chiusura del retto. )Ion furono trovate relazioni Ira forma ed ampiezza dell'ampolla rettale, forma e consistenza delle feci e zona colonnare. Zusammenfassung. Der Verfasser hat unter Benutzung yon mehr als 160 menschlichen Recta (Embryonen; Feten, Kinder und Erwachsene) und 20 S/i,ugetierrecta embryologische, morphologische, histologische und vergleichend anatomische Untersuchungen fiber die MO~OAONIschen Rectalkolumnen angestellt. Ergebnisse der embryoIogischen Untersuchungen. Die Rectalkolumnen entwickeln sich yore Cauda]teil des Bulbus analis aus angefangen yon E m b r y o n e n yon ungef/~hr 20 m m K6rperl~nge, was die Richtigkeit der Untersuchungen yon JoH~rSO~r und CnWM~A best/~tigt. Die erste Andeutung des Auftretens der Rectalkolumnen mul3 in der Proliferation der Mesenchymalzellen der Submueosa gesueht werden, die schon in 18 m m langen E m b r y o n e n sichtbar sind. Die Anlagen zu den Rectalkolumnen erscheinen nicht alle zur selben Zeit; als erste erseheint die Anlage zur vorderen Hauptkolumne, die in einem ungef~hr 23 m m langen E m b r y o aus einer betrii, chtlichen Anh/tufung yon Zellen der Submucosa besteht, die eine starke Erh6hung der Mucosa in K a m m f o r m in der Richtung gegen das Recta]lumen hervorrufen. Die seitlichen und rfickws Kolumnaranlagen, und zwar eine rechts und eine links, erscheinen sp/iter; yon ihnen gehen die seitlichen und rfiekwi~rtigen Kolumnen aus. Zuerst zeigen die breit aufsitzenden Anlagen eine freie ebene Oberfl/~ehe, sp/~ter (yon 35 m m langen E m b r y o n e n angefangen) erscheinen auf dieser Oberfl/~che einige L/~ngsfnrchen, die die einzelnen seitlichen und rfickw/irtigen Kolumnen abgrenzen. Der Volumzuwachs der voderen Hauptkolumne ist gr61~er als der der wichtigsten Seitenkolumnen, und m a n sieht sie vielfach in Keilform stark in das Rectallumen vortreten. I n Feten yon ungeftihr 50 m m L/inge kann die Bildung der wichtigsten Kolumnen als abgeschlossen betrachtet werden; es sind ihrer eine vordere, zwei bis vier seitliche und manchmal eine rfickw/~rtige. Von 55---60 m m langen Feten angefangen, erscheinen auf dem Grund der die einzelnen Hauptkolumnen trennenden Furchen einige kleinere L/~ngsfalten, die parallel zu den Hauptkolumnen verlaufen; diese Falten stellen Zei~schr. f. Anat. n. Entwicklungsgesch. Bd. 109.
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G. OTTAVIPx.~II:l%icerche sullo sviluppo,
(lie Sekund/irkolumnen dar. Zwischen den Basen dieser letzteren entwickeln sich sp/~ter ganz kleine Falten, die Columnae minimae. Beim AbschluB der Entwicklung (l%ten yon 240 m m L/tnge) erschein~ die Kolumnarzone also zusammengesetzt aus Hauptkolumnen, die auf dem Axialtell des Rectallumens mit ihren freien Oberfl/ichen in gegenseitige Berfihrung treten, und aus Sekundt~rkolumnen, die auf den R a u m zwischen den H a u p t kolunmen, d . h . auf die Tiefe der Sinus Morgagni beschr/i, nkt bleiben und wahrseheinlich die Aufgabe haben, einen voilkommeneren AbschluB der zwischen den H a u p t k o l u m n e n liegenden R/~ume zu sichern. Die Sekund/~rkolumnen verdecken die H a u p t k o l u m n e n nie und ragen weder w/i,hrend der Entwicklung noeh in den folgenden Waehstumsstadien fiber sie hinaus. Ergebnisse der Untersuchungen iiber die Form der Kolumnen. Die Rectalkolumncn sind bis zur Geburt sehr gleichmiil3ig angeordnet, und die Haupt- und Sekund/~rkolumnen bilden sich an ihrer Basis gegen die Mittelzone zu in derselben H6he, so dal3 die Anocutanlinie vollkommen gerade erscheint. Dieser charakteristischen Anordnung der Kolumnen im Fetalstadium folg~ eine ]~eihe yon Ver~nderungen, yon denen einige mit gr61~ter Wahrscheinlichkeit auf besondere funktionale Bedingungen zurfickzuffihren sind; andere sind charakteristlseh ffir die Altersrfickbildung. Schon in den ersten Lebensjahren wird die Anocutanlinie infolge eines charakteristischen Abgleitens der Mittel~one (tt~morrhoidalzone) gegen die Kolumnarzone unregelm/~Big. Dieses Abgleiten erfolgt nut an der Basis der Hauptkolumnen (die infolgedessen hinaufgedr~ngt werden), d. h. dort, wo die glatten Muskelfaserbiindel des anokolumnaren Muskelapparates a m st/~rksten sind (s. oben). A u f gleicher I-I6he mit den Abgleitungszonen bem e r k t m a n zuweilen ,,Subkolumnarkn6tchen" (,,noduli sottocolonnari"), n/imlich warzenf6rmige Erh6hungen, die gew6hnlich auf die Basis der Hauptkolumnen beschr/~nkt sind. Sowohl die Abgleitungszonen als auch die Subkolumnarkn6tchen verdanken ihre Entstehung h6ehstwahrseheinlich dem Eingreifen der Kolumnarmuskeln. Die Veriinderungen, die im vorgerfickten Alter in der Kolunmarzone auftreten, sind vor ahem durch die Abplattung und den darauffolgenden Schwund der Sekundtirkolumnen charakterisiert; sp/~ter erleiden auch die Hauptkolumnen eine starke Abplattung, so dab sie in einigen F~llen nicht mehr erkennbar sind und die ganze Kolumnarzone als ein Komplex von Runzeln erscheint, die sich mar schwer yon den Runzeln der H/~morrhoidalzone abgrenzen lassen. Ergebnisse der histologischen Beobachtungen. Es besteht ein ,,myoelastischer Apparat", der die Kolumnarzone einnimmt und aus glattem, yon sehr reichlichem, elastisehem Gewebe umgebenem Muskelgewebe gebildet wird. N u t selten finder m a n einige kompaktere Muskelbfindelchen, die frei yon elastischem Gewebe sind. Der myoelastische Apparat ist in den I t a u p t k o l u m n e n gut entwiekelt; in den Sekund/irkolumnen ist er sp/irlicher und entspricht der Gr61]e der Kolumnen. Einige der kleinsten Sekund~rkolumnen besitzen wohl elastisches Gewebe, abet kein Muskelgewebe. So finder sich in den Interkolumnarr/s sehr dfinnes elastisches Gewebe, aber hie Muskelgewebe. I n einem Fall habe ich in das myoelastisehe Kolumnargewebe eingestreute Bfindelchen yon quergestreiften Muskelfasern gefunden.
sulla forma, sulla struttura e sul significato funzionale delle colonne rettali.
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Die G i t t e r f a s e r n der K o l u m n e n weisen weite Maschen auf, wo das Muskelu n d das elastische Gewebe gleichm~tBig gemischt sind, dagegen dichtere Maschen, wo die Muskelbiindelchen k o m p a k t u n d unelastisch verlaufen. W e g e n der b e s o n d e r e n A n o r d n u n g u n d S t r u k t u r des myoelastischen K o l u m n a r a p p a r a t e s , der v o n der Spitze der K o l u m n e n bis z u m S e h n e n z e n t r u m des P e r i n e u m s reicht, ist es wahrscheinlieh, d a b seine F u n k t i o n w/~hrend der Zus a m m e n z i c h u n g , die wahrscheinlich gleichzeitig m i t der Z u s a m m e n z i e h u n g des Sphincter i n t e r n u s erfo]gt, d a r i n besteht eine Verkiirzung u n d V e r d i c k u n g der K o l u m n e n u n d daher e i n e n v o l l k o m m e n e n AbschluB des Afters herbeizufiihren. Die F M t e l u n g der S c h l e i m h a u t , die oft i n der H6he der S u p r a k o l u m n a r l i n i e auftritt, wie auch die T r a k t i o n s z o n e n auf der H/imorrhoidalzone, die in der H6he der H a u p t k o l u m n e n gegen die K o l u m n e n z o n e abgleiten, sprechen fiir die oben dargelegte wahrseheinliche F u n k t i o n des m y o e l a s t i s c h e n Apparates. Wahrseheinlich h a t sieh der myoelastische A p p a r a t z u m Tell i n n e r h a l b des s u b m u k S s e n Gewebes der weiten A n l a g e n der R e c t a l k o l u m n e n e n t w i c k e l t u n d i n der Folge des A u s b a u s m i t d e n F a s e r n v e r b u n d e n , die y o n der Muscularis mucosae u n d y o n der L/~ngsmuskulatur des R e c t u m s h e r k o m m e n .
Die vergleichend analomischen Untersuchungen h a b e n bewiesen, d a b die Rectalk o ] u m n e n sich i n den m e i s t e n b e o b a c h t e t e n S/~ugetieren v o r f i n d e n ; das K a n i n c h e n , das keine hat, b e d i e n t sich, u m d e n Anorecta]verschluf~ herbeizufiihren, eines ringf(irmigen Wulstes. Die F o r m u n d A n o r d m m g der K o l u m n e n sind den beim Menschen g e f u n d e n e n grunds/itzlich ~hnlich; n u r in einigen S/s (Kalb) finder sich ein F a l t e n k o m p l e x , der n i c h t die gleichm~L$ige A n o r d n u n g der K o l u m n e n zeigt. I n vielen S/iugetieren, n a m e n t l i c h i n d e n kleineren, sind die ST~V~schen Corpora cavernosa c o l u m n a r i a n i c h t so entwickelt, dab m a n sie als fiir den Afterverschlul~ u n e n t b e h r l i c h e E l e m e n t e a n s e h e n kSnnte. Zwischen der F o r m u n d Weite der A m p u l l a rectalis, der F o r m u n d Beschaffenheir der E x k r e m e n t e u n d der K o l u m n a r z o n e sind keine Beziehungen g e f u n d e n worden. 9
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Questo lavoro fu completato durante l'Istituto Anatomico I disegni furono
i n i z i a t o n e l 1933 p e r c o n s i g l i o d e l P r o f . D . B E R T E ~ I e il p e r i o d o n e l q u a l e il P r o f . T . TERNI fU d i r e t t o r e d e l di Padova. e s e g u i t i d a IV[. AT.FONSI.