DAI CONGRESSI
N e i g i o r n i 12, 13 e 14 m a g g i o 1966 si sono s v o l t e a Parigi le
7 ~ Giornate di
Diabetologia s o t t o la D i r e z i o n e del P r o f . M. DEROT. D u r a n t e la R i u n i o n e si sono s v o l t e le s e g u e n t i relazioni.
Tema:
Recenti aspetti dell'attivita metabolica del fessulo adiposo.
R e l a t o r e : JEANRENAUD B. - G e n h v e L'Oratore riferisce sugli effetti esercitati in vitro dai glicocorticoidi sul tessuto adiposo, arrivando alla conclusione che l'azione stimolante dei glicocorticoidi sulla mobilizzazione degli acidi grassi liberi si esplica attraverso una diminuita utilizzazione del glucosio ed una inibizione della riesterificazione degli acidi grassi liberi e quindi con un meccanismo sensibilmente diverso da quello di altri ormoni lipolitici (ACTH, glucagone, adrenalina) i quali operano la mobilizzazione degli acidi grassi liberi aumentando l'utilizzazione del glucosio e la stimolazione di riesterificazione degli acidi grassi liberi prodotti dall'idrolisi dei trigliceridi. L'Oratore infine prospetta alcune ipotesi interessanti sul fenomeno di blocco operato dalla uabaina sulla mobilizzazione degli acidi grassi liberi indotti da ACTH, adrenalina e glucagone. Tema:
Ruolo del metabolismo glucidico nella regolazione degli acidi grassi liberi plasmatici. Studio nell'obesita, diabete e digiuno.
R e l a t o r e : BALASSE E. - B r u x e l l e s L'Oratore riferisce i risultati relativi all'azione del glucosio e dell'insulina nella regolazione delia lipemia nell'uomo normale, nel diabetico, nell'obeso e nell'individuo a digiuno. Premesso che numerosi fattori possono influenzare il valore dei NEFA a digiuno, h possibile dimostrare che esso h in correlazione inversa con ]'intensith del metabolismo glucidico. Dopo somministrazione endovenosa di insulina e glucosio, la caduta dei NEFA ~ massima rispettivamente ai 20 ed ai 30 mp: la caduta ~ pih elevata dopo l'ipoglicemia insulinica. Nell'obeso non diabetico, dove si osserva un livello elevato di NEFA a digiuno, la risposta aI carico di tipo normale, mentre nel diabetico non insulino-dipendente, anche esso con elevati valori di partenza di NEFA, la risposta al carico di glucosio 6 torpida e ci6 documenta l'esistenza di un alterato metabolismo lipidico nel diabete. Allo scopo di indagare ulteriormente sul ruolo esercitato dal metabolismo glucidico nella produzione dei NEFA, I'A. presenta i dati relativi alia condizione del digiuno breve e prolungato. Nella prima condizione il coefficiente di assimilazione glucidica diminuisce mentre si eleva il valore dei NEFA. Questo comportamento h interpretato come una carenza relativa del glucosio disponibile e non come un difetto di utilizzazione del glucosio. Nella seconda condizione invece la spiccata elevazione dei NEFA 6 legata ad una vera e propria alterazione del tessuto adiposo a utilizzare gli zuccheri con un comportamento che ~ comparabile a quello osservato nel diabete. Tema:
Iperglicemia e ipertrigliceridemia.
Relatore:
SWYNGttEDAUW B. - Paris
L'Oratore sottolinea l'importanza dei trigliceridi circolanti nello studio del metabolismo lipidico in 91 pazienti diabetici senza chetosi. Dopo glucosio endovena nei diabetici il livello ematico d d trigliceridi che a digiuno h normale non subisce alcun abbassamento rispetto a quello osservato nei controlli. 392
Studiando 74 pazienti con ipertrigliceridemia essenziale, l'Oratore ha trovato che il 26 '% avevano un diabete. Sulla base di questi risultati e di quelli della letteratura I'A. avanza alcune ipotesi esplicative sull'associazione iperglicemia-ipertrigliceridemia che secondo I'A. sembra favorire l'aterosclerosi. Tema:
Metabolismo degli idrati di carbonio e dei lipidi nel corso dell'esercizio muscolare.
R e l a t o r e : FROBERG S . - S t o c k h o l m L'Oratore, nel riferire il comportamento dei FFA plasmatici durante l'esercizio muscolare dell'uomo a digiuno afferma che i risultati ottenuti suggeriscono che i lipidi sono il principale substrato metabolico utilizzato come sorgente d'energia nell'esercizio muscolare. Tema:
Studio dinamico contemporaneo delle modificazioni del glucosio e degli acidi grassi liberi plasmatici nelle ipergliceridemie croniche idiopatiche.
R e l a t o r i : D E GENNES J. L., TRUFFERT .1. - Paris Gli Oratori hanno studiato in un gruppo di soggetti normali, obesi e ipergliceridemici il comportamento contemporaneo della glicernia e degli acidi grassi liberi circolanti nel corso di alcune prove che inducono l'iperglicemia e l'ipoglicemia. Dai risultati ottenuti gli Oratori prendono lo spunto per tracciare i possibili rapporti esistenti tra il metabolismo glicidico e quello lipidico e concludere che i daft della letteratura relativi al metabolismo del tessuto adiposo sono molto sommari e necessitano di ulteriori indagini. Tema:
Studio sulla natura dell'insulina circolante.
R e l a t o r e : POWER L. - D e t r o i t L'Oratore riferisce i risultati di alcuni esperimemi relativi al dosaggio dell'attivit~ similinsulinica del siero (ILA) prelevato a digiuno e diluito e dopo carico di glucosio i quali dimostrano i seguenti fatti: 1) la diluizione del siero provoca un aumento marcato dell'ILA; 2) la diluizione del siero aumenta l'azione dell'insulina cristallizzata aggiunta nel tessuto adiposo epididimale; 3) l'aumento di attivit~ ~ reperibile nella frazione globulinica dei sieri; 4) nei diabetici le globuline contengono una quantit~ minore di ILA. Secondo l'Oratore ci sono alcune considerazioni che fanno propendere per l'ipotesi che I'ILA sia un <> dell'insulina. Tema:
Azione dell'am/etamina e di certi suoi derivati alogeni sul metabolismo Iipidico e glucidico.
R e l a t o r i : DUHAULT J., BOULANGER M. - Paris Le interrelazioni t r a i l metabolismo glucidico e quello lipidico possono subire modificazioni nel corso di staff patologici quali il diabete, l'obesith, l'aterosclerosi. L'amfetamina considerata e utilizzata come anoressica, h suscettibile di mobilizzare le riserve lipidiche, ci6 che porta all'aumento degli acidi grassi liberi circolanti. Ne deriva una diminuzione della tolleranza ai glucidi che vengono metabolizzati pi~l lentamente. Studiando il trifluoro-metil-fenil-etil-aminopropano, gli Oratori hanno constatato un'azione anoressica di breve durata, caratteristica dei composti di questo gruppo e parallelamente un'ipoglicemia modesta con miglioramento dell'assimilazione periferica del glucosio (coeff. K di Conard). Questi fatti sembrano indicare che non vi ~ competizione t r a i l metabolismo lipidico e glucidico e che si tratta di una nuova modalifft d'azione il cui possibile meccanismo deve essere chiarito. Tema:
Dal diabete renale al diabete mellito.
R e l a t o r i : D~ROT M., RATHERY M. - Paris Gli Oratori illustrano gli elementi di diagnosi differenziale fra diabete renale e diabete mellito, soffermandosi su alcuni casi di diabete mellito con abbassamento della soglia renale e su altri di diabete renale che successivamente si erano trasformati in un diabete mellito. Gli Oratori ammettono la possibile esistenza di un <>nella patogenesi del diabete renale. 393
Tema:
Le turbe del metabolismo degli idrati di carbonio nell'iperazotemia cronica.
Relatori:
FANKHAUSER S., FELBER J. P . - B e r n e
Quattordici pazienti affetti da pielonefrite cronica con iperazotemia sono staff esaminati dal punto di vista del metabolismo degli idrati di carbonio e comparati con un gruppo di controllo. Dopo somministrazione di 100 g di glucosio la tolleranza del glucosio ~ apparsa nettamente peggiorata, mentre dopo la somministrazione di 30 g di glucosio per mq di superficie corporea, i risultati sono staff normali in 12 su 14 casi. L'insulinemia era normale o molto elevata. Durante la prova di tolleranza al glucosio la caduta degli acidi grassi liberi e del fosforo inorganico era normale. Durante la prova di tolleranza all'insulina la caduta della glicemia era normale ma il ritorno ai valore di base era ritardato. Viene discussa la causa di questi disturbi del metabolismo degli idrati di carbonio negli iperazotemici. Gli Oratori pensano che possa trattarsi di un disturbo di assimilazione periferica de1 glucosio non dipendente dall'azione dell'insulina. Tema:
Insu//icienza renale e glicoregolazione.
Relatore:
COLLIN D E L ' H O R T E T G . -
Paris
Poich~ in soggetti con insufficienza renale cronica (i.r.c.) ~ possibile rilevare talora un'iperglicemia a digiuno, l'Oratore ha condotto un gruppo di ricerche in 12 malati con insufficienza renale cronica evidente, rigorosamente selezionati, allo scopo di studiare i possibili rapporti tra glicoregolazione e sofferenza renale. Sulla base dei risultati ottenuti l'Oratore conferma che nei malati con i.r.c, si osserva una peggiorata tolleranza al carico di glucosio. Questa alterazione non in rapporto con una carenza assoluta di insulina, anzi in questi casi l'insulinemia ~ normale o addirittura ai livelli superiori della norma. Allo stato attuale non si conoscono i fattori responsabili delle anomalie glucidiche e la persistenza di livelli elevati di insulinemia probabilmente deve essere messa in rapporto con una diminuzione delle degradazioni dell'insulina circolante. L'Oratore conclude asserendo che ulteriori studi sono necessari per approfondire il comportamento metabolico dell'insulina nei malati iperazotemici. Tema:
Azione dell'insulina sulla ripartizione del potassio nell'organismo.
Relatori:
LAMOTTE M . , SEGRESTAA J. M . - P a r i s
Gli Oratori hanno potuto osservare c h e l a somministrazione endovena di insulina determina un'ipokaliemia sia nel normale che nel diabetico. Tale effetto insulinico pu6 essere riferito all'aumento della sintesi glucagonica o della glicolisi oppure ad un'azione propria delFinsulina sul trasporto del potassio. Tema:
A proposito delle lesioni insulitiche nel pancreas dei soggetti diabetici.
Relatore:
GEPTS W.-
Bruxdles
Gli infiltrati infiammatori delle insule di Langerhans designati col nome di insulite di Von Meyanburg costituiscono una lesione patognomonica del diabete. Essi si incontrano unicamente nei diabetici giovani in cui la malattia si ~ stabilita clinicamente in poco tempo. Questa lesione stata finora considerata eccezionale ma uno studio personale recente ha permesso all'Oratore di ritrovarla in 15 su 22 diabetici giovanili deceduti a meno di 6 mesi dalIa comparsa dei primi sintomi della malattia. I1 significato etiologico delle lesioni di insulite resta ancora oscuro. Esse non sembrano il risultato di un insulto diretto infettivo n6 di un'alterazione tossica delle cellule insulari. Nell'animale possono venire riprodotte sperimentalmente col metodi immunologici, ma la somiglianza tra queste lesioni sperimentali e quelle umane non permette di concludere per un'identica etiologia. Ciononostante la frequenza delle lesioni di insulite nella fase iniziale del diabete giovanile e la riproduzione immunologica di tali lesioni nell'animale potrebbero condurre a ravvisare la possibilit~ di un'origine autoimmunitaria del diabete umano, per lo meno nella forma giovanile. Allo stato attuale gli argomenti in favore o contrari ad una tale ipotesi sono ancora insufficienti per permettere una conclusione definitiva. Tema:
Utilizzazione del glucosio nel tessuto muscolare e adiposo del diabetico,
Relatore:
MACYAR I. - B u d a p e s t
L'utilizzazione del glucosio da parte di un frammento di muscolo umano in presenza di plasma normale o di un mezzo contenente insulina ~ identica a quella de1 diaframma di ratto. 394
I1 plasma dei diabetici insulino-resistenti non influenza l'utilizzazione del glucosio da parte del muscolo normale. In alcuni diabetici insulino-resistenti il muscolo non utilizza il glucosio tanto nella soluzione contenente insulina in abbondanza, quanto nel plasma normale o nel proprio plasma. In questi casi di diabete acrestico si suppone che esista una resistenza tessutale. Tema:
Secrezione d'insulina in vitro.
R e l a t o r e : CANDELA J. L. R. - M a d r i d L'Oratore ha incubato in vitro, secondo un metodo personale, del tessuto pancreatico ed ha rilevato che il glucosio provoca una rapida secrezione d'insulina e che l'entitfi della secrezione in rapporto con la concentrazione di glucosio nel mezzo. La fosfocreatina determina un aumento della secrezione di insulina mentre il meta-idrossi-butirrato determina una diminuzione della secrezione d'insulina provocata dal glucosio. T e m a : L'epatite acuta del diabetico. R e l a t o r i : CoPPO M., D I MAaCO G . - M o d e n a Gli Oratori hanno rilevato in 1456 diabetici seguiti dal 1959 al 1962, 25 casi di epatite acuta itterigena. In questi casi 1'evoluzione verso l'epatite cronica cirrogena ~ stata pita frequente che nel non diabetico. I1 problema dell'eziologia virale deli'epatite acuta itterigena non ~ ancora risolto e secondo gli Oratori questa situazione morbosa potrebbe essere la conseguenza di un difetto di resistenza funzionale senza alcuna specificitfi eziologica. T e m a : La necrobiosi lipoidea dei diabetici. R e l a t o r e : DEGOS R. - Paris L'Oratore illustra i vari aspetti della necrobiosi lipoidea del diabetico ed afferma di aver ottenuto i migliori risultati con lipidiolo intramuscolo e soprattutto con l'isoniazide per os. T e m a : Incidenti cutanei del trattamento antidiabetico. R e l a t o r e : TOt3RAINE R. - Paris L'Oratore rileva che i sulfamidici ipoglicemizzanti possono determinate alterazioni cutanee per intolleranza, per foto-sensibilizzazione e per vaso-dilatazione parossistica. Raramente ~ stata osservata porpora trombocitopenica. Le biguanidi determinano raramente alterazioni cutanee che sono di tipo allergico (eritema pruriginoso) e scompaiono rapidamente con la sospensione del farmaco. L'insulina ~ capace di determinare reazioni cutanee locali e pR~ raramente diffuse a tipo di orticaria eritrodermica e di edema di Quincke. Eccezionalmente ~ stata segnalata l'insorgenza di cheloidi nel punto d'iniezione di protaminati di insulina. T e m a : Xantomi nei diabetici. R e l a t o r e : CIVATTE J. - Paris Le manifestazioni xantomatose si accompagnano a iperlipemia, tendono a regredire nel trattamento antidiabetico lasciando o una chiazza o una cicatrice atrofica. La terapia ~ quella della iperlipemia. Tema:
Istochimica della pelle diabetica.
R e l a t o r e : COTTENOT F. - Paris L'Oratore rileva un'iperproduzione di acido jaluronico ed una diminuzione di radicali sulfidrilici nella sostanza fondamentale nel derma del diabetico. Tema:
Le infezioni cutanee nel diabetico.
R e l a t o r e : D E GRACIANSKY P. - Paris L'Oratore riIeva che i diabetici sono esposti soprattutto a11e infezioni stafilococciche e che tali lesioni si presentano nel diabetico con una frequenza doppia rispetto al normale. Le altera395
zioni pih frequenti sono la follicolite complicata da foruncolo e l'antrace dissecante. Anche gli streptococchi determinano spesso alterazioni cutanee la cui forma pih comune h l'intertrigo. Spesso s'impiantano alterazioni micotiche. Le infezioni cutanee esplicano influenza aggravante nel diabete. La terapia h binaria: correzione della turba glicidica e specifica per le infezioni. T e m a : Lipodistrofia insulinica. Relatori: BEUREY J., JEANDIDIER P., BERMONT A. - N a n c y Gli Oratori rilevano c h e l a lipodistrofia insulinica ~ molto frequente aI1orch6 si includono le alterazioni pih lievi (1 caso su 3) e relativamente rata allorch6 si prendono in considerazione soltanto i casi conclamati (2-3 %). Le alterazioni possono essere di tipo ipertrofico o atrofico e la patogenesi h ancora sconosciuta. La forma ipertrofica regredisce spontaneamente sospendendo le punture nella zona colpita, mentre la forma atrofica risente parzialmente dei numerosi trattamenti proposti. I1 trattamento essenzialmente profilattico specie helle donne obese, e consiste nel dividere in settori le parti de1 corpo in cui si pu6 praticare l'iniezione di insulina, in modo da ripetere la puntura hello stesso posto non pi~ di una volta al mese. T e m a : Le ipoglicemie nel corso di tumori extra-pancreatici. Relatore: BARENCHI G . - G e n o v a L'Oratore ritiene che la relativa frequenza di ipoglicemia nel corso di tumori extra-pancreatici specie di tipo mesenchimale renda necessario una diagnosi differenziale fra queste forme e l'insulinoma. Ii test pi~ importante ~ il dosaggio dell'insulinemia, afliancato dal test alla tolbutamide, all'adrenalina, alla leucina ed all'insulina. Tema:
Pancreatografia per via venosa. Sue basi sperimentali e sue applicazioni in radiologia umana.
Relatori:
LEDOux-LEBARD G . , HEITZ F., ROSIER J., B•HAR A., ATLAN H . Paris
-
Gli Oratori riferiscono i primi risultati nell'uomo di pancreatografia utilizzando la capacit~ di escrezione da parte del pancreas di eritrosina B. E' possibile ottenere nel cane una clearance parziale di organo. T e m a : Le ipoglicemie nel corso degli stati diabetici conclamati o potenziali. Relatore: CHAIA J. - B e y r o u t h L'Oratore rileva che le manifestazioni ipoglicemiche sono relativamente frequenti nel diabete conclamato, ma soprattutto nel prediabete. Esse debbono avere il significato di avviso cosl da permettere, dopo ddpistage, la diagnosi precoce di malattia e quindi la prevenzione delle complicanze degenerative. L.M.
N e l l ' I s t i t u t o di A n a t o m i a d e l l ' U n i v e r s i t 5 di A a r h u s ( D a n i m a r c a ) si 6 svolto nei g i o r n i 6-8 luglio 1966 il 2 ° Meeting Annuale della Societa Europea per gli Studi sul Diabete, Dei 193 r i a s s u n t i i n v i a t i il C o m i t a t o O r g a n i z z a t i v o , f o r m a t o dal prof. A. E. RENOLD ( G i n e v r a ) , dal prof. K. LUNDBAEK ( A a r h u s ) e dal dott. V. ESMANN (Segretario del C o m i t a t o , A a r h u s ) , ne ha scelto 44 che sono staff p r e s e n t a t i d u r a n t e i tre g i o r n i del Meeting. Dopo t'apertura ufticiale del Congresso da parte del prof. YOUNG, ~ stato consegnato il premio Minkowski 1966 al prof. Ph. RANDLE di Bristol. Dopo la cerimonia ufficiale della consegna del premio, il prof. RANDLE ha tenuto la conferenza sui rapporti del metabolismo glucidico e lipidico, tema al quale il prof. RANDLE ha dedicato molta della sua attivith scientifica. Secondo 396
RANDLE f r a i l metabolismo degli acidi grassi e il metabolismo del glucosio esistono degli stretti rapporti di interdipendenza. Essenzialmente essi si esprimono, da una parte, in un effetto inibitore del glucosio sulla Iiberazione e l'ossidazione degli acidi grassi a livello del tessuto adiposo e muscolare, dall'altra, in una diminuzione dell'ossidazione di glucosio e del sno metabolismo a livello del tessuto muscolare, e probabilmente anche del tessuto adiposo, in seguito alia liberazione e all'ossidazione degli acidi grassi provenienti dai depositi di gliceridi. Gli abstracts scelti dal Comitato Organizzativo sono staff raccolti secondo it tema trattato.
A) Tumore
e ipoglicemia.
T e m a : Patogenesi dell'ipoglicemia del tumore. R e l a t o r i : JAKOB A., LAUPER N., FLURY R., FROESCH E. R. - Z u r i g o In due pazienti che presentavano gravi ipoglicemie dovute a fibrosarcomi metastatizzati sono staff stndiati alcuni aspetti metabolici intesi a chiarire il meccanismo patogenetico della ipoglicemia. In ambedue i casi l'assimilazione periferica del glucosio era aumentata pur subendo delle oscillazioni spontanee considerevoli. Nonostante gli alti valori dell'adrenalina e la spiccata ipoglicemia non ~ stata osservata una spontanea liberazione di glucosio dal fegato. L'attivit~ insulinosimile, soppressibile e non soppressibile, non era nei limiti delia norma e l'insulinemia determinata con metodo radioimmunologico era a livelli inferiori alia norma. La somministrazione di glucagone ~ stata seguita da aumento della glicemia come nei soggetti normali ma l'ipoglicemia non ha determinato un aumento degli acidi grassi liberi. I1 siero di uno dei pazienti ha rilevato una attivit~t antilipolitica. Dall'insieme dei risultati gli AA. concludono che oltre ad un aumentato consumo di glucosio da parte del tessuto tumorale, la comparsa dell'ipoglicemia deve ricondursi, nei due casi da loro osservati, ad un'alterazione del meccanismo regolatore delia glicogenolisi e della lipolisi.
E p i d e m i o l o g i a e diagnosi del d i a b e t e m e l l i t o . T e m a : Studio sul diabete ereditario comparso in 3 e 4 generazioni successive. R e l a t o r i : PAVEL I., PlEPTEA R. - B u c a r e s t Con l'indagine anamnestica familiare di 3.750 soggetti diabetici gli AA. hanno selezionato 113 alberi genealogici con la presenza del diabete da tre generazioni consecutive e qnattro alberi genealogici con il diabete da quattro generazioni. Sulla base del materiale statistico del Centro di Bucarest gli AA. hanno osservato che 1'8,15% presenta un diabete da tre generazioni consecutive. Secondo PAVEL il diabete si trasmette come caratteristica dominante e la donna trasmette la malattia nei riguardi dell'uomo con una frequenza due volte superiore. T e m a : Interpret&ione del test di tolleranza al glucosio. R e l a t o r i : ABRAMS M., KEEN H . , FULLER J. - L o n d o n ABRAMS ha presentato i risultati di una elaborazione statistica, effettuata per mezzo di un
computer di 700 curve da carico di glucosio per via orale. L'andamento di una curva da carico di glucosio per via orale si basa sulla determinazione di 5 o 6 valori glicemici. Come h noto, curve glicemiche normali da carico di glucosio per via orale hanno un andamento molto diverso fra loro. Gli AA. si sono proposti con la loro indagine statistica di trovare dei parametri comuni anche fra curve ad andamento diverso. Uno dei parametri studiati, che ABRAMS ha illustrato con dovizia di complicate formule matematiche, permette di distinguere con certezza un valore normale da un valore anormale. Sulla base di questa analisi sono staff presentati i risultati di 700 curve da carico di glucosio per via orale ottenuti su una popolazione non selezionata studiate in rapporto al sesso e all'et~.
B) S t u d i sull'insulina. Tema:
Indagini sulle proprieta biologiche ed immunologicbe delle insuline parzialmente e completamente sintetiche.
Relatori:
AMMON J., DITSCHUNEIT H . , MELANI F., PFEIFFER E. F., GUTTE B., ZAHN H . - F r a n k f u r t / M . 397
Gli AA. hanno studiato l'attivifft immunologica e biologica di insuline composte da catene A e B naturali, da catene A naturali e B sintetiche o viceversa, e da catene A e B sintetiche. L'attivita biologica 6 stata determinata con il grasso epididimale di ratto (ILA), l'attivitk immunologica con il metodo radioimmunologico utilizzando come confronto insulina umana (23,5 U/mg). L'A. ha affermato che l'utilizzazione dell'analisi automatica dei peptidi messa a punto da MERRIFIELD facilita notevolmente la sintesi delle singole catene della molecola insulinica. Nell'insieme dei risultati i valori di attivit~ immunologica e biologica delle varie preparazioni sono apparsi sovrapponibili. In rapporto ai diversi procedimenti per la preparazione delle singole catene e per la sintesi dell'insulina sono state ottenute delle variazioni sensibili di attivit?~ biologica o immunologica (0,1-0,2% f r a i l 40-70%). Tema:
Attivita insulino-simile del siero determinata con il metodo delle cellule isolate.
R e l a t o r e : GLIEMANN J. - C o p e n h a g e n L'A. ha presentato un metodo p e r l a determinazione dal1'attivith insulino-simile. A1 posto del tessuto adiposo intero di ratto sono state impiegate cellule grasse isolate incubate in tampone Krebs-Ringer bicarbonato con 0,1 mg/ml di glucosio e con albumina all'1%. Tale tecnica, che come parametro utilizza la conversione de1 glucosio 1:4C a ~CO=, secondo I'A., ha una sensibilit~ fino a 0,25 ~*U/ml. I valori serici dell'ILA non soppressibile con antisiero anti-insulina sono di circa 40-100 ~U/ml; mentre quelli dell'ILA soppressibile corrispondono a 20-40 ~,U/ml. A1 300-60° mp daI carico di glucosio per via orale (100 g) I'ILA soppressibile raggiunge i valori di 100-160 ~*U/ml. I valori dell'ILA non soppressibile durante il carico di glucosio rimangono invariati. Secondo GLIEMANN questa tecnica per la determinazione dell'ILA 6 pi~ sensibile e pi6 precisa di quella che usa il tessuto adiposo intero. Inoltre secondo tale A. vi 6 una corrispondenza fra l'insulina determinata con il metodo radioimmunologico e I'ILA soppressibile con antisiero. Tema:
Insulina nel sangue nei cosiddetti <~diabetici coniugali ~ dopo carico di glucosio per via orale.
Relatori:
ROENAUVER R., LIEBERMEISTER H . , DAWEKE H . - D i i s s e l d o r f
SCroLLING W . ,
GRONEKLEE D.,
In 56 soggetti cosiddetti < (ambedue i genitori con diabete mellito manifesto), 6 stata determinata l'attivita insulino-simile (ILA) e l'insulina immunologicamente reattiva (IRI) nel siero dopo carico di glucosio per via orale (100 g). I soggetti esaminati sono staff suddivisi in rapporto alla presenza o meno di alterazioni della curva da carico di glucosio per via orale o per via venosa, al peso corporeo e all'eta. Dall'esame dei risultati gli AA. giungono alle seguenti conclusioni: 1) i valori a digiuno dell'ILA e dell'IRI sono nei cosiddetti diabetici coniugali nell'ambito delia norma; 2) dopo stimolo glucidico i valori dell'insulinemia nei diabetici coniugali in normopeso decorrono a livelli inferiori rispetto ai soggetfi normali. La risposta allo stimolo glucidico sarebbe quindi in questi pazienfi ritardata; 3) nei soggetti obesi l'insulinemia dopo carico di glucosio 6 molto elevata. La presenza di obesit~ in un soggetto con diabete coniugale pu6 nascondere quindi le caratteristiche alterazioni metaboliche di questi soggetti che secondo gli AA. sarebbero rappresentate da una diminuita riserva d'insulina pancreatica. Tema:
Quadro insulinico nei soggetti normali, obesi e diabetici dopo somministrazione per via venosa di glucosio, tolbutamide e glucagone.
R e l a t o r i : M~LANI F., LAWECKI J., BART~LT K. M., PFEIFFER E. F. - F r a n k f u r t / M . Secondo gli AA. l'insulina determinata con metodo radioimmunologico (IRI) aumenta spiccatamente nei primi minuti dall'infusione di glucosio. In 42 soggetti normali al 15° mp dalla infusione di glucosio i valori dell'IRI sono lievemente aumentati e al 30 ° e al 45 ° minuto nella maggior parte dei casi sono gi~ nell'ambito della noma (0' = 14,2 _+ 7,9; 15' = 30,1 _ 15,5; 30' = 23 -4- 10,3; 45' = 21 + 10,9). A1 contrario in 49 soggetti obesi sicuramente non diabetici, che gi~ hanno dei valori basali pih elevati, l'aumento dell'insulinemia dopo carico di glucosio 6 molto pi~ spiccato e la differenza 8 per tutto l'arco dell'osservazione statisticamente significativa (0' = 25,3 + 8,78; 15' = 81 + 34,4; 30' = 67,3 ___ 29,7; 45' = 64,2 + 25,2). Determinando l'insulinemia nei primi minuti dall'infusione di glucosio gli AA. hanno osservato anche nei soggetti normali un aumento spiccato gi~ al primo minuto (60-120 ~U/ml). Anche nei soggetti obesi l'insulinemia raggiunge il picco pi~ elevato dopo 1 rap. In un soggetto spiccatamente obeso con 398
coefficiente di assimilazione del glucosio K = 1,76 l'infusione di glucosio corrispondente aI peso ideale (0,18 g/kg) ha provocato un aumento dell'insulinemia di circa due volte superiore rispetto ad un soggetto normale avente un coetticiente K dello stesso valore. In soggetti sicuramente diabetici da oltre tre anni l'aumento dell'insulinemia ~ molto modesto. Nessuna differenza statisticamente significativa ~ stata osservata fra soggetti obesi con anamnesi familiare positiva e quelli con anamnesi negativa per il diabete. L'iperinsulinismo nei soggetti obesi ~ stato dimostrato anche dopo carico tolbutamidico (1 g) e glucagone (1 mg) per via venosa. Anche in questi casi il picco dell'insulinemia (pih alto negli obesi) 6 stato osservato 1-2 mp dopo l'infusione. Gli AA, affermano che: 1) l'obesit~ si accompagna ad iperinsulinismo, 2) tale iperinsulinismo ~ pih legato all'obesit5 che al diabete mellito, 3) l'insulina endogena secreta dopo carico di glucosio secondo Conard e Coll. non sembra influenzare il coefficiente K di assimilazione periferica. Tema:
Interrelazione /ra glucagone, insulina e glucosio.
R e l a t o r i : SAMOLS E., TYLER J., MARKS V. - L o n d o n Secondo gli AA. il giucagone ~ in grado di stimolare direttamente la secrezione insulinica. L'infusione rapida di 1 mg di glucagone per via venosa produce un aumento dell'insulinemia che precede nettamente il picco dell'iperglicemia. Inohre, a valori corrispondenti di iperglicemia, ottenufi con infusione di glucosio o di glucagone, l'aumento dell'insulinemia ~ pi~ elevato nei pazienti che hanno ricevuto soltanto glucagone. SAMOLS ha messo in evidenza c h e l a sommmistrazione di i00 o 200 g di glucosio per via orale oltre ad un aumento deli'insulina reattiva immunologicamente (140-180 vU/ml) determina anche un aumento della glucagonemia (3,8-4,2 mg/ml). Tanto il decorso della glicemia che quelli dell'insulinemia e della glucagonemia sono paralleli con un aumento massimo f r a i l 40 ° e ii 60 ° m p dalla somministrazione di glucosio. I1 glucagone liberato dopo ingestione di glucosio per via orale aumenterebbe la secrezione insulinica durante la fase iperglicemica. Secondo gli AA. l'iperinsulinemia dopo glucagone favorirebbe l'incorporamento del glucoslo pih a livello del tessuto adiposo che a livello del tessuto muscolare. Tema:
Attivita insulinica nel liquido cefalo-rachidiano.
R e l a t o r i : RAFAELSEN O . J., LYNGSOE J., DECKERT T . - C o p e n h a g e n Nel liquido cefalo-rachidiano di 18 soggetti normali ~ stata dimostrata la presenza di insulina reattiva immunologicamente (3,7 ~U/ml). Nel siero degli stessi pazienfi ~ stato osservato un valore medio di 36 btU/ml. Con la tecnica del tessuto adiposo non ~ stato possibile dimostrare la presenza di ILA (solo in aleuni casi previa concentrazione del liquido cefalo-rachidiano). Questi risultati sono in accordo con quelli ottenuti da altri AA. e confermano che l'insulina ha una azione diretta sul sistema nervoso centrale. Tema:
Liberazione delle catecoIamine e blocco della secrezione insulinica per mezzo dell'azione iperglicemizzante della diazoxide.
R e l a t o r i : LOUBATIkRES A., MARIANI M. M., ALRIC R. - M o n t p e l l i e r La diazoxide (3-methyl-7-chloro-l,2,4-benzothiadiazine-l,l-dioxyde), somministrata alia dose di 20 mg/kg per via venosa, determina una spiccata iperglicemia. Durante l'infusione della diazoxide diminuisce sensibilmente l'attivitfi insulino-simile della vena pancreatico-duodenale. Tema:
Insulina nell'urina dei soggetti normali, obesi ed obesi diabetici durante la prova da carico di glucosio per via orale e nel digiuno prolungato.
Relatori:
L o w Y C., RUBINSTEIN A. H . , WRIGHT A. D . , MARTIN T . J., RUSSEL FRASER T. - L o n d o n
In soggetti normali, obesi e diabetici obesi gli AA. hanno studiato Feliminazione urinaria dell'insulina in condizioni basali, dopo carico di glucosio per via orale e dopo digiuno prolungato. L'insulina h stata determinata nell'urina con il metodo radioimmunologico del doppio sistema di anticorpi di Hales e Randle. In assenza di alterazioni sulla funzionalith renale h stata osservata una corrispondenza fra valori serici e urinari di insulina, tanto in condizioni basali che dopo carico di glucosio. Gli AA. hanno stabilito che nei soggetti normali la clearance dell'inulina varia fra 0,21 e 0,44 ml/mp. Tanto nei soggetti obesi non diabetici che nei diabetici obesi stata osservata dopo 7 giorni di digiuno una diminuzione dell'insulina urinaria. 399
T e m a : Livello di assorbimento dell'insuIina iniettata per via sottocutanea e glicemia. Relatori:
BINDER Chr., NIELSEN Aa. V,, JORGENSEN K. - C o p e n h a g e n
E' stata studiata la velocith di assorbimento sottocutaneo di alcune insuline ad azione pronta e ritardata. Le varie insuline sono state marcate con 112~. Gli AA. hanno osservato una netta relazione fra l'assorbimento dell'insulina (misurata per mezzo della determinazione della radioattivifft nel punto dell'iniezione) e diminuzione della glicemia. E' stato fra l'altro osservato che l'insulina ad azione ritardata si assorbe pih rapidamente nella regione addominale che nella regione femorale.
C) A n t i c o r p i , i n i b i t o r i e a n t a g o n i s t i d e l l ' i n s u l i n a . T e m a : Effetto antagonista delle catene B-albumina dopo iniezione intraperitoneale. R e l a t o r i : JERVEEL J., BAJAJ J. S., VALLANCE-OWEN J. - N e w c a s t l e Ulteriori studi sugli antagonisti, secondo il concerto di VALLANCE-OWEN,tendono a mettere in primo piano il ruolo della catena B della molecola insulinica nell'azione anti-insulina, sul diaframma di ratto in vitro, della synaibumina di WaLLANcE-OwEN. Secondo gli AA. l'albumina rivela un'azione antagonista in vitro sul diaframma di ratto soltanto se associata alia catena B dell'insulina. Tale effetto 8 stato messo in evidenza anche in vivo nei ratti dopo iniezione per via intraperitoneale di 100 mg del complesso albumina + catena B dell'insulina unita a 1000 ~U di insulina e 8 ~C di glucosio 14C. In base alle determinazioni della radioattivit~ del glicogeno del tessuto diaframmatico e del tessuto adiposo ~ stato osservato che il complesso albumina + catena B dell'insulina ha un'azione antagonista all'insulina sul tessuto muscolare ma non sul tessuto adiposo. Gli AA. hanno discusso il ruolo di questo antagonista nella patogenesi del diabete mellito. Tema:
Controllo degli inibitori dell'insulina del siero durante l'alimentazione.
R e l a t o r i : YOUNG D. A. B., BENSON B. - G e n h v e YOUNG e BENSON hanno confermato i risultati di VALLANCE-OwENnei riguardi della presenza nel siero di ratti di un fattore antagonista dell'insulina. Tale fattore 6 stato osservato in vivo sul tessuto muscolare ma non sul tessuto adiposo. Gli AA. sospettano che si tratti di un polipeptide associato all'albumina. Esso 6 stato osservato nel siero e negli estratti epatici di ratti normali. Nei ratti ipofisectomizzati scompare dal siero ma 6 presente negli estratti epatici, per cui gli AA. avanzano l'ipotesi che in queste condizioni sperimentali la scomparsa degli antagonisti dal siero sia da attribuirsi ad una mancata liberazione di essi dal legato. Tale fattore, in grado di liberare gli antagonisti dal legato, dovrebbe essere localizzato nella mucosa pilorica. Tema:
Anticorpi cellulari contro l'insulina.
Relatori:
FEDERL1N K., GIGLI I., DITSCHUNEIT H . , HEINEMANN G . , PFEIFFER E. F. - F r a n k f u r t / M .
Gli AA. hanno studiato la capacit~ e le modalith con cui i leucociti legano l'insulina nei casi di allergia insulinica di tipo localizzato. Le reazioni allergiche da insulina di tipo generalizzato sono molto rare. Nella gran maggioranza dei casi si tratta di reazioni localizzate di modesta intensith che molto spesso possono sfuggire all'attenzione del medico. Le reazioni allergiche localizzate vengono distinte in: a) reazioni allergiche di tipo immediato, con comparsa di arrossamento e di gonfiore nel punto dell'iniezione nel giro di pochi minuti, b) reazioni di tipo ritardato, in cui le reazioni compaiono alcune ore e talora un giorno dopo l'iniezione. Quest'ultimo tipo 6 pih lento a comparire ma dura anche pih a lungo del precedente. Gli AA., studiando alcuni aspetti immunologici della reazione allergica di tipo ritardato, hanno osservato che leucociti sensibilizzati (in special modo linfociti) di soggetti diabetici che avevano manifestato questo tipo di reazione allergica, erano in grado di legare in vitro l'antigene. Le indagini sono state condotte per mezzo dell'immunofluorescenza e dell'immunoaderenza e con ambedue le tecniche sono staff ottenuti dei risultati corrispondenti. La presenza di leucociti capaci di legate l'insulina ~ stata osservata: 1) in pazienti con allergia insulinica di tipo localizzato e ritardato, 2) in pecore trattate con insulina e che presentavano una insulinite, 3) in due soggetti diabetici di tipo giovanile all'inizio della malattia, in un caso prima della terapia insulinica, in un altro dopo l'inizio della terapia e in assenza di reazioni cutanee. 400
Tema:
Anticorpi precipitanti anti-insulina in soggetti diabetici trattati e non trattati con insulina.
R e l a t o r i : PENCHEV I., ANDREEV D., DITZOV St. - Sofia Usando la tecnica di precipitazione di Oudin su agar, ANDRZEVha affermato di aver rilevato nel siero di soggetti diabetici trattati e non trattati con insulina degli anticorpi precipitanti la insulina. La presenza di anticorpi precipitanti ~ stata riscontrata nel 33 % dei soggetti diabetici non trattati, percentuale nettamente superiore a quella riscontrata nei soggetti diabetici trattati con insulina. Secondo I'A. tall risultati sarebbero una prova della teoria auto-immunitaria nella patogenesi del diabete mellito.
D ) S t u d i vari. Tema:
Ipoaminoacidemia da leucina.
Relatore:
CzYzYK A. - V a r s a v i a
In cani normali fi stato studiato il comportamento di alcuni aminoacidi nel sangue durante l'infusione di 1-1eucina, di glucosio, prima e dopo trattamento con cloropropamide. Per ciascun aminoacido ~ stato calcolato il coefliciente di assimilazione. L'infusione di 1-1eucina influenza in modo particolare il coefficiente di assimilazione delia isoleucina, valina, tirosina, fenilalanina, metionina e treonina. Dopo somministrazione di cloropropamide ~ stato osservato un aumento del coeflqciente di assimilazione degli aminoacidi, in media del 10 %. E ) S t u d i sulle isole del L a n g e r h a n s . Tema:
UItrastruttura deIle cellule beta di tessuto pancreatico incubato in vitro.
R e l a t o r i : GOMEZ-ACEBO J., L o v E z - Q u I J A D A C., CArqt)ELA J. L. R. - M a d r i d E' stato studiato il meccanismo di degranulazione e granulazione delle cellule beta de1 tessuto pancreatico di conigli in vitro. I1 tessuto ~ stato incubato in puffer Krebs-Henseleit, con glucosio alia concentrazione di 0,6 mg/mi e con aggiunta di piruvato, fumarato e glutammato alia concentrazione di 5 mM (CO~ al 5 %, 38°C). II meccanismo di secrezione in vivo ~ risultato identico a quello osservato in vitro. Particolarmente intensa ~ risultata la secrezione se gli animali venivano uccisi piuttosto cbe anestetizzati con una dose letale di anestetico. Tema:
Il metabolismo de[le isole pancreatiche di mammi[eri studiati con il microgasometro ~ Cartesian-Diver ~.
R e l a t o r e : HELLERSTR6M C. - U p p s a l a I1 metabolismo delle cellule beta del pancreas di t0pi con obesit~ e iperglicemia, ~ stato studiato utilizzando un microgasometro (Cartesian-Diver) per la misurazione del consumo di ossigeno. Singole isole del Langerhans sono state isolate (peso secco 1-10 ~g) e incubate in puffer Krebs-Ringer fosfato a 12°C. Con tale tecnica HELLF.RSTR~M ha smdiato il consumo di ossigeno delle singole isole in presenza di glucosio, mannosio, fruttosio, galattosio e 2-deossi-glucosio. E' stato osservato che l'aggiunta di glucosio al mezzo di incubazione produce uno spiccato aumento del consumo di ossigeno.
F) O r m o n e Tema:
Rdatori:
somatotropo.
Regolazione della secrezione deIl'ormone della crescita sulla /ase eli decrescita della glicemia in vari stati di diminuzione della curva di tolleranza al glucosio. ZAUNI) G. R., L u Y c K x A. - G e n ~ v e
In soggetti non diabetici l'abbassamento della glicemia, un'ora dopo l'infusione di glucosio per via venosa (0,5 g/kg), ~ accompagnato da un aumento dei valori dell'ormone somatotropo nel siero. Nei soggetti con diabete latente (K = 1,83) e nei soggetti diabetici magri (K =- 0,75) l'aumento del somatotropo in tali condizioni sperimentali ~ risultato circa 5 volte superiore. Nei soggetti diabetici obesi (K = 1,27) nonostante io spiccato aumento della secrezione insulinica 401
l'ormone della crescita 8 risultato inizialmente diminuito e in un secondo tempo leggermente aumentato. Gli AA. avanzano l'ipotesi che ]'aumento della secrezione del somatotropo, in seguito all'ipoglicemia relativa, possa contribuire alla comparsa di una insulino-resistenza nei soggetti con diabete latente e non obesi. Tema:
L'effetto eli una lieve diminuzione della glicemia sul valore plasmatico dell'ormone della crescita nell'uomo.
R e l a t o r i : LUFT R., MADISON L., CERASI
E.,
VON ~EuLER U. S. - S t o c k h o l m
Una caduta della glicemia di 5-20 mg % in seguito ad infusione di insulina (0,05-0,02 U/kg per un'ora) determina uno spiccato aumento dei valori del somatotropo nel siero. Nel 50 % dei casi l'abbassamento della glicemia ~ stato inferiore ai 10 mg %, ciononostante l'aumento del somatotropo ~ stato significativo. L'Oratore ha concluso affermando che: 1) vi ~ uno stretto rapporto fra caduta della glicemia e aumento del somatotropo nel siero, 2) il somatotropo ~ senza dubbio il pib sensibile fra i regolatori ormonali della glicemia. Tema:
Valori ptasmatici del somatotropo nei cliabetici al risvegIio, dopo digiuno, e dopo ~n/usione di arginina e/o di insuIina.
R e l a t o r i : TCHOB~OUTSKY G., ASSAN R., ROSSELIN G . , D~ROT M. - Paris Gli AA. hanno rilevato un aumento del somatotropo nei soggetti diabetici, tanto in condizioni basali che durante l'ipoglicemia insulinica o dopo infusione di arginina. I valori dell'STH (determinati con metodo radioimmunologico secondo la tecnica del doppio sistema di anticorpi) nei soggetti normali variano fra 2,5 e 5,5 m ~g/ml nei maschi, e 8 m ~g/ml helle feminine. Nei soggetti diabetici gli AA. hanno osservato valori fino a 15 e 25 m ~g/ml. Una conferma dell'aumentata secrezione delI'STH nei soggetti diabetici ~ stata ottenuta con l'infusione di insulina o di arginina che come 8 noto provocano un aumento del somatotropo nel siero. L'aurnento dell'ormone della crescita durante l'infusione di insulina e di arginina (25 g) 8 risultato molto pifl elevato nei diabetici che nei soggetti normali. G) Angiopatia. Tema:
La prognosi della retinopatia proli[erativa in pazienti non sottoposti a ipofisectomia.
R e l a t o r i : DECKERT T., SIMONSEN S. ~E. - G e n t o f t e L'A. ha presentato uno studio clinico statistico sul decorso della retinopafia proliferativa nei diabetici non ipofisectomizzati. Dall'indagine retrospettiva di 51 diabetici, seguiti per un periodo medio di circa sei anni, ~ risultato che, alla distanza di 4-5 anni dalla diagnosi di retinopatia proliferativa, il 50 % dei pazienti o erano morti o erano ciechi da ambedue gli occhi. La prognosi risultata in stretto rapporto alla localizzazione e all'ampiezza delle proliferazioni, all'eta dei pazienti ed alla presenza o meno di una proteinuria perrnanente. Tema:
La neuropatia cliabetica negli animali e nell'uomo.
Relatore:
GILLIS C. R. - G l a s g o w
Secondo I'A. la neuropatia diabetica presenta delle caratteristiche istologiche specifiche. Le alterazioni degenerative rilevate nei nervi periferici (femorale e sciatico) di arti inferiori di soggetfi diabetici presentano delle notevoli similarita con quelle riscontrate nei nervi periferici da ratti allossanizzati. Un quadro istologico nettamente diverso ~ stato osservato nei nervi di arti inferiori di soggetti affetti da arterite obliterante. Tema:
Studi sulla minzione nei diabetici di sesso maschile e in soggetti di controllo /ra 25 e 50 anni di et?t: osservazioni cliniche, cistometria, cistografia della minzione ed elettromiografia della regione ano-genitale.
R e l a t o r i : FAGERBERG S. E., KOCK N., STENER I., PETERSEN I. - G b t e b o r g Nei soggetti diabetlci le infezioni a carico delle vie urinarie sono molto frequenti e secondo molti AA. le alterazioni a carico del sistema nervoso ne sarebbero la causa. FAGERBERG e Coll. 402
hanno condotto un'indagine clinico-funzionale sulIe vie urinarie di 28 soggetti diabetici di et~t non superiore ai 50 a n n i e i risultati sono staff confrontati con quelli di 25 soggetti normali di et~t corrispondente. Sono staff studiati vari aspetti della minzione (indagine clinica, cistometria, cistografia ed elettromiografia delia regione ano-genitale). I risultati di questa indagine hanno messo in evidenza che nei soggetti diabetici sono presenti con molta freqnenza delle alterazioni della vescica urinaria che decorrono del tutto asintomatiche: ingrandimento delia vescica, che ipotonica e talora atonica e alterazioni ~unzionali a carico degli sfinteri. L'indagine elettromiografica ha messo in evidenza nei soggetti diabetici rallentamento deU'azione dello sfintere anale e uretrale e dell'elevatore dell'ano. Secondo I'A. tall alterazioni funzionali nei diabetici sarebbero da ricondurre alia presenza di una neuropatia diabetica.
Tema: Studi sulle alterazioni insulari, renali e della retina nei cani e nei gatti con diabete spontaneo. Relatori:
TOUSSAINT D . , G E P T S W . - B r u x e l l e s
Sono state studiate le alterazioni istologiche della retina, dei reni e delle isole del Langerhans di 23 cani e di 5 gatti con diabete spontaneo (durata della malattia da 2 mesi a 2 anni). A carico della retina ~ stata osservata una degenerazione delle cellule murali e talora la presenza di dilatazioni fusiformi a carico dei capillari. In 7 dei 23 cani ed in 3 dei 5 gatti esaminati i reperti istologici dei vasi retinici sono risultati perfettamente normali. L'alterazione pifi caratteristica osservata a carico dei reni ~ costituita dali'inspessimento della membrana basale dei capillari glomerulari. In due cani e in un gatto erano presenti delle alterazioni angiosclerotiche, sovente stato osservato un aumento del contenuto in glicogeno delle cellule tubulari. A carico deUe isole del Langerhans frequentemente ~ stata osservata una diminuzione delle cellule beta. I n taluni casi il tessuto beta cellulare era ancora relativamente presente ma con segni di spiccata iperattivifft secretoria.
H) Metabolismo dei lipidi. Tema: Effetto del blocco dei beta-recettori sul livello di glucosio e degli acidi grassi liberi durante il test alla tolbutamide e il carico di glucosio per via venosa nei soggetti diabetici e nei soggetti normali. R e l a t o r i : W A H L P . , KETTNACKER W . -
Heidelberg
I n base alla teoria di RANDLE, all'inibizione della liberazione e dell'ossidazione degli acidi grassi dovrebbe corrispondere un aumento dell'utilizzazione del glucosio. I n 30 soggetti diabetici stato studiato l'effetto del blocco dei beta-recettori sul t e s t alla tolbutamide e sulle curve da carico di glucosio per via orale e per via venosa. Gli AA. non hanno osservato nessun miglioramento dell'assimilazione periferica del glucosio.
Tema: Test di tolleranza al glucosio nei soggetti normali e nei soggetti obesi durante la diminuzione degli acidi grassi liberi plasmatici indotta dall'acido nicotinico. Relatori: GNUI)I A., COSCELLI C., VALENTI G., PALMARI V. - Parma Gli AA., in contrasto con la teoria di I~ANDLE,hanno osservato nei soggetti obesi un peggioramento dell'assimilazione del glucosio durante l'abbassamento degli acidi grassi liberi plasmatici secondari alla somministrazione di glucosio. Anche durante la diminuzione dei valori degli acidi grassi liberi plasmatici, dopo infusione di acido nicotinico nel corso della prova da carico di glucosio per via venosa, gli AA. non hanno osservato alcun miglioramento deU'assimilazione periferica del glucosio.
Tema: Acidi grassi liberi plasmatici durante l'infusione prolungata di glucosio o di insulina nei soggetti normali e nei diabetici. Relatori: CRAVV.TTOC. A., SORANOL., SAIANI A., MARTINOP., VITELLI A. - Torino Nei soggetti normali durante l'infusione di glucosio per via venosa (0,5 g/mp) ~ stata osservata una diminuzione degli acidi grassi liberi plasmatici, soprattutto durante la prima e la seconda ora. Nei soggetti diabetici, ad una lieve caduta iniziale dei NEFA ha fatto seguito una
403
spiccata caduta nella fase finale dell'infusione. Dopo infusione di insulina (0,05 U/rap per tre ore) il comportamento dei NEFA (abbassamento durante la prima ora dell'infusione) ~ risultato simile nei soggetti normali e nei soggetti diabetici. In questi ultimi la caduta dei NEFA ~ risultata meno spiccata.
Tema: Influenza del beta-idrossibutirrato di sodio sul metaboIismo deI gIucosio e degli acidi grassi liberi nei cani normali. Relatori: BALASSEE., OOMS H. A., ARNOULDY., CONARDV. Bruxelles -
In 35 cani normali ~ stato studiato l'effetto metabolico dell'infusione di beta-idrossibutirrato di sodio (5 mM/kg per 60 rap). Gli AA. hanno osservato: 1) abbassamento della glicemia arteriosa (caduta media alla fine dell'infusione: 20 mg %); 2) lieve aumento dell'insulinemia determinata con la tecnica radioimmunologica, al 10° m p dall'infusione. 3) diminuita produzione epatica di glucosio; 4) abbassamento degli acidi grassi liberi plasmatici (valore medio 200 ~Eq/1) da attribuirsi soprattutto ad una diminuzione della liberazione di acidi grassi liberi dal tessuto adiposo. Gli AA. concludono affermando che tutte queste alterazioni metaboliche osservate durante l'infusione di beta-idrossibutirrato di sodio non sono riferibili alla lieve secrezione insulinica osservata durante l'esperimento.
Tema: Effetto metabolico del 3,5-dimethylisoxazol nel diabete mellito e durante il digiuno prolungato. Relatori: HASSELBLATT A., BUBENHEIMER P., SCHWABE U. - Gbttingen I1 3,5-dimethylisoxazol ~ un inibitore della lipolisi e diminuisce i valori plasmatici dei NEFA. Nel digiuno prolungato e nel diabete mellito sperimentale, in cui vi ~ un'aumentata lipolisi, l'effetto inibitore del 3,5-dimethylisoxazol ~ particolarmente spiccato. La produzione dei corpi chetonici dal legato viene inibita come pure scompaiono i corpi chetonici dal sangue. Pur avendo a questo livello un'azione insulino-simile, esso non influenza l'assimilazione periferica del glucosio.
Tema: Variazioni istochimiche dei lipidi nei leucociti peri/erici di soggetti con diabete manifesto e con diabete latente. Relatori: SKRABALO Z., STAVLJENIC A., CREPINKO I,, JAKSIC Z., DIMITROV N, Zagabria Calcolando l'indice citochimico dei lipidi dei leucociti nei soggetti con diabete manifesto e con diabete latente, gli AA. non hanno rilevato nei confronti dei soggetti normali delle differenze significative.
Tema: Osservazioni sui /attori influenzanti la lipolisi in vitro. Relatori: BURNS T. W., HALES C. N., STOCKELL HARTREE A.
-
Cambridge
Su tessuto adiposo intero di ratto e su cellule isolate di tessuto adiposo di ratto e umano stata studiata l'attivitfi lipolitica del plasma umano, del glucagone, dell'adrenalina, del tireotropo, del somatotropo e dell'ACTH. Un effetto lipolitico (formazione di glicerolo) ~ stato osservato con l'incubazione del tessuto adiposo di ratto nel plasma umano. Nessuna differenza ~ stata osservata f r a i l plasma di soggetti a digiuno e di soggetti che avevano ricevuto mezz'ora prima un carico di glucosio. Anche le cellule isolate dal tessuto adiposo umano rispondono bene all'adrenalina, al glucagone e alle frazioni peptidiche e proteicbe di ipofisi umane, comprese quelle che contenevano un'alta quantitfi di somatotropo, ACTH e tireotropo. Secondo BURNS, sospensioni di cellule provenienti da tessuto adiposo reagiscono meno intensamente alle varie frazioni ipofisarie nei confronti di quelle provenienti da tessuto adiposo di ratto. F.M.
404