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IL " DEUTSCIIES MUSEUM ,, I~I MONA.I'~O (BAVIERA).
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L ' i d e a di o n o r a r e coloro che all' odierna civilth diedero quelle sue caratteristiche di una praticit~t attiata quasi esclusivamente alla scienza pura, raccogliendo ed esponendo i ri. sultati del lore lavoro, pub sembrare non nuova, tale esse'ndo lo scope delle esposizioui che di solito si fanno in occasione di date eelebri per la storia della scienza. Ma il (~ Deutsches Museum ~) non 6 solo un tempio (t'onore elevate agli scienziati pifi illustri ; per l' uomo di studio, pel tecnico, pel private cultore delle scienze, pel semplice individuo che non consideri lo studio di queste come un campo aperto solo a pochi, immersi in concezioni astratte, quasi estranei alla vita moderua, esso 6 un'esposizione nitida dello sviluppo storico della ricerca scientifica e delle sue applicazioni tecniche ed industriali, un racconto illustrate delle vicende dello spirito di ricerca e del genie i n v e n t i v e di tutti i tempi e presso tutti i popoli. L ' i n s e g n a m e n t o che emana da quelle ammirabili collezioni non 6 quindi rivolto ai soli cultori delle scienze, ma anche e pifi specialmente ai tecnici pratici, agli operai, a qtml gran pubblico eve chi sa quante energie latenti, quanto genie inventive vanno quotidianamen~e perduti per la lontananza in cui esso vive dal laboratorio scientifico: Ai cultori della scienze potr~, essere utile l'avere dinanzi lo sviluppo graduale del pensiero seieutifico e la graduale realizzazione di una con. cezione dapprima astratta, poi man mane estrinseeantesi helle pifi svariate forme pratiche e l'essere costretti quasi involontariamente a un rapido lavoro di analisi e di sintesi storica e filosofica dei risultati ottenuti e del lore hesse scambievole, ma 6 facile comprendere quale fonte di idee, quale esempio e sprone per tutti possa essere questo Museo dove la portata pratica del concerto scientifico, il significato materiale, morale
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e sociale delle nozioni acquisite sono esposti nel modo pifi convincente sulla base dell'esperienza diretta, col sussidio di statistiche economiche, col quadro analitico e sintetico, storico, ma sempre in vigile contYonto col presente di quella parte della nostra coltura che trae origine dalle scienze esatte e progredisce con esse. Ora rosa si ~ fatto onde fosse avviata l ' o p e r a di propaganda dei risultati acquisitl dalla scienza f r a i l pubblico? onde si compisse quanto ~ nell'ideale di tutti e il cut iniziarsi forma, come disse il Prof. Volterra nel suo discorso di Parma, una delle caratteristiche del momento scientifico p r e s e n t e ? Le difficolth erano grandi, ma gli organizzatori del meraviglioso Museo possono ben dire di averle superate vittoriosam e n t e : L ' i d e a primordiale ~ illustrata con disegni originali dell' epoca e con gli apparecchi primitivi di cut si ~ servito il primo scienziato che studib la questione, il tutto spiegato con linguaggio moderno in apposite tabelle poste a fianco; man mano lo svolgimento dell'idea primitiva vien fatto seguire all ' o s s e r v a t o r e con una serie di appareccbi semper pifi perfezionati, la maggior parte dei quali, e questo h)rma la caratteristica straordinaria dell'impresa, in azione, a disposizione di tutti, e accompagaati da illustrazioni schematiche e da spiegazioui tutte redatte in stile rigoroso, ma piano, semplice, accessibile, affinchb chiunque possa acquistare una nozione esatta dell' impertanza degli oggetti esposti ; in ultimo le macchine attua[i, nate, attraverso tutto questo processo evolutivo, da quell'idea primitiva, esse stesse in funzione, mostrano lo stato odierno della questione e l ' i m p o r t a n z a che le spetta nella vita moderna. P e r coloro che non si vogliono accontentare di una nozione semplicemente generale, ma desiderano approfondire un dato soggetto, i Direttori del Museo hanno pensato di organizzare una biblioteca v e r a m e n t e meravigliosa; essa, giunta a compimento, sar'~ un archivio generale di tutti i lavori compiuti o anche solo progettati nel campo delia scienza e della tecnica; dovr~t contenere tutte le opere antiche e too. derne riguardanti le scienze esatte e le loro applicazioni, una collezione di manoscritti, ritratti e documenti; sarh dotata di
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complete assortimento di pubblicazioni periodiche e infine sar~ un v e r o casellario complete di tutti i b r e v e t t i presi nel monde, a cut lo scienziato, il tecnico, l'industriale, il semplice lavoratore possano s e m p r e a t t i n g e r e lume e consiglio. Alia bibtioteca infine ~ annessa una sala nella quale uomini eminenti v a n n o e a n d r a n n o via via esponendo sotto f o r m a di conferenze sperimentali i punti cullninanti del lavorio scientifico internazionale moderno. I1 (< Deutsches Museum >> non pub dirsi per e r a che semplicemente abbozzato; la storia della sua formazione ~ di ieri: il 5 Maggie 1903 il Signor Von Miller esponeva in Monaco ad alcuni amici il piano di uu Museo dedicate alle opere principali della scienza e della t e c n i c a ; l ' i d e a ebbe si pronto ed unanime consenso che il 28 Giugno dello stesso a n n e all' Accademia bavarese delie Scienze v e n i v a p r o c l a m a t a la fondazione dei Museo e una Commissione r i c e v e v a l ' i n c a r i e o di p r o v v e d e r e mediante inviti, acquisti, ecc. alla raccolta del matet~iale scientifico. Lo State concedeva subito come sede temporanea l'edificio dell' antico <( Deutsches National Museum >>. In b r e v e l ' i d e a prese tale svolgimento e i l n u m e r o degli oggetti raccolti fu tale c h e s i present6 la stretta necessith di un locale apposite; il 20 Ottobre 1906 v e n i v a scelto, in seguito a concorso, il progetto dell' architetto Von Seidl e i l 13 Novembre dello stesso a n n e v e n i v a s o l e n n e m e n t e posata la p r i m a pietra del nuovo edificio. Descrivere mi,Jutamente tutto il materiale finora raccolto nel << Deutsches Museum >> sarebbe impossibile, limitiamoci quindi a esporre b r e v e m e u t e la parte che r i g u a r d a la fisica e la chimica enunciando solo le cose pi~t i m p 0 r t a n t i : E n t r i a m o nella sala della Meccanica: modelli di leve secondo Archimede, Leonardo, ecc. ci i n s e g n a n o la storia della teoria delia l e v a ; una serie di leve, di carrucole, di sistemi di carrucole, di assi nella ruota sono a nostra disposizione affinchb possiamo persuaderci della verit~ delle diverse leggi seguendo le istruzioni che dei cartetli posti vicino ai singoli apparecchi ci vengono via via fornendo. I disegni di Stevino, v art piani incliaati a inclinazione variabile a nostro piacere
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e dei dispositivi a t t i a farci c o m p r e n d e r e come il principio del piano inclinato si applichi alla r i t e e al cuneo ci espongono ]a storia e le particolarit'h delle macchine semplici del II tipo. Teoria della comp,~)sizione delle forze, calcolo del centro di gravith, leggi della caduta dei gcavi e del pendolo, tutto 8 esposto sotto forma di vicostvuzione storica degli stcumenti di Galileo, Gravesande, Atwood, di quadri, di schemi, di istruzioni, di espevienze a nostra p o r t a t a ; non occovre altro cho leggere ed operate. Possiamo eseguire da noi stessi le tre esperienze classiche sulla forza centrifuga dimostranti lo schiacciamento della terra, il regolatore di Watt, i' equilibrio di liquidi di densit~ diversa in un vaso sferico givante. Che pifi? una collezione di strani apparecchi ci mostra 1o sfovzo compiuto da tanti illusi pel r a g g i u n g i m e n t o del mot() t)erpetuo, m e n t r e un'istru2ione posta li accanto ne spiega il funziouamento e ne metre in chiaro l'assurdit/t. Passiamo alia meccanica dei gas: lo sviluppe del barometro ci ~ insegnato da una completa collezione di strumenti, che comprende, dall'appaceechio originale di Torcicelli ai moderni statoscopi e bavometri a bilancia, tutti i dispositivi destinati a misurare la pressione atmosferica. Come fay variare la pressione dell'aria in un recipiente chiuso ? non'abbiamo che a gettar uno sguardo allo scaffale che contiene ]e pompe pneumatiche: dapprima quelle a stantuffo dalla originale di Guericke alia Ger'yk ad olin e a quella a rotazione Siemens-Schuckert, poi quelle a mercurio dalla prima costruita nel 1858 da Geisslee a quelle di T6pler, Bunsen, Sprengel, Kahlbaum, Raps e finalmente alla mevavigliosa di c~aede, tutte accompagnate da istruzioni, da disegni, ecc. Non mancano neppur qui le dimostrazioni sperimeutali: uua pompa rotativa Siemens aspira continuamente l ' a r i a da un grande recipiente dal quale partono dei tubi che conducono 1~ a due campane di vetvo, una con un campanello eletteico, l' altra con un baroscopio, 2 o a un manometro Bourdon, 3 o a un tubo di Newton, 4o a un apparecchio a pioggia di meecurio, 50 a un sistema di emisferi di Magdeburgo. I rubinetti sono a nostea disposizione, non c ' b che da seguire le singole istruzioni e chiunque pub v e d e r e dimostrato quanto la ~sica insegua sulla propagazione del
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sUono, snl principle d ' A r c h i m e d e nei gas, sulla caduta dei gravi nel vuoto ecc. ecc. Le leggi fondamentaii delia meccanica dei gas sono spiegate da disegni e no~ manca, a disposizione del visitatore, un appaeecchio per la dimostrazione della legge di Boyle. La meccanica dei liquidi dh occasioI)e di facci vedece e di mettere da noi stessi in funzione un diavole di Cat'tesio e un torchio id~'aulico, m e n t r e altri apparecehi ci mostrano il paradosso idcostatico, le Ieggi delia p~;essione dei liquidi sutle pareti dei recipienti etc. Una vaschetta di vetro riempita a meth. con l'acqua saponata pocta sul cepel~chio una serie di anelli; se si tirano questi anelli, ecco sorgere dal liquido le famose figul'e di Plateau: la piramide, il cube, l'eiica ecc. Tre serie di tubi capillari e pacecchi sistemi di lamine ad angolo ci istl'uiscono sui fenomeni della capillaritY. Un' alt~'a serie di apparecchi che possiamo mette~'e in azione a nostro piacere ci fanno conoseere il funzionamento degli aspicatori ad acqua, ci dimostruno ii teorema di Toct'i. celli sull'eftlusso dei liquidi, le leggi sulle x'ariazioni di p~'essione di un liquido in COl'l'ispondenza a ~'a1%zioni di sezione del tube cbe esso percor.re e c i fanno vedere i l'enomeni della contt-azione delia vena liquida. Iniine varie vaschette di vetro cou mercucio, acqua ecc. ci danno mode di studiace la lb~'mazione e la propagazioue delle oude alia supecficie dei liquidi. Dove gli organizzatot'i del Museo hanno dimostcato in mode ancol- pifi so~-pl"endente la lot'o abilith ~ helle sale destinata all' Ottica; nella patcia di Ft-aunhofec non poteva questo t a m e della Fisica non a v e r e una trattazione completa, meravigliosa; si pub dire che non un fe~lomeno dell' Ottica ~, sot,. tratto all' esame dell' osservatore : Specchi piani e curvi di tutte le dimensioni, montati su appositi banchi ottici, danno [a dimost~'azione delle leggi delia riflessione della luce, mentre una splendida collezione di specchi cinesi, eliostati, caleidoseopi, camere lucide, goniometri, sestanti ecc. ci insegtlano le applicazioni pratiche di questi fenomeni sotto la muta, ma eloctuente guida dei soliti cartelli illustrativi. Le leggi della rifl.azione della lace vengono esposte storicamente, teoricamente e sperimentalmente partendo dai 1)rimi dispositivi di Aristotile e Cleomede fine agli app~recchi di Kepler, De-
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scartes, Newton, Fraunhofe~;, Abbe ecc. L'osservazione del filamento iucandescente rettilineo di una lampadina elettrica att~a verso p,~ismi di acqua, solfuro di carbonio, qual~zo, flint e cr'own ci a v v i a allo studio della dispersione, m e n t r e un doppio p r i s m a alla Dollond ci insegna ad o t t e n e r e la rift;azione senza la dispersione. Ed eccoei alle lenti: le i m m a g i n i del solito filameuto luminoso proiettate su schermi di vetro smerigliato da una lente semplice poi da una com~etta sfericamente, infine da una a c r o m a t i c a fanno v e d e r e le leggi di formazione delle i m m a g i n i e i difetti e le correzioni delle lenti. M~ l' osserv a t o r e non deve p e r d e r e di vista 1' applicazione pratica dei fenomeni fin qui studiati e una serie di microscopi da quelli di Fraunhofe~' e di Amici ad uno modernissimo Zeiss, muniti tutti di uno stesso p r e p a r a t o , ci danno un quadro c o n v i n c e n t e della storia dei mezzi di studio degli oggetti molto piccoli. Una serie di caunocchiali da quello di Galileo ad uno molto recente di Steiuheil, tutti puntati su una scala g r a d u a t a posta fuori dell' edificio, ad una distanza di 200 metH, ci m o s t r a alla sua volta non solo il progresso nella tecnica dei mezzi d' osservazione degli oggetti lontani, ma colla scorta di chiare istruzioni poste a fianco ci mette in grado di farci u n ' i d e a chiara dei concerti di : i n g r a n d i m e n t o , poteL'e de[iniente, campo ecc. ecc. Vat'i modelli illustrano la t e o H a della visione, i pHncipali difetti dell' occhio e l' azione peculiare delle diverse specie di occhiali; i fenomeni delle o m b r e color'ate, l a teoria della composizione dei colori, gli stl.ani effetti dei colori di contrasto, la visione stereoscopica, la persistenza delle i m m a gini sulla retina ecc. vengono p,'esentati sotto forma di appropriate esperienze di g r a n d e effetto e scelte con r a r o tatto: n u m e r o s e le applicazioni esposte: stroboscopi, mutoscopi, cinematog~;afi ecc. Una serie di spettroscopi a visione diretta r e n d e possibile l' osservazione degli spettri d' emissione del Na, del Li, di un filo metallico incandescente, dell' H, del N e del 0 e degli spettri di assorbimento di un v e t r o di cobalto, di uua soluzione di p e r m a n g a n a t o di Potassio e dell' N 20~, mostrandoci cosi i principali fatti della spettroscopia. Una bellissima collezione di p~-epat-ati fluorescenti, fosforescenti ecc. ci inizia allo studio della lumincscenza. I fenomeni fondamen-
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tall dell' interfecenza e della diffcazione della luce sono esposti cell' appacecch~o originale dello Schwerd neI quale possiamo osserval'e i fatti da questi esposti nella classica sua mem o r i a ; diversi retieoli di F r a u n h o f e r per trasparenza e gli specchi di Fresnel in una montatura semplicissima tutti in funzioue completano la dimostrazione sperimentale di questi fenomeni. Un enocme cristallo di spate d' Isianda, dei prismi di Nicol un apparecchio di Norremberg, pinze a tormalina, microscopi a polarizzazione con sezioni di ceistalli uniassi e biassi, polavimetL.i e saccavimetvi ci permettono infine coil' aiuto delle istruzioni poste lore accanto di x'enderci conto dei fenomeni della polarizzazione della luce. Nella sala del Calore preval~ molto 1' elemento storico: la natura stessa dell" al'gomento non consente sfoggio di esperienze. Sono esposti tutti i principali dilatometri con indicazioni sul mode di funzionamento; la storia del termometro, d e l l ' i g r o m e t r o e del caloL'imetro 6 presentata da una bella collezione di apparecchi tutti disposti in o~dine cronologico. Iuteressantissima b l' esposizioue di tutti i dispositivi per la detemninazione dell' equivalente termodinamico lea i quali notevoli: 1' appaeecehio originale di Mayer e un modello della celebre espevienza di Rumford. Gli studi sulla liquefazione dei gas ci v e n g o n o fatti conoseere dagii appa~'ecchi di Andrews, Cailletet, Wcobleski, Olzewski e Linde ; anzi una macchina Linde semper in funzione ci p e r m e t t e di fare perfino alcune esperienze con 1' aria liquida: la solidificazioue del mercurio e dell' anidcide carbonica e la diminuzione di resistenza elettrica di un file metallico. T r e sale seguenti sono dedicate all' acustica fisica e alle sue applicazioni. Diverse macchine a onde di Quincke, Weinhold, Julius ecc. dauno il concerto di onde trasversali e longitudinail, del lore mode di propagazione ecc.; sistemi di doppi pendoli di Airy, di diapason, e i l caleidofono di W h e a t s t o n e mostvano le figure di Lissajous; alcuni monoco~'di, dei diapason con cassetta di cisonanza e senza, delle lamine di Chladni ci consentono di studiave sperimentalmente le leggi delle vibcazioni delle corde, (lelle sbarre e delle lamine. Leggi dei tubi sonori: posizione dei nodi e dei ventri, dipendenza del-
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1' altezza del sUono dalla sezione, dalla lungezza, dalla posizione di buchi lungo la canna e dalla a p e r t u r a della medesima ci veagono dimostrate dalle esperienze che noi stessi possiamo compiet'e. Passando oltve troviamo la sirena e altri dispositivi pet + detecmina,'e l' altezza dei suoni, degli specehi coacavi parabolici pet" dimostrave le leggi della riflessione del suono, e l' apparecchio di Wheatstone per studiare la propagazione del suono nei solidi. Premesse alcune esperienze sui fenomeni della risonanza, il pt'of. Ebert, geniale organizzatore di questa sezione, ci inizia all' analisi dei suoni: u n ' a r monica chimica a quattro fiamme pub essere eccitata da quattt'o diapason cort'ispondenti, uno specchio girante posto vicino ci l'a riconoscere quale delle'fiamme emette suono; 1' analizzatot'e di K6nig e un fonautografo di Scott sono a disposizione pe~" studiare il timbro della nos~ra voce. Infine una numerosa sevie di fonogt'a[i e di grammofoai ci presenta lo stato attuale degli studi sulla ciproduzione della voce umana, mentve disegni, modelli e pt'eparati ci istruiscono suIla teoria dell' udito e sulla produzione della voce. Degna di speciale menzione 6 una serie di dischi da gvammot'ono ripPoducenti molte delle lingue parlate nel mondo. Una sala apposita finalmente ci mostra lo sviluppo degli strumenti musicali da Kemangeh d guz persiano ai migliori violini italiani ; dai primi clavicordi ai moderni pianofo~'ti, dalle classiche tibie e buccine a tutta l' odierna famiglia dei legni e degli ottoni. La pa~+te pet'b pifl interessante del Museo 8 quella che t+iguarda 1' elettricit~t sebbene sia ancora incompleta e molto materiale si trovi ancora deposto in un magazzino. Troppo lungo sarebbe l' esporre particolarmente tutta la pal'te storica e tecnica di questa sezione del Museo che occupa, anche allo stato attuale, diverse sale; mi limiterb quindi ad una semplice enumerazione delle especienze che il prof. Graetz ha messo a disposizione del pubblico pet" completare con esse l' opera didattica delle collezioni e delle tabelle esplicative poste in questa sezione: Una serie di pendolini e di bastoni di vetro e di ebanite ci permettono di eseguire le esperienze fondamentali dell' elettrostatica; 1' e[ettricit~ fornita da una ttoltz continuamente in azione ci dh modo di osservare la
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scarica a scintilla a diverse distanze esplosive, lo scampanio elettvico, il pendolo di Henley, un mulinello elettrico; detti apparecchi sono disposti in una cassa di vetvo chiusa e dei tiranti a portata del pubblico permettono di attaccare al conduttore della macchina questo o quell' apparecchio. Un gigantesco elettromagnete attirante un pesante pendolo in ferro ci mostra le azioni e n e r g i c h e dell' elettromagnetismo, m e n t r e un solenoide montato su di un sostegno all' Ampere ci fa vedere le propriet~ magnetiche dei solenoidi percorsi da corr e n t e ; un rocchetto di Rumkorff, capace di dare 65 cm. di scintilla fi'a punto e piatto, 1' apparecchio di E. Thomson per le repulsioni elettrodinamiche, e i l disco di Foucault ci istruiscono sui fenomeni dell' induzione elettromagnetica. Esperienze di Tesla, scariche in tubi a differente raretazione, fenomeni della catodoluminescenza, diffevenza fra raggi anodici e cato. dici, deviazione elettrostatica e magnetica dei raggi catodici, tubo di Braun e sue applicazioni allo studio oscillografico delle correnti variabili, tutto cib noi possiamo vedere in aziono se ci prendiamo cura di leggere le istruzioni relative e di e n t r a r e in certi gabinetti scuri posti lungo le pareti della sala; in uno di questi possiamo eseguire le note esperienze sulla trasparenza dei corpi per i raggi X. Nel mezzo della sala una pompa Gaede, mette in evidenza le modalit~ della scarica elettrica in un tubo ove la pressione vada diminuendo. Che pifi ? in uno scaffale un dispositivo molto semplice ci mostra che l' aria attraversata dai raggi X diventa conduttrice. In un camerino a parte sono esposte le principali sostanze radioattive e dovrh in seguito c o n t e n e r e tutto uno strumenratio per i fenomeni della radioattivit~ inviato dalla S i g : Curie. I1 progressivo svolgersi delle nostre cognizioni sulle oscillazioni elettriche viene esposto cogli apparecchi parte originali, parte ottimamente imitati, di Feddorsen, Bezold, Lecher, Hertz, Righi e Garbasso, modelli dei sistemi Marconi, Slaby, Braun, Popp, de Forest, Poulsen, di telegrafia e telefi)nia senza fill, una completa serie infine di rivelatori, detector, c o h e r e r ecc. completano questa parte della mostra dedicata alle onde elettriche. Apparecchi telegrafici e telefonici di tutti i tempi e di tutti i sistemi dal primo telegrafo elettrico di Si~mmering a
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quelli automatici Pollak-Virag, dal telefono di Reis ai dispositivi di Pupin pet" evitare i fenomeni di capacit~ nei cavi r al telegrafono di Poulsen, al telefono automatico, all' arco cantante di Simon, questi tre ultimi in funzione, lbrmane la mostra delle applicazioni dew elettricifft alla trasmissione dello scritto e della parola. La Chimica non offre la possibilit~t di esperienze facili a riprodursi con continuitA in condizioni cosi particolari come quelle di un museo, lo sforzo quindi degli organizzatori si rivolto maggiormente alia parte storica. Eccoci in un laboratorio alchimistico ; modelli di antichi forni a fusione, di lambicchi, di bagni a sabbia ecc. e una cbtlezione delle sostanze conosciute gi~t nell' antichith, ci danho un quadro complete delle cognizioni chimiche nel XVI secolo. Procedendo entriamo in un laboratorio del XVIII secolo: i principali apparecchi del tempo del flogisto, un camino aila Lavoisier, i reagenti usati da Boyle, Cronsted ecc. i dispositivi di Lavoisier. per la scomposizione dell' acqua e per l' analisi dell' aria, un camino alia Priestley, la stufa a r i v e r b e r o di Lavoisier e infine una serie di sostanze scoperte nel XVIII secolo ci fanno c o n o s c e r e i progressi della Chimica fine ai tempi di Lavoisier. Ma ecco il labo,atorio Liebig di Giessen: i primi dispositivi pet" l' analisi organica, gli apparecchi di Liebig, Bunsen, Hofmann, Mitscherlich e una nuova collezione di sostanze ci fanno vedere lo sviluppo preso dalla Chimica nella prima metg del secolo XIX. Gli enormi progressi raggiunti dai moderni studi in questo campo sono finalmente rappresentati da un impianto di laboratorio moderno, dotato dei pifi recenti dispositivi per l' analisi inorganica e organica, e di una serie completa di apparecchi di Chimica-fisica ; una grandiosa collezione contenente tutti gli elementi noti, le t e r r e r a r e e i pifi importanti composti della chimica organica stanno a dimostrare i portati moderni degli studi chimici. Anche qui per5 si b volute offrire al visitatore il mode di compiere da s~ qualche esperienza e percib sotto una cappa sono disposti degli apparecchi col quali chiunque pub procedere alia scomposizione dell' ossido di mercurio, la sintesi del cloruro d' ammenlo ed eseguire un case di analisi qualitativa e quantita-
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tiva. Una eollezione di apparecehi pet" la galvanoplastica, la serie degli appapecchi usati nell' elettcochimica da quelli eri. ginali di Hittovf a quelli di Nernst, dai bagni elettrolitpici ai pifi moderni fopni elettpici e infine una mostra completa di tutti i nuovi ppodotti delle industrie elettcochimiche chiudono questa parte del Museo dedicata alla Chimica e alle sue applieazioni. Troppo ancoca mi cimaprebbe da dire se io volessi d e s c r N e r e qt~anto in questo Museo della coltura scientifica mondiale rappcesenta la parte ~'ecamente industriale delle scienze esatte : per esempio le sale dove b. esposto lo sviluppo della macclaina a vapope, la set'Jr di quadpi, modelli, ece. che iliustrano lo svolgepsi delle industrie minerarie, delle industrie chimiche, ecc. etc.; basra solo ricocdare che: ~)eologia,-Mineralogia, Astconomia, Agparia, Acti gpafiche, mezii di trasporto, industele tessili, costcuzioni marittime, tutti insomma i rami dell' industria mode[~na hanno in questo Museo tcaceiata la storia del loco sviluppo, illust,'ate 1o state attuale di progresso cut sono gimgi, perfino in tMuni cast esposti i desiderata ancora da raggiungepe. L' opera della Dil'ezione del Deutsehes Museum non b aneora eompiuta, anzi, dovendo essa tendere a dal.e una vepa immagine completa dello sviluppo del pensierp e del l a v o r o seientifleo semppe rinnovellantesi, non 1o sacg mat; semper nuovi appareeehi affiui~.anno da tutto il monde a questa mirabile opganizzazione. C[ si potrg Corse domandape se questo Museo presenta vecamente e pel teenieo e per il gran pubblico quell' utilit/t didattica che tbrm5 il punto di partenza dell' idea geniale di phi lo concepi ; ma quando not pensiamo all' estensione limitata che, pep necessit~t di cose, ~iene opdinaciamente data ai cevsi di fisica e di chimica helle scuole non possiamo diseonoscece che chiunque potrh t r o v a r e sempre nel Deutsehes Museum qualehe rosa di nuovo per l u i : sar a n n o st~'umenti nuovi noa semper a disposi~ione anehe nei migliori labopatori come, cite solo a titolo d' esempio: i fotom e t r i a sfacfallamento, il telegrafono Poulsen~ i forni elettrici di g r a n formate, gli apparecchi per liquefare 1' aria e 1' idro-
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geno, gli utensili per la fabbricazione e la verffica degli strumenti ottici ; saranno, per chi s' interessi alla storia della scienza, gli app~recchi originali di celebri scienziati ; saranno, per i professori di scuole medie, i dispositivi v e r a m e n t e ingegnosi per ce,~te espeeienze di dimost,-azione ecc., ma insomma mi sin lecito ripetere che ognuao pub trovare in questo Museo qualche rosa che lo interessi, lo istruisca o richiami almeno la sua attenzione. Una sola rosa non si eomprenderebbe bene: l' aggettivo Deutsches per un Mu,~eo ore troviamo ricordati i nomi di Franklin, Edison, Newton, Boyle, Watt, :Joule, Thomson, Pascal, Descartes, Fresnel, Ar~go, Amp6re, Galileo, Torricelli, Galvani, Volta ecc.; ma bisogna riconosceve che l' idea di questo Museo 6 pr'ettamente tedesca. Sempre in Germania si 6 tentaro di diffondere nel popolo le idee scientifiche anche le pifi astratte ed una delle principali ragioni del grande sviluppo industriale della Germania, come dice bene il Brunhes, 6 che la necessits di una coordinazione stretta fra scienza e applicazione, di una generalizzazione della coltura, di un pill esatto apprezzamento da parte di tutto il popolo del lavoro scientifico puro, 6 dix~enuta, g~razie agli sforzi di tanti uomini illustri, una nozione corrente, diffusa ira le masse, uno di quei luoghi comuni che non si discutono pi~, uno di quei concetti talmente generalizz~ti t h e finiscono per guidare, sin pure quasi ~ loro insaputa, e i singoli individui e le intiere popola~.ioni.