AKANUMA Y., KUZUYA T., HAYASHI M., IDE T., KuZUYA N. (Institute for Adult Diseases, Asahi Life Foundation, Shinjuku, Tokyo Japan)
mento dei livelli di HGH, ma non di quelli insulinemici. S.M.
Immunological Reactivity of Insulin to Sepharose Coupled with Insulin-Antibody. Its Use for the Extraction oJ Insulin from Serum.
ALLEYNE G . A . O . , FRASER H.S., BESTER-
Reatfivitä immunologica del1'insulina per il sefarosio accoppiato con anticorpi anti-insulina. Sua utilizzazione per l'estrazione dell'insulina dal siero. da: Biochem. biophys. Res. Commun. 38, 947-953, 1970
Some Effects of Metabolic Aeidosis on Carbohydrate Metabolism in the Rat.
Gli AA. descrivono una metodica personale consistente nel legare l'insulina ad agarosio accoppiato con globulina anti-insulina. Successivamente, questo Xegame viene sciolto con acido acetico. La metodica potrebbe essere utilizzata anche per l'estrazione di altri ormoni proteici. S.M.
BLLEY R. A., TSAI C. T., MORGANC. tl.., t{OBBINS T.J., SABEH G., I-IOFMANNI(., DANOWSKI T.S. (University of Pittsburgh, Indiana University and the Medical Center and Shadyside I-Iospitals, Pittsburgh, Pa - U.S.A.)
Serum Free Fatty Acids, Growth Hormone, and Insulin during Trials of ACTH and Synthetic Subunits. Acidi grassi liberi, ormone della crescita ed insulina sierici durante prove con ACTH naturale e sintetico. da: Clin. Pharmacol. Ther. 10, 515-521, 1969 Alcuni polipeptidi sintetici (13-24 unitä aminoacidiche) parzialmente simili alI'ACTH animale sono stati somministrati in dosi equimolari (da 0,125 a 0,75 mg) in volontarl, studiando per 3 h NEFA, H G H ed insulina. Eguale studio è stato eseguito con ACTH porcino (37,5-75 U). I prodotti sintetici a 23-24 aminoacidi hanno determinato aumento dei NEFA plasmatici, mentre quelli a minor numero di aminoacidi (13-20) e I'ACTH animale sono risultati ineiticaci sotto questo profilo. Tutti i prodotti sperimentati hanno provocato au-
MAN I-I. S. (MRC Tropical Metabolism, Research Unit, University of the West Indies Jamaica)
Alcuni effetti del1'acidosi metabolica sul metabolismo dei carboidrati nel ratto. da: Clin. Sci. 39, 375-382, 1970 Da studi precedenti risulta che l'acidosi metabolica rallenta il metabolismo glicidico e che la fosfofruttochinasi (PFK) è sensibile alle variazioni di pH. Nelle presenti ricerche, gli AA. hanno realizzato in ratti una condizione di acidosi metabolica. Dopo iperglicemia indotta mediante infusione di glucosio o somministrazione di glucagone, in questi animali sono stati osservati, rispetto ai controlli, aumento del glicogeno epatico e ridotta velocitä di scomparsa del glucosio. A1 contrario, la glicemia a digiuno, la glicogenolisi epatica in vitro a pH acido, la glicogenolisi da glucagone e le atfivitä fosforilasica e glicogeno-sintetasica del fegato sono apparse della stessa entitä che nei controlli. Questi dati rafforzano l'ipotesi che l'acidosi metabolica rallenti la glicolisi attraverso un'azione inibitoria a livello della PFK. L.A. ALLISON S. t ). (Department of Medicine, University of Bristol, Bristol BS2 8HW - Great Britain)
Changes in Insulin Secretion during Open Heart Surgery. Modificazioni della secrezione insulinica dutante interventi chirurgici a cuore aperto. da: Brit. J. Anaesth. 43, 138-143, 1971 In 8 pazienti sottoposti a bypass cardio-polmonare per intervento chirurgico a cuore aperto, I'A. ha studiato, prima e dopo 1'in-
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tervento, i livelli sierici di Na ÷, K ÷, NEFA, glucosio ed insulina (IRI). La somministrazione di glucosio richiesta dalla tecnica operatoria determina aumento glicemico, peraltro non accompagnantesi a variazioni dell'insulinemia. Soltanto al termine del bypass si verifica un picco insulinemico con caduta della glicemia. L'A. avanza l'ipotesi che l'aumentata secrezione catecolaminica che consegue al trauma chirurgico ed all'ipotermia possa essere la causa di un tale comportamento. S.M.
ALTER M., SAWYER G.T., LATHAM K. (Neurology Service, Veterans Administration Hospital, 54th Street and 48th Avenue South, Minneapolis, Minn. 55417 - U.S.A.)
The Frequency oB Diabetes Mellitus in Families of Patients with Multiple Sclerosis. La frequenza del diabete mellito in famiglie di pazienti con sclerosi muhipla. da: Neurology (Minneap.) 20, 619-621, 1970 In due gruppi di 100 soggetti ciascuno, l'uno composto da pazienti affetti da sderosi multipla e l'altro da soggetti di controllo, gli AA. hanno studiato l'incidenza della familiaritä diabetica. Tale incidenza è risuhata de1 4,2 % ne1 primo gruppo e d e l 2,7 °/o ne1 secondo. Malgrado questa piccola differenza, il contemporaneo studio anamnestico relafivo ad ahre malattie non ereditarie (quali tumori e fratture) e la diversa etä media dei due gruppi fanno ritenere assai improbabile l'esistenza di un rapporto genetico tra sclerosi multipla e diabete. S.M.
AMI)RUe B.M., GRIFFITH C.A. (Department of Surgery, University of Washington, School of Medicine, Seattle, Wash. 98105 - U.S.A.)
The Effect of Insulin upon the Secretory Response to Feeding in Dogs with Selective Vagotomy oJ the Parietal CelI Mass. Effetto dell'insulina sulla risposta secretoria al pasto in cani con vagotomia selettiva della massa delle cellule parietali. da: Scand. J. Gastroent. 5, 655-665, 1970 Gli AA. hanno eseguito in cani la vagotomia selettiva del corpo gastrico, in modo da mantenere integri i rami antrali del vago ed il vago epatico e celiaco. In altri animali, oltre alla vagotomia selettiva è stata eseguita Fantrectomia soprapilorica. La risposta secretoria gastrica all'insulina e al pasto è risultata ritardata nel primo gruppo di animali, complessivamente deticitaria nel secondo. S.M. 1244
ANDERSON D.M., ELSLEY F. W. H. (Institute of Animal Physiology, Babraham, Cambridge Great Britain)
The Intravenous Glucose Tolerance Test in the Pig. II test i.v. di tolleranza al glucosio ne1 maiale. da: Quart. J. exp. Physiol. 55, 104-111, 1970 L'iniezione i.v. ne1 maiale di una dose unica di glucosio (50 g) determina rapido incremento glicemico, con ritorno ai valori di partenza 18-45 min dopo la somministrazione. La glicemia continua in seguito a diminuire fino a valori estremamente bassi (5-10 mg%), senza che si manifestino sintomi ipoglicemici. Calcolando il coefficiente di assimilazione del glucosio, si ottengono valori di K = 5,8. S.M. ANGEL A., DESAI K., HALPERIN M.L. (Department of Medicine, University of Toronto, Medical Research Council Scholar, Toronto, Ontario - Canada)
Free Fatty Acid and ATP Levels in Adipocytes during Lipolysis. Livelli di acidi grassi liberi e di ATP negli adipociti durante la lipolisi. da: Metabolism 20, 87-99, 1971 1~. noto che gli ormoni lipolitici, le metilxantine e I'AMP ciclico riducono i livelli di ATP nelle cellule adipose incubate in vitro. Ë stata avanzata l'ipotesi che ciò avvenga per accumulo intracellulare di NEFA, i quali deprimerebbero la sintesi di ATP dissociando le fosforilazioni dalle ossidazioni. Gli AA. hanno messo a punto una metodica di determinazione dei livelli di NEFA intracellulari, evidenziando in tal modo che la riduzione dei livelli di ATP indotta dagli ormoni lipolitici è inversamente proporzionale all'accumulo intracellulare di NEFA e che il glucosio, che inibisce la riduzione dell'ATP, impedisce pure l'accumulo di NEFA. L.A.
AI~ONOW W.S., I(ENT J. tl. (Long Beach Veterans Administration Hospital, University of California, College of Medicine, Irvine, Ky U.S.A.)
Plasma Insulin Response to an Oral Glucose Load in Noncoronary Heart Disease. Risposta dell'insulina plasmatica ad un carico orale di glucosio helle cardiopatie non coronariche. da: Chest 59, 184-187, 1971 Gli AA. hanno studiato, in 14 pazienti affetti da cardiopatia non coronarica e in un gruppo di soggetti sani di etä corrispondente, le ri-
sposte glicemiche ed insulinemiche ad un carico orale di glucosio (100 g). Nove dei soggetti cardiopatici presentavano una curva glicemica ed insulinemica di tipo diabetico. Ciò dimostra che l'alterata tolleranza al glucosio dei coronaropatici rappresenta nn'anomalia aspecifica. S.M.
ASHcROI:T S. J.H., HEDESKOV C.J., RANDLE P.J. (Department of Biochemistry, University of Bristol, Bristol BS8 1TD - Great Britain)
Glucose Metabolism in Mouse Pancreatic Islets. Metabolismo del glucosio nelle isole pancreafiche di topo. da: Biochem. ]. 118, 143-154, 1970 Gli AA. hanno studiato in vitro, in isole pancreatiche isolate di topo, l'ossidazione del glucosio, la produzione di lattato e la concentrazione di glucosio-6-fosfato. Sulla base dei risultati ottenuti, gli AA. pensano che l'ufilizzazione del glucosio helle isole sia limitata dal grado di fosforilazione del glucosio, che il mannoeptulosio e la glucosamina agiscano inibendo tale fosforilazione e che la liberazione di insulina sia una conseguenza del metabolismo del glucosio. S.M.
ASHCROIVTS. J. H., RANDLEP. J. (Department of Biochemistry, University of Bristol, Bristol BS8 ITD - Great Britain)
Enzymes of GIucose Metabolism in Normal Mouse Pancreatic Islets. Enzimi del metabolismo del glucosio nelle isole pancreafiche di topi normali. da: Biochem. J. I19, 5-15, 1970 Gli AA. hanno studiato, in omogenati di isole pancreatiche di topo, le attivitä di 7 enzimi del metabolismo del glucosio. I risultati ottenufi vengono discussi con parficolare riguardo alla fosforilazione del glucosio, alla ossidazione del glncosio-6-fosfato e alla possibile natura del meccanismo glucorecettore delle cellule B. S.M.
ATECH Y., AGOT H. (Laboratoire de Pharmacologie et de Pharmacodynamie, Faculté de Médecine, 34 Montpellier - France)
Modifications ultrastructurales des cellules de l'flot de Langerhans du pancréas du rat traité par le rouge neutre.
Modificazioni ultrastrutturali delle cellule delle isole di Langerhans di ratfi trattati con rosso neutro. da: C.R. Acad. Sci. (Paris) 271, 994-996, 1970 La somministrazione di rosso neutro (0,1 g/kg i.p.) nel ratto determina profonde alterazioni delle cellule A delle isole, che gli AA. hanno studiato con la ultramicroscopia. Dette alterazioni si verificano entro le prime sei settimane dalla somministrazione deIla sostanza. Successivamente ha lnogo la neoformazione delle cellule A, le quali sembrano originarsi dalle cellule controacinose. S.M.
ATKINS T., MATTY A.J. (Department of Biological Sciences, University of Aston in Birmingham, Birmingham 4 - Great Britain)
Adenyl Cyclase and Cyclic AMP-Phosphodiesterase Activity in the Isolated Islets of Langerhans oB Normal and Obese Mice. Atfivitä dell'adenilciclasi e dell'AMP-ciclico fosfodiesterasi helle isole di Langerhans isolate di topi normali ed obesi. da: ]. Endocr. 48, 47-48, 1970 Gli AA. hanno misurato l'attivitä dell'adenilciclasi e dell'AMP-ciclico fosfodiesterasi su fettine di tessuto insulare ottenuto da ratti di 25 settimane di etä, in parte normali ed in parte obesi. Negli obesi sono stafi trovafi livelli di attivitä piü elevati, rimanendo però eguale il rapporto tra i due enzimi. ][noltre, si è visto che l'aggiunta di fentolamina al mezzo di incubazione in presenza di adrenalina, come pure quella di isoprenalina in presenza di fentolamina e di glibenelamide, provoca un aumento dell'attivitä adenilciclasica maggiore di quello dovuto all'aggiunta di sola adrenalina. D'altra parte, l'aggiunta di propranololo in presenza di adrenalina determina una riduzione dell'attivitä adenilciclasica. Alla luce di questi dati, si può affermare che l'effetto stimolante dell'adrenalina sulla adenilciclasi è del fipo ~, mentre quello inibente è di tipo ~. L.A.
BADAWI H., EL-SAwY M., MIKHAIL M., NOMEIR A. M., TEWFIK S. (Faculty of Medicine, University of Alexandria, Alexandria - Egypt)
Platelets, Coagulation and Fibrinolysis in Diabetic and Non-Diabetic Patients with O.uiescent Coronary Heart Disease. Piastrine, coagulazione e fibrinolisi in pazienti diabefici e non diabefici con cardiopatia coronarica latente. da: Angiology 21,511-519, 1970 1245
Gli AA. hanno determinato, in 25 soggetti normali e in 34 pazienti coronaropatici in fase di latenza, il numero delle piastrine e la loro adesivitä in vivo ed in vitro ed hanno eseguito vart tests dell'emocoagulazione e della fibrinolisi. Tra i pazienfi coronaropatici, 11 presentavano, alle prove funzionali dinamiche, anomaIie del ricambio glicidico. Nei coronaropatici sono stati messi in evidenza aumento dell'adesivitä piastrinica e della coagulazione e diminuzione della fibrinolisi. Queste anomalie erano piü evidenti e gravi nei pazienti affetti da diabete, anche se in forma latente. S.M. BAGDADE J.D., HAZZARD W.R., CARLIN 7" (Veterans Administration Hospital, University of Washington School of Medicine, Seattle, Wash. - U.S.A.)
Effect o] Unsaturated Dietary Fat on Plasma Lipoprotein Lipase Activity in Normal and Hyperlipidemic States. Effetto dei grassi insaturi della dieta sull'attivitä plasmatica della lipoprotein-lipasi in soggetti normali e iperlipidemici. da: Metabolism 19, 1020-1024, 1970 Studt recenti hanno dimostrato che una dieta a base di grassi insaturi provoca riduzione delle lipoproteine plasmatiche ad elevato contenuto in trigliceridi. Ciò potrebbe essere in rapporto, secondo quanto risuha da esperienze condotte nell'animale, con l'aumento della lipoprotein-lipasi tessutale. Nelle presenti ricerche, pazienti affetti da ipertrigliceridemia di vario tipo sono stati conffontati con individui sani. In tali soggetti sono stati esaminati gli effetti esercitati da diete isocaloriche, rispetfivamente a base di olio di semi (grasso insaturo) e di burro di cacao (grasso saturo). La somministrazione di grassi insaturi ha determinato significativa diminuzione della trigliceridemia, mentre la lipoproteinlipasi, misurata indirettamente in base all'attivitä lipolitica post-eparinica, è risultata significativamente aumentata. Le diete ricche di grassi insaturi potrebbero essere quindi vantaggiosamente impiegate neI trattamento degli stati ipertrigliceridemici. L.A. BARTO~ C., ~KARDAJ. (Laboratory of Animal Physiology, Czechoslovak Academy of Sciences, Uh~~növes - Czechoslovakia)
The Effect of Insulin and Acetate on the Metabolism of Glueose-Ud4C in the Adipose Tissue of the Goat. Effetto dell'insulina e dell'acetato suX metabolismo del glucosio-U-~4C nel tessuto adiposo deIla capra. da: Physiol. bohemoslov. I9, 139-144, 1970 1246
Grässo omentale di capra è stato incubato per 3 h con varl substrati marcati (glucosio-U14C, acetato-l-14C, glucosio-l-14C e glucosio-6a4C), aIlo scopo di studiarne l'incorporazione negli acidi grassi e nel glicerolo trigliceridico. In alcuni esperimenti veniva aggiunta al mezzo di incubazione anche insulina. È risuhato che il ciclo dei pentosi partecipa all'ossidazione de1 glucosio solo per il 15,8 %, ma che l'aggiunta di acetato aumenta questa partecipazione fino al 28,9 %. La maggior parte della radioatfivitä è stata ritrovata nel glicerolo e, in quantitä inferiore, negli acidi grassi. S.M.
BASSETTE R., KUNDIGER M., HANSON O.L. (Department of Dairy and Poultry Science, Kansas State University, Manhattan, Kan. 66502 - U.S.A.)
Body Fluid Ketones Related to Fasting, Diabetes and Tests oB Blood Glucose Tolerance. Rapporto dei chetoni dei liquidi corporei con il digiuno, il diabete ed i tests di tolleranza al glucosio. da: Mierochem. J. 15, 42-52, 1970 Gli AA. hanno studiato quantitativamente, con metodo gascromatografico, l'acetone nel sangue e nelle urine. In 14 soggetti sani, le concentrazioni ematiche sono state seguite per 4 h dopo carico di glucosio (1 g/kg p.o.): sono stati osservati diminuzione nelle prime 2 h e rapido incremento tra la 2 a e la 4 a h; nello stesso periodo di tempo, l'acetonuria diminuiva in maniera costante. Durante il digiuno protratto (5 aduhi e 3 bambini), l'acetone plasmatico ed urinario ha subho un progressivo incremento. Nei soggetti diabetici (5 casi), l'acetonemia è risuhata piü elevata della acetonuria, forse per un difetto della clearance renale. S.M.
BAUER M., LEVAN N.E. (LAC/USC Medical Center, Women's Hospital, 1200 N State St., Los Angeles, Calif. 90033 - U.S.A.)
Diabetic DermangiopatOy. A Spectrum Including Pigmented Pretibial Patcbes and Necrobiosis lipoidica diabeticorum. La dermatoangiopatia diabetica. Uno spettro comprendente chiazze pigmentate pretibiali e
Necrobiosis lipoidica diabeticorum. da: Brit. J. Derm. 83, 528-535, 1970 Vengono descritti due casi di diabete in cui erano presenti macchie atrofiche pigmentate, non solo a localizzazione pretibiale, ma anche in ahre sedi. L'esame istologico ha evidenziato l'esistenza di lesioni microangiopatiche. S.M.
BELL J. t)., SALAMONSENL.A., HOLLANDG. W., ESPINER E.A., BEAVEN D.W., HART D. (The Medical Unit, The Princess Margaret Hospital and Lincoln Coliege, University of Canterbury, Christchurch - New Zealand)
Autotransplantation of the Pancreas in Sheep: Insulin Secretion from the Transplant. Autotrapianto del pancreas nella pecora: secrezione di insulina da parte de1 trapianto. da: J. Endocr. 48, 511-525, 1970 Gli AA. descrivono ii metodo da loro usato per effettuare nelle pecore l'autotrapianto di una porzione di pancreas in sede cervicale, utilizzando l'ansa vascolare carotido-giugulare esteriorizzata. Vengono inoltre riferiti alcuni risultafi relativi alla risposta insulino-secretoria della ghiandola trapiantata, dopo stimolazione mediante infusioni di glucosio e di butirrato per via locale. Tra i vati dati riportati, particolare riguardo merita l'osservazione di nna secrezione insulinica con caratteristiche bifasiche (fase rapida e rase lenta) in risposta agli stimoli suddettL L.A.
BIRCHMEIER P.J. (Department of Histology and Embryology, University of Sydney, Sydney, N.S.W. 2006 - Australia)
Quantitative Changes in Mouse Liver Ultrastructure FoIlowing Cortisone and Insulin Administration. Modificazioni quantitative dell'ultrastrnttura del fegato di topo in seguito alla somministrazione di cortisone e di insulina. da: Aust. J. biol. Sci. 22, 965-978, 1969 L'A. ha studiato gli effetti del cortisone e dell'insulina, somministrati con varie modalitä e dosaggi, sul fegato di topo. Lo studio è stato eseguito misurando, per mezzo della microscopia elettronica, il volume ed il numero dei componenti citoplasmatici. Antuento volumetrico dei mitocondrl fino a 4 volte è stato osservato negli animali trattati con cortisone, mentre in quelli trattati con insulina esso era di entitä piü modesta. All'aumento di volume si accompagnava diminuzione numerica di tali organuli. Ciò è probabilmente dovuto a fenomeni di fusione mitocondriale. S.M.
BIRD M., TZAGOURNIS M. (Department of Medicine, Division of Neurology, The Ohio State University College of Medicine, Columbus, O. - U.S.A.)
Insulin Secretion in Myotonic Dystrophy.
Secrezione insulinica nella distrofia miotonica. da: Amer. J. med. Sci. 260, 351-358, 1970 Gli AA. hanno determinato, in 10 pazienti affetti da distrofia miotonica, di etä compresa tra 8 e 55 anni, la glicemia e l'insulinemia dopo carico orale di glucosio. Negli stessi soggetti è stata eseguita la somministrazione i.v. di insulina (0,1 U/kg i.v.), allo scopo di studiare le variazioni dei livelli sierici di G H e la sensibilitä all'ormone. Nonostante la non uniformitä dei risultati ottenuti, spicca il rilievo di iperinsulinismo, presente in 4 soggetti su 10. S.M.
B m w L. W. (Department of Zoology, University of Stockholm and Institute of Pathology, University of Umeä, Umeä - Sweden)
Alloxan Effects on Blood Glucose Level and Pancreatic Islet Tissue in Lampetra fluviatilis. Effetti dell'allossana sui livelli glicemici e sul tessuto insulare pancreatico nella Lampetra
Buviatilis. da: Gen. comp. Endocr. 15, 43-51, 1970 La somministrazione di allossana (100-500 mg/kg) nella Lampetra fluviatiIis, un pesce migratore di fiume, determina lieve iperglicemia (media 84 mg% contro i 46 mg% dei controlli non trattati), anemia ed alterazioni delle cellule B, consistenti in degranulazione, vacuolizzazione citoplasmatica, pinocitosi e necrosi. S.M.
BJöRNTOgP P., DB JOUNGE K., SJöSTRöM L., SULLIVAN L. (lst Medical Service, Sahlgrenska Sjukhuset, University of Göteborg, Göteb o r g - Sweden)
The Effect of Physical Training on Insulin Production in Obesity. Eitetto dell'allenamento fisico sulla produzione di insulina nel1'obesitä. da: Metabolism 19, 631-638, 1970 Dieci soggetti obesi sono stati sottoposti ad esercizio fisico per otto setfimane. Nella maggior parte di essi si è avuto un ulteriore aumento del peso corporeo, per aumento del tessuto adiposo (ma non de1 diametro delle cellule adipose) o della body cell mass. I1 test orale di tolleranza al glucosio, eseguito prima e dopo l'esercizio, non ha messo in evidenza variazioni della curva glicemica, mentre la curva insulinemica è scesa a livelli inferiori. Gli AA. interpretano questo fätto nel senso di un'aumentata sensibilitä all'insulina, acquisita probabilmente dal tessuto muscolare. L.A. 1247
BLAKE R.L. (The Jackson Laboratory, Bar Harbor, Me - U.S.A.)
Hydrocortisone Induction of Tyrosine Aminotrans]erase Activity in Genetically Obese and Diabetic Mice. Effects of a Multiple Dosage Schedule. Induzione dell'attivitä tirosino-aminotransferasica da parte dell'idrocortisone in topi geneficamente obesi e diabetici. Effetfi di un programma a dosaggio multiplo. da: Biochem. Pharmacol. 19, 1508-1512, 1970 L'attivitä della L-tirosino-2-ossiglutarato-aminotransferasi (TA) epatica viene incrementata dalla somministrazione di idrocortisone. L'A. ha voluto paragonare, in topi geneticamente obesi e diabetici (C57BL/6J-ob e C57BL/Ksdb), gli effetti esercitati sulla TA da elevate quantitä dello steroide (5,0x10 -s Moll/kg), somministrate in una sola volta o refratte in tante piccole dosi. Si è visto che la somministrazione frazionata è molto piü efficace di quella singola. Sono state anche messe in evidenza differenze tra i due ceppi di topi per quanto riguarda la risposta all'idrocortisone della TA epatica. S.M.
The Effect oB a High-Protein Diet on Plasma Glucose Concentration, Insulin Sensitivity and Plasma Insulin in Rats. L'effetto di una dieta ad alto contenuto proteico sulla glicemia, sull'insulinemia e sulla sensibilitä a11'insulina di ratti. da: f. Endocr. 46, 445-451, 1970 Gli AA. hanno studiato, in ratfi tenuti a dieta iperprotidica dalla fine della lattazione ilno al raggiungimento del peso di 150 g, il comportamento della glicemia e dell'insulinemia, nonché il contenuto pancreatico in insulina e quello epatico e muscolare in glicogeno. Rispetto agli animali di controllo, in questi ratti sono stati riscontrati livelli glicemici ed insulinemici piü elevati e maggiori concentrazioni di insulina nel pancreas. Per quanto riguarda il contenuto in glicogeno del fegato e de1 muscolo, in quest'ultimo sono stati osservati valori inferiori rispetto a quelli dei controlli, mentre nessuna differenza è stata notata a livello epafico. È stata inoltre rilevata, in vilro, diminuzione deIla sensibilitä del tessuto adiposo all'insulina. Vati fattori vengono chiamati in causa dagli AA. per la spiegazione di questi risultafi. L.A.
BLATT L.M., KI-HAN KIM (Department of Biochemistry, Purdue University, Lafayette, Ind. - U.S.A.)
Regulation of Hepatic Glycogen Synthetase. Regolazione della glicogeno-sintetasi epatica. da: J. biol. Chem. 246, 4895-4898, 1971 Gli AA. hanno atfivato in vitro la glicogenosintetasi epafica per mezzo di insulinä legata al sefarosio, una macromolecola inerte che impedisce la penetrazione dell'insulina all'interno della cellula. Analoghi esperimenti sono stati eseguiti impiegando eguali dosi di insulina libera. L'incorporazione del glucosio-14C nel glicogeno risultava stimolata sia dall'ormone libero che da quello legato al sefarosio. Questi risultati suggeriscono l'ipotesi che l'attivazione della glicogeno-sintetasi ad opera de11'insulina sia mediata attraverso l'interazione dell'insulina stessa con la membrana cellulare e non richieda l'ingresso dell'ormone nella cellula. Inoltre, è stato osservato che per l'attivazione della glicogeno-sintetasi da parte dell'insulina è necessario che le ceI1ule siano integre. Infatti, l'ormone è privo di effetti sull'attivitä dell'enzima, se aggiunto a sospensioni di cellule rotte o ad omogenati acellulari. L.R. LOt~Ez-QuIJADA C. (Instituto G. Marafion, Consejo Superior de Investigaciones Cienfificas, Velazquez 144, Madrid 6 - Spain) BLÄZQUEZ
1248
E.,
BOOTH D.A., PAIN J.F. (Laboratory of Experimental Psychology, University of Sussex, Brighton BN 1 9QY - Great Britain)
Effects of a SingIe Insulin Injection on Approaches to Food and on the Temporal Partern of Feeding. Effetti di un'iniezione unica di insulina sulla richiesta di cibo e sul comportamento nel tempo nei confronti delI'alimentazione. da: Psychon. Sci. 21, 17-19, 1970 Gli AA. hanno studiato il comportamento di 24 ratti nei confronti del cibo, utilizzando un distributore automafico di pillole nutritive. Ad alcuni animali venivano somrninistrati s.c. 0,25 ml/kg di insulina pronta (40 U/tal) e ad altri, invece, unicamente della soluzione ~siologica. Si è potuto osservare che i ratti che avevano ricevuto insulina si avvicinavano piü spesso all'alimentatore automatico e facevano un primo pasto piü abbondänte. I risultati ottenufi fanno pensare che l'insulina suscifi la farne attenuando i segnali di sazietä. S.M.
BOSTANCI N. (istanbul Tip Fakültesi II. ~~ Hast Klini~i, Sehremini, Istanbul - Turkey)
InsuIinin karaci~erden serbest ya~ asitleri bo~altimina ve periferik yafi, dokusundan serbest yafi, asitleri saIinimina tesiri.
Effetto dell'insulina sulla liberazione dei NEFA dal fegato e dal tessuto adiposo periferico. da: Türk Tip Cem. Mee. 35, 155-163, 1970 L'A. ha studiato, in 5 soggetti normali, gli effetfi della somministrazione i.v. di insulina sulle concentrazioni dei NEFA nel sangue delle vene e delle arterie periferiche e delle vene sovraepatiche. 1~ stato possibile dimostrafe ehe l'ormone inibisce la liberazione dei NEFA da parte sia del fegato che del tessuto adiposo periferico. S.M.
(1 mg) e dall'adrenalina (250 l*g). 11 G H determina caduta precoce dei NEFA e successiva risalita dopo circa 2 h; il glucagone dä luogo ad aumento nei primi 10 min e a diminuzione tra il 10° e il 60° min; l'adrenalina provoca un incremento costante e di notevole entitä. Secondo I'A., l'effetto rebound dei NEFA dopo insulina è dovuto all'azione delle catecolamine, la cui secrezione è stimolata dall'ipoglicemia. S.M.
BOSTANCI N. (Istanbul Tip Fakühesi 11. lg Hast Klini~i, ~ehremini, Istanbul - Turkey) ]30STANCI N. (istanbul Tip Fakültesi 11. I¢ Hast Klini~i, ~ehremini, Istanbul - Turkey)
Normal ve diyabetik sahislarda intravenöz insuline peri[erik ven serbest ya~ asitlerinin cevabi. Risposta delle concentrazioni venose di NEFA alla somministrazione i.v. di insulina in soggetti normali e diabetici. da: Türk Tip Cem. Mec. 35, 176-181, 1970 In 6 soggetti normali e in 7 pazienti diahetici, I'A. ha studiato le variazioni dei NEFA plasmatici dopo somministrazione i.v. di insulina (0,1 U/kg). All'iniezione dell'ormone fa seguito una caduta dei NEFA, che raggiunge il suo massimo al 20 ° min nei normali e al 30" min nei diabetici. Successivamente, per un fenomeno di rebound, si assiste ad una risalita: nei normali, i valori di partenza vengono raggiunti al 45 ° min, mentre nei diabetici il ritomo ai livelli basali è soltanto parziale (inferiore del 41 oB ai valori iniziali). L'A. ritiene che l'insufficiente rebound dei NEFA nei diabetici possa esser utilizzato a scopi diagnostici. S.M.
BOSTANCI N. (Istanbul Tip Fakültesi 11. Ig Hast Klini~i, Sehremini, Istanbul - Turkey)
Arteriosklerotik damar hastali~inin erken te#hisinde i.v. glikoza serum serbest ya~ asitleri cevabinin de~eri. Valore della risposta dei NEFA plasmafid al glucosio nella diagnosi precoce delle malattie vascolari aterosderofiche. da: Türk Tip Cem. Mec. 35, 198-206, 1970 In 8 soggetti diabetici, 9 pazienti aterosclerofid e 6 individui normali, I'A. ha studiato le variazioni dei NEFA plasmatici dopo somministrazione i.v. di glucosio. Mentre nei soggetti normali si è verificata caduta dei NEFA ( - - 3 8 96 al 25 ° min) e successiva risalita ai valori di partenza, nei diabetici e negli aterosclerotici questo fenomeno di rebound è risuhato assente e si è avuta lenta e continua diminuzione dei livelli degli acidi grassi liberi, ancora in corso al 60 ° min. S.M.
BOTTERMANNP., SOUVATZOGLOUA,, SCHWARZ K., RETTm M. (II. Medizinische Klinik der Universität München, 8 München - West Germany)
Vergleichende Untersuchungen zur betazytotropen Wirkung von Glibornuride, einem neuen Sul]onylharnstoffderivat, und Tolbutamid.
Insülinin serum serbest ya~ asitlerinde yapti~i tepki fenomenini baflatan /aktörlerin ara#tirilmasi. Fattori che determinano il fenomeno di rebound dei livelli sierici di NEFA dopo som-
Ricerche comparafive sull'effetto beta-citotropo della glibomuride, un nuovo derivato sulfanilureico, e della tolbutamide. da: Klin. Wschr. 49, 769-770, 1971
ministrazione di insulina. da: Türk Tip Cem. Mec. 35, 185-197, 1970
Gli AA. hanno dimostrato che la secrezione insulinica che si verifica in seguito a11'iniezione i.v. di una nuova sulfanilurea, la glibomuride, è uguale a quella ottenuta dopo somministrazione i.v. di tolbutamide. Anche le concentrazioni sieriche de1 glucosio e dei NEFA che ne conseguono sono idenfiche. LR.
Allo scopo di ricercare le cause della elevazione dei NEFA plasmatici che segue alla loro caduta dopo somministrazione di insuliha, I'A. ha studiato gli effetti esercitati sui NEFA stessi dal G H (25 mg), da1 glucagone
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BOUSSINAI., ~VIICHELIA_., SCHMIEDt~., ZAHND G., FALLET G.H. (Policlinique Universitaire de Médecine, Genève - Switzerland)
12tude de la ]réquence du diabète sucré dans la chondrocalcinose articulaire. Studio della frequenza del diabete mellito nella condrocalcinosi articolare. da: Schweiz. med. Wschr. 101, 1413-1417, 1971 G1i AA. hanno eseguito, in 49 soggetti affetti da condrocaMnosi articolare, una ricerca sistematica delle turbe della glicoregolazione, escludeudo dalla casistica i casi associati ad iperparatiroidismo o ad emocromatosi. Sulla base dei risultati ottenuti, essi concludono che il diabete non è piü frequente nella condrocalcinosi articolare che nei soggetti di controllo di eguale etä. L.R.
BOYER J.L., SCHEIG R.L. (Department of Medicine, Yale University School of Medicine, New Haven, Conn. - U.S.A.)
Inhibition of Postheparin Lipolytic Activity in Uremia and its Relationship to Hypertriglyceridemia. Inibizione dell'attivitä lipolitica posteparinica neIi'uremia e suoi rapporti con l'ipertrigliceridemia. da: Proe. Soc. exp. Biol. (N.Y.) 134, 603605, 1970 In 10 pazienti affetti da uremia di origine non nefrotica, gIi AA. hanno studiato la patogenesi della ipertrigliceridemia associata ad insufficienza renale. Sebbene l'attivitä lipolitica posteparinica (PHLA) fosse diminuita in tutti i soggetti, soltanto in 6 casi i trigliceridi sierici erano superiori a 190 mg/100 rel. I1 pIasma di questi 10 pazienti era in grado di inibire la PHLA di soggetti normali, ma spesso l'entitä di tale inibizione era modesta e senza correlazione con il grado di diminuzione della PHLA. Sulla base di questi risultati, gli AA. pensano che la riduzione della PHLA sia in parte dovuta ad un inibitore plasmatico circolante, ma che altri fattori, oltre alla clearance plasmatica dei trigliceridi, svolgano un ruolo ben piü importante nello svilup.po dell'iperlipemia che si osserva nella uremm cronica. G.P.
BRAY G.A., BARRX"W.S., MOTHON S. (New England Medical Center Hospitals, Tufts University School of Medicine, Boston, Mass. U.S.A.)
Lipogenesis in Adipose Tissue Jrom Genetically Obese Rats. 1250
Lipogenesi nel tessuto adiposo di ratti geneticamente obesi. da: Metabolism 19, 839-848, 1970 Gli AA. hanno studiato la lipogenesi nel tessuto adiposo ed epatico di ratti geneticamente obesi, di ratti resi obesi mediante lesione ipotalamica e di animali magri normali. I ratti geneticamente obesi sono in grado di incorporare nei lipidi del tessuto adiposo una quantitä di 14C-palmitato maggiore rispetto ai ratti magri, e, in presenza di glucosio ed adrenalina, una quota di 14C-glicerolo piü elevata che non i ratti obesi per lesione ipotalamiea. In presenza di glicerolo-3-fosfato, la sintesi di lipidi da parte dell'omogenato di tessuto adiposo dei ratti geneticamente obesi è superiore a quella che si osserva nei ratti obesi per lesione ipotalamica. L.A.
BRONDSTED H.E. (Institute of Physiology, University of Aarhus, Aarhus - Denmark)
Exchange of Glucose between Plasma, Brain ExtraceUuIar Fluid and Cerebral VentricIes in Cats and Effects of Intraventricular Acetazolamide and Insulin. Scambio di glucosio tra plasma, liquido extracellulare cerebrale e ventricoli cerebrali nel gatto ed effetti del1'acetazolamide e dell'insulina introdotti nei ventricoli. da: Acta physiol, scand. 80, 122-130, 1970 L'A. ha attuato, in gatti anestetizzafi, la perfusione dell'acquedotto silviano ton soluzione di glucosioJ4C in varie concentrazioni, studiando la velocitä di diffusione della sostanza nei liquidi extracellulari cerebrali e nel sangue. L'introduzione intraventricolare di acetazolamide (concentrazione finale 10-3 M) e di insulina (0,1-0,3 U perfuse in 30-180 min) non ha determinato modificazioni della velocitä di trasporto del glucosio. S.M.
BROTHERTON P.M., GRIEVESON P., McMARTIN C. (Research Division, Ciba Laboratories Ltd., Horsham - Great Britain)
A Study of the Metabolic Fate of Chlorpropamide in Man. Studio sul destino metabolico della clorpropamide nell'uomo. da: Clin. Pharmacol. Ther. 10, 505-514, 1969 Gli AA. descrivono una tecnicä personale per il dosaggio helle urine e nel plasma della clorpropamide e dei suoi metaboliti, p-clorobenzenesulfanilurea (p-CBSU) e p-clorobenzenesulfonamide (p-CBSA). Con detta tecnica, essi hanno rilevato che solo il 50 % della
clorpropamide somministrata si ritrova helle urine immodificata o sotto forma di p-CBSU e di p-CBSA. Ciò significa che una notevole aliquota della sulfanilurea viene trasformata in metaboliti non idenfificati, quali solfati e derivati degli acidi glucuronico e mercapturico. S.M.
B~owN K.A., MELZACK R. (Department of Psychology, McGill University, Montreal 2 Canada)
Effects o~ Glucose on Multi-Unit Activity in the Hypothalamus. Effetfi del glucosio sull'attivitä multicentrica nell'ipotalamo. da: Exp. Neurol. 24, 363-373, 1969 Gli AA. hanno studiato in 20 gatti, mediante registrazione EEGrafica, l'attivitä dei nuclei ipotalamici in corso di iniezione i.v. rapida o di infusione i.v. di glucosio. Si è visto che in entrambe le situazioni sperimentali si verificano modificazioni a livdlo di alcune zone ipotalamiche, quali ad esempio depressione di atfivitä nell'ipotalamo laterale ed esaltazione nell'ipotalamo ventromediale. Da queste ricerche risulta confermato che la glicemia è un fattore di regolazione dell'assunzione di cibo. S.M.
BUDZlLOVlCH G.N. (Department of Pathology, New York University - Bdlevue Medical Center, New York, N.Y. 10016 - U.S.A.)
Diabetic Neuropathy Complex. La neuropatia diabetica nel suo insieme. da: Wirchows Arch. Abt. A. 350, 105-122, 1970 Sulla base dei repera autoptici relativi a 10 soggetti diabetici, I'A. avanza l'ipotesi che nella neuropatia diabetica la lesione primitiva sia a carico del sistema nervoso autonomo, come starebbero a dimostrare le precoci ed evidenti alterazioni dei neuroni e dei gangli di detto sistema. Egli ritiene inoltre possibile che la neuropatia de1 sistema autonomo svolga un certo ruolo nella patogenesi della angiopatia diabetica. S.M.
BURR I.M., MARLISS E.B., STAUFFACHER W., RENOLDA.E. (Institut de Biochimie Clinique, Université de Genève, Sentier de la Roseraie, 1211 Genève 4 - Switzerland)
Diazoxide Effects on Biphasic Insulin Release; « Adrenergic » Suppression and Enhaneement in the Peri/used Rat Pancreas.
Effetti della diazoxide sulla secrezione bifasica di insulina: soppressione ed esaltazione « adrenergiche » nel pancreas perifuso di ratto. da: J. din. Invest. 50, 1444-1450, 1971 Gli AA. hanno studiato, con la perifusione de1 pancreas di ratto, gli effetti della diazoxide sulla secrezione insulinica indotta dal glucosio. La contemporanea infusione di diazoxide e di glucosio determina la soppressione della secrezione insulinica, in rapporto con la dose di diazoxide impiegata. Questa azione è parzialmente reversibile per effetto della fentolamina. In presenza di concentrazioni non stimolanti di glucosio, l'infusione contemporanea di diazoxide e di fentolamina dä luogo ad una secrezione bifasica di insulinä, simile a quella osservata con isopropil-noradrenalina. I risultati ottenuti fanno pensare che alcuni degli effetti diretti della diazoxide sul pancreas siano mediati attraverso recettori ~- e B-adrenergici. L.R. CaHN T., HOUGET J. (Institut de Biologie Physico-chimique, 13 rue P. et M. Curie, 75 Paris 5 ° - France)
Sur l'action métabolique de la cortisone, de l'insuline, et de leur association chez le lapin alimenté. Sopra l'azione metabolica del cortisone, dell'insulina e della toto associazione nel coniglio alimentato. da: Arch. Sci. physiol. 24, 197-221, 1970 Gli AA. hanno studiato ne1 coniglio gli effetti metabolici dell'insulina (1-2 U/kg), del cortisone (1 mg/kg) e della associazione dei due ormoni somministrati per un periodo di circa 5 giorni. Dopo tale periodo, dagli animali sacrificafi è stato prelevato il fegato, in cui sono stati determinati il contenuto in glicogene, glucosio, azoto proteico e non proteico, lipidi totali, acidi grassi totali, gliceridi, fosfatidi ed il muscolo, nel quale è stato studiato soltanto quest'ultimo parametro. I risultati ottenuti dimostrano che corfisone ed insulina hanno effetti antagonisti sulIa combustione glicidica, ma con punti di azione differenti. S.M. CAREN R., CORBO L. (Cedars-Sinai Medical Center, University of California at Los Angeles, Los Angdes, Calif. - U.S.A.)
Transfer o/Plasma Lipid Platelets by Action o~ Glucagon. Trasferimento di lipidi ematici dal plasma alle parti corpuscolate per azione del glucagone. da: Metabolism I9, 598-607, 1970 1251
Gli AA. hanno studiato l'azione ipolipemizzante del glucagone sia in vivo, ne1 cane e nell'uomo, che in vitro, nel sangue umano. In entrambi i modelli sperimentali, il glt~cagone provoca depressione dei lipidi totali e del colesterolo plasmafici. Se il sangue viene incubato a 37 °C, la concentrazione dei lipidi e del colesterolo ritorna in entrambi i casi ai livelli di partenza. L'effetto ipolipemizzante è piü marcato nel sangue riccamente corpuscolato, mentre è assente nel plasma. Gli AA. concludono che il glucagone agisce trasferendo i lipidi dal plasma alle cellule ematiche. L.A.
CAULINCH., LEROYG., ROUQUETPH. (Laboratoire de Thérapeutique, U.E.R. Cordeliers, 15 rue de l']~cole de Médicine, 75 Paris 6 ° - France)
l~tude expérimentale de l'activité extra-pancréatique du glybutamide en présence d'insuline. Studio sperimentale sull'attivitä extrapancreafica della glibutamide in presenza di insulina. da: Path. et Biol. 18, 801-805, 1970 In 10 maiali pancreatectomizzati, gli AA. hanno studiato le variazioni glicemiche dopo somministrazione i.v. di insulina omologa (4 U), glibutamide (1 g) e insulina + glibutamide. Dopo somministrazione della sola glibutamide non è stato osservato alcun effetto ipoglicemizzante. A1 contrario, dopo somministrazione combinata della sulfanilurea e dell'insulina si è verificata una caduta glicemica maggiore di quella conseguente alla somministrazione della sola insulina. All'analisi stafisfica le differenze sono risultate significative (P > 0,001). S.M.
CHAZAN B.I., BALODIMOSM.C., LAVINER. L., KONCZ L. (Elliott P. Joslin Research Laboratory, Department of Medicine, Harvard Medical School, New England Deaconess Hospital, 170 Pilgrim Road, Boston, Mass. U.S.A.)
Capillaries oB the NaiIfold of the Toe in Diabetes Me[[itus. Capillari del bordo ungueale de1 piede nel diabete mellito. da: Microvasc. Res. 2, 504-507, 1970 Gli AA. hanno studiato, per mezzo della biomicroscopia, il letto capillare di 20 soggetti figli di ambedue i genitori diabetici, di 20 pazienti con diabete di vecchia data, di 20 diabetici con retinopatia proliferante e di 20 individui sani. Le anse capillari dei piedi sono piü corte e piü tortuose di quelle delle dita delle mahl. In 16 dei 40 diabetici è stata notata la 1252
trasformazione «glomerulare» delle anse. Questo rilievo è risultato molto frequente nel gruppo dei retinopafici. Anche un soggetto appartenente al gruppo dei prediabetici presentava siffatta trasformazione glomerulare. S.M.
CHLOUVERAKISC., DAI)E E.F., BATT R..A.L. (Department of Biochemistry, Imperial College of Science, London - Great Britain)
Glucose ToIerance and Time Sequence of Adiposity, Hyperinsulinemia and Hyperglycemia in Obese-Hyperglycemic Mice (obob). Tolleranza al glucosio e ordine cronologico di comparsa dell'adipositä, dell'iperinsulinemia e dell'iperglicemia nel topo obeso-iperglicemico (obob). da: Metabolism 19, 687-693, 1970 Nel topo obeso-iperglicemico, il carico orale di glucosio evidenzia una risposta nettamente iperglicemica solo se la quantitä dello zucchero somministrato è proporzionale al peso corporeo (5 mg/g), mentre ciò non si verifica in caso di carico standard (100 mg). Il volume di distribuzione e la dearance de1 glucosio somministrato i.v. in proporzione al peso (1 mg/g) sono uguali nei topi obesi-iperglicemici ed in quelli normali. Gli AA. rilevano che tali valori sono tuttavia abnormemente bassi, in considerazione dell'aumento della massa adiposa. La determinazione della composizione corporea degli animali giovani (3 settimane di etä), prima dell'insorgenza di obesitä evidente, dimostra che l'aumento della massa adiposa precede la comparsa delle alterazioni glicemiche ed insulinemiche. L.A. CHRISTENSEN N.J. (2nd Clinic of Internal Medicine, Kommunehospitalet, Aarhus - Denmark)
A Reversible Vascular Abnormality ciated with Diabetic Ketosis.
Asso-
Una anomalia vascolare reversibile, associata alla chetosi diabetica. da: Clin. Sci. 39, 539-548, 1970 In soggetti diabefici ehetonici e non chetonici, trattati e non con insulina, I'A. ha determinato il flusso ematico nell'avambraccio, sia a riposo che durante iperemia reattiva. 1~ stato osservato che il flusso ematico a riposo è maggiore nei pazienti con diabete giovanile non trattafi e tende a scendere a valori normali nel corso del trattamento insulinico. L'iperemia reattiva è, in questi soggetti, piü marcata e proXungata che nei normali; il trattamento insulinico è in grado di riportarne alla norma la durata, ma non l'entitä. La durata dell'iperemia è proporzionale al livello
plasmatico di C02. Tuttavia, pazienti affetti da acidosi metabolica non chetonica di eguale entitä non presentano alcuna variazione del flusso ematico. Le variazioni del flusso ematico descritte sono dello stesso tipo di quelle indotte dall'adrenalina e dalla reserpina nei soggetti normali. Nei diabetici esaminati non è stata tuttavia evidenziata alcuna alterazione nell'escrezione delle catecolamine urinarie. L.A,
CLaRKE B.F. (Department of Medicine, University of Edinburgh, The Royal Infirmary, Edinburgh - Great Britain)
polisaccaridi aortici di ratti normali e diabetici. da: Proc. Soc. exp. Biol. (N.Y.) 135, 113115, 1970
In vitro, l'insulina non modifica l'incorporazione di acetato-14C e di solfato-3sS nei mucopolisaccaridi aortici di ratti normali, L'aorta di ratti diabetici presenta essa pure normale captazione di acetato-14C e di solfato)SS; mttavia, I'aggiunta dell'ormone provoca riduzione della prima e significativo aumento della seconda. Vengono discussi i rapporti esistenti tra insulina ed ormone della crescita, nonché la loro influenza sul metabolismo dei mucopolisaccaridi. G.P.
The Pathogenesis oB Diabetes Mdl#us. La patogenesi del diabete mellito. da: Scot. med. ]. 15, 33%349, 1970
L'A. passa in rassegna i vari fattori che sono interessafi nella patogenesi del diabete mellito: ereditarietä e sintesi, liberazione, trasporto ed antagonisti dell'insulina. S.M.
COHEN D.W., FRIEDMAN L.A., SHAPIROJ., KYLE G.C,, FRANKLIN S. (Department of Periodontics, School of Dental Medicine, University of Pennsylvania, Philadelphia, Pa 19104 - U.S.A.)
Diabetes Mdl#us and Periodontal Disease: Two-Year Longitudinal Observations. Part 1. Diabete mellito e paradenziopatie: due anni di osservazioni longitudinali. Parte I a. da: J. Periodont. 41, 709-712, 1970 Gli AA. hanno studiato lo stato del periodonzio in due gruppi di soggetti dello stesso sesso e di etä media assai simile (27,1 e 28,1 anni), l'uno formato da donne diabetiche, l'altro da non-diabefiche. Le condizioni de] periodonzio sono state classificate secondo O'Leary. 1~ risultato che nelle diabetiche l'interessamento gengivale era maggiore, con piü elevata perdita di mucosa. La presenza e quanfitä dei depositi duri e molli è risultata eguale nei due gruppi. S.M.
COHEN M.P., FOaLIA V.G. (Facultad de Ciencias Médicas, Instituto de Fisioloßa, Universidad de Buenos Aires, Paraguay 2155, 7° piso, Buenos Aires - Argentina) Effeet oB Insulin in Vitro on 24C-Acetate and
35S-Sul/ate Uptake into Aortic Mucopolysaccharides in Normal and Diabetic Rats. Effetto dell'insulina sulla incorporazione in vitro di acetato)4C e di solfato-3SS nei muco-
COHN ]3. A., WHEELER C.E., ]3RIGGAMAN1~.. A. (Division of Dermatology, Department of Medicine, University of North Carolina Medical School, Chapel Hill, N.C. 27514 U.S.A.) Scleredema adultorum o] Buschke and Dia-
betes Mellitus. Scleredema adultorum di Buschke e diabete mellito. da: Arch. Derm. 101, 27-35, 1970 Descrizione di tre casi di associazione di scleredema adultorum di Buschke e diabete mellito, con dimostrazione istochimica di mucopolisaccaridi acidi nel derma. S.M.
CUATRECASAS P., ILLIANO G. (The Johns Hopkins University School of Medicine, Baltimore, Md - U.S.A.)
Membrane SiaIic Acid and the Mechanism of Insulin Action in Adipose Tissue Cells. Acido sialico della membrana e meccanismo ddl'azione insulinica negli adipocifi. da: J. biol. Cbem. 246, 4938-4946, 1971 Gli AA. hanno osservato che una debole digesfione degli adipociti isolati, attuata per mezzo della neuraminidasi de1 Clostridium per]ringens, determina un aumento del trasporto del glucosio attraverso la membrana di queste cellule. L'effetto sembra sovrapponibile all'effetto fisiologico dell'insulina sul träsporto del glucosio da parte delle cellule normali e può suggerire l'ipotesi che questi due stimoll, apparentemente diversi, possano agire su strutture di membrana similari. L'acido sialico presente sulla superficie cellulare sembrerebbe essere intimamente coinvolto negli effetti dell'insulina sul trasporto di membrana del glucosio e sulla lipolisi. L.R. 1253
DANFOP,D R . O . (Department of Radiology, Yale University School of Medicine, 333 Cedar Street, New Haven, Com~. 06510 - U.S.A.)
The Effect of Glucagon on Renal Hemodynamies and Renal Arteriography. Effetto del glucagone sull'emodinamica renale e sull'arteriografia renale. da: Amer. J. Roentgenol. 108, 665-673, 1970 I1 glucagone, iniettato alla dose di 0,5 mg nell'arteria renale, determina una vasodilatazione, persistente per 120 min, della fete vascolare del rene, molto evidente con la arteriografia selettiva. I1 flnsso renale aumenta in media di 65 tal/min, con caduta del tempo di transito ematieo. S.M.
DANFORD R.O., DAVIDSON A.J. (Department of Radiology, Yale University School of Medicine, 333 Cedar Street, New Haven, Conn. 06510 - U.S.A.)
The Use of Glucagon as a Vasodilator in Visceral Angiography. L'impiego del glucagone quale vasodilatatore nell'angiografia viscerale. da: Radiology 93, 173-175, 1969 I~ noto che il glucagone determina aumento del flusso ematico splancnico. G1i AA., utilizzando in cani anestetizzati la somministrazione di questo ormone (25 p,g/kg) nell'arteria mesenterica superiore in corso di arteriografia addominale, hanno potuto metterne in evidenza gli effetti vasodilatatori, per cui giungono a preconizzare il suo impiego nell'arteriografia addominale nell'uomo. S.M.
DAVIDSON M. B., POFFENBARGERP.L. (UCLA School of Medicine, Wadsworth Veterans Administration fIospital, Los Angeles, Calif. - U.S.A.)
Role of Synalbumin Insulin Antagonist in Pathogenesis of Diabetes Mellitus. Ruolo dell'antagonista sinalbuminico dell'insulina nella patogenesi del diabete mellito. da: Metabolisrn 19, 668-686, 1970 Da molti AA. si sostiene il ruolo della sinalbumina nella patogenesi de1 diabete mellito, e ciò soprattutto in base alla sua presenza, nei pazienti diabetM e nei parenti dei diabetici, in concentrazioni piü elevate che negli individui normali e alla sua diversa attivitä biologica nel muscolo e nel tessuto adiposo (ciò ehe giustificherebbe l'obesitä dei diabetici della maturitä). Gli AA. avanzano tutta una serie di obiezioni all'accettazione acritica della si1254
nalbumina quale fattore patogenetico del diabete. In particolare, viene rilevato come dalla stessa tecnica di preparazione della sinalbumina dipendano variazioni notevoli nella sua attivitä biologica; come la sua attivitä in vivo non sia stata ancora ben definita; come la metodica dell'emidiaframma di ratto, impiegata per determinare l'antagonismo all'insulina, sia molto imprecisa sia in senso qualitativo che quantitativo; come le proprietä attribuite alla sinalbumina siano possedute anche da alburnine di varie specie animali, dall'ovalbumina e dalla gelatina. L.A.
DAVlS J.R., BECK P., GOLDWILL J.R., MAKOWSKI E.L., MESCHIA G., BATTAGLIAF.C. (Division of Perinatal Medicine, The University of Colorado Medical Center, Denver Colo. 80220 - U.S.A.)
Insulin Response to Fructose and Glucose Infusions into Sheep Fetus. Risposta insulinica ad infusioni di glucosio e di fruttosio nei feti di pecora. da: Proc. Soc. exp. BioL (N.Y.) 136, 972975, 1971 Gli AA. hanno osservato che l'iniezione di fruttosio e di glucosio nella circolazione fetale di pecore gravide da almeno 110 giorni provoca aumento significativo dell'insulina plasmafica fetale. Dopo infusione di glucosio tale incremento è piü marcato e si osserva inoltre contemporaneo aumento della concentrazione plasmatiea di ffuttosio. G.P.
DEAN P.M., MATTHEWS E.K. (Department of Pharmacology, University of Cambridge, Hills Road, Cambridge CB 23 EF - Great Britain)
Electrical Activity in Panereatic Islet Cells: Effect of Ions, Effetto degli ioni sulla attivitä elettrica delle cellule insulari del pancreas. da: J. Physiol. (Lond.) 210, 265-275, 1970 ]~ noto che l'entitä della dismissione insulinica da parte delle cellule insulari del pancreas in risposta a diversi stimoli è in rapporto anche con le concentrazioni dei cationi extracellulari. Gli AA. hanno osservato che l'attivitä elettrica delle cellule insulari in risposta alla stimolazione glicidica varia con le concentrazioni extracellulari dei vati ioni. Cost, la diminuzione della concentrazione del C1non provoca apprezzabili modificazioni; analogamente, sia l'aumento che la diminuzione della concentrazione del K + non modificano la normale risposta elettrica alla stimolazione
glicidiea; la riduzione della concentrazione del Na ÷ provoca dapprima aumento dell'ampiezza del potenziale indotto dalla stimolazione glicidica e, quindi, diminuzione; la rimozione del Ca ++ 60 min prima dell'aggiunta di glucosio al mezzo di incubazione impedisce la comparsa de1 potenziale glucosio-indotto; l'aumento della concentrazione del Ca ++ in presenza di glucosio determina un aumento di ampiezza del potenziale di risposta fino ad un certo limite, oltre il quale un ulteriore aumento della eoncentrazione dello ione provoca il blocco della scarica stessa. L.A.
DEAN P.M., MATTHEWS E.K. (Department of Pharmacology, University of Cambridge, Hills Road, Cambridge CB 23 EF - Great Britain)
Gli AA. hanno determinato l'acido sialico nel siero di 56 soggetti normali a digiuno; in 40 di essi, i livelli sono stati misurati anche dopo cärico di glucosio, con contemporaneo studio della glicemia e dell'insulinemia. Eguale ricerca è stata eseguita in 92 pazienti diabetici. Si è osservato che le concentrazioni sieriche dell'acido sialico erano in rapporto con l'etä ed erano soggette a variazioni che seguivano il comportamento della glicemia. Nei diabetici ben compensati, i livelli di acido sialico non erano piü elevati che nei controlli, né vi erä differenza tra vasculopatici e non vasculopatici. Solo nei diabetici in condizioni di squilibrio metabolico tali livelli erano piü elevafi. S.M.
Glucose-Indueed ElectricaI Activity in Pancreatic Islet Cells.
DE OrA M., PRIGGE W., GRANDEF. (Jay Philipps Research Laboratory, Mount Sinai Hospital, Minneapolis, Minn. - U.S.A.)
Attivitä elettrica indotta da1 glucosio nelle cellule insulari pancreatiche. da: J. Physiol. (Lond.) 210, 255-264, 1970
Suppression by Hepatectomy o[ GlucagonInduced Hypertriglyceridemia in Geese.
Gli AA. hanno determinato l'attivitä elettrica in cellule insulari di topo poste a contatto con differenti concentrazioni di glucosio, di altri zuccheri e di varie sostanze. Mentre il potenziale di membrana in presenza di concentrazioni fisiologiche di glucosio è di --20,1 +-0,8 tuV, in assenza completa di glucosio le cellule insulari si depolarizzano fino a valori di - - 32,7 mV ed in presenza di concentrazioni di glucosio 27,7 mM si iperpolarizzano, al contrario, fino a valori di --16,7 mV. Uguale comportamento si ha per il mannosio, a paritä di concentrazioni. La presenza di 2,4-dinitrofenolo (0,25 mM) provoca iperpolarizzazione delle cellule insulari, bloccando contemporaneamente ogni attivitä elettrica inducibile mediante glucosio. L'adrenalina (1 mM) blocca essa pure l'attivitä elettrica glucosio-inducibile, ma non altera il potenziale di membrana. L.A.
DrBRZ G., GONANDJ. P., LOMBARI)OY., MULLO~ J. (Groupe de Recherches de Nutrition et Diététique de I'I.N.S.E.R.M., Faculté de Médecine, 54 Nancy - France)
Etude de l'acide sialique sérique chez les sujets normaux, les diabétiques atteints ou non d'angiopathies et lors des syndromes hypoglycémiques. Studio dell'acido sialico sierico in soggetti normali, in pazienti diabefici con o senza angiopatie e nelle sindromi ipoglicemiche. da: Rev. europ. I~tud. din. biol. 15, 405-415, 1970
Soppressione, per effetto della epatectomia, della ipertrigliceridemia indotta nelle oche da1 glucagone. da: Proc. Soc. exp. Biöl. (N.Y.) 136, 107110, 1971 Nell'oca normale, l'infusione continua di glucagone provoca aumento dei NEFA plasmatici e della glicemia e diminuzione dei trigliceridi (TGL). Dopo la fine dell'infusione di glucagone si osserva tuttavia incremento dei TGL, con punta piü e]evata a 2 h di distanza. L'epatectomia funzionale sopprime l'aumento della glicemia e d e i NEFA plasmatici, mentre i TGL continuano invece a diminuire. Questi risultati stanno ad indicare che l'aumento dei TGL plasmatici, che si osserva dopo l'infusione dell'ormone, è dovuto ad aumentata liberazione di lipoproteine dM fegato, indotta dall'incremento dei NEFA plasmatici. La diminuzione dei TGL plasmatici durante l'infusione di glucagone ed il ritardo che si osserva tra l'aumento dei NEFA e quello dei TGL dimostrano invece che il glucagone, oltre al suo effetto adipocinetico, diminuisce la liberazione di TGL da parte del fegato. G.P.
DIGIESI V., GIRAUI)I D. (Istituto di Clinica Medica Generale e Terapia Medica dell'Universitä, 07100 Sassari - Italy)
Rapporti /ra controllo del diabete e comportamento della degradazione ischemica della sensibilitä. da: Boll. Soc. #al. Biol. sper. 46, 829-833, 1970
1255
Gli AA. hanno studiato la soglia di sensibilitä vibratoria, tattile, dolorifica e termica in arti inferiori sottoposti ad ischemia protratta fino a 30 min. Lo studio è stato attuato in 25 pazienti diabetici e in 10 individui sani di controllo. Nei soggetti sani ed in quelli con diabete compensato, con il protrarsi dell'ischemia si verifica aumento progressivo della sensibilitä vibratoria e brusco (al 30° min) di quelle tattile e dolorifica. Nei soggetti con diabete scompensato, la degradazione della sensibilitä dovuta all'ischemia è nulla o insignificante. S.M.
D1 MAURO S., ROWLANDL. P., D1 MÆU•O 1~. M. (Hospital of the University of Pennsylvania, 3400 Spruce St., Philadelphia, Pa 19104 - U.S.A.)
Control of Glycogen Metabolism in Human Muscle. Evidence /rom Glycogen Storage Diseases. Regolazione del metabolismo del glicogeno nel muscolo dell'uomo. Rilievi relativi alle glicogenosi. da: Arch. Neurol. (Chic.) 23, 534-540, 1970 Gli AA. hanno studiato le attivitä glicogenosintetica e fosforilasica nei muscoli di soggetti normali e di I0 pazienti affetti da varie forme di glicogenosi. Da questo studio comparativo è risultato che esiste un meccanismo di autoregolazione, per il quale un'elevata concentrazione di glicogeno diminuisce l'attivitä della glicogeno-sintetasi ed esalta quella della fosforilasi. S.M.
DOAR J. W. H., CRAMP D. G. (The Alexander Simpson Laboratory for Metabolic Research, St. Mary's Hospital Medical School, London Great Britain) -
The Effects of Obesity and Maturity-Onset Diabetes Mellitus on L (+) Lactic Acid Metabolism. Effetti dell'obesitä e del diabete della maturitä sul metabolismo dell'acido L ( + ) lattico. da: Clin. Sei. 39, 271-279, 1970 Gli AA. hanno studiato il metabolismo dell'acido lattico in soggetti obesi e in pazienti affetti da diabete mellito della maturitä, per mezzo di una tecnica originale di infusione di tale metabolita. Si è rilevato che la produzione endogena di acido lattico aumenta negli obesi e che la sua scomparsa dal circolo avviene in tempo normale negli obesi e con minore velocitä nei diabetici della maturitä. I1 volume di distribuzione del lattato è strettamente correlato a quello del liquido extracellulare. 1256
Se espresso come percentuale del peso corporeo, esso è uguale, in entrambi i gruppi di soggetti, a quello calcoläto nei soggetti sani. L.A.
DOMANSKI R., RIFENBERICKD., STEARNS F., SCORPIO tl_.M., NARRODS.A. (Department of Biochemistry, The Medical College of Pennsylvania, Philadelphia, Pa - U.S.A.)
Ethanol-Induced Fatty Liver in Rats: Effects of PyrazoIe and Glucose. Steatosi epatica da alcool: effetti del pirazolo e de1 glucosio. da: Proe. Soc. exp. Biol. (N.Y.) 138, 18-20, 1971 La somministrazione rapida di etanolo provoca accumulo di trigliceridi ne1 fegato dei ratti, specialmente di quelli di sesso femminile. La preventiva iniezione di pirazolo impedisce tale accumulo nei ratti maschi e, in minor misura, nelle feminine. La somministrazione contemporanea di glucosio è invece in grado di diminuire la concentrazione dei trigliceridi epatici in egual misura nei due sessi. Questa azione di protezione contro la degenerazione grassa del fegato esercitata dal glucosio non è in rapporto con modificazioni della concentrazione ematica di etanolo e deve quindi svolgersi ton un meccanismo diverso. G.P.
DRENICK E.J., GOLD E.M., ELRICK H. (Veterans Administration Center, UCLA Medical School, Los Angeles, Calif. - U.S.A.)
Acute Symptomatic Ketoacidosis Following Growth Hormone Administration in Prolonged Fasting. Chetoacidosi acuta sintomatica conseguente alla somministrazione di ormone della crescita nel digiuno prolungato. da: Metabolism I9, 608-613, 1970 La somministrazione di G t t a donne obese digiunanti da 26-52 giorni provoca aumento dei NEFA plasmatici, del pool de1 Na scambiabile e della chetonemia ed accresce l'eliminazione urinaria di valenze aeide, di Na ÷, di Ca ++, di Mg ++ e di fosfati. Tutto ciò avviene per stimolazione della lipolisi (azione tipica de1 GH) e per la conseguente acidosi, favorita dal digiuno. Allo spostamento degli elettroliti e deIi'acqua da un compartimento corporeo all'altro sono dovuti i sintomi dinici osservati in questi soggetti dopo la somministrazione dell'ormone (nausea, vomito, ipotensione ortostatica, lipotimia, crampi museolari). L.A.
DRUMMOND G.I., HARDWICK D.F., ISRAELS S. (Faculty of Medicine, University of British Columbia, Vancouver - Canada)
Liver Glycogen Phosphorylase Deficiency. Deficit di glicogeno-fosforilasi epatica. da: Canad. med. Ass. J. 102, 740-742, 1970 Segnalazione di un caso clinico di glicogenosi tipo VI, riferibile a deficit di glicogeno-fosforilasi epatica. La descrizione comprende lo studio istopatologico ed enzimologico del tessuto epatico. S.M.
DRUltY M.I., O'LOUGHLIN S., SWEENEY F.. (Mater Misericordiae Hospital, Dublin - Ireland)
Gli AA. hanno incubato in vitro diaframmi di ratto con sieri di 12 soggetti uremici con alterata tolleranza al glucosio. Detti sieri venivano diluiti con soluzione contenente glucosio o fruttosio. Dopo 1 h si procedeva ad allontanare il diaframma e a determinare nel mezzo di incubazione le concentrazioni di glucosio, lattato, piruvato, citrato, ~-chetoglutarato, ATP, ADP, AMP, glucosio-6-fosfato, fruttosio-l,6-difosfato, fruttosio e glicogeno. Con i sieri dei pazienti uremici è stata osservata una minore utilizzazione del glucosio che con i sieri di soggetti normali, mentre l'utilizzazione de1 fruttosio non ha presentato variazioni dalla norma. Sulla base dei risultafi ottenuti, sembra doversi ammettere che l'inibizione avvenga a livello della fosfofruttochinasi. S.M.
Houssay Phenomenon in a Diabetic. Fenomeno di Houssay in un diabetico. da: Brit. med. f. 2, 709-711, 1970 In un uomo di 49 anni, diabetico da 10 anni, si verificò necrosi ipofisaria da causa ignota. La comparsa di crisi ipoglicemiche fa pensare all'esistenza di un fenomeno di Houssay. S.M.
DRURY M.I., TIMONEY F.J. (National Maternity Hospital, Dublin - Ireland)
Latent Diabetes in Pregnancy. Diabete latente in gravidanza. da: J. Obstet. Gynaec. Brit. Cwlth 77, 2428, 1970 Gli AA. hanno segutto, durante un periodo di 5 anni, 220 donne gravide con sospetto diabete latente (glicosuria, familiaritä diabetica, precedenti patologici ostetrici). In tali soggetti, il test di tolleranza orale al glucosio (100 g) era normale. Le 220 donne ebbero complessivamente 293 gravidanze, con una mortalitä perinatale del 2,9 %, del tutto simile a quella delle donne con test al glucosio patologico. S.M.
DZÜRIK 11., VALOVICOVÄE. (3rd Medicat Clinic, Comenius University Medical School, Bratislava - Czechoslovakia)
Glucose Utilization in Musde during Uremia: in Vitro Study. Utilizzazione del glucosio nel muscolo durante l'uremia: studio in vitro. da: Clin. chim. Acta 30, 137-142, 1970
EASTMAN R.C., GOODMAN H . M . (Department of Physiology, Harvard Medical School, Boston, Mass. - U.S.A.)
Insensitiv#y of Adipocytes of Hypophysectomized Rats to Growth Hormone and Insulin. Insensibilitä degli adipociti di ratti ipofisectomizzati all'ormone della crescita e all'insulina. da: Proc. Soc. exp. Biol. (N.Y.) I37, 168174, 1971 Cellule adipose isolate, ottenute mediante trattamento collagenasico da1 grasso epididimale di ratti ipofisectomizzati, non presentano aumentata ossidazione del glucosio, quando vengano poste ad incubare in presenza di insulina o di GH. Frammenti di tessuto adiposo epididimale ottenuti dagli stessi animali rispondono invece come di norma a questi ormoni. La responsivitä ormonale delle cellule adipose degli animali ipofisectomizzati non viene restaurata né dalla riduzione del periodo di digestione, né dall'aggiunta di inibitori della tripsina o delle fosfolipasi o dal pretrattamento con corfisonici, triiodotironina od ormone della crescita. Gli AA. fanno presente come alcuni aspetti del comportamento degli adipociti isolati possano essere dovufi ad artefatti e condurre quindi a conclusioni erronee. G.P.
ENEROTH G., A•LUND K. (Biological Department, Statens Farmacevtiska Laboratorium, Fack, S-104 01 Stockholm - Sweden)
A Twin Cross-over Method for Bioassay of Insulin Using Blood Glucose Levels in Mice; a Comparison with a RaDbit Method. Metodica a doppio cross-over per il dosaggio biologico dell'insulina, utiHzzante i livelli 1257
glicemici del topo; confronto con il metodo del coniglio. da: Acta pharm. Suec. 7, 457-462, 1970 GIi AA. descrivono una metodica per il dosaggio biologico dell'insulina esogena, che utilizza la caduta glicemica nel topo 40 min dopo la somministrazione dell'ormone. Viene fatto il confronto con il metodo classico del coniglio. S.M.
ENEROTH G., ~kHLUNI)K. (Biological Depart-
Gli AA. hanno studiato la tolleranza al glucosio p.o. in 103 donne, trattate ciclicamente per oltre un anno con un inibitore dell'ovulazione, il norgestrel (50 t~g/die). I risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti in un gruppo di soggetti di controllo. La curva glicemica media delle donne trattate con Fantiovulatorio è risultata lievemente piü elevata. Le curve eseguite in quattro differenti fasi del ciclo mestruale sono risultate tanto piü alte quanto piü ci si avvicinava al termine del ciclo stesso. Nessuna modificazione è stata rilevata a carico delle transaminasi sieriche.
S. M,
ment, Statens Farmacevtiska Laboratorium, Fack, S-104 01 Stockholm - Sweden)
Exogenous Insulin and Blood Glucose LeveIs in Mice. Factors Affecting the Dose-Response Relationship. Insulina esogena e glicemia nel topo. Fattori che influenzano il rapporto dose-risposta. da: Acta pharm. Suec. 7, 491-500, 1970 GIi AA. hanno studiato 1'influenza di vati fattori sulla caduta glicemica che si verifica nel topo durante il dosaggio biologico dell'insulina esogena: la surrenectomia, l'etä ed il sesso degli animali e la precedente somministrazione deli'ormone sembrano privi di importanza al riguardo. S.M.
FORBES G.B., REINA J.C. (Department of Pediatrics and Radiation Biology, University of Rochester School of Medicine and Dentistry, Rochester, N.Y. - U.S.A.)
Adult Lean Body Mass Declines with Age: Some Longitudinal Observations. Diminuzione della massa corporea magra, negli adulti, con l'etä: alcune osservazioni longitudinali. da: Metabolism 19, 653-663, 1970 La massa corporea magra diminuisce con l'etä, con velocitä piü elevata nelle etä piü avanzate e in misura maggiore nei maschi che nelle feminine. L.A. Foss G.L., HOLTON J.B., LEWIS F . J . W . (Endocrine Clinics, United Bristol Hospitals, Southmead Hospital, Bristol - Great Britain)
Effects oB Long-Term Microdosage o[ Norgestrel on Glucose Tolerance and Serum Transaminase Levels. Effetti della somministrazione protratta di piccolissime dosi di norgestrel sulla tolleranza al glucosio e sui livelli sierici di transaminasi. da: J. Reprod. Fertil. 23, 185-188, 1970 1258
FREYCHET P. (Groupe de Recherche de Diabétologie et d'Études radioimmunologiques des Hormones protéiques, U.55 de I'I.N.S.E. R.M., Clinique de Diabétologie, Hôtel-Dieu, 1, Place du Parvis-Notre-Dame, 75 Paris 4 e France)
Appréciation de la sécrétion de l'hormone de croissance par la perfusion intra-veineuse d'arginine dans huit cas d'hypothyro~die primaire. Dosage de l'hormone thyréotrope hypophysaire et de l'insuline plasmatique au cours de la même épreuve. Valutazione della secrezione dell'ormone della crescita per mezzo della perfusione i.v. di arginina in otto casi di ipotiroidismo primitivo. Dosaggio dell'ormone tireotropo ipofisario e del1'insulina plasmatica ne1 corso deIla stessa prova. da: Ann. Endocr. (Paris) 31, 68-79, 1970 In 8 casi di ipotiroidismo primitivo, I'A. ha studiato le variazioni dei livelli plasmatici di HGH, TSH ed insulina, dopo somministrazione i.v. di arginina cloridrato (g 25 in 400 ml di acqua). L'osservazione è stata ripetuta dopo terapia sostitutiva. 1~ stata notata una notevole disparitä di risposte all'aminoacido: in 4 soggetti la risposta è stata molto scarsa ed il trattamento sostitutivo non ha modificato il difetto secretivo; in 3 casi, invece, la risposta è stata nettamente positiva. S.M.
FRIEDMAN B., GOODMANE.H. Jr., SAUNDERS H.L., KOSTOS V., WEINHOUSE S. (Fels Research Institute, Temple University School of Medicine, Philadelphia, Pa - U.S.A.)
Estimation oB Pyruvate Recycling during Gluconeogenesis in Per/used Rat Liver. Determinazione del recycling del piruvato durante la gluconeogenesi n d fegato perfuso di ratto. da: Metäbolism 20, 2-12, 1971
Nel fegato perfuso di ratti alimentati e a digiuno, è stata determinata la quota di piruvato destinata alla gluconeogenesi e quella che subisce il recycling. L'entitä del recycling è stata misurata per mezzo di una tecnica originale radioisotopica. Si è rilevato che nei ratti a digiuno la via gluconeogenetica e quella del recycling sono seguite in eguale misura. Nei ratti alimentati, solo un quarto del piruvato diventa glucosio, mentre i rimanenti tre quarti subiscono il recycling. Si conclude pertanto che nelle condizioni di digiuno deve esservi un qualche fattore che inibisce la piruvato chinasi. L.A.
Uptake of Alpha-Methylglucoside by Normal and Diabetic Human Jejunal Mucosa. Assorbimento di ~-metilglucoside da parte della mucosa digiunale di pazienti diabetici e di controlli normali. da: J. Lab. din. Med. 77, 743-750, 1971 Gli AA. hanno osservato che l'assorbimento di ~-metilglucoside da parte deIia mucosa del digiuno era del tutto eguale in 7 soggetti normali e in 5 pazienti affetti da diabete giovanile. Questi risultati sono in contrasto con le osservazioni di altri AA., secondo cui nei soggetfi diabetici esisterebbe un modesto aumento dell'assorbimento deX glucosio. L.R.
FROGGE J.D., HERMRECK A.S., THAL A.P. (Department of Surgery, University of Kansas Medical Center, Kansas City, Kan. U.S.A.)
Metabolie and Hemodynamic Effects o~ Secretin and Pancreozymin on the Pancreas. Effetti metabolici ed emodinamici della secretina e della pancreozimina sul pancreas. da: Surgery 68, 498-502, 1970 Secretina e pancreozimina sono in grado di evocare la liberazione, da parte del pancreas, di una sostanza che aumenta il flusso sanguigno dell'arto posteriore isolato di cane, senza aumentarne il consumo di 02. Ciò lascia ritenere che 1'iperemia pancreatica che consegue alla somministrazione dei due enterormoni sia legata alla formazione in loco di una sostanza ad azione vasodilatatrice. S.M.
FUTTERMAN S., STURTEVANTR., KUPFER C. (Department of Ophthalmology, University of Washington Medical School, Seattle, Wash. - U.S.A.)
Effect of AlIoxan Diabetes on the Fatty Acid Composition of the Retina. Effetto del diabete da allossana sulla composizione in acidi grassi della retina. da: Invest. Ophthal. 8, 542-544, 1969 Gli AA. hanno confrontato il contenuto in acidi grassi delle retine di 7 ratti con diabete da allossana e di 6 ratti normali. Nei ratfi diabetici sono stati osservati diminuzione dell'arachidonato e d e l docosaexaenoato ed aumento del linoleato. S.M.
GENEL M., LONGON D., HOLTZAPPLE P.G., SEGAL S. (Department of Pediatrics, Medical School of the University of Pennsylvania, Philadelphia, Pa - U.S.A.)
GESER C. A., ~ELBER J. P., BRANDE., SCHULTIS K. (Städt. Krankenhaus München-Schwabing, III. Med. Abt., 8 München 23 - West Germany)
Untersuchungen zur Glucagon-induzierten Sekretion von Wachstumshormon und Insulin und deren Ein[luss auf Parameter des Kohlenhydrat- und Fettstoffwechsels nach einem Operationsstress. Ricerche sulla secrezione, indotta da1 glucagone, di ormone della crescita e di insulina e sulla sua influenza sui parametri del metabolismo lipidico e glicidico dopo stress chirurgico. da: Klin. Wschr. 49, 1175-1182, 1971 Gli AA. hanno studiato, in 27 soggetti di sesso maschile, l'effetto della somministrazione i.v. di glucagone sulla secrezione di H G H dopo 1 h e a distanza di uno e di tre giorni da uno stress chirurgico. Sono stati dosati i livelli ematici di glucosio, insulina, glicerolo libero e ~-idrossibutirrato. I1 glucagone è risultato essere un potente stimolo per la secrezione di HGH. Ne1 periodo post-operatorio, la secrezione di H G H è risultata aumentata, mentre diminuite sono invece apparse l'utilizzazione de1 glucosio e la sensibilitä all'insulina. Dopo l'intervento è stato anche osservato aumento della lipolisi. Le correlazioni tra HGH, insulina e metabolismo intermedio dopo stress chirurgico vengono discusse. L.R.
GILLMAN J., GILBERT C. (Via Montedoro, Strada dei Monti di Resina, 80059 Torre del Greco - Italy)
Some Aspects of the Endocrine Control of the Serum Lipids, Blood Ketones and Blood Sugar in Fed and Fasted Baboons, and o~ the Mecbanism of Fuel Control in Fasting, with Special Re/erence to Diabetes and Lipaemia. 1259
Alcuni aspetti della regolazione endocrina dei lipidi sierici, dei corpi chetonici ematici e della glicemia in babbuini alimentafi e digiuni e d e l meccanismo di controllo energetico nel digiuno, con particolare riguardo al diabete e alla lipemia. da: Exp. med. Surg. 28, 45-121, 1970 Gli AA. hanno studiato i meccanismi di controllo endocrino del ricambio glicidico e lipidico durante lo stato di digiuno e di rialimentazione in 76 babbuini, a 32 dei quali erano state asportate una o piü ghiandole endocrine, ivi compreso il pancreas. I risultati ottenuti permettono di fare taluni raffronti con il metabolismo intermedio dell'uomo e di trarre alcune importanti conclusioni. S.M.
GIRARD J., BALD. (Laboratoire de Physiologie Comparée, Faculté des Sciences, 9, quai Saint-Bernard, 75 Paris 5 e - France) Eifers du glucagon-zinc sur la glycémie et la teneur en glycogène du ]oie ]oetal du rat en fin de gestation. Effetti del glucagone-zinco sulla glicemia e sul contenuto in glicogeno de1 fegato fetale di ratto al termine deUa gestazione. da: C.R. Acad. Sci. (Paris) 27I, 777-779, 1970 Gli AA. hanno somministrato, in feti di 19 giorni e mezzo, 20 giorni e mezzo e 21 giorn i e mezzo, 10 t~l di una soluzione all'l oB di glucagone. I feti venivano estratti dopo 4 h ed in essi si procedeva alla determinazione della glicemia e d e l contenuto in glicogeno del fegato. ~ stato rilevato che solo nei feti piü maturi (eioè oltre il 20° giorno di gravidanza) si verificano iperglicemia e diminuzione del glicogeno epatico. Ciò significa che l'intervento della glicogenolisi epatica nella glicoregolazione fetale ha inizio nel ratto dopo i 20 giorni e mezzo di gestazione. S.M.
GOLDFINE I.D., ROTH J., PERLMAN R.L., MUENZER J. (National Institutes of Health, Bethesda, Md - U.S.A.) Tolbutamide: an Inhibitor of Cyclic AMP Phosphodiesterase in Islet Cells and Other Tissues. La tolbutamide, un inibitore dell'AMP ciclico-fosfodiesterasi nelle cellule insulari e in altri tessuti. da: Clin. Res. 19, 476, 1971 Poiché il Y,5'-AMP ciclico (cAMP) sembra interessato nel processo di liberazione insulinica, gli AA. hanno studiato l'insuloma del 1260
criceto dorato, sensibile alla tolbutamide e secernente insulina. La cAMP-fosfodiesterasi è stata riscontrata sia nelle frazioni corpuscolari che in quelle solubili di questi tumori. La tolbutamide ed altre sulfaniluree, come pure le metilxantine (caffeina e teofillina), inibiscono competitivamente la cAMP-£osfodiesterasi. La concentrazione inibitrice minima di tolbutamide è di 0,25 x 10 -3 M, il che corrisponde alla concentrazione plasmatica efficace nell'uomo. La tolbutamide inihisce l'enzima purificato dal cuore bovino e quello ottenuto dal polmone, dal fegato, dal rehe e dal cervello di ratto. A1 pari della teofillina, anche la tolbutamide potenzia l'inibizione, operata dalla prostaglandina El, dell'aggregazione piastrinica indotta dal collagene; questo effetto potrehbe essere dovuto alla inihizione in vivo della cAMP-fosfodiesterasi. L'inibizione di tale enzima potrehhe essere il meccanismo coraune responsabile degli effetti pancreatici ed extrapancreatici della tolbutamide e di altre sulfaniluree. R.M.
GOLI)MAN J.A., ECKERLING B. (Department oB Obstetrics and Gynecology, Beilinson Medical Center, Petah Tikva - Israel) Blood Glucose Levels and Glucose Tolerance in Prediabetic and Subdinical Diabetic Women on a Low Dose Progestogen Contraceptive. Livelli glicemici e tolleranza al glucosio in donne prediabetiche e con diabete subclinico, sottoposte a trattamento contraccettivo con un progestinico a basso dosaggio. da: Israel J. med. Sci. 6, 703-707, 1970 Gli AA. hanno eseguito il test i.v. di tolleranza al glucosio in 44 donne in trattamento da 3 mesi con un progestinico a basso dosaggio (acetato di efinodiolo mg 0,35). Le donne presentavano un diabete subclinico (12 casi) o una condizione di sospetto prediabete (32 casi). La glicemia a digiuno, aumentata significativamente nel corso del trattamento, si normalizzava rapidamente non appena l'antiovulatorio veniva sospeso. I1 coefficiente K di assimilazione del glucosio non subiva invece modificazioni. S.M.
GOLDSMITH S.J., GLICK S.M. (Medical Service of the Coney Island Hospital, Brooklyn, N.Y. - U.S.A.) Rhythmicity oB Human Growth Hormone Secretion. Ritmicitä della secrezione di ormone della crescita umano. da: Mt Sinai I. Med. 37, 501-509, 1970
I livelli ematici di glucosio e di H G H sono stati determinati ogni 30 min per 24 h in soggetti sani non obesi in differenti condizioni di alimentazione (digiuno, alimentazione normale, alimentazione reffatta, infusione continua di glucosio e di glucosio piü aminoacidi). 1~ stato osservato che la secrezione di H G H ha una ritmicitä che non viene abolita da alcuno degli stimoli sopra elencati. S.M.
GOLI)STEIN S., REDDY W. 7. (Department of Medicine, McMaster University, Hamilton, Ontario - Canada)
Insulin and Protein Synthesis in Muscle. Insulina e sintesi proteica nel muscolo. da: Arch. Biochem. 140, 181-189, 1970 Gli AA. hanno studiato in vitro, nel muscolo di ratto, l'incorporazione della prolina e della leucina marcate, in presenza e in assenza di insulina. Dai risultati ottenuti appare evidente che l'ormone insulare agisce sulla sintesi proteica quasi esclusivamente a livello del trasporto degli aminoacidi. S.M.
GOLOB E.K., RISHI S., BECKER K. L., MOORE C. (George Washington University and Veterans Administration Hospital, Washington, D.C. - U.S.A.)
La risposta dell'insulinemia al ribosio, pronta e di breve durata, è fondamentalmente dello stesso tipo, indipendentemente dalla via di somministrazione orale o i.v. dell'oso. Tale risposta risulta abolita dall'adrenalina, mentre il propranololo è privo di effetti. Dopo ribosio, l'aumento dei livelli dell'ormone nel sangue venoso periferico è modesto, in confronto a quello rilevato da altri autori nell'arteria pancreafica. L.A.
G00DMAN H.M. (Department of Physiology, Harvard Medical School, Boston, Mass. U.S.A.)
Antilipolytic Effects o/ Growth Hormone. Effetti antilipolitici dell'ormone della crescita. da: Metabolism 19, 849-855, 1970 L'A. ha studiato in vitro gli effetti del GH sul tessuto adiposo di ratti ipofisectomizzati. In concentrazioni di 0,1-1,0 ,~g/ml, l'ormone antagonizza la lipolisi da adrenalina, misurata in base alla produzione di glicerolo. Tale azione è indipendente dalla presenza o meno di glucosio. La sua durata è di 3 h, ma puö essere prolungata a 4 h mediante aggiunta di acfinomicina. I1 G t t non ha, al contrario, alcun effetto sulla lipolisi indotta dal dibutirrilAMP ciclico. I1 punto di attacco del G t t per l'anfilipolisi è pertanto situato a monte della formazione dell'AMP ciclico. L.A.
Streptozotocin Diabetes in Pregnant and NonPregnant Rats. Diabete da streptozotocina in ratte gravide e non gravide. da: Metabolism 19, 1014-1019, 1970 Gli AA. descrivono le caratteristiche del diabete da streptozotocina indotto in ratte gravide, sia dal punto di vista della letalitä (inferiore a quella che si registra in altri tipi di diabete sperimentale) che da quello delle conseguenze sui feil. L.A.
GOODMAN C., GOETZ F.C. (Department of MedMne, Grady Memorial t-Iospital, Atlanta, Ga - U.S.A.)
Oral and Intravenous D-Ribose and Plasma Insulin in Healthy Humans: Effects of Route of Administration and of Epinephrine and Propranolol. D-ribosio p.o. e i.v. ed insulinemia in individui sani: effetti della via di somministrazione e dell'adrenalina e d e l propranololo. da: Metabolism 19, 1094-1103, 1970
GgANDE F. (Jay Phillips Research Laboratory, Mount Sinai Hospital, New York, N.Y. 10029 - U.S.A.)
Effect of Tolbutamide on Plasma Free Fatty Acids and Blood Sugär in Birds. Effetto della tolbutamide sugli acidi grassi liberi .plasmatici e suUa glicemia negli uccelli. da: Proc. Soc. exp. Biol. (N.Y.) I37, 548-552, 1971 L'iniezione i.v. di tolbutamide (15 mg/kg) provoca nelle oche e nelle anitre, ma non helle civette, significativa diminuzione dei NEFA plasmafici e della glicemia. Se i NEFA vengono aumentati per mezzo ddla prevenfiva infusione continua di glucagone, la diminuzione indotta dalla tolbutamide non subisce modificazioni rispetto a quella osservabile negli animali non trattati con l'ormone. Se la tolbutamide viene iniettata prima della infnsione di glucagone, l'aumento dei NEFA dovuto al glucagone non varia rispetto a quello degli animali non trattati con tolbutamide. Secondo I'A., quesfi risultati stanno ad indicare che la tolbutamide non è in grado, in 1261
vivo, di inibire l'effetto adipocinetico del glucagone. G.P.
GREENE H.L., HERMAN R.H., ZAKIM D. (U. S. Army Medical Research and Nutrition Laboratory, Fitzsimons General Hospital, Denver, Colo. - U.S.A.)
The Effect of Clofibrate on Rat Tissue Adenyl Cyclase. L'effetto de1 clofibrato sull'adenilcidasi dei tessuti del ratto. da: Proc. Soc. exp. Biol. (N.Y.) I34, 10351038, 1970 Gli AA. hanno potuto dimostrare, in ratti nutriti con una dieta contenente 1'1 °B di clofibrato, diminuzione della attivitä adenilciclasica nel fegato, nel grasso epididimale e nel digiuno. Questi risultati sembrerebbero confermare l'ipotesi secondo cui il clofibrato provocherebbe la riduzione dei lipidi ematici attraverso l'inibizione de11'attivitä adenilciclasica. G.P.
Gaoss W. (Medizinische Universitäts-Poliklinik, Klinikstrasse 8, 87 Würzburg - West Germany)
Verkannte Hypoglykämie als geriatrisches Problem. L'ipoglicemia misconosciuta: un problema geriatrico. da: Münch. med. Wschr. 113, 1457-1459, 1971 L'A. descrive tre casi dl ipoglicemia, occorsi in soggetti diabetici anziani trattan con insulina. L.R.
GUDER W., FRÖHLICH J., PATZELT C., WIELAND O. (Klinisch-Chemisches Institut, Krankenhaus München-Schwabing, Kölner Platz 1, 8 München 23 - West Germany)
The Effect of Glucagon on the Stare of Lysosomal Enzymes in Isolaaed Perfused Rat Liver. Effetti del glucagone sullo stato degli enzimi lisosomiali nel fegato isolato e perfuso di ratto. da: Febs Letters 10, 215-218, 1970 Gli AA. hanno studiato, nel fegato isolato e perfuso di ratto, la triglicerido-lipasi e la Nacetil-~,D-glucosaminidasi lisosomiali, prima e dopo aggiunta di glucagone (200 ~g) al liquido di perfusione. Di tali enzimi sono state studiate sia l'attivitä « libera» che quella 1262
« totale ». Sotto l'azione del glucagone si è verificato aumento dell'attivitä « libera » di entrambi gli enzimi, mentre rattivitä « totale » non ha subtto variazioni. S.M.
GUNJA-SMITH Z., MARSHALL J.J., MERCIER C., SMITH E.E., WHELAN W.J. (Department of Biochemistry, University of Miami School of Medicine, Miami, Fla 33136 - U.S.A.)
A Revision of the Meyer-BernfeIä Model of Glycogen and Amylopectin. Revisione del modello di Meyer-Bernfeld del glicogeno e dell'amilopectina. da: Febs Letters 12, 101-104, 1970 Gli AA. rivedono criticamente, sulla base di ricerche sperimentali personali, il modello per il glicogeno e l'amilopectina ipotizzato da Meyer e Bernfeld e forniscono un nuovo modello della struttura molecolare di queste due sostanze. S.M.
HAECKEL R. (Institut für Klinische Chemie der Medizinischen Hochschule, Hannover West Germany)
The Rapid, Enzymatic Determination of Glucose in Hemolysates. Determinazione enzimatica rapida del glucosio in emolisati. da: Z. klin. Chem. 8, 480-482, 1970 L'A. descrive una modificazione del metodo enzimatico di Stork e Schmidt, che consente di determinare in 5-10 min la glicemia in 5-10 t~l di sangue emolizzato. La reazione teme solo l'interferenza del fruttosio. S.M.
HAtIN P., SKALAJ. (Department of Obstetrics and Gynaecology, University of British Columbia, Vancouver - Canada)
Some Enzymes o] Glucose Metabolism in the Human Fetus. Alcuni enzimi de1 metabolismo de1 glucosio ne1 feto umano. da: Biol. Neonat. I6, 362-369, 1970 Gli AA. hanno studiato l'attivitä della piruvato chinasi (PK), della fosfofruttochinasi (PFK), deUa ~-glicerofosfato deidrogenasi (GPDH) e della gliceraldeidefosfato deidrogenasi (GAPDH) in varl organi di feti di 10-20 settimane, provenienti da aborti terapentici. L'attivitä della PK è maggiore nel muscolo e nel cervello e tende ad aumentare
con l'etä. La piü alta attivitä della GPDH è stata rilevata nell'intestino tenue. Sono stati osservati due tipi di PFK e, forse, di PK. S.M.
Role oB Mitochondria in Metabolism of Pyruvate and Lactate by Rat Adipose Tissue.
HALPERIN M.L., ROBINSON B.H. (University of Toronto School of Medicine, St. Michael's Hospital, Toronto, Ontario - Canada)
Nel tessuto adiposo di ratto in v#ro, la sintesi di acidi grassi a partire da piruvato e da lattato dipende dai livelli citoplasmatici di NADH e di NADPH e dalio scambio di var~ metaboliti tra citoplasma e mitocondrL In particolare, è stata messa in evidenza la capacitä di attraversare la membrana mitocondriale e di portare all'interno dei mitocondrl l'eccesso di valenze acide. A ciò fanno seguito il passaggio di citrato in direzione opposta e la formazione di NADPH citoplasmatico, via isocitrato deidrogenasi. L.A.
Mechanism of Insulin Action on Control of Fatty Acid Synthesis Independent oB Glucose Transport. Meccanismo dell'azione insulinica nella regolazione della sintesi degli acidi grassi, indipendentemente dal trasporto del glucosio. da: Metabolism 20, 78-86, 1971. i~ noto che l'insulina stimola la liposintesi da glucosio nel tessuto adiposo incubato in vitro. Gli AA. hanno dimostrato che l'accumulo citoplasmafico di NADH (che diminuisce la concentrazione cellulare di piruvato) è un rattore limitante tale effetto dell'insulina e che quest'ultima è in grado di stimolare la sintesi di acidi grassi anche in assenza di glucosio, a partire direttamente dal piruvato. L.A.
HANSEN A.P. (2nd University Clinic of Internal Medicine, Kommunehospitalet, Aarhus - Denmark)
Normalization of Growth Hormone Hyperresponse to Exercise in Juvenile Diabetes after « Normalization » of BIood Sugar. Normalizzazione della eccessiva risposta dell'ormone della crescita all'eserdzio fisico in giovani diabetici, dopo «normalizzazione» della glicemia. da: J. din. Invest. 50, 1806-1811, 1971 L'A. ha studiato i livelli sierici di GH dopo stimolazione ipofisaria ottenuta per mezzo dell'esercizio fisico. •persecrezione di GH è stata riscontrata nel diabete giovanile. Completa normalizzazione della secrezione di GH può essere ottenuta dopo un periodo di stretto controllo deU'equilibrio glicometabolico. L'A. conclude che le alterazioni dei livelli sierici di GH che si osservano nel diabete giovanile sono di origine metabolica. L.R.
HANSON R.W., PATEL M.S., JOMAIN-BAuM M., BALLARD F.J. (Fels Research Institute and Department of Biochemistry, Temple University Medical School, Philadelphia, Pa U.S.A.)
Ruolo dei mitocondri nel metabolismo del piruvato e d e l lattato nel tessuto adiposo di ratto. da: Metabolism 20, 27-42, 1971
HAZELWOOD R.L., BARKSDALEB.K. (Department of Biology, University of Houston, Tex. 7704 - U.S.A.)
Influence of Growth Hormone, Fasting and Alloxan Diabetes on Pituitary, Tibia and Adrenal Glycogen Levels in the Rat. Influenza dell'ormone della crescita, del digiuno e del diabete da allossana sui livelli di glicogeno nell'ipofisi, nella tibia e nelle surrenali del ratto. da: Endocrinology 87, 1372-1376, 1970 I1 contenuto in glicogeno dell'ipofisi, della fibia e delle surrenali è stato determinato nel ratto dopo somministrazione i.p. di G H (0,25 mg, 2 volte al dt), dopo 72 h di digiuno e a distanza di 5-7 settimane daUa somministrazione i.v. di allossana (33 mg/kg). I1 digiuno determina diminuzione iniziale del glicogeno, segulta da progressivo aumento nel tessuto ipofisario e fibiale. I1 GH provoca riduzione del glicogeno tessutale negli animali diabetici e non diabetici. Negli animali allossanizzati, il contenuto in glicogeno risulta aumentato helle surrenali e nell'ipofisi, diminuito nella tibia. S.M,
ttELIùI~R M.D. (The Wessex Department of Nuclear Medicine, The General Hospital, Tremona Road, Southampton - Great Britain)
The Effects o/Prolonged Starvation and ReJeeding on 24-h Urinary Insulin Levels in Obese Subjects. Effetti del digiuno prolungato e della ripresa dell'alimentazione sulla eliminazione urinaria di insulina nel corso delle 24 h in soggetti obesi. da: J. Endocr. 47, 73-79, 1970 1263
L'A. ha studiato, in 6 pazienti obesi (3 uomin i e 3 donne), il comportamento della eliminazione urinaria di insuIina neue 24 h, dapprima durante un periodo di digiuno, e, quindi, alla ripresa dell'alimentazione. Tale studio ha evidenziato, durante il digiuno, la caduta dei livelli di eliminazione urinaria dell'ormone rispetto al normale e, alla ripresa della alimentazione, l'aumento iniziale di tali livelli, seguito da successiva caduta a valori molto bassi. I1 comportamento alla ripresa della alimentazione può essere interpretato come dovuto alla liberazione di proinsulina da parte del pancreas, depleto delle scorte di normale insulina in seguito al digiuno. L.A.
i risultati sono stati confrontati con quelli dei tests praticati dopo la sospensione del medicamento. Durante le 8 setfimane di trattamento, la glicemia media a digiuno diminut da 262 a 206 mg% (p i< 0,05); sotto trattamento 17 pazienti raggiunsero un miglior grado di compenso metabolico. Durante la terapia di mantenimento la glicemia a digiuno subt una riduzione media da 242 a 209 mg% (p<0,05). Non sono state messe in evidenza lesioni tossiche attribuibili al farmaco. In 8 pazienti, dopo la terapia di mantenimento con glibenclamide la prova orale di tolleranza al glucosio risultava migliorata. Queste indagini dimostrano che la sostanza in esame è un antidiabetico di notevole efficacia e di scarsa tossicitä. H.G.
HELLMAN B., TÄLJEDAL I.-B. (Department of Histology, University of Umeä, Umeä - Sweden)
Solubilizing Effect of Nudeotides on Isolated Insulin Secretory Granules Effetto solubilizzante dei nucleotidi su granuli insulino-secretori isolati. da: J. Cell Biol. 47, 289-293, 1970 Gli AA. hanno isolato e stabilizzato granuli di insulina da cellule B di topi obesi-iperglicemici, studiando gli effetti che sulla toto solubilitä esercitano I'ATP e I'AMP in varie soluzioni tampone di alcuni elettroliti (K ÷ e Na÷). E stato possibile dimostrare che I'ATP, in concentrazione 4,2 mM, riduce in misura altamente significativa la stabilitä dei granuli.
HERS I-I. G., DE WOLF H., STALMANS W. (Laboratoire de Chimie Physiologique, Université de Louvain, Louvain - Belgium)
The Control of Glycogen Metabolism in the Liver. La regolazione del metabolismo del glicogeno nel fegato. da: Febs Letters 12, 73-82, 1970 Gli AA. riferiscono sinteticamente le attuali vedute sulla regolazione del metabolismo del glicogeno epatico nel suo insieme, con particolare riguardo all'intervento esercitato dal glucosio, dall'insulina, dai glicocorticoidi e dal glucagone. S.M.
S.M.
HEROLD J., TZAGOURNISM., SKILLMAN T.G. (Department of Medicine, Ohio State University ColIege of Medicine, Columbus, O. U.S.A.)
Acute and Chronic Studies on a New Oral Hypoglycemic Agent, Glyburide (HB 419, Diabeta). Studl acuti e cronici con un nuovo ipoglicemizzante orale, la gliburide (HB 419, Diabeta). da: Clin. Res. 18, 339, 1970 Gli AA. hanno trattato 20 diabetici con glibenclamide (2,5-20 mg~die) per 8 settimane e con un placebo per altre 8 settimane. I n 12 pazienti il trattamento è stato continuato indefinitamente e in altri 11 per un periodo di due anni. Controlli della funzionalitä epatica, renale e d e l sistema emopoietico venivano effettuati ad intervalli regolari. In 8 pazienti, dopo la terapia di mantenimento è stata eseguita una prova di carico orale con glucosio con determinazione dei livelli insulinemici ed 1264
HINRICHSEN G. (Institut für Humangenetik der Universität Kiel, Kiel - West Germany)
Zur Frage der Missbildungshäufigkeit Kindern diabetiscber Mütter.
bei
Sul problema della frequenza di malformazioni nei bambini di madre diabetica. da: Nie& Welt (Stuttg.) 22, 834-838, 1971 Le valutazioni statistiche relative ali'incidenza di malformazioni nei neonati di madre diabetica non sono sempre convincenti. L'elevata mortalitä perinatale di questi bambini ed il conseguentemente notevole numero di autopsie praticate hanno creato l'impressione di una esagerata frequenza di malformazioni. La questione è stata riesaminatä in 90 bambini di madre diabetica, nati tra il 1934 e il 1967 (gruppo sperimentale) e in 270 bambini nati nello stesso periodo da donne non diabetiche (gruppo di controllo); i gruppi sono stati resi comparabili nei limiti del possibile. In 7 bambini del gruppo sperimentale e in 15 del gruppo di controllo sono state riscontrate malformäzioni congenite. La differenza nella fre-
quenza di malformazioni tra i due gruppi non è statisticamente significativa, per cui I'A. dubita che il diabete trattato della madre possa essere considerato causa di malformazioni congenite nei figli. H.G.
Ho K.J., TAYLOR C.B. (Department of Pathology, University of Alabama, Birmingham, Ala - U.S.A.)
Mode of Cholesterol Accumulation in Various Tissues of Rabbits with Moderate Hypercholesteremia. Modalitä de11'accumulo di colesterolo in diversi tessuti di conigli modestamente ipercolesterolemici. da: Proc. Soe. exp. BioL (N.Y.) I36, 249252, 1971 Studiando l'accumulo del colesterolo in diversi tessuti di conigli resi lievemente ipercolesterolemici, gli AA. hanno dimostrato che la massima deposizione si verifica nell'aorta. I1 rapido ed eccessivo accumulo di colesterolo ne11'aorta e la sua lenta liberazione nel torrente circolatorio sarebbe una caratteristica peculiare di questo tessuto; tale circostanza potrebbe pertanto svolgere un importante ruolo nella patogenesi dell'aterosclerosi. G.P.
HOVE K.A., STALLARDi~. E. (School of Dentistry, University of Minnesota, Minneapolis, Minn. 55455 - U.S.A.)
Diabetes and the Periodontal Patient. I1 diabete e il paziente paradentosico. da: J. Periodont. 4I, 713-718, 1970 Gli AA. hanno confrontato due gruppi di soggetti affetti da periodontite, l'uno costituito da 23 pazienti diabetici, l'altro da 16 individui non diabefici. L'äffezione orale è stata studiata con vati tests, comprese la radiografia e la biopsia gengivale. È risultato che essa è in rapporto piü con l'etä e con la presenza di depositi duri e molli che non con il diabete. La durata e la gravitä del diabete non sembrano avere molta importanza. Nel 71 °B dei diabetici sono stare riscontrate alterazioni vasali. S.M.
HUNTER R., JONES M., HURN B. A. L., DUNCAN C. (Friern Hospital, London N. 11 Great Britain)
Impaired Glucose Toleranee: a Late Effeet of Insulin Shock Treatment.
Alterazione della tolleranza al glucosio: un effetto tardivo della shock-terapia insulinica. da: Brit. med. J. I, 465-468, 1970 In 31 pazienti psichiatrici sottoposti a diversi cicli di shock-terapia insulinica e in 22 soggetti sani di controllo, gli AA. hanno eseguito un test orale di tolleranza al glucosio (50 g), studiando le variazioni glicemiche ogni 30 min fino al 150 ° min. In 5 psicopatici e in un controllo sono state registrate curve di tipo diabefico. Differenze significative nei valori glicemici medt sono stare rilevate al 60°, 90° e 120 ° min. In 2 casi sono stati messi in evidenza anticorpi anti-insulina. S.M.
J. (Katedra Biochemii, Wydziai Weterynaryjny, Wy~sza Szko~a Rolnicza, Wroc~aw - Poland) HUNTNY
Metabolizm glikogenu i mechanizmy jego réguIacii. Metabolismo del glicogeno e suoi meccanismi di regolazione. da: Postepy Biochem. 16, 431-447, 1970 Sintesi delle piü recenti vedute sul metabolismo del glicogeno. II ruolo delle attivitä fosforilasica e glicogeno-sintetasica è i11ustrato con numerosi grafici. Anche gli effetti dell'adrenalina, del1'insulina e d e l glucagone sono ampiamente discussi. S.M.
IWATSUKA H., SmNO A., SUZUOKIZ. (Biological Research Laboratories, Research and Development Division, Takeda Chemical Industries, Ltd., Osaka - Japan)
General Survey of Diabetic Features of Yellow KK Mice. Indagine generale sulle caratteristiche diabetiche del topo giallo KK. da: Endocr. jap. 17, 23-35, 1970 Il topo giallo KK, obeso e diabetico, è un mutänte del topo nero KK. La sindrome obesitä-diabete si manifesta progressivamente: all'etä di 5 settimane cominciano ad aumentare la glicemia e l'insulinemia, mentre le cellule vanno incontro a degranulazione e ad infiltrazione glicogenica; la lipogenesi epatica e renale subiscono un incremento, mentre la sensibilitä alHnsulina del tessuto adiposo si riduce. All'etä di 16 settimane, quest'ultima è completamente perduta, mentre le isole di Langerhans presentano cavitazioni centrali. I reni sono colpiti dalle alterazioni glomeru]ari essudativo-sclerotiche tipiche del diabete umano. L.A.
1265
JACKSON H.D., VAN DEWARK S,D., VAN VLEET J.F. (Department of Biochemistry, Veterinary Physiology and Pharmacology, Purdue University, Lafayette, Ind. 47907 U.S.A.)
Blood Chemical and Pancreatic Histologic Alterations in Alloxan-Diabetic Ewes and their Fetuses. Alterazioni ematochimiche istologiche del pancreas in bete da allossana e nei loro da: Amer. J. vet. Res. 31,
e moditicazioni pecore con diafeti. 1577-1587, 1970
GIi AA. hanno somministrato a pecore in avanzata gravidanza un'unica dose di alIossana (35-60 mg/kg), sacrificandole dopo 5 giorni. I NEFA ed i corpi ehetonici plasmatici presentavano i1 caratteristico aumento, mentre la giicemia risultava aumentata solamente nelle pecore che avevano un solo feto, ma non in quelle con due feti. Anche le isole pancreatiche mostravano le usuali moditicazioni istologiche. Nei feti, al contrario, non erano osservabili alterazioni istologiche a carico del pancreas; nel sangue erano rilevabili modesti aumenti del glucosio e d e i corpi chetonici, proporzionali a quelli materni, mentre i NEFA apparivano immodificati (il passaggio transplacentare degli acidi grassi liberi è evidentemente difficile). S.M,
JOHNSONB.F., WOLFF F.W. (Department of Medicine, George Washington University School of Medicine, Washington, D.C. U.S.A.)
Trial of Mannoheptulose in Man. Sperimentazione del mannoeptulosio nell'uomo.
da: Metabolism 19, 354-362, 1970 Mannoeptnlosio in dosi diverse è stato somministrato p.o. in soggetti sani e in portatori di insuloma. Sono stati studiati il limite di tolleranza, l'entitä dell'escrezione urinaria e il comportamento della glicemia e dell'insulinemia, prima e durante test i.v. di toXleranza al glucosio. Rispetto alla somministrazione i.v., oggetto di ricerche precedenti, la somministrazione orale di mannoeptulosio induce minore aumento della glicemia, mentre l'insulinemia non subisce alcuna variazione. I1 test i.v. di tolleranza al glucosio, eseguito 2 h dopo somministrazione di mannoeptulosio, mette in evidenza diminuzione del valore K e ridotta secrezione insulinica durante la prima rase della prova. L.A. JUNGASR. L. (Department of Biological Chemistry, Harvard Medical School, Boston, Mass.U.S.A.) 1266
Hormonal Regulation o[ Pyruvate Dehydrogenase. Regolazione ormonale della piruvato deidrogenasi. da: Metabolism 20, 43-53, 1971 In precedenti ricerche in vitro su tessuto adiposo di ratto, era stato rilevato che l'insulina induce un aumento della sintesi di acidi grassi a partire dal piruvato. Ciò avverrebbe per un potenziamento della via metabolica piruvato-acetil-CoA rispetto aXla via piruvato-ossaloacetato. Per confermare tale ipotesi, I'A. ha misurato l'attivitä della piruvato deidrogenasi in omogenati di tessuto, prima e dopo incubazione con insulina. Dopo incubazione è stato osservato netto aumento di attivitä dell'enzima. Meno univoca è la rispostä all'adrenalina: diminuzione dell'attivitä pimvato deidrogenasica si rileva dopo incubazione della durata di 5-10 min, mentre dopo incubazione piü prolungata (oltre 30 min) si ha invece aumento; tale incremento è inibito daIla presenza di insulina. L.A. KSlAN M. A., DICKSON W.M., MEYERS K.M. (West Pakistan Agriculture University, Lyillpur - Pakistan)
The Effect of Low Environmental Temperatute on Plasma Corticosteroid and GIucose Cõncentrations in the Newborn Calf. Effetto di basse temperature ambientali sui livelli plasmatici di corticosteroidi e di glucosio di vitelli neonati. da: J. Endocr. 48, 355-363, 1970 L'esposizione di vitelli neonati a temperature ambientali di - - 4 °C non modifica in maniera significativa i livelli ematici di corticosterone e di cortisolo; lieve riduzione è stata osservata in 2 animali esposti alla temperatura di - - 1 2 ° C (forse in rapporto ad un certo grado di emodiluizione) e marcato aumento in un animale esposto alla temperatura di - - 1 8 °C. A tutte le temperature (normali e basse), notevole caduta delle concentrazioni ormonali è stata rilevata durante il prelievo del sangue. In tutte le condizioni sperimentali è stato altresi notato un aumento della glicemia, peraltro non correläto alle modificazioni dei corticosteroidi plasmatici. G.U. KATO Y., MORIMOTO M., IMURA H. (2nd Division, Department of Medicine, Kyoto University School of Medicine, Kyoto - Japan)
Plasma Growth Hormone in Hyperthyroidism and Obesity: Effect of Propranolol Infusion. Livelli plasmatici di ormone della crescita nell'ipertiroidismo e ne11'obesitä: effetto delFinfusione di propranololo. da: Metabolism 19, 406-408, 1971
Nei soggetti normali, la somministrazione di propranololo determina aumento del GH e dei NEFA plasmatici. Nei pazienti ipertiroidei non trattati, la risposta del G H appare ridotta di entitä e ritardata, mentre i NEFA non subiscono variazioni. Nei soggetti obesi, la risposta del GH risulta diminuita, mentre quella dei NEFA rimane eguale a quella degli individui normali. L.A.
KESSLER I . I . (Department of Epidemiology, Harvard School of Public Health, Boston, Mass. 02115 - U.S.A.)
Cancer and Diabetes Mdl#us; a Review o] the Literature. Cancro e diabete mellito; una revisione della letteratura. da: J. chron. Dis. 23, 579-609, 1971 L'A. presenta un'ampia revisione detla letteratura sull'argomento, auspicando la necessitä di piü vasti studi epidemiologici in rapporto alle osservazioni di laboratorio sul metabolismo dei carboidrati nei tumori e prospettando anche la possibilitä di un effetto mutagenico del diabete come causa carcinogenetica. L.A.
KIKUCHI M., KUZUYAT., IDE T. (3rd Department of Internal Medicine, University of Tokyo Faculty of Medicine, Tokyo - Japan)
Plasma Insulin Response to Intravenous Administration of Tetragastrin (C-Terminal Tetrapeptide Amide o] Gastrin) in Man, Risposta dell'insulina plasmatica alla somministrazione i.v. di tetragastrina (amide del tetrapeptide gastrinico C-terminale) nell'uomo. da: Metabolism 20, 433-445, 1971 Dopo somministrazione i.v. di 150 mg di tetragastrina in soggetfi di sesso maschfle metabolicamente sani, sono stati osservati aumento dell'IRI plasmafica e della glicemia e diminuzione dei NEFA. È stato altres~ rilevato che la contemporanea somministrazione i.v. di glucosio potenzia tali effetti. Tra individui acloridrici e soggetti normali non è stata messa in evidenza alcuna differenza di risposta. Se la medesima dose di tetragasmna viene somministrata per infusione i.v. lenta, si osserva sempre aumento dell'IRI plasmatica e d e i NEFA, ma la glicemia non ne risulta sensibilmente influenzata. La somministrazione s.c. del tetrapepfide non modifica in alcun modo i tre parametri metabolici considerati. L.A.
KING K.C., AI)AM t ). A. J., CLEMENTE G.A., SCHWARTZ R. (Cleveland Metropolitan General Hospital, 3395 Scranton Road, Cleveland, O. 44109 - U.S.A.)
Infants of Diabetic Mothers: Attenuated Glucose Uptake without Hyperinsulinemia during Continuous Glucose In/usion. Neonafi di madre diabefica: ridotta assimilazione glicidica in assenza di iperinsulinemia, durante infusione continua dell'esoso. da: Pediatrics 44, 381-392, 1969 In neonafi (2 h di vita) di madri non diabefiche, affette da diabete gravidico non insulino-dipendente o con diabete insulino-dipendente, gli AA. hanno eseguito la perfusione di soluzione glucosata, facendo variare la velocitä di somministrazione e studiando contemporaneamente glucosio, NEFA ed insulina ematici. Alle dosi piü elevate di glucosio, nei neonati di madre diabetica erano dimostrabili una minore assimilazione di glucosio ed una ridotta produzione di insulina. È possibile che ii pancreas di questi soggetti, esposto durante la vita fetale ail'iperglicemia materna, abbia regolato la propria soglia di stimolazione insulinica a livelli pih elevati che di norma. S.M.
KITABCHI A.E., DUCKWORTH W.C., BRUSH J.S., HEINEMANN M. (Departments of Medicine and Biochemistry, University of Tennessee Medical Units, Memphis, Tenn. U.S.A.)
Direct Measurement oB Proinsulin in Human Plasma by the Use o[ an Insulin-Degrading Enzyme. Determinazione diretta della proinsulina nel plasma umano mediante impiego di un enzima degradante l'insulina. da: J. din. Invest. 50, 1792-1799, 1971 Gli AA. descrivono una metodica per il dosaggio diretto della proinsulina nel plasma umäno, basata sull'impiego di un enzima degradante l'insulina (ISP o insulin-specific protease), isolato dal muscolo scheletrico di ratto. I valori di proinsulina ottenibili con tale metodo sono riproducibili e perfettamente sovrapponibili a quelli che si osservano impiegando le ben piü complesse metodiche di frazionamento cromatografico su colonna. L.R.
KOLANOWSKI J., PIZARROM. A., DE GAsI'ARO M., DESMECHT P., HARVENGT C., CRABBÉ J. (Departments of Physiology and Internal Medicine, University of Louvain, Louvain Belgium) 1267
Influence of Fasting on Adrenocortical and Pancreatic Islet Response to GIucose Loads in the Obese. Effetti de1 digiuno sulle risposte del surrene e delle isole pancreatiche ad un carico di glucosio nell'obeso. da: Europ. J. din. Invest. I, 25-31, 1970 Otto soggetti obesi (18-47 anni) sono stati tenuti a digiuno completo per 7 giorni, al termine dei quali è stata eseguita la somministrazione di 200 g di glucosio in unica dose per 3 giorni consecutivi. Durante il digiuno e la rialimentazione sono stati studiati il bilancio idrosalino, la cortisolemia, la eliminazione urinaria di cortisolo, la secrezione di aldosterone, nonché i livelli ematici di insulina, NEFA, potassio e fosforo dopo il carico glicidico e dopo tolbutamide. Durante il digiuno è stata osservata ritenzione di sodio, prontamente regredita con la rialimentazione. I1 carico di glucosio al termine del digiuno ha messo in evidenza marcata riduzione della tolleranza al glucosio, in contrasto con la elevata risposta insulinemica. S.M.
LAKE ]3. D. (Department of Morbid Anatomy, Hospital for Sick Children and Institute of Child Heahh Greath Ormond Street, London WC1 Great Britain) -
The Histochemical Evaluation of the Glycogen Storage Diseases. A Review of Teehniq~tes and their Limitations. Valutazione istochimica delle glicogenosi. Rassegna sulle varie tecniche e sui loro limiti. da: Histochem. J. 2, 441-450, 1970 L'A. descrive le tecniche istochimiche per la rivelazione del glicogeno e degli enzimi glicogenolitici e glicogenosintetici ne1 fegato e nel muscolo. La loro applicazione è utile per differenziare le varie glicogenosi; non è tuttavia possibile, con queste tecniche, distinguere i tipi I I I e VI, i quali presentano caratteristiche istochimiche molto simili. S. M.
LAMBERT A.E., KANAZAWA Y., ORCI L., BuI~R I.M., CHRISTENSEN H.N., RENOLD A. E. (Institut de Biochimie Clinique, Université de Genève, Genève - Switzerland) Stimulation of Insulin Release in Vitro by
Non-Metabolized Amino Acid Analogues. Kuo P.T., FENG L.Y. (Cardiae Section, Department of Medicine, University of Pennsylvania, Philadelphia, Pa - U.S.A.)
Study of Serum Insulin in Atherosclerotic Patients with Endogenous Hypertrigliceridemia (Types III and IV Hyperlipoproteinemia). Studio dell'insulina sierica in pazienti aterosclerotici con ipertrigliceridemia endogena (iperlipoproteinemia di tipo I I I e IV). da: Metabolism 19, 372-380, 1970 Gli AA. hanno studiato i rapporti tra trigliceridi ematici ed insulinemia in 16 pazienti aterosclerotici affetti da ipertrigliceridemia endogena, nei quali erano assenti altri eventuali fattori influenzanti i livelli ematiei dell'ormone (obesitä, iperglicemia, etc.). I pazienti venivano sottoposti a dieta standard con contenuto glicidico del 60 oB, fino a stabilizzazione dell'ipertrigliceridemia. Venivano quindi eseguiti i tests orali del saccarosio e dell'amido. Mentre il comportamento della glicemia è risuItato sovrapponibile a queIIo osservabile negli individui normali, I'IRI e I'ILA hanno presentato valori piü elevati, sia in condizioni basali che nel corso dei tests. La dieta ipocalorica da restrizione del contenuto in carboidrati deterrninava rapida normalizzazione sia della lipidemia che dell'ILA, mentre I'IRI si riduceva piü lentamente. L.A. 1268
Stimolazione della liberazione insulinica in vitro ad opera di analoghi non metabolizzabili degli aminoacidi. da: Proc. Soc. exp. Biol. (N.Y.) I37, 377381, 1971 Gli AA. hanno osservato che due analoghi non metabolizzabili degli aminoacidi, l'acido ~-aminoisobutirrico (AIB) e l'acido 2-aminobiciclo(2,2,1)eptano-2-carbossilico (BCH), stimolano la liberazione di insulina immunoreatfiva (IRI) da colture di pancreas fetali di ratto incubate in vitro. L'AIB si dimostra efficace in presenza sia di caffeina che di glucosio, mentre il BCH risulta attivo solamente in presenza della metilxantina. G.P. LAZARIS YA. A., LAI'IN V. I., PALMINA T.V., KOI~CI-IINV.I. (Karaganda Medical Institute, Karaganda - U.S.S.R.)
The Content of Zinc in Endocrine and Exocrine Tissues of the Pancreas. n contenuto in zinco del tessuto pancreatico esocrino ed endocrino. da: Biul. Eksp. Biol. i Med. 2, 52-55, 1970 I1 contenuto percentuale totale delIo zinco nel pancreas è di 48 ~g/g di tessuto, mentre nelle isole esso è pari a 356 p,g/g, e cioè 7,4 vohe maggiore. S.M.
LEME C.E., WAJCHENBERGB.L. (Primera Clfnica Médica, Hospital das CIinicas, Faculdade de Medicina, Universidade de Säo Paulo, Säo Paulo - Brazil)
Renal Sodium Conservation in Diabetic Nephropathy. Ritenzione renale di sodio nella nefropatia diabetica. da: Rer. bras. Pesquisas Med. Biol. 3, 17-23, 1970 Gli AA. hanno studiato, in 10 pazienti con nefropatia diabetica senza edemi né cardiopatie, la escrezione assoluta e relativa del sodio, dopo che essi erano stati tenuti per 5 giorni a dieta ricca (150 mEq/24 h) e successivamente, per altri 5 giorni, a dieta povera (10 mEq/24 h) di sodio. Metä dei soggetfi studiati avevano un bilancio renale di sodio normale, mentre l'altra metä mostrava la tendenza a perdere il sodio per sovraccarico idrico del nefrone o, piü raramente, per lesione tubulare. S.M.
LERNMARK •., ~-~ELLMANB. (Department of Histology, University of Umeä, Umeä - Sweden)
Effect of Epinephrine and Mannoheptulose on Early and Late Phases oB Glucose-Stimulated Insulin Release. Effetto dell'adrenalina e del mannoepmlosio sulle fasi precoce e tardiva della liberazione insulinica stimolata dal glucosio. da: Metabolism 19, 614-618, 1970 Isole pancreatiche isolate di topo, incubate
in vitro in un mezzo contenente glucosio, liberano insulina in maniera bifasica: una rase precoce e di breve durata, seguka da una rase di liberazione prolungata e continua. L'aggiunta al mezzo di adrenalina o di mannoeptulosio inibisce entrambe le fasi. L.A.
LIN ]3. J., HAIST R.E. (Department of Physiology, Faculty of Medicine, University of Toronto, Toronto 5, Ontario - Canada)
Insulin Biosynthesis; Effects oB Carbohydrates and Related Compounds. Biosintesi dell'insulina; effetti dei carboidrati e di composti correlati. da: Canad. J. Physiol. Pharmacol. 47, 791801, 1969 Gli AA. hanno studiato, in isole di Langerhans di ratto isolate ed incubate con vari mezzi, l'incorporazione della leucina marcata nell'insulina e nella proinsulina. L'aggiunta
di glucosio e di mannosio stimola la sintesi insulinica, ma il mannoeptulosio inibisce tale effetto. I1 piruvato, il fruttosio, il ribosio e lo xilitolo sono invece privi di attivitä stimolante sulla biosintesi insulinica. S.M.
LOPEZ N., ]3ASABE J., GRANT A., KRESS S., TERRY M., VIKTORA J., WOLFF F. (Research Foundation, Washington Hospital Center, 110 Irving Street N.W., Washington, D.C. 20010 - U.S.A.)
A044: An Improved Hyperglycemic Agent. A044: Una sostanza iperglicemizzante >figliorata. da: Metabolism 20, 373-383, 1971 Gli AA. hanno studiato gli effetti dell'A044 in confronto a quelli della diazoxide, di cui è un derivato. Nei ratti e nei cani, questa nuova sostanza è dotata di attivitä iperglicemizzante pari a quella della diazoxide, mentre minori sono gli effetti ipotensivo ed antidiuretico e del tutto assente l'azione sui livelli ematici di catecolamine. Sia in vivo, nel cane, che in vitro, nel pancreas di ratto, essa inibisce la secrezione insulinica. Gli AA. propongono la sostituzione della diazoxide con 1'A044 nel trattamento di alcuni stati ipoglicemici. L.A.
LORIDAN L., SENIOR B. (New England Medical Center Hospitals, 171 Harrison Ave., Boston, Mass. 02111 - U.S.A.)
Effects of InJusion of Ketones in Children with Ketotic Hypoglycemia. Effetti della infusione di chetoni in bambini con ipoglicemia chetosica. da: J. Pediat. 76, 69-74, 1970 In 4 bambini (rispettivarnente di 2, 3, 5 e 9 anni di etä) affetti da ipoglicemia chetosica, gli AA. hanno somministrato ~-idrossibutirrato (15 g/m 2) dopo digiuno e dopo dieta a contenuto calorico sufficientemente basso da esaltare la gluconeogenesi. Nei 60-100 min successivi all'infusione sono stati determinati, ad intervalli di tempo regolari, i livelli emafici di glucosio, insulina, glicerolo e NEFA. Nei bambini a digiuno sono stare osservate marcata diminuzione della glicemia, maggiore di quella osservabile nell'adulto, ed inibizione della lipolisi, mentre l'insulinemia non ha sublto sostanziali modificazioni. Nei bambini a dieta ipocalorica si sono avuti risultati molto simili: tuttavia, sia nei pazienfi che nei controlli non è stata rilevata caduta della glicemia. S.M. 1269
LouIs L.H., CONN J.W., APPELT M. M. (Department of Internal Medicine, Division of Endocrinology and Metabolism, University of Michigan Medical School, Ann Arbor, Mich. - U.S.A.)
Induction of Hyperinsulinemia and Hyperglycemia in Dogs by Administration of Diabetogenic Bovine Pituitary Peptide. Induzione di iperinsulinemia e di iperglicemia nel cane mediante somministrazione di un peptide diabetogeno isolato dall'ipofisi bovina. da: Metabolism 20, 326-330, 1971 Nel corso di precedenti ricerche è stata messa in evidenza la presenza, helle urine di determinati diabetici, di un peptide diabetogeno; un peptide analogo è stato isolato dall'adenoipofisi di bue e di altri animali. Ne1 presente lavoro, gli AA. si sono proposfi di studiare il meccanismo d'azione di questo peptide. La sua somministrazione in dosi singole durante due o tre giorni ha determinato, nei quattro cani esaminati, evidente riduzione della tolIeranza al glucosio, come dimostrato dai risultati della prova di carico orde con glucosio eseguita 10 h dopo l'iniezione del peptide. La risposta insulinemica è risultata abnormemente elevata. Gli .AA. sostengono che l'azione diabetogena del peptide è in rapporto allo sviluppo di una condizione di insulino-resistenza. L.A.
LOVETT D., BOOTHD. A. (Laboratory of Experimental Psychology, University of Sussex, Brighton - Great Britain)
Four Effects of Exogenous Insulin on Food Intake. Quattro effetti dell'insulina esogena sull'assunzione di cibo. da: Quart. J. exp. Psychol. 22, 406-419, 1970 GIi AA. hanno studiato nel ratto gli effetfi della somministrazione di varie dosi di insulina sul comportamento degli animali nei confronti del cibo. Sulla base dei risultati ottenuti, vengono discussi i meccanismi con cui l'insulina agirebbe sulle sensazioni di farne, di sete e di sazietä. S.M.
LowRY M.F., MANN J.R., ABRAMS L.D., CHANCE G . W . (The Children's Hospital, Birmingham 16 - Great Britain)
Thrombectomy for Renal Venous Thrombosis in In]ant of Diabetic Mother. Trombectomia per trombosi della vena renale in un neonato di madre diabetica. da: Brit. med. J. 3, 687, 1970 1270
I1 figlio di una donna diabetica che presentava alla nascita, oltre a segni di ipoglicemia e di deficit respiratorio, una trombosi delle vene renali e della cava inferiore, venne operato in 6a giornata con risultati soddisfacenti. S.M.
LUNDIN P.M., ANGERVALL L. (Institute of Pathology I and II, University of Göteborg, Göteborg - Sweden)
Effect o] Insulin on Rat Lymphoid Tissue. Effetto dell'insulina sul tessuto linfatico de1 ratto. da: Path. europ. 5, 273-278, 1970 In tre gruppi di ratti, gli AA. hanno studiato gli effetti della somminlstrazione di insulina (0,3-3 U, due volte al giorno) sul peso del timo e dei noduli linfatici. Parte degli animali erano mantenuti a dieta libera, mentre altri erano ipofisectomizzati ed alimentati ad libitum oppure ipofisectomizzati e sottoposti ad iperalimentazione forzata. A piccole dosi, l'ormone stimola l'accrescimento ponderale degli organi linfatici. S.M.
LUNETTA M., LOMBARDOT., ZAMMATATOM. (Istituto di Patologia Speciale Medica e Metodologia Clinica dell'Universitä, 95123 Catania - Italy)
Comportamento della glicemia, della insulinemia e della nefemia dopo somministrazione e.v. di glucagone nel normale e nell'obeso. da: Progr. med. (Roma) 26, 158-164, 1970 Dopo somministrazione i.v. di 1 mg di glucagone in due gruppi di soggetti normali ed obesi, è stato osservato aumento dell'insulinemia, il quale precedeva i'incremento glicemico ed era piü marcato negli individui obesi. I NEFA, dopo un iniziale aumento della durata di alcuni minuti, subivano una rapida diminuzione, per effetto della ipersecrezione insulinica e della iperglicemia indotte dal glucagone. L.A.
MARSHALL A., GINGERICH R.L., WRIGHT P. H. (Diabetic and Dietetic Clinic, Royal Infirmary, Edinburgh - Great Britain)
Hepatic Effect of Sul]onylureas. Effetto delle sulfaniluree sul fegato. da: Metabolism 19, 1046-1052, 1970
Allo scopo di chiarire il meccanismo d'äzione delle sulfaniluree, gli AA. hanno dimostrato, nel fegato isolato e perfuso di ratto, che la tolbutamide, la tolazamide e la acetoexamide inibiscono il consumo di insulina. Priva di tale effetto è la carbossitolbutamide, metabolita non ipoglicemizzante della tolbutamide. L.A.
McGADEY J. (Department of Anatomy, University of Glasgow, Glasgow 3 - Great Britain)
Bulk Staining Method for the o~ and ~ Cells of Pancreatie Islets. Metodo di colorazione massiva delle cellule ¢~ e ~ delle isole pancreatiche. da: ]. med. Lab. Teehnol. 27, 310-311, 1970 Descrizione di una nuova metodica per la differenziazione morfologica delle cellule A e B delle isole pancreatiche. Le cellule A si colorano in giallo arancio, le B in verde, le 8 in gr!g!o pallido ed il tessuto acinoso in blu gnglo. S.M.
MCKIDDIE M.T., BUCHANAN K.D., HUNTER I . A . (Royal Infirmary, Glasgow - Great Bri. tain)
Plasma Insulin Studies in Two Hundred Patients wirb Diabetes Mdl#us. Studi sull'insulina plasmatica in 200 pazienti con diabete mellito, da: Quart. ]. Med. 38, 445-465, 1969 Gli AA. hanno studiato, dopo carico orale di glucosio (g 50), l'insulina plasmatica in 200 diabetici, 178 dei quali di recente diagnosi. Soltanto in 11 casi è stata osservata un'elevata risposta insulinemica, mentre in 58 essa appariva normale e nei restanti 131 in vario grado deficitaria. Tra l'area del glucosio e l'area dell'insulina è stata notata una correlazione altämente significativa (P<0,001). Una correlazione positiva ad elevata significativitä ( P < 0 , 0 0 1 ) è stata riscontrata anche tra area dell'insulina e sovrappeso corporeo. Nessuna differenza è stata rilevata quando i soggetti venivano suddivisi per etä, sesso e presenza di familiaritä diabetica. La terapia con la sola dieta, con sulfaniluree o con biguanidi ha in ogni caso ridotto l'area del glucosio ed aumentato quella dell'insulina. Gli AA. ritengono che la risposta insulinemica al glucosio possa fornire utili indicazioni per il trattamento del diabete. S.M.
McNAuGHTON J.W., CAHN A.J. (Russell Grimwade School of Biochemistry, University of Melbourne, Parkwille, Victoria 3053 Australia)
A Study of Energy Expenditure and Food Intake o[ Five Boys and Four Girls. Studio sul dispendio energetico e sull'assunzione di cibo di 5 ragazzi e 4 ragazze. da: Brit. J. Nutr. 24, 345-351, 1970 In 5 ragazzi e in 4 ragazze di etä compresa tra i 16 e i 20 anni, gli AA. hanno studiato per una settimana il bilancio energetico e il consumo di cibo giornalieri. I1 consumo di energia è stato calcolato tenendo conto di tutti i tipi di attivitä fisiche svolte. Nell'ambito di nn cost breve periodo di tempo, in nessuno dei soggetti esaminati è stato possibile evidenziare una qualche correlazione tra apporto e consumo di energia. Neppure il peso corporeo è apparso essere in rapporto con questi due parametri. Si può pertanto concludere che il bilancio calorico deve essere calcolato per periodi di tempo maggiori. L.A. MEEK J.C., REITZ R. P., BOLINGERR. E. (Clinical Research Center, Kansas University Medical Center, Kansas City, Kan. - U.S.A.)
Plasma Growtb-Hormone Response to Glucocorticoids in Diabeties. Risposta dell'ormone della crescita plasmafico ai glicocorticoidi nei diabetici. da: Proc. Soc. exp. Biol. (N.Y.) 135, 123126, 1970 La risposta deII'HGH plasmatico all'ipoglicemia è stata studiata in soggetti normali e in pazienti con diabete dell'etä matura o con diabete insulino-dipendente. Nei soggetti normali, ospedalizzati e non, sono stati dimostraff, dopo 1 h di riposo, livelli basali di H G H comparabili; differente è risultata invece la risposta all'insulina, forse in rapporto alla maggiore attivitä fisica svolta dai pazienti non ospedalizzati nel giorno precedente l'esame. Quando come controlli sono stati considerati soggetti normali ospedalizzati, è stata osservata, nei diabetici dell'etä matura, una risposta piü elevata delI'HGH a livelli comparabili di ipoglicemia. Nei diabetici insulinodipendenti, la somministrazione a giorni alterni di cortisonici in dose singola ha deter. minato significativa riduzione dei livelli basali di H G H e della risposta all'ipoglicemia. G.P.
MEHNERT H. (Forschergruppe Diabetes München und III. Medizinische Abteilung des Städtischen Krankenhauses München-Schwabing, 8 München - West Germany) 1271
Aktuelle Diabetesprobleme. Problemi attuali del diabete. da: Therapiewoche 20, 2531-2538, 1970 Quando si sostituisca la sola glibenclamide ad un precedente trattamento con dieta o con altro preparato sulfanilureico, la dose giornaliera media della sostanza è di 7,5 mg (10 mg in quei pazienti giä trattati con carbutamide o clorpropamide). Se, in aggiunta alla glibenclamide, è necessario somministrare anche biguanidi, ]a dose media di mantenimento è di 10-12 mg/die. Ahrettanto dicasi nel caso in cui la glibenclamide sola venga somministrata in sostituzione di un precedente trattamento orale combinato. Nei casi di diabete lieve possono essere sufficienti 2,5 mg~die, mentre in alcuni casi gravi può essere giustificata una dose quotidiana di 20 mg. La glibenclamide è dunque attiva in dosi 100-200 vohe inferiori a quelle della tolbutamide. Anche con posologie tanto basse, l'effetto ipoglicemizzante è cos• marcato da poter provocare talora ipoglicemia. Particolarmente incoraggianti sono i risuhati delle indagini sulla organo-tossicitä della sostanza, eseguite in 82 pazienti, e sulla tollerabilitä generale, praticate in 300 (nessun effetto sull'emoglobina e sui leucociti; assenza di lesioni epatiche o renali, di disturbi gastro-enterici e di manifestazioni cutanee di tipo allergico). ,In ohre 100 pazienti affetti da diabete dell aduho e trattati con insulina è stato possibile sostituire la terapia ormonale con glibenclamide, ma in piü dei due terzi di tali malati si è resa necessaria l'associazione con biguanidi. L'A. sottolinea il dato estremamente positivo rappresentato dal significativo miglioramento della situazione metabolica ottenuto con questo cambiamento di terapia. L'associazione con una biguanide consente di ottenere riduzioni dei valori glicemici superiori a quelle finora raggiungibili con qualsiasi altro tipo di trattamento orale. L'ambito di indicazioni della terapia orale ne è risultato di conseguenza notevolmente ampliato, dal momento che è diventato possibile pervenire ad una migliore regolazione metabolica del diabete in soggetti precedentemente trattati con altri antidiabetici e perfino con insulina, senza rischi di fenomeni collaterali tossici. H.G. MELLATI A.M., BECK J.C., DuI'R~ J., RuBINSTEIN D. (Division of Endocrinology and Metabolism, McGill University Clinic, Royal Victoria Hospital, Montreal, Quebec - Canada)
Conversion of Glucose to Lipid by Human Adipose Tissue in Vitro. Conversione del glucosio in lipidi nel tessuto adiposo umano in vitro. da: Metabolism 19, 988-994, 1970 1272
Nel tessuto adiposo omentale umano in vitro, l'insulina determina aumento dell'incorporazione del t4C-glucosio sia nel CO2 che nel glicerolo e negli acidi grassi dei gliceridi. Nel tessuto adiposo sottocutaneo, in assenza di insulina, si osserva, dopo somministrazione di cibo, aumento dell'incorporazione del 14C-glucosio negli acidi grassi dei gliceridi, mentre quella nel glicerolo e nel COa non subisce modificazioni. Dopo somministrazione di insulina, in dose tale da ottenere l'effetto massimale, si rileva aumento dell'incorporazione del 14C-glucosio nel CO2, negli acidi grassi e nel glicerolo, aumento che raggiunge gli stessi valori assoluti, indipendentemente dalIa somministrazione di cibo. L.A.
MELTZER A.D., SKVERSKYN., OSTRUM B.J. (Albert Einstein Medical Center, Philadelphia, Pa - U.S.A.)
Radiographic Evaluation grene.
of Diabetic Gan-
Valutazione radiografica della gangrena diabetica. da: Arner. Fam. Phycn. I, 76-77, 1970 La gangrena diabetica può essere distinta, sulla base dello studio radiografico delle ossa e dell'arteriogramma, in gangrena di origine vascolare ischemica e in gangrena non ischemica. L'utilitä di queste indagini appare evidente, ove si consideri la differente prognosi e terapia della forma non ischemica. S.M. MENnNER K. (C. v. Noorden-Klinik, Stof~wechselabteilung des Krankenhauses Sachsenhausen, Schifferstrasse 76-78, 6 Frankfurt/M. West Germany) -
Zur Frage der Beeinflussung des KohIenhydratstoffwechsels bei Diabetikerinnen durch OvuIationshemrner. Sul problema dell'influenza degli inibitori dell'ovulazione snl ricambio glicidico nelle pazienti diabetiche. da: Med. Welt (Stuttg.) 22, 828-831, 1971 Il fabbisogno insulinico giornaliero, il compenso metabolico (valore M secondo Schlichtkrull) e la glicosuria sono stati determinati, in 10 donne di etä variabile tra 22 e 44 anni affette da diabete insulino-dipendente, prima, durante e in alcuni casi anche dopo l'uso dei seguenti preparati ovariostatiei: Eugynon (5 x) Anovlar (2 x), Aconcen (1 x), Noracyclin (1 x) ed Estirona (I x). Il fabbisogno insulinico restava essenzialmente immutato durante questi trattamenti e le oscillazioni della situazione metabolica non erano passibili di interpretazione; tuttavia, in 7 delle 10 pazienti è
stato osservato un marcato aumento della glicosuria, ciò che giustifica il sospetto di un abbassamento della soglia renale per il gluCOSiO. H.G.
MENNEAR J.H., MIYA T.S. (Department of Pharmacology and Toxicology, Purdue University, Lafayette, Ind. - U.S.A.)
Chlorpromazine-Induced in the Mouse.
Glucose Intolerance
Intolleranza al glucosio indotta dalla clorpromazina nel topo. da: Proe. Soc. exp. Biol. (N.Y.) 133, 771773, 1970 Gli AA. hanno osservato che la somministrazione i.p. di clorpromazina nel topo provoca aumento della glicemia, proporzionalmente alla dose somministrata. L'intensitä della risposta iperglicemica sembra essere correlata con il contenuto in glicogeno del fegato; infatti, tale risposta appare ridotta in quegli animali in cui, per mezzo del digiuno, si provochi una deplezione epatica di glicogeno. Gli AA. hanno altresl osservato un rapido miglioramento della tolleranza all'azione iperglicemizzante della clorpromazina, cosicché la somministrazione di una seconda dose del farmaco a distanza di 18 h dalla prima introduzione risuha priva di effetti. G.P.
MENNEAR J.H., SPRÆTTO G.R., MIYA T.S. (Department of Pharmacology and Toxicology, Purdue University, Lafayette, Ind. U.S.A.)
Failure of Beta-Adrenergic Bloeking Agents to Antagonize the HypergIycemic Effect of Epinephrine in Mice. Inefficacia dei bloccanti beta-adrenergici nell'antagonizzare l'effetto iperglicemizzante dell'adrenalina ne1 topo. da: Proe. Soc. exp. Biol. (N.Y.) I37, 8749, 1971 L'iperglicemia indotta ne1 topo dalla clorpromazina (CPZ) risuha abolita dalla surrenectomia. La somministrazione di sostanze che bloccano i recettori ~-adrenergici non modifica la risposta iperglicemica alla CPZ. I1 blocco ~-adrenergico è ugualmente privo di effetti sull'iperglicemia adrenalinica. Poiché nel ratto gli agenti ~]-adrenolitici bloccano sia l'iperglicemia da CPZ che quella da adrenalina, gli AA. pensano all'esistenza di differenze di specie nella sensibilitä di certi recettori ~adrenergici nei conffonti del blocco farmacologico. G.P.
MERClER C., WHELAN W.J. (Department of Biochemistry, University of Miami, Miami, Ma - U.S.A.)
The Fine Structure of Glycogen from Type IV Glycogen-Storage Disease. La fine struttura del glicogeno nella glicogenosi tipo IV. da: Europ. J. Biochem. 16, 579-583, 1970 Gli AA. hanno studiato con metodica enzimatica la struttura del glicogeno ottenuto dal fegato di un bambino di 11 anni deceduto per una glicogenosi fipo IV (amilopecfidosi), paragonandola a quella del glicogeno epatico normale. I risuhati depongono per la presenza di un glicogeno anomalo, dovuta a difetto di un enzima. S.M.
MERZ W.R., BOSSART H., SISZEK J. (Clinique d'Obstétrique et de Gynécologie de I'Université de Lausanne, Lausanne - Switzerland)
Principes de la déteetion préeoce de la souf]rance foetale. Principt per il riconoscimento precoce della sofferenza fetale. da: Schweiz. Z. Gynäk. Geburtsh. 1, 17-26, 1970 La sofferenza fetale può essere determinata con metodi diretti che richiedono la rottura delle membrane (misurazioni de1 pH, dell'equilibrio acido-base, del lattato, della glicemia, dell'insulinemia, dell'HGH e de]I'HPL fetali) e con metodi indiretti (cardiotocografia, elettrocardiografia ed encefalografia fetali). Poiché quesfi metodi non dänno risultati convincenti, gli AA. hanno eseguito un doppio carico di glucosio i.v. alla madre in periodo di travaglio, studiando la reazione fetale sotto cinque parametri: insulina, glucosio, lattato, HPL e H G H ematici. Sulla base dei risultati ottenuti, ed in particolare di quelli osservati in due casi assai dimostrativi, tale metodo di studio sembra essere utile nei casi ad elevato rischio, particolarmente nelle donne diabefiche. S.M.
MILNER ~R.D. G. (Medical Research Council, Tropical Metabolism Research Unit, University of the West Indies, Kingston - Jamaica)
The Stimulation oB Insulin Release by Essential Amino Acids /rom Rabbit Pancreas in Vitro. Stimolazione della liberazione insulinica dal pancreas di coniglio in vitro ad opera di aminoacidi essenziali. da: I. Endocr. 47, 347-356, 1970 1273
L'A. ha studiato l'azione stimolante di alcuni aminoacidi essenziali sulla liberazione insulinica da parte del pancreas di coniglio in vitro, sia in assenza che in presenza di gIucosio (1,5 mg/ml) nel mezzo di incubazione. I risultati hanno dimostrato che la leucina è l'unico aminoacido capace di stimolare la dismissione di insulina in assenza di glucosio; l'arginina è il piü importante tra quelli (isolet» cina e lisina) capaci di sfimolarla solo in presenza di glucosio, mentre la fenilalanina svolge al riguardo una discreta azione inibitrice. Ë stato inoltre osservato che il glucagone, la teofillina ed il dibutirril-AMP ciclico sono in grado di svolgere un'azione favorente la liberazione dell'ormone soltanto in presenza di leucina. L.A.
MORRIS G.E., KORNER A. (School of Biological Sciences, University of Sussex, Falmer, Sussex, BN1 9QG - Great Britain)
RNA Synthesis and the Stimulation of Insulin Biosynthesis by Glucose. Sintesi di RNA e stimolazione della biosintesi insulinica da parte del glucosio. da: Febs Letters 10, 165-168, 1970
MINICK M.C. (Department of Biology, Eastern Michigan University, Ypsilanti, Mich. 48197 - U.S.A.)
Gli AA. hanno studiato, in isole pancreatiche isolate, gli effetti della presenza di glucosio ne1 mezzo di incubazione sulla incorporazione di aminoacidi marcati (uridina e leucina) nella molecola insulinica e Hnterferenza che su tale processo eventualmente esercita l'actinomicina D, un inibitore della sintesi proteica. Si è visto che la preventiva aggiunta di acfinomicina al mezzo contenente glucosio non riduce gli effetti di quest'ultimo sulla sintesi insulinica, e ciò dimostra che l'effetto insulinosintetico del glucosio non è legato alla formazione di RNA. S.M.
[nduction of Fasting Hypoglycemia and Hyperinsulinernia in the Mouse by Pituitary and Urinary Peptides.
Moss M . H . (200 Engle Street, Englewood, N.J. 07631 - U.S.A.)
Induzione di ipoglicemia ed iperinsulinemia a digiuno nel topo mediante peptidi ipofisari ed urinarL da: Comp. Biochem. Physiol. 37, 39-48, 1970 L'A. ha isolato dalle urine di soggetti affetti da diabete lipoatrofico un polipeptide (FI) e dall'ipofisi di bue un peptide analogo (BPI), i quali determinano entrambi nel topo ipoglicemia e migliorano altrest la tolIeranza al glucosio. Gli esperimenti sono stati condotti in 2.592 topi, confrontando gli effetti deI FI e del BPI con quelli della soluzione fisiologica, dell'albumina bovina e di estratti ipofisarl a pH 3,5. 1~ risultato che il fenomeno si accompagna ad incremento insulinemico, con picco al 30° min dopo la somministrazione di FI o di BPI. I1 pretrattamento con mannoeptulosio inibisce l'attivitä insulino-secretoria dei due peptidi. S.M.
Alcohol-Induced HypogIycemia and Coma Caused by Alcohol Sponging. Ipoglicemia e coma dovuti a spugnatura con alcool. da: Pediatrics 46, 445-447, 1970 L'A. descrive uno stato ipoglicemico e comatoso con elevata alcoolemiä in un bambino di 6 mesi, sottoposto a spugnatura con alcool etilico al 70 °7o per 13 h, allo scopo di determinare diminuzione della temperatura corporea in corso di rosolia iperpiretica. La somministrazione i.v. di glucosio ebbe prontamente ragione della sintomatologia. S.M. MÜLLER W.A., FALOONAG.R., UNGER R . H . (Department of Internal Medicine, Veterans Administration Hospital, 4500 S. Lancaster Road, Dallas, Tex. 75216 - U.S.A.)
The Effect of Experimental Insulin Deßciency on Glucagon Secretion.
MONCRIEFF M.W., MANN J.R., GOLDSMITH B.R., CHANCE G . W . (Derby Children's Hospital, Derby - Great Britain)
Macroglossia, Abnormal Umbilicus and Hypoglycaemia (Beckwith's Syndrome). Macroglossia, ombelico anormale ed ipoglicemia (sindrome di Beckwith). da: Postgrad. med. J. 46, 162-166, 1970 Gli AA. riferiscono su due casi di sindrome di Beckwith. In uno di essi coesisteva ipoglicemia spontanea. S.M. 1274
Effetto della carenza sperimentale di insulina sulla secrezione di glucagone. da: J. din. Invest. 50, 1992-1999, 1971 Gli AA. hanno studiato, nel cane, gli effetti esercitati sulla secrezione di glucagone dal blocco del metabolismo del glucosio (somministrazione di 2-desossiglucosio o di mannoeptulosio) e dalla carenza sperimentale di insulina (allossana). E stato rilevato che, in queste condizioni, la normale soppressione della secrezione glucagonica ad opera delHperglicemia non ha luogo. L.R.
NAJJAR S. S., STEPHAN L. (Department of Pediatrics, American University of Beirut, Beirut - Lebanon)
Urinary Insulin. II. Excretion in Children and Adults. Insulina urinaria. II. Escrezione in bambini e in adulfi. da: Metabolism I9, 301-308, 1970 In bambini sani, in adulti norma!i e in adulfi figli di diabetici è stata determinata l'escrezione urinaria giornaliera di IRI e la sua correlazione col peso corporeo. Gli adulti normali hanno presentato valori di escrezione notevolmente diversi da un giorno all'altro; l'escrezione diurna è stata generaImente superiore a quella notturna. In 4 dei figli di diabefici esaminati, l'escrezione urinaria è stata superiore a quella degli individui sani; ciò viene messo in rapporto con la presenza di elevati livelli plasmafici di insulina. L.A.
NESTEL P. j. (Department of Clinical Science, The J. Curtin School of Medical Research, The Australiän National University, Canberra, A.C.T. - Australia)
The Depletion and Restoration of Post-Heparin Lipolytie Activity in the Human Forearm. Deplezione e ricosfituzione dell'attivitä lipolifica post-eparinica nell'avambraccio umano. da: Proc. Soe. exp. Biol. (N.Y.) 134, 896899, 1970 L'A. ha misurato l'attivitä lipolitica post-eparinica (PHLA) nel sangue venoso dell'avambraccio, durante infusione costante di eparina nell'arteria brachiale. La PHLA compare assai precocemente, per diminuire in seguito nonostante la somministrazione continua di eparina. La PHLA sembra ricostituirsi rapidamente, in quanto una seconda infusione di eparina, eseguita a distanza di 1 h dalla fine della prima, determina una ulteriore, seppure ridotta, liberazione di PHLA. L'infusione, di concentrazioni fisiologiche di insulina 1 h prima di quella di eparina, non sembra accrescere la liberazione di PHLA. G,P.
NICKELS J., LAASONENE.M. (I and II Department of Pathology, University of Helsinki, University Central Hospital, Helsinki Finland)
Pancreatic Heterotopia. Eterotopia del pancreas. da: Scand. J. Gastroent. 5, 639-640, 1970
Gli AA. passano in rassegna i dati della letteratura relativi ai casi di eterotopia del pancreas nell'uomo. Vengono presi in esame la sintomatologia, i problemi diagnostici ed il trattamento di questa inusuale situazione clinica. S.M.
NIKKILÄ E.A., KEKKI M. (3rd Department of Medicine, University Central Hospital, HeMnki - Finland)
Kinetics of Plasma Triglyceride Metabolism in Normal Human Subjects. Evidence for Heterogeneity o/ the Population. Cinetica de1 metabolismo dei trigliceridi plasmatici in soggetti umani normali. Dimostrazione dell'eterogeneitä della popolazione. da: Ann. Med. exp. Fenn. 48, 246-248, 1970 Iniettando glicerolo marcato con 3H, gli AA. hänno studiato, durante un periodo di 24 h, il turnover dei trigliceridi endogeni in 36 soggetti sani di etä compresa tra 25 e 61 anni. La ricerca ha messo in evidenza una notevole eterogeneitä di risposte, probabilmente in rapporto a fattori di natura genetica. S.M.
OELZ O., JAKOB A., FgoEscH E . R . (Medizinische Universitätsklinik, Kantonsspital, Rämistrasse 100, 8000 Zürich - Switzerland)
Non Suppressible Insulin-Like Activity (NSI LA) of Human Serum. V. Hypoglycaemia and Pre/erential Metabolic Stimulation o/ MuscIe by NSILA-S. Attivitä insulinosimile non sopprimibile (NSI LA) de1 siero umano. V. Ipoglicemia e stimolazione metabolica preferenziale de1 muscolo da parte della NSILA-S. da: Europ. J. din. Invest. I, 48-53, 1970 Precedenti lavori degli AA. avevano dimostrato che l'aliquota dell'ILA non sopprimibile con anticorpi può essere distinta in due porzioni, una che viene inattivata dalla precipitazione con alcool-acido (NSILA-P) ed un'altra che è invece solubile in quest'ulfimo (NSILA-S). Gli AA, hanno studiato gli effetti in vitro (tessuto adiposo e diaframma) ed in vivo della NSILA-S, confrontandoli con quelli dell'insulina cristallina. ~ stato possibile rilevare che mentre in vitro non esistono differenze, in vivo la NSILA-S risulta piü attiva rispetto ad eguali quantitä di insulina, non venendo inattivata dal fegato. S.M. 1275
OKUDO H., YANAGI I. (Department of Enzyme Physiology, Institute for Enzyme Research, School of Medicine, Tokushima University, Tokushima - Japan)
Studies on the Hormon-Sensitive Lipase of Rat Epididymal Adipose Tissue. Studi sulla lipasi ormono-sensibile del tessuto adiposo epididimale di ratto. da: J. Biochem. (Tokyo) 68, 199-203, 1970 Gli AA. dimostrano che l'attivitä lipasica del grasso epididimale di ratto è maggiore negli animali tenuti a digiuno solo se viene espressa in ~Eq/g di tessuto, mentre se la si esprime in l~Eq/mg di proteine non si notano notevoli differenze rispetto ai valori rilevabili negli animali normali. Inoltre, gli AA. hanno potuto osservare che l'adrenalina attiva la liberazione di acidi grassi daI tessuto adiposo epididimale di ratto, ma non aumenta l'attivitä della lipasi. ~. stata anche messa in evidenza inibizione della stimolazione lipolitica di adrenalina da parte del dicloroisoproterenolo. L.A.
OLIN P. (Department of Paediatrics, Kronprinsessan Lovisas Barnsjukhus, Karolinska Institutet, Stockholm - Sweden)
Growth Hormone Response to Insulin Induced Hypoglycemia in a Boy with Diabetes Insipidus and Short Stature be[ore and alter Treatment with Vasopressin. Risposta dell'ormone della crescita all'ipoglicemia insulinica in un ragazzo con diabete insipido e bassa statura, prima e dopo trattamento con vasopressina. da: Acta paediat, scand. 59, 343-346, 1970 L'A. ha trattato con vasopressina un ragazzo sedicenne affetto da malattia di Hand-Schüller-Christian con diabete insipido e bassa statura. Il trattamento ha normalizzato la risposta dell'HGH all'ipoglicemia insulinica, primitivamente scarsa. S.M.
ORCEL L., GIBOUDEAU J., ROLAND J. (Service Central d'Anatomie Pathologique, Faculté St.Antoine, 75 Paris - France)
Les altérations morphologiques et [onctionnelles du foie après injection intraveineuse de glucose et de/ructose chez le rat. Le alterazioni morfologiche e funzionali del fegato dopo iniezione i.v. di glucosio e di fruttosio nel ratto. da: Path. europ. 5, 377-383, 1970 La somministrazione nel ratto di glucosio e di fruttosio in dosi tossiche determina necrosi del tessuto epatico, con aumento delIa transaminasi glutammico-piruvica, delI'aldolasi, del piruvato e del lattato sierici. Si osserva inoltre un ritardo nell'escrezione della bromosulfaleina. S.M.
OSUNTOKUN ]3. O. (University College Hospital, Ibadan - Nigeria) The Neurology of Non-Alcoholic Pancreatic Diabetes MeIlitus in Nigerians. Il quadro neurologico del diabete mellito pancreatico non etilico nei nigeriani. da: J. neurol. Sci. 11, 17-43, 1970 Nella popolazione nigeriana è di frequente osservazione un particolare tipo di diabete secondario a pancreatite cronica da malnutrizione. Tale diabete è di tipo insulinoprivo ed è caratterizzato da notevoli fluttuazioni della glicemia. L'A. ha riscontrato questa forma di diabete in 74 pazienti diabetici su 830 esaminati (8,6 %). In questi 74 soggetti I'A. ha studiato il quadro neurologico, non rilevando sostanziali differenze rispetto a quello del comune diabete idiopatico. Poiché le manifestazioni microangiopatiche sono rare in questo tipo di diabete secondario, I'A. pensa che le complicanze neurologiche siano in rap. porto con il disturbo metabolico. S.M.
OWEN J.A, Jr., DENNIS B.W., HOLLIFIELD OLSEN W.A., Roaets L. (Veterans Administration Hospital, Madison, Wis. - U.S.A.)
Jejunal Sucrase Activity in Diabetic Rats. Attivitä saccarasica digiunale in ratti diabetici. da: J. Lab. din. Med. 77, 838-842, 1971 Gli AA. hanno studiato in vitro, nel ratto, gli effetti de1 diabete da a11ossana sull'attivitä saccarasica della mucosa digiunale. Essi hanno osservato che lo stato diabetico aumenta sensibilmente tale attivitä enzimatica. L.R. 1276
G. (Department of Internal Medicine, University of Virginia School of Medicine, Charlottesville, Va - U.S.A.)
Pit/alls in Diabetes Detection during the Diagnostie Study. Possibilitä di errore ne1 riconoscimento del diabete durante lo studio diagnostico. da: Sth. med. J. (Bgham, Ala) 63, 161-166, 1970 Gli AA. hanno eseguito uno screening del diabete in una cittä della Virginia, sottopo. nendo ad esame 702 soggetti con elevato rischio di malattia. Sono stati identificati 55
casi di alterata tolleranza al glucosio. Nella definizione di questi casi, gli AA. discutono in merito alla dose di glucosio piü adatta ed insistono sulla necessitä di un aggiustamento dei criteri diagnostici nelle decadi piü avanzate. S.M.
pre@ e delle Œ-lipoproteine. Secondo gli AA., da questo particolare comportamento delle varie frazioni lipoproteiche è possibile trarre utili dementi per la diagnosi differenziale tra le varie forme di malattie epatiche. G.P.
PAPACOSTAS C.A., WEISS L.M., SOLOFF L. A. (Department of Pharmacology and Cardiology, Temple University Medical Center, Philadelphia, Pa - U.S.A.) Influence of Anticoagulants and Autonornic Drugs on Plasma Free Fatty Acids and Glu-
PEHRSON S.L. (Kvinnokliniken Centrallasarettet, 431 90 Mölndal - Sweden) Oral Contraceptives and Glucose ToIerance. A Clinical Study oB Three Different Oestrogen-Progestogen Combinations. Contraccettivi orali e tolleranza al glucosio. Studio clinico con tre differenti combinazioni estro-progestiniche. da: Acta obstet, gynec, scand. 49, 249-254, 1970
eose.
Influenza di anticoagulanti e di farmaci simpaficomimetici sui NEFA e sul glucosio plasmatici. da: Arch. int. Pharmacodyn. 187, 46-51, 1970 Gli AA. si sono proposti di in&gäre se l'impiego a scopo anticoagulante di eparina e di polianioni simili sia veramente controindicato nello studio dei NEFA plasmatici. Allo scopo, essi hanno somministrato eparina (4-5 mg) o acido polianidromannuronico (mannuronato) in cani debitamente preparati per prelievi di sangue venoso ed arterioso. In altri animali, insieme con le stesse dosi di anticoagulanfi sono stati somministrati salicilato di nicotina (40 b~g/kg/min) oppure idrocloridrato di proterenolo (0,2 ixg/kg/min) o adrenalina (1,5-2 lxg/kg/min). Si è visto cost che l'esclusione dell'eparina e del mannuronato come anticoagulanti è ingiustificata nello studio dei NEFA, in quanto tali sostanze risultano prive di effetti sui livelli sierici degli acidi grassi liberi e non influenzano gli incrementi indotti dai farmaci lipolitici. S.M. PAPADOPOULOS N.M., CHARLES M.A. (Division of Biochemistry, Walter Reed Army Institute of Research, Washington, D.C. - U.S.A.)
Serum Lipoprotein Patterns in Liver Disease. Comportamento delle lipoproteine sieriche nelle malattie de1 fegato. da: Proc. Soc. exp. Biol. (N.Y.) 134, 797799, 1970 Gli AA. hanno studiato il quadro lipoproteico del siero in diverse epatopatie. 1~ stato rilevato quanto segue: nelle cirrosi portali, presenza di 3-, assenza di pre-3- e tracce di ~-lipoproteine; helle cirrosi biliari primitive, presenza di ~-, pre@ e ~-lipoproteine; nell'epatite vitale in fase acuta ( P settimana) presenza di una banda fortemente colorata di B- ed assenza di pre-3- e di ~-lipoproteine; nei casi non complicati di epatite vitale, 2 settimane dopo la guarigione, ricomparsa delle
L'A. ha studiato, in 22 donne fertili, gli effetti sulla tolleranza al glucosio i.v. di tre preparati anticoncezionali a differente contenuto estro-progestinico. Solamente l'associazione etinodiolo acetato 1 mg + mestranolo 0,1 mg ha determinato, dopo 6 mesi di trattamento, significativa riduzione del coefficiente K. Tuttavia, dopo un anno di assunzione del contraccettivo i valori del coefficiente K erano nuovamente assai prossimi a quelli iniziali. La somministrazione degli altri due preparati non ha provocato significative variazioni della tolleranza al glucosio. S.M.
PENSE G., PANZRAM G., MEINHOLD J., PISSAREK D. (Medizinische Poliklinik der Medizinischen Akademie, Nordhäuser Strasse 74, 50 Erfurt - East Germany) Corna diabeticurn: ein einfacher Index zur Beurteilung des Schweregrads und der Prognose. Coma diabetico: un facile indice per il riconoscimento della gravitä e della prognosi. da: Schweiz. rned. Wschr. 10I, 1275-1278, 1971 Dall'analisi statistica di 193 casi di coma diabetico, gli AA. hanno derivato un sempliee indice prognostico. I fattori presi in considerazione sono l'etä, il grado di compromissione dello stato di coscienza, la gravitä delle complicazioni, la frequenza de1 polso ed il livello glicemico: il valore de11'indice è dato dalla somma dei punti assegnati a ciascuno di tali fattori. L.R.
PEREIRA J.N., JANGAARD O. (Medical Research Laboratories, Groton, Conn. 06340 U.S.A.) 1277
Different Rates of Glucose and Fructose Metabolism in Rat Liver Tissue in Vitro. Differente entitä del metabolismo del glucosio e d e l fruttosio nel tessuto epatico di ratto in vitro. da: Netabolism 20, 392-400, 1971 In fettine di fegato di ratto in vitro è stata studiata l'entitä di conversione del fruttosio e d e l glucosio in vari metaboliti del ricambio glicidico e lipidico. La conversione del fruttosio è risultata piü rapida di quella de1 glucosio rispetto a tutti i metaboliti considerati: tre volte piü rapida per quanto riguarda l'acido lattico e diciannove volte per ciò che conceme il glicerolo gliceridico. Quest'ultimo dato suggerisce una correlazione con l'iperlipemia indotta dal fruttosio. L.A. PESCHLE C., CARDUCCI A., FERRAÜ O., SACcÄ L., TRIMARCHI F., RENGO F. (Istituto di Patologia Speciale Medica e Metodologia Clinica dell'Universitä, 98100 Messina - Italy) Assenza di modificazioni dell'IRI in soggetti trattati con ACTH e cortisone. da: Progr. med. (Roma) 26, 434-437, 1970 Studiando il comportamento dell'IRI e della glicemia dopo somministrazione i.v. di ACTH (50 UI) o di idrocortisone (50 mg) in soggetti adulti normali, gli AA. non hanno rilevato modificazioni significative. Essi prospettano pertanto l'ipotesi che l'iperresponsivitä pancreatica al carico glicidico, presente nei casi di iperattivitä dell'asse ipofisi-surrene, sia ia conseguenza di una condizione di insulinoresistenza piuttosto che di uno stimolo diretto esercitato dai due ormoni sulle cellule B.
L. A, PETERSON N. D., 1)EARLMANJ. T., STRAATSMA B.R., BAUSCHEK ]5. K. (Department of Ophthalmology, Jules Stein Eye Institute, UCLA School of Medicine, Los Angeles, Calif. 90024 - U.S.A.) Diabetie Retinopathy and Computer Processing. Utilizzazione de1 computer nella retinopatia diabetica. da: Amer. J. Ophthal. 70, 548-557, 1970 Gli AA. descrivono un metodo per la utilizzazione de1 computer nella registrazione, conservazione ed analisi dei dati riguardanti la retinopatia diabetica. S.M. PI-SuNYER F.X., CAMPBELL R.G., HASHIlVl S.A. (Columbia University, New York Heart Association, New York, N.Y. - U.S.A.) 1278
Experimentally Induced Hyperketonemia and Insulin Secretion in the Dog. Iperchetonemia indotta sperimentalmente e secrezione insulinica nel cane. da: MetaboIism 19, 263-270, 1970 Gli AA. hanno indotto iperchetonemia nel cane, mediante infusione i.v. rapida o lenta di quantitä crescenti di ~-idrossibutirrato sodico. È st~ta messa in evidenza una pronta risposta del1'insulina, che viene secreta in quantitä proporzionale al grado di iperchetonemia. Gli AA. discutono il significato di taIe risposta ne11'iperchetonemia da aumentata iipolisi, nell'ambito di un meccanismo di feedback insulina-tessuto adiposo. L.A.
PITKIN R.M., PLANK C.J., FILER L.J. Jr. (Departments of Obstetrics and Gynecology and Pediatrics, University of Iowa Hospitals, Iowa City, Ia - U.S.A.) Fetal and Placental Composition in Experimental Maternal Diabetes. Composizione fetale e placentare nel diabete materno sperimentale. da: Proc. Soc. exp. Biol. (N.Y.) 138, 163-166, 1971 Gli AA. hanno indotto nel ratto, mediante somministrazione di streptozotocina, un lieve stato simil-diabetico. I feti di questi ratti presentavano, al 21 ° giorno di gravidanza, aumento del tessuto adiposo, diminuzione del contenuto idrico ed aumento de1 DNA. Queste modificazioni fetali potevano essere prevenute dal trattamento insulinico in gravidanza. G.P.
PLANCHART A., DE ALVAREZ A., FRONTADO H., PAREDES R. (Cätedra de Farmacologfa, Instituto de Medicina Experimental, Caracas - Venezuela) Acción de algunas sustancias que provocan consumo de glucosa, sobre la contracción muscular. Azione sulla contrazione muscolare di alcune sostanze che determinano consumo di glucosio. da: Acta cient, venez. 21, 24-25, 1970 Gli AA. hanno studiato gli effetti dell'insulina e d e l glucagone sullo stato di tensione di un muscolo semitendineo di rana in condizioni di stimolazione elettrica sopramassimale. Entrambi questi ormoni, i quali aumentano notoriamente il consumo di glucosio, riducono lo stato di tensione muscolare, verosimilmente attraverso una riduzione degli effetti del-
l'acetilcolina sulla contrazione. Gli AA. pensano pertanto che nel muscolo sia presente un recettore comune per gli effetti metabolico e meccanico (cAMP?). S.M.
Effetti del glucagone sulla contrattilitä del miocardio e sull'emodinamica nelHnfarto acuto sperimentale. Basi per il suo possibile uso nello shock cardiogeno. da: Amer. Heart ]. 78, 660-668, 1969
POFFENBARGER P.L., ESPINOSA DE LOS MONTEROS MENA A., STEINKE J. (Department of Medicine, Harvard University Medical School, Boston, Mass. - U.S.A.)
In 30 cani con infarto miocardico sperimentale da legatura delle coronarie di sinistra, gli AA. hanno somministrato i.v. 100-200 ~g di glucagone, riscontrando miglioramento della contrattilitä delle zone non lese del ventricolo sinistro. S.M.
Non Suppressible InsuIin-Like Activity: Immunochemical and Physicochemieal Evidence against its Pancreatic Origin. Attivitä insulinosimile non sopprimibile: prove immunochimiche e fisico-chimiche contro la sua origine pancreatica. da: Metabolism 19, 509-517, 1970 I s d e pancreatiche isolate di ratto, poste ad incubare in un mezzo contenente glucosio, liberano ILA, attiva sul tessuto adiposo di ratto. Tale attivitä risulta completamente soppressa dal siero anti-insulina di cavia. Questa prova, assieme ai risultati ottenuti per mezzo della cromatografia su Dowex 50 e della gelfihrazione (G-75) del liquido di incubazione, porta ad escludere che la NSILA presente nel siero di ratto sia di origine pancreatica. L.A. PoPov A. (Research Group in Diabetes, Bulgarian Academy of Sciences, Sofiya - Bulgary)
Changes in the Reactivity o[ Rat Diaphragmal Muscle to the Action of Insulin. Modificazioni della reattivitä del muscolo diaframmatico di ratto all'azione delHnsulina. da: Proc. bulg. Acad. Sci. 23, 447-450, 1970
RA»ó J.P., SZENDE L., BORBÉLY L., TAKó J. (Isotopic Department and Metabolic Unit, Jänos Hospital, XII, Diósärok ut 1, Budapest Hungary) -
Clinical Value and Mode oB Action o] Chlorpropamide in Diabetes Insipidus. Valore clinico e meccanismo d'azione della clorpropamide ne1 diabete insipido. da: Amer. J. med. Sci. 260, 359-372, 1970 Gli AA. hanno trattato con dorpropamide 10 pazienti con diabete insipido, 1 con diabete insipido nefrogeno e 1 con polidipsia psicogena. I1 farmaco è risuhato attivo solo nelle forme di diabete insipido. La dose iniziale era di 500-1.000 mg~die e quella di mantenimento di 250-500 mg~die. Con il tempo l'efficacia de1 farmaco aumenta, cosicché occorrono diversi giorni o settimane prima di ottenere un'azione antidiuretica ottimale. In alcune occasioni sono stare osservate reazioni ipoglicemiche. Gli AA. propendono per un'azione vasopressino-simile del farmaco. S.M.
L'A. ha studiato in vitro gli effetti dell'insulina, dell'adrenalina e della noradrenalina, sole od associate, sul contenuto in glicogeno e sulla captazione di glucosio da parte del diaframma di ratti normali, pretrattati con GH o sottoposti a frenicotomia monolaterale. I risultati ottenuti permettono di concludere che la reattivitä del muscolo all'insulina viene regolata da varl fattori, quali lo stato funzionale del muscolo stesso, la interazione di altri ormoni e momenfi neurogeni tuttora sconosciuti. S.M.
PuRI P.S., BING R.J. (Department of Medicine, Wayne State University School of Medicine, Detroit, Mich. - U.S.A.)
Effects o~ Glucagon on Myocardial Contractility and Hemodynamics in Acute Experimental Myocardial Infarction. Basis /or its Possible Use in Cardiogenic Shock.
REDDING T. W., SCHALLYA. V. (Veterans Administration Hospital, New Orleans, La -
U.S.A.) Lipid Mobilizing Factor ]rom the Hypothalamus. Fattore ipotalamico lipomobilizzante. da: Metabolism 19, 641-652, 1970 I1 prodotto estratto da1 peduncolo ipofisario e dall'eminenza mediana delHpotalamo di maiale possiede un'azione lipolitica sul tessuto adiposo epididimale di varie specie di animali. Come risulta dalla gel-filtrazione (Sephadex 25), l'attivitä lipolitica è dovuta ad una frazione di peso molecolare compreso tra 3.000 e 5.000. Tale frazione è attiva in dosi non inferiori a 20 b~g/ml sul tessuto adiposo di ratto, topo e criceto; non inferiori a 40 b~g/ml sul tessuto adiposo di coniglio e di cavia. Essa per& la propria attivitä lipolitica 1279
se incubata con tripsina o chimotripsina, mentre è invece resistente alla pepsina. Inoltre, essa non contiene TSH, ossitocina, vasopressina ~- e ~-MSH o releasing-factors ipotalamici, mentre contiene invece ACTH o suoi analoghi, ai quali può essere dovuta una parte dell'attivitä lipolitica. Analoghi prodotti estratti dall'ipotalamo di altre specie animali (pecora, bue, uomo) esplicano un'azione lipolitica sul tessuto adiposo di topo in vitro, ma in concentrazioni maggiori rispetto a quello di maiale. L.A.
La proteasi acida ottenuta da un ceppo di Mucor miebei agisce frammentando in 6 monconi, nel corso di 19 h di incubazione, la catena B dell'insulina. Tale azione è specifica nei riguardi di detta catena e ricorda quelIa della pepsina e della rennina. S.M.
RENGO F., TRIMARCHIF., CARDUCCIA. (Isti-
VaIue of Estriol Estimations in the Manage. ment of Diabetie Pregnancy.
tuto di Patologia Speciale Medica e Metodologia Clinica dell'Universitä, 98100 Messina Italy) -
Ricerche sul tasso plasmatico dell'STH in soggetti con diabete latente sottoposti a carico di glucosio per os. da: Progr. med. (Roma) 26, 512-514, 1970 Studiando il comportamento dei livelli plasmatici di H G H dopo carico di glucosio p.o. in soggetti normali ed in pazienfi affetti da diabete latente, gli AA. non hanno rilevato differenze significative tra i due gruppi, in entrambi dei quali è peraltro dimostrabile una correlazione inversa tra i valori glicemici e somatotropinemici. L.A.
RERUP C.C. (Department of Pharmacology, The Royal University, Lund - Sweden)
Drugs Producing Diabetes through Damage of the Insulin Secreting Cells. Farmaci diabetogeni, ad azione lesiva sulle cellule insulino-secernenti. da: Pharmacol. Rev. 22, 485-518, 1970 L'A. riassume le piü recenti vedute suI diabete da sostanze beta-citotrope, soffermandosi in particolare a considerare l'azione dell'allossana, dell'acido deidroascorbico e dei suoi derivati e della streptozotocina. S.M.
RICKERT W. (University of Waterloo, Faculty of Mathematics, Department of Statistics, Waterloo, Ontario - Canada)
The Degradation of the B-Chain of Oxidized Insulin by Mucor miehei Protease. Degradazione, ad opera della proteasi del Mucor miehei, della catena B dell'insulina ossidata. da: C.R. Lab. Carlsberg 38, 1-17, 1970 1280
RIVLIN M.E., MESTMAN J.H., HALL T.D.,
WEAVER C.P., ANDERSONG.V. (Department of Gynecology and Obstetrics of the Los Angeles County, University of Southern California Medical Center, Los Angeles, Calif. U.S.A.)
Valore del dosaggio dell'estriolo nel trattamento della gravidanza diabetica. da: Amer. J. Obstet. Gynec. 106, 875-884, 1970 La determinazione quantitativa de11'estriolo urinario può costituire un indice per valutare la funzione feto-placentare: l'escrezione risente infatti l'influenza della grandezza del feto, della funzione renale, della pre-eclampsia e di altri fattori. In 31 donne gravide normali e in 187 con vati gradi di intolleranza al glucosio, gli AA. hanno determinato l'escrezione urinaria di estriolo dalla 28 a settimana di gestazione fino al parto. Solo nelle donne con diabete latente o manifesto sono stati rilevati bassi valori di estrioluria. La caduta al disotto di 4 mg/24 h dopo la 34 a settimana è ritenuta un segno di allarme, tenendo presente il quale è possibile prevenire morti fetali e neonatali anticipando il parto. S.M.
ROGERS J.B., HOWARD J.M., PAIRENT F.W. (Departments of Surgery and Biological Chemistry, Hahnemann Medical College, Phila. delphia, Pa 19102 - U.S.A.)
Serum Insulin Levels in Patients with Chronic Pancreatitis. Livelli di insulina sierica in pazienti con pancreatite cronica. da: Amer. J. Surg. 119, 171-176, 1970 In 4 pazienti con pancreatite cronica senza diabete e in 6 con pancreafite cronica e diabete gli AA. hanno determinato l'insulina sierica dopo carico orale di glucosio (g 100). I dosaggi sono stati eseguiti per controllo anche in 6 soggetti normali ed in 8 diabetici. In alcuni di questi pazienti l'insulinemia è stata studiata anche dopo somministrazione i.v. di secretina (90 U). Si è visto che il diabete che si accompagna a pancreatite cronica è caratterizzato da difetto di secrezione insu-
linica e ricorda la situazione presente nel diabete dei giovani. La pancreatite cronica senza diabete è caratterizzata da normale risposta insulinemica con ipoglicemia reattiva tardiva. S.M.
ROHR I-I. l:)., ANDERES C., BIANCHI L. (Pathologisches Institut der Universität Basel, Basel - Switzerland)
Ultrastrukturell - morphometrische Untersuchungen an der Leberparenchymzelle der Ratte nach Glucagon-Gabe. Studio morfometrico ultrastrutturale sopra le cellule epatiche di ratto dopo trattamento con glucagone. da: Beitr. path. Anat. 141,313-326, 1970 Gli AA. hanno somministrato glucagone alla dose di 100-300 mg/100 g di peso in ratti. Gli animali sono stati sacrificati dopo 30 o 60 min o dopo 6 h. I1 fegato è stato esaminato all'ultramicroscopio, con misurazione volumetrica di vati substrati cellulari (mitocondrt, reticolo endoplasmico, ribosomi, glicogene, lisosomi, apparato del Golgi, vacuoli lipidici). Viene fatto un tentativo di interpretazione funzionale dei risultati. S.M.
ROMANI J.-D. (Service d'Endocrinologie-Nutrition, Hôpital Beaujon, 110 Bd Général-Leclerc, 92 Clichy - France)
Les lésions des capillaires de la peau chez les diabétiques. Le lesioni dei capillari cutanei nei diabetici. da: Presse méd. 79, 1745-1748, 1971 L'A. richiama l'attenzione sulHmportanza dell'esame istochimico delle anse capillari terminali cutanee al microscopio ottico. Per mezzo ddla reazione al PAS, è possibile una valutazione semiquantitativa della microangiopatia diabetica. Detta valutazione si basa sulla determinazione di un « indice angiopatico », deducibile in base alla proporzione, tra i diversi tipi di capillari, di quelli che presentano la lesione tipica dell'angiopatia diabetica sotto forma di un orletto periferico denso di materiale PAS-positivo. L.R.
Effetto della carenza di vitamina Bö sul metabolismo di adipociti isolati: risposta all'insulina, all'adrenalina e alla teofillina. da: Proe. Soc. exp. BioL (N.Y.) I36, 542546, 1971 Gli AA. hanno osservato che la sensibilitä degli adipocifi alHnsulina e, in minor grado, all'adrenalina e alla teofillina è aumentata nei ratti con carenza di vitamina Bö. Gli effetti sull'attivitä lipolitica osservati vengono interpretati come dovuti alHnanizione che si accompagna a tale deficit. Tuttavia, non tutti gli effetti possono essere spiegad con questo meccanismo aspecifico; ciò è particolarmente veto per quanto concerne l'aumentata utilizzazione del glucosio per i processi lipogenefici, sia in presenza che in assenza di insulina. G.P.
SADAHIROR., TAKEUCHIN., KUMAKAI A., YAMAMURA Y. (3rd Department of Internal Medicine, Osaka University Medical School, Osaka - Japan)
Studies on Cholesterol Metabolism in Experimental Diahetic Rat. Ricerche sul metabolismo del colesterolo in ratti resi sperimentalmente diabetici. da: Endocr. jap. I7, 225-232, 1970 In ratti resi sperimentalmente diabefici e in animali sani di controllo sono stare studiate la colesterolemia in rapporto al tipo di dieta, l'escrezione biliare di colesterolo e di acido colico e la produzione di 14CO2 dopo somministrazione di l¢C-colesterolo, lg stato osservato che un elevato contenuto in colesterolo della dieta dä luogo a livelli ematici del metabolita molto maggiori nei ratti diabefici che nei controlli. L'escrezione biliare di colesterolo è, in termini di percentuale di radioattivitä, maggiore negli animali diabetici, mentre quella di acido colico è invece piü bassa. La produzione di 14CO2 dopo somministrazione di ~4C-colesterolo è minore in caso di diabete. Gli AA. concludono che l'ipercolesterolemia alimentare dei ratfi diabetici dipende dalla rallentata conversione del colesterolo in acido colico. L.A.
SALAMA BENARROCH I., DE SALAMA A.R. (Avenida Mitra 510, Florida, Buenos Aires - Argentina)
SAzo D.J., GERSHOFF S.N. (Department of Nutrition, Harvard School of Public Health, Boston, Mass. - U.S.A.)
Beeinflussung der Triglyzeridämie des Diabetikers. Wirkung einer kohlenhydratreichen Diät mit starkem Fruktose-Anteil.
Effect oJ Vitamin Bö Deficiency on the Metabolism of Isolated Fat Cells: Response to Insulin, Epinephrine and Theophylline.
Influenzamento della trigliceridemia dei diabetici. Effetto di una dieta iperglicidica ad elevato contenuto in fruttosio. 1281
da: Münch. med. Wschr. 113, 1197-1201, 1971 Gli AA. ribadiscono l'importanza della determinazione, nei diabetici, della colesterolemia e della trigliceridemia, in quanto la riduzione dei livelli ematici di queste frazioni lipidiche può prevenire la comparsa delle complicanze vascolari della malattia o ridurne l'incidenza. Secondo l'esperienza degli AA., le concentrazioni di colesterolo, lipidi totali e trigliceridi possono essere ridotte nei diabetici per mezzo di una dieta ipolipidica, iperglicidica e normoprotidica, nella quale il fruttosio sia presehte in quantitä corrispondente aI 30 %. I1 contenuto in fruttosio è determinante, poiché una dieta povera in acidi grassi saturi riduce soltanto i 1ivelli de1 colesterolo e d e i lipidi totali, ma non quelli dei trigliceridi. L.R.
SALANS L.B., DOUGHERTYJ . W . (Department of Medicine, Dartmouth-Hitchcock Medical Center, Hanover, N.H. - U.S.A.)
The Effect of Insulin upon Glueose Metabolism by Adipose Cells oJ Different Size. L'effetto dell'insulina sul metabolismo dd glucosio in adipociti di differenti dimensioni. da: J. din. Invest. 50, 1399-1410, 1971 I1 metabolisrno del glucosio e la sensibilitä all'insulina di adipociti isolati dal grasso epididimale di ratto sono stati studiati in funzione del contenuto in lipidi e proteine delle cellule e dell'etä e dello stato di nutrizione degli animali, allo scopo di indagare i rapporti esistenti tra le dimensioni delle cellule adipose e la loro sensibilitä nei confronti dell'insulina. I risultati ottenuti hanno dimostrato che, anche in adipociti di eguale grandezza, la sensibilitä all'ormone può variare ampiamente, in rapporto alle condizioni di nutrizione e di accrescimento dell'animale. A1tri fattori possono inoltre influenzare la sensibilitä del tessuto adiposo all'insulina. L.R.
SCHÄFFL G. (I. Wien - Austria)
Universitäts-Augenklinik,
Hat der Anteil Diabetiker im Krankengut der operierten Kataraktpatienten zugenommen? aumentata 1'aliquota dei diabetici tra gli operati di cataratta? da: Wien. med. Wschr. I21, 782-783, 1971 Lo studio della easistiea dei soggetti sottoposti ad intervento chirurgieo per cataratta 1282
presso la Clinica oculistica di Vienna, dal 1960 al 1969, mostra come l'incidenza de1 diabete mellito tra questi pazienti sia in continuo aumento. L.R.
SCHEDEWIE H., HAOUR F., BERTRANDJ. (Unité de Recherches Endocriniennes et Métaboliques chez l'enfant, Hôpital Debrousse, 69 Lyon - France)
Réponse de la STH immuno-réactive chez l'enfant au cours de stimulations simultanées par l'arginine et l'insuline. Risposta deU'STH immunoreattivo ne1 bambino durante stimolazione simultanea con arginina ed insulina. da: Ann. Endocr. (Paris) 3i, 144-152, 1970 In 8 bambini di 5-15 anni, I'HGH plasmatico è stato dosato con metodo radioimmunologico dopo somministrazione i.v. di insulina (0,1 U/kg) o di arginina (0,5 U/kg) o di ambedue queste sostanze. In 5 soggetti, tali esperimenti sono stati attuati, con le stesse modalitä, dopo 90 min di perfusione i.v. con glucosio (1,5 g/kg). Si è visto che l'incremento delI ' H G H è maggiore quando le due sostanze vengono iniettate contemporaneamente e, ancor piü, quando la stimolazione viene fatta precedere dalla infusione di glucosio. S.M.
SCHÖFFLING K. (Zentrum der Inneren Medizin der Johann-Wolfgang-Goethe-Universität Frankfurt, 6 Frankfurt/M. - West Germany)
Oberwacbung und Einstellung des Diabetikers. Sorveglianza e regolarizzazione del diabetico. da: Mkurse ärztl. Fortbild. 20, 319-327, 1970 Qualora la terapia con carbutamide, tolbutamide o glicodiazina si dimostrasse non piü sufficiente, si consiglia di sostituire subito tali sostanze con la glibenclamide. Deve essere ricordato il rischio di ipoglicemia in corso di trattamento con questo farmäco, rischio che può essere ridotto notevolmente mediante l'accurata determinazione ddla posologia. La bassa incidenza degli effetti collaterali della glibenclamide viene attribuita alla notevoIe efficacia di questo preparato, che rende possibile l'impiego di dosi molto modeste. Secondo l'esperienza piü recente dell'A., in 76 pazienti su 84 è stato possibile, grazie all'uso dei nuovi antidiabetici orali, ottenere notevoli successi terapeutici. In particolare, tra i soggetti precedentemente trattati con insulina una buona regolazione metabolica è stata ottenuta in 8 casi con la sola glibenclamide e
in 30 con l'associazione glibenclamide-fenformina, mentre in 15 si è potuto rinunciare alla seconda iniezione serale. Se all'uso di tali preparati non si accompagna l'attenta osservazione del regime dietetico, sussistono le basi per il manifestarsi di insuccessi secondari, i quali sono caratteristici, seppure non obbligatorl, della terapia orale e compaiono nel 6,2-11,3% dei malati trattati con le sulfaniluree tradizionali e nel 2,2/O/o di qnelli trattati con glibenclamide. H.G.
SDROBICI D., PETROVICI AL., BONAPARTEH., PIEPTEA R., MIHALACHEN. (1" Clinique Médicale de la Faculté de Médecine, Bucure~ti - Roumania)
Pinocytose et catécholamines du tissu adipeux des obèses soumis au jeüne. Pinocitosi e catecolamine d d tessuto adiposo di soggetti obesi sottoposti a digiuno. da: Path. et Biol. 18, 935-941, 1970 Gli AA. hanno studiato, per mezzo della microscopia ottica ed elettronica, gli adipociti di 3 soggetti obesi mantenufi a digiuno da 72 h. Essi hanno rilevato intensa pinocitosi vescicolare e presenza di catecolamine alla perKeria degli adipociti. Ciò suggerisce l'ipotesi che la lipolisi da digiuno sia dovuta a modificazioni della permeabilitä della membrana cellulare. In cellule adipose di lipomi umani non è stato possibile rilevare i due fenomeni sopra menzionafi. S.M.
SÉvIN R., CUENDET J.-F. (Clinique Ophtalmologique de l'Université, 15, av. de France, 1004 Lausanne - Switzerland)
The Action o/ Calcium Dobesilate on Capillary Permeability in Diabetics. Azione del calcio dobesilato sulla permeabilitä capillare di diabetici. da: Ophthalmologica (Basel) I62, 33-40, 1971
SHIMA S., MITSUNAGAM., IMAI S., NAKAOT. (Department of Pharmacology, Jikei University School of Medicine, Tokyo - Japan)
Effect oB Xylitol on Steroidogenesis by Rat Adrenal Gland. Effetto dello xilitolo sulla steroidogenesi da parte della ghiandola surrenale di ratto. da: Pharmacol. Res. Commun. 2, 243-249, 1970 Gli AA. hanno studiato in vitro, in surreni di ratti ipofisectomizzati, la formazione di corticosterone da colesterolo marcato. In presenza di xilitolo (10 mM) nel mezzo di incubazione, è stato osservato un incremento della sintesi dello steroide dello stesso ordine di quello determinato dall'aggiunta di l U di ACTH e di 1 mg di NADPH. Gli AA. ritengono che lo xilitolo accderi la via dei pentosi, depressa dall'ipofisectomia, e renda disponibile NADPH, indispensabile per la steroidogenesi. S.M. SHIMA S., MITSUNAGAM., NAKAOT. (Department of Pharmacology, Jikei University School of Medicine, Tokyo - Japan)
Effect of Xylitol on Testicular Protein and RNA Biosynthesis of Rats. Effetto dello xilitolo sulla biosintesi delle proteine e dell'RNA testicolari nel ratto. da: Endocr. jap. 17, 283-287, 1970 Gli AA. hanno studiato, in preparati di testicolo di ratto incubati con glucosio e con xilitolo, l'incorporazione di lisina marcata nelle proteine e nelI'RNA. Un'azione sfimolante è stata osservata per entrambi gli osi; il massimo effetto è stato evidenziato con concentrazioni 9 mM di glucosio e 20 mM di xilitolo. S.M. SHRAGO"R., GLENNON J. A., GORDON]~. S. (Department of Medicine and Nutritional Sciences, University of Wisconsin Schools of Medicine, Madison, Wis. - U.S.A.)
Comparative Aspects of Lipogenesis in MammaIian Tissues.
Gli AA. hanno studiato, in 66 diabetici retinopatici, la permeabilitä cäpillare per mezzo della angiografia con fluoresceina, riuscendo in tal modo a selezionare un gruppo di 10 soggetfi in cui essa era notevolmente aumentata. La somministrazione di dobesilato di calcio (500 mg~die per 4 mesi) ha determinato notevole riduzione della permeabilitä capillare in tutfi i casi, tranne qudli con retinopatia proliferante. Gli AA. ritengono pertanto il farmaco ufile nella retinopatia semplice.
Aspetti comparafivi della lipogenesi nei tessufi di mammiferi. da: Metabolism 20, 54-62, 1971
S.M.
L.A.
La sintesi degli acidi grassi avviene con modalitä e con meccanismi di controllo diversi a seconda delle specie animali e d e i tessuti esaminati. Gli AA. si oppongono quindi alla tendenza ad estendere al tessuto adiposo umano acquisizioni sulla lipogenesi derivate da altre specie animali, in particolare da1 ratto.
1283
SIGGINS J.E., HARDING H.R., POTTS G.O. (Sterling-Winthrop Research Institute, Rensselaer, New York, N.Y. 12144 - U.S.A.)
Hypoglycemic Esters of 2-Chloroethanol. Esteri ipoglicemizzanti del 2-cloroetanolo. da: J. med. Chem. 12, 941-943, 1969 Gli AA. hanno studiato nel ratto l'attivitä ipoglicemizzante di 5 esteri dei cloroetanolo (100 mg/kg), 3 dei quali si sono dimostrati in grado di abbassare la gIicemia. S.M.
Intolleranza al glucosio nella discendenza di ratti trattati con una dose singola subdiabetogena di allossana. da: Metabolism 20, 401-413, 1971 A ratti appena svezzati è stata somministrata una singola dose di alIossana, tale da indurre un diabete latente. Né con l'aumentare dell'etä, né in occasione di gravidanze, si è osservata evoluzione verso il diabete manifesto. L'intolleranza al glucosio si è trasmessa nelle generazioni successive, sia per parte materna che per parte paterna. Gli AA. discutono l'importanza dell'aherazione genica nell'insorgenza del diabete da allossana. L.A.
SMITH A.A. (Oregon Regional Primate Research Center, Beaverton, Oreg. - U.S.A.)
Histochemical Differentiation of Two Forms o/ Glycogen Synthetase. Differenziazione istochimica di due forme di glicogeno-sintetasi. da: J. Histochem. Cytochem. 18, 756-759, 1970 L'A. descrive una modificazione del metodo di Sasse per la differenziazione delle due forme di glicogeno-sintetasi e presenta i risuhati di uno studio eseguito su ghiandole sudoripate. S.M.
SMITH U. (Department of Clinical Chemistry, University of Göteborg, Göteborg - Sweden)
Effects o[ Glucose and Insulin on Lipolysis Rates in Human Fat Cells of Different Sizes. Effetti del glucosio e dell'insulina sull'entitä della lipolisi in adipociti umani di differenti dimensioni. da: Febs Letters 11, 8-10, 1970 L'A. ha studiato in vitro, in adipociti umani, l'entitä della lipolisi, espressa dalla formazione di gliceroIo, dopo aggiunta di desossiglucosio, insulina e glucosio al mezzo di incubazione. La lipolisi spontanea è apparsa indipendente da1 volume cellulare; 1'aumento della lipolisi indotto dal glucosio è apparso invece significativamente correlato con le dimensioni degli adipociti. S.M.
SVE~GZL G., LEVY L. J., GOLDNERM. G. (Department of Medicine, Clinical Metabolic Research Unit, Jewish Hospital and Medicai Center of Brooklyn, Brooklyn, N.Y. - U.S.A.)
GIucose Intolerance in the Progeny of Rats Treated wirb a Single Subdiabetogenic Dose oB Alloxan. 1284
SvI~Z I.M., BERSOHN I., RUBENSTEIN A.H., VAN As M. (Department of Medicine, University of the Witwaterstrand and South African Institute for Medical Research, Johannesburg - South Africa)
The Response of Growth Hormone to Xylitol Administration in Man. Risposta dell'ormone della crescita aIla somministrazione di xilitolo nell'uomo. da: Amer. ]. med. Sci. 260, 224-229, 1970 In 5 soggetfi sani di etä compresa tra 21 e 45 anni, i livelli ematici di GH sono stati studiati per 240 min dopo infusione di glucosio o di xilitolo (500 ml di soluzione al 10 %). Lo xilitolo ha determinato un incremento piü precoce e di maggiore entitä. S.M.
SvlTZ I.M., RUBENSTEIN A.H., BERSOHN I., VAN AS M. (Department of Medicine, University of the Witwaterstrand and South African Institute for Medical Research, Johannesburg - South Africa)
The Blood Sugar and Serum Insulin Response to Intravenous Glucagon in Chronie Renal Failure. La risposta glicemica ed insulinemica all'iniezione i.v. di glucagone nell'insufficienza renale cronica. da: Proe. Soc. exp. Biol. (N.Y.) 134, 142145, 1970 In 8 pazienti con insufficienza renale cronica e in 6 soggetti di controllo è stata determinata la risposta al glucagone della glicemia e dell'insulina sierica. Rispetto ai controlli, i pazienti nefropatici hanno presentato normale aumento della glicemia, accompagnato da esagerata risposta insulinemica. Queste osservazioni stanno ad indicare che nell'uremia esistono adeguati depositi di glicogeno epatico e che la causa principale della intolleran-
za al glucosio non va ricercata nella insufficiente secrezione insulinica. G.P.
STANIEY T.A., PFAU A. (Division of Urology, Department of Surgery, Stanford University School of Medicine, Stanford, Calif. 94305 - U.S.A.)
Urinary In/ections: a Selective Review and Some Ohservations. Infezioni urinarie: una rassegna selettiva ed alcune osservazioni. da: Cali/. Med. 113, 16-35, 1970 Rassegna sui problemi nosologici, diagnosfici e terapeutici delle infezioni urinarie, con numerosi riferimenti alla loro insorgenza ne1 diabete mellito. S.M.
STEIN G.M., SHANNON I. (Oral Physiology Laboratory, Veterans Administration Hospital, Houston, Tex. - U.S.A.)
Glucose Tolerance and the Stare o~ Periodontal Health. Tolleranza al glucosio e condizioni periodontali. da: J. Periodont. 41, 520-522, 1970 In 106 uomini di 35-55 anni non diabetici, gli AA. hanno studiato la tolleranza al glucosio p.o. Per quanto riguarda le condizioni periodontali, 15 di essi erano normali, mentre 42 avevano gengivite e 49 periodontite. In linea generale, non sono stare messe in evidenza differenze significative nei valori glicemici alla 2 ~ e alla 3~ h; solo alla 2 ~ h tra il gruppo di normali e quello dei soggetti con periodontite era rilevabile una lieve differenza, ai limiti della significativitä statistica. L'etä media del gruppo di controllo era però significativamente inferiore a quella degli altri due gruppi. S.M.
STEVENSON R.E., BOWYERF. P. (5010 USAF Hospital ILSGS, APO Seattle, Wash. 98737
getti, i valori di quest'uhima erano rispettivamente di 416, 365 e 517 mg%. La terapia reidratante determinò il ritorno della glicemia a valori normali. S.M.
STOLL R.W., TOUBER J.L., MENAHAN L.A., WILLIAMS R.H. (Division of Endocrinology, Department of Medicine, University of Washington Hospital, Seattle, Wash. 98105 U.S.A.)
Clearance o~ Porcine Insulin, Proinsulin, and Connecting Peptide by the Isolated Rat Liver. Clearance dell'insulina porcina, della proinsulina e del peptide di connessione da parte del fegato isolato di ratto. da: Proc. Soc. exp. Biol. (N.Y.) 133, 894896, 1970 Nel fegato isolato e perfuso di ratto, il tempo di dimezzamento immunologico dell'insulina cristallina è risultato pari a 17 min. A1 contrario, non è stata messa in evidenzä una dearance significativa della proinsulina e del peptide di connessione. Inoltre, nelle condizioni sperimentali attuate non sembra verificarsi conversione della proinsulina in insulina. Questi risuhati potrebbero spiegare in parte ii piü lungo tempo di dimezzamento dimostrato in vivo dalla proinsulina rispetto all'insulina. G.P.
STÖRI P., CURCHOD A., CURCHOD B. (Service universitaire d'obstétrique et de gynécologie, Lausanne - Swkzerland)
Les problèmes du dépistage précoce du diabète sucré lors de la grossesse. I problemi del dépistage precoce de1 diabete mellito in gravidanza, da: Schweiz. med. Wschr. 101, 1470-1473, 1971 Gli AA. discutono, sulla base della casistica personale relativa agli anni 1960-1968, i problemi riguardanti il riconoscimento precoce del diabete mellito in corso di gravidanza. L.R.
- U.S.A.)
Hyperglycemia with Hyperosmolal Dehydration in Nondiabetic In[ants. Iperglicemia con disidratazione iperosmolare in bambini non diabetici. da: J. Pediat. 77, 818-823, 1970 Gli AA. descrivono tre casi in cui una gastroenterite acuta aveva determinato una disidratazione iperosmolare non chetosica con ipernatriemia ed iperglicemia. Nei tre sog-
SUMNER K., DOlSY R. J. (Department of Physiology, University of Chicago, Chicago, Ill. 60637 - U.S.A.) Degradation oB Insulin hy a Particulate Fraction /rom Adipose Tissue. Degradazione dell'insulina ad opera di una frazione corpuscoläre ottenuta dal tessuto adiposo. da: Biochem. J. 116, 825-831, 1970 1285
E noto che l'insulina viene degradata nel fegato da un enzima specifico. Incubando insulina marcata con il sedimento ottenuto per centrifugazione da omogenati di tessuto adiposo di ratto, gIi AA. hanno potuto dimostrare che anche questo tessuto possiede la capacitä di degradare l'ormone. Gli AA. descrivono le caratteristiche del sistema enzimatico cui il fenomeno può essere attribuito. S.M.
SZANTO S., YUDKIN J. (Department of Nutrition, Queen Elizabeth College, University of London, London - Great Britain)
The Effect of Dietary Sucrose on Blood Lipids, Serum Insulin, Platelet Adhesiveness and Body Weight in Human Volunteers. Effetti dello zucchero della dieta sui lipidi ematici, su11'insulina plasmatica, su11'adesivitä piastrinica e sul peso corporeo di volontarl. da: Postgrad. med. J. 45, 602-607, 1969 In 19 soggetfi sani, gli AA. hanno studiato gli effetti di diete ricche o povere in saccarosio, attuate per 14 giorni, sulla risposta dei lipidi e del1'insulina sierici ad un carico di glucosio (g 50), nonché su11'adesivitä piastrinica e sul peso corporeo. La dieta ricca in saccarosio ha determinato in tutti i casi aumento dei trigliceridi, ma non del colesterolo e d e i fosfolipidi. La tolleranza al glucosio non ha subtto modificazioni, sebbene in 6 soggetti sia stato osservato incremento della risposta insulinemica. In questi stessi individui si è verificato aumento del peso corporeo e della adesivitä piastrinica. S.M.
TAMAI A. (Department of Ophthalmology, Tottori University School of Medicine, Yonago, Tottori - Japan)
The Monochromatic Flash ERG in Diabetic Retinopathy. L'elettroretinogramma con flash monocromatico nella retinopatia diabetica. da: Yonago Acta med. 13, 113-121, 1969 L'A. ha studiato l'elettroretinogramma (ERG) con flash monocromatico (600 mI*) in 41 diabetici, 15 dei quali presentavano anche retinopafia. I risultati ottenuti sembrano dimostrare l'utilitä dell'impiego dell'ERG con luce monocromatica nella diagnosi precoce della retinopatia diabetica. S.M. 1286
TAYLOR E. (Ophthalmic Department, St. Bartholomew's Hospital, London E.C. 1 - Great Britain)
Proliferative Diabetic Retinopathy. Regression o/ Optic Disc Neovascularization a#er Retinal Photocoagulation. Retinopatia diabetica proliferante. Regressione della neovascolarizzazione ddla papilla ottica dopo fotocoagulazione retinica. da: Brit. J. Ophthal. 54, 535-539, 1970 L'A. ha eseguito la fotocoagulazione retinica in 31 occhi di soggetti diabetici con retinopatia proliferante. Regressione dei vasi neoformati della papilla ottica è stata osservata in soli 5 occhi. Sulla base dei risultati ottenuti, I'A. avanza alcune ipotesi sulla regressione spontanea che si verifica talvolta nella retinopatia proliferante. S.M.
TRAHAN L., MARSOT I)., PAGÉ •. (Département des Sciences Biologiques, Faculté des Sciences, Université de Montreal, C.P. 6128, Montreal 101, Quebec - Canada)
Glucuronolactone and Glucose Metabolism in Rat Adipose Tissue. Glucuronolattone e metabolismo de1 gIucosio nel tessuto adiposo di ratto. da: Rer. canad. Biol. 29, 7-17, 1970 L'osservazione che l'aggiunta di glucuronolattone riduce la produzione di 14CO2 da parte del tessuto adiposo di ratti diabetici o mantenuti a digiuno, posto ad incubare con glucosio radioattivo, ha fatto prospettare l'ipotesi dell'esistenza, negli adipociti, del ciclo dell'acido glucuronico. Gli AA. affermano di avere osservato Io stesso fenomeno nel tessuto adiposo di ratti acclimatati al freddo, ma di non aver potuto invece dimostrare la presenza né di NAD-gulonato-deidrogenasi né di gulonolattotie-ossidasi. E stata peraltro messa in evidenza l'inibizione della captazione di glucosio in presenza di glucuronolattone, ciò che rende ragione della diminuita produzione di 14CO2 senza che si debba ammettere l'esistenza del ciclo dell'acido glucuronico. L.A.
TUCKMAN M.A., ~(ASLICK R. S., SHAPIRO W. B., CHASENS A . I . (Department of Periodontics and Oral Medicine, Fairleigh Dickinson University, Teaneck, N.J. 07666 - U.S.A.)
The Relationship o/ Glucose Tolerance to Periodontal Status. Rapporti tra tolleranza al glucosio e condizioni periodontalL da: J. Periodont. 41, 513-519, 1970
Gli AA. hanno determinato la tolleranza al glucosio (g 75 p.o.) in 50 soggetti con vart gradi di alterazioni del periodonzio secondo la classificazione di O'Leary. La tolleranza al glucosio è stata valutata sommando i valori glicemici ai tempi 0, 1, 2 e 3 h. I risultati, elaborati statisticamente, hanno evidenziato l'esistenza di una significativa differenza della tolleranza al glucosio tra il gruppo con alterazioni periodontali iniziali e quello con alterazioni piü gravi. S.M. TUNG A.K., YIv C.C. (Banting and Best Department of Medical Research, Charles H. Best Institute, University of Toronto, Toronto, Ontario - Canada)
Biosynthesis of Insulin in Bovine Fetal Pancreatic Sliees: the Ineorporation of Tritiated Leucine into a Single-Chain Proinsulin, a Double-Chain Intermediate, and Insulin in Subcellular Fractions. Biosintesi dell'insulina in fettine di pancreas fetale di bue: incorporazione di leucina tritiata nella proinsulina a catena unica, in un prodotto intermedio a doppia catena e nell'insulina in frazioni subcellulari. da: Proc. nat. Acad. Sci. (Wash.) 63, 442449, 1969 Preparati di pancreas fetale di bue sono statt posti ad incubare per 2 h e mezzo con leucina-4,5-3H. Successivamente, le varie frazioni subcellulari sono state isolate mediante gel-filtrazione o elettroforesi su gel di poliacrilamide. Leucina marcata è stata ritrovata nella proinsulina a catena unica, in un prodotto intermedio a doppia catena e nell'insulina. L'indagine conferma l'ipotesi della derivazione dell'insulina da un pro-ormone a catena polipeptidica unica. S.M. VARSANO-AHARONN., ECHEMENDIAE., YALOW R.S., B~esoN S.A. (Radioisotope Service, Veterans Administration Hospital, Bronx, N.Y. - U.S.A.)
Early Insulin Responses to Glucose and to Tolbutamide in Maturity-Onset Diabetes. Risposta insulinica precoce al glucosio e alla tolbutamide nel diabete della maturitä. da: MetaboIism 19, 409-417, 1970 In 6 soggetti non obesi affetti da diabete della mäturitä, la risposta insulinica al glucosio i.v. è risultata diminuita e ritardata nel tempo rispetto ai controlli sani. La risposta insulinica al test della tolbutamide ha presentato invece il picco massimo al 2° min, eome nei soggetti normali, per assumere pol un andamento bifasico. In un soggetto con diabete da pancreatite, la risposta insu-
linica è stata pressoché assente in entrambi i tests. La dearance dell'insulina è apparsa uguale nei soggetti sani e nei pazienti diabetici. Caratteristica del diabete della maturitä sembra quindi essere l'incapacitä della cellula B di secernere prontamente insulina durante la stimolazione con glucosio, piü che un'alterazione generale della capacitä di sintesi e di immagazzinamento dell'ormone. L.A. WATKINS P.J., HI~L D.M., FITZGERALD M. G., MALINS J . M . (General Hospital, Birmingham 4 - Great Britain)
Ketonaemia in Uncontrolled Diabetes Æellitus. La chetonemia nel diabete mellito non controllato. da: Brit. med. J. 4, 522-525, 1970 In 39 diabetici ricoverati per varie complicanze metaboliche (coma non acidotico, chetoacidosi, acidosi lattica ed uremia) sono statt studiati i livelli ematici di glucosio, acetoacetato, idrossibutirrato, NEFA, acidi grassi totali, trigliceridi, insulina, lattato e colesterolo. Si è visto che i livelli insulinemici non differiscono tra i soggetti con e senza acidosi e che non esiste correlazione tra le concentrazioni ematiche di NEFA e quelle dei corpi chetonici. S.M. WELLS M . G . (Biochemistry Laboratory, Edgware General Hospital, Edgware, Middlesex - Great Britain)
Evaluation of an Automated Method for the Estimation of Uric Acid Concentrations in Blood and Urine. Valutazione di un metodo automatizzato per la determinazione della concentrazione di acido urico ne1 sangue e nelle urine. da: J. med. Lab. Technol. 27, 485-491, 1970 L'A. descrive un adattamento per l'Autoanalyzer della metodica di Wells per l'acido urico.
S. M. Widm: J.H., LEV~I~LE G.A. (Laboratory of Nutritional Biochemistry, Department of Animal Science, University of Illinois, Urbana, IU. 61801 - U.S.A.)
Significance of Insulin in the Metabolic Adapration of Rats to ÆeaI Ingestion. Significato dell'insulina nell'adattamento metabolico dei ratti all'ingestione di farina. da: J. Nutr. 100, 1073-1080, 1970 1287
Gli AA. affermano che i ratti tenuti a dieta farinacea presentano una tolleranza al glucosio maggiore rispetto a quella di animali tenuti a dieta libera. Ciò sarebbe dovuto ad una maggiore sensibilitä all'insulina, limitata tuttavia unicamente al tessuto adiposo. Infatti, impiegando le stesse concentrazioni di insulina nel tessuto adiposo isolato da ratti tenufi a dieta farinacea è stata osservata una sintesi di acidi grassi maggiore di quella ottenibile nel tessuto adiposo isolato da ratti normali. Lo stesso si può ripetere per la eonversione di glucosio-14C in acidi grassi, misurata in vivo. La conversione del glucosio in glicogeno, determinata sia sul diaframma isolato che in vivo, non ha mostrato invece variazioni significative nei due gruppi di animali. Infine, nei ratti tenuti a dieta farinacea sono stati evidenziati livelli ematici di IRI maggiori rispetto a quelli trovati nei ratti tenuti a dieta libera. L.A.
WILSON D. E., SCHREIBMANP. H., DAY V. C., ARKY H.A. (Thorndike MemoriaI Laboratory and The Harvard Medical Unit, Boston City Hospital, Boston, Mass. - U.S.A.)
Hyperlipidemia in an Adult Diabetic PopuIation. Iperlipemia in una popolazione di diabetici adulti. da: J. chron. Dis. 23, 501-506, 1970 Gli AA. presentano i risultati di unä indagine effettuata su 98 diabetici di tipo adulto, al fine di valutare, in tale forma di diabete, il comportamento delle costanti lipemiche. Iperlipemia è stata rilevata nel 37,8 °7o dei pazienfi, ipercolesterolemia nel 15,3 %, ipertrigliceridemia nel 16,3 oB ed entrambe nel 6,1%. Inoltre, dei pazienti iperlipidemici, il 33 °B presentava una iperlipoproteinemia, il 58 % (e tra questi erano compresi i soggetti con peso corporeo a valori glicemici piü elevati) una iper-pre@lipoproteinemia, il 13 % una iper-~-pre@lipoproteinemia ed il 6 % valori normali. In nessun caso è stata osservata chilomicronernia. L.A.
WIMHURST J.M., MANCHESTER K.L. (Department of Biochemistry, University College London, Gower Street, London WC1 - Great Britain)
A Comparison of the Effects of Diabetes Induced with either AUoxan or Streptozotocin and of Starvation on the Activities in Rat Liver oB the Key Enzymes of Gluconeogenesis. 1288
Confronto degli effetti del diabete da allossana o da streptozotocina e d e l digiuno sulle attivitä degli enzimi-chiave della gIuconeogenesi nel fegato di ratto. da: Biochem. J. 120, 95-103, 1970 Gli AA. hanno determinato, nel fegato di ratto, le atfivitä di quattro enzimi (piruvato carbossilasi, fosfoenolpiruvato carbossichinasi, fruttosio-l,6-difosfatasi e glucosio-6-fosfatasi), allo scopo di studiare gli effetti sulla gluconeogenesi epatica del digiuno e dello stato diabetico (streptozotocina o allossana). Ne1 digiuno, l'attivitä dei quattro enzimi subisce un incremento, soprattutto per quanto riguarda la glucosio-6-fosfatasi e la fosfoenolpiruvato carbossichinasi. Anche ne1 diabete si ha aumento dell'attivitä enzimatica, ma negli animali diabetici sottoposti a digiuno essa tende a ca&re. S.M.
WRIGHT •. H., IV[AKULU D.R. (Department of Pharmacology, Indiana University Medical Center, Indianapolis, Ind. - U.S.A.)
Reaetions of Proinsulin and its Derivatives with Antibodies to Insulin. Reazioni della proinsulina e d e i suoi derivati con gli anticorpi anfi-insulina. da: Proc. Soc. exp. Biol. (N.Y.) 134, 11651169, 1970 Gli AA. hanno potuto dimostrare che gli aminoacidi contenuti nel peptide C coprono, inattivandoli, dei siti della molecola insulinica in grado di reagire con gli anticorpi anti-insulina e che questa reattivitä varia a seconda della specie di provenienza dei peptidi C impiegati. G.P.
YANAIHARA N., HASHIMOTO T., YANAIHARA C., SAKURAN. (Shizuoka College of Pharmacy, 160 Oshika, Shizuoka - Japan)
Studies on the Synthesis oB Proinsulin. I. Synthesis of Partially Protected Tritriacontapeptide Related to the Connecting Peptide Fragment of Porcine Proinsulin. Studi sulla sintesi della proinsulina. I. Sintesi del tritriacontapepfide parzialmente protetto in rapporto con il ffammento pepfidico di connessione della proinsulina porcina. da: Chem. pharrn. Bull. 18, 417-420, 1970 Gli AA. descrivono le metodiche di sintesi di un peptide eguale al peptide C de11'insulina porcina. S.M.