SUPPL~MENTO AL VOLUME XVI, SERIE X I)V.T. NUOVO CIMENTO
N. 1, 1 9 6 0 ' 2 ° Trimestre.
Prospettive attraenti e incognite inquietanti nella Fisica dei grandi acceleratori. G.
BElCl~AI~DINI
Is~ituto d~ 2'isica d e l l ' U n i v e r s i t d . R o m a
(*)
U n o dei t e m i assegnati q u e s t ' a n n o dal Ministero della P u b b l i c a I s t r u z i o n ~ per l~esame di maturitY, diceva: (~I1 progresso scientifico ~ uu bene universale: esso ~ continua conquista spirituale e f a t t o r e necessario a l l ' e v o l u z i o n e della v i t a e della civilt~ ~>. 1~i ~ s e m b r a t o un bel t e m a . I n m o d o sempliee e conciso esso indica i fini della ricerca scientifica; cosi, come sono e come d o v r e b b e r o a p p a r i r e al cittadino di un prossimo d o m a n i , in u n a societ~ civile. ~ e g l i a n n i che h a n n o seguito la seconda guerra mondiale la Fisica h a avuto~ nella ricerca seientifica, un ruolo d o m i n a n t e . T u t t i sanno che le cause polirich6 e u m a n e che h a n n o d a t o alia fisica, t r a le scienze, questa posizione di g r a n d e privilegio, non sono solo quelle indicate dal t e m a dell'esame di maturitK. ]~ p e r b v e r o che anehe m o l t i anni p r i m a del periodo, ehe Churchill e h i a m b , t h e g a t h e r i n g s t o r m ~>, n e l l ' a m b i t o della fisica, le ricerehe sulle c o s i d d e t t e particelle elementari erano d i v e n u t e indlrizzo f o n d a m e n t a l e d ' a v a n g u a r d i a e d o m i n a n t e . Nb a l t r i m e n t i a v r e b b e p o t u t o essere secondo i prineipi che s e m p r e a n i m a r o n o il progresso seientifi¢o e a cui si riferisce il t e s t o del t e m a a s s e g n a t o per il conseguimento della maturitY. E f f e t t i v a m e n t e la fisiea de]le particelle elementari, cosi come la i n t e n d i a m o oggi, ha origini s t o r i c a m e n t e b e n definite ed ~ la n a f u r a l e eonseguenza di u n indirizzo eosi antieo da s e m b r a r e intrinseco alla filosofia naturale. Le sue origini risalgono agli e s p e r i m e n t i di RUTHERFORD. Essi f u r o n o cosi d e t e r m i n a n t i ehe p e r deeenni la fisica delle particelle e l e m e n t a r i si ~ identificata a l m e n o a11'80% con esperimenti di scattering e si ~ eristallizzata nel f o r m a l i s m o t e o r i c a (') Attualmente presso il CERN, Ginevra.
]()
t;.
J;l':l~ \ A R I ) I N
I
(.()vvi~l)on,hqll~, d(,Ih' t~l:~lri,i di ~(.~ll(.vill~'. l~':~zlli('o i]~(lirizzo ~ll (tll:~l(' ho f:~lto rifcrim(ql|o b qu(qh) di :~ltribuir(. alia. l~:~l(q'i~ ul~:~ siva|tar:( ~l):~zio l~,mi)ort0c ttmto pifi miH~l:~, (:into t)if~ mi(.ros(.(q)i(,:~, qu~mto 1)ifi ~r:~d(, at)I)t~r(' l:~, (.ompl(,.~sit't (hq ft,llomeHi lluovi. E t)(~i('hb i linfiti della, i'i.~oluzi~H(, s]~nzio t(,ml)or:~lc ra~'~'iuJl~'ibili dil)cn(tono (,ss(q~zialm(qlt(, dall'(qwr~'ia (~ (lal m o m e n t o (.he um~ p:~rti(,ella b (.~p~we di tr~.~fcrire ~ un'~fltr~ (lur~mte un'interazione, il desiderio di r~ggiun~'erc, nell'csamc delbt s t r u t t u r ~ della mnteria, unn risoluzione sempre pifi elev~tu, ha. n u t u r a l m e n t e orientuto bt ricerc~ sperimentule verso sorgenti di purtieelle :~venti energie sempre pifl grandi. Questo uvvenne p r i m a con gli elementi r~dio~ttivi, poi col rn,ggi cosmici, ora con i grundi acceleratori. L a gr~du~le scoperta dei mesoni e degli iperoni e della loro instabilitfi~, felicemente Mlargando la complessit~ e le p r o s p e t t i v e di t a n t i f e n o m e n i nuovi, h a sempre pifl giustificato questo o r i e n t a m e n t o verso la costruzione di acceler~tori con energie sempre maggiori. I o dovrei oggi, dire loro cosa penso circa la possibilit~ che e f f e t t i v a m e n t e la fisica dei grandi acceleratori, col suoi costosissimi i m p i a n t i e i suoi grandi l a b o r a t o r i popolati da centinaia di fisici, contribuisca ai fini del progresso scientifteo. Si t r a t t a credo di un m o d o di vedere a b b a s t a n z a personale, che p o t r e b b e a p p a r i r e anche negativo, insieme a m o l t e v a g h e e generiche speranze, ci sono in me ~nche dei dubbi, pifi o m e n o giustificati, m a che non m i consentono di condividere, a priori, il generale ottimismo. I o prego loro in ogni caso di v o l e r m i scusare. I n sostanza, per quelle che furono certe mie responsabilit~ p a s s a t e nei riguardi di F r a s c a t i e per le mie responsabilit~ presenti nei riguardi de1 C E R ~ , io mi consento oggi di cogliere u n a r a r a occasione per fare, nell'amb i e n t e pifi a d a t t o , u n a specie di p u b b l i c a confessione. P e r b vorrei cominciare dalle sperunze; anche se per essere esse v a g h e e generiche e per il ripetersi di a r g o m e n t i che oggi spesso, con la c o m p i a c e n z ~ dei fi.sici, si leggono sui settimanali, mi accadr~ di dire loro cose ovvie e spesso banali. D ' a l t r a p a r t e ~ dffficile, credo, di p o t e r parlare di qualcosa di pifl concreto. E n o t o che a d eceezione del B e t a t r o n e di Berkeley che fu d e t e r m i n a t a m e n t e p r o g e t t a t o con u n a e:nergia sufficiente per p r o d u r r e gti antinueteoni, t u t t i o quasi t u t t i gli acceleratori oggi esistenti, furono costruiti solo con la guida di v a g h e e generiche speranze. Quasi sempre esse non furono deluse; qualche v o l t a furono m a l a m e n t e frustrate, come accadde a I¢ochester e altrove, e non fu colpu di nessuno. Negli ultimi a n n i sono e n t r a t i nella fase di efficienza v a r i acceleratori i r a la soglia di produzione mesonica e il miliardo di eV. A c c a n t o ad essi c'~ il ~(Sat u r n , di Saclay, imitazione forse felice, del c o s m o t r o n e di B e r k e l e y e infine (scopo f o n d a m e n t a l e del C E t ~ fino dalle sue origini) il p r o t o s i n c r o t r o n e da 25 GeV. Esso forse entro giorni o poche s e t t i m a n e r~ggiunger~ la sua enegia massima. Altri del genere sono in p r o g e t t o ad A m b u r g o , ad l~arwell, ecc. Igegli u l t i m i anni si b anche f a t t a strada, con semPre m a g g i o r e evidenza~ Ja necessit£ di associare in questi acceleratori, all'energia elevata, u n a g r a n d e
P R O S P E T T I V E A T T R A E N T I 1~. I N C O G N I T E I N Q U I E T A N T I
ECC.
11
intensitY. Si pub, credo, affermare che per q u a n t o riguarda i problemi fondamentali sulla s t r u t t u r a delle particelle elementari, un f a t t o r e 1000 nell'intensit~ ~ equivalente o meglio di u n f a t t o r e 10 nell'energia. Se infatti si vuole, m a n t e n e r e al progresso scientifico il c a r a t t e r e di conquista spiritu~le, non molto utile seguitare a collezionare con lo svfluppo dei mezzi tecnici, fatti eccezionali che non si capiscono. ]~ molto meglio, dove m a n c h i l'immaginazione, misurare con precisione crescente, grandezze f o n d a m e n t a l i o ripetere, con grande accuratezza, esperimenti i m p o r t a n t i e ancora in stato semi-qualitativo. N a t u r a l m e n t e il fattore energia pub costituire u n a riserva di grandi sorprese pifi immediate di quelle accessibili con l'intensit~. Inoltre, ~ certo che, a d eccezione del sincrotrone di Frascati, che h a gi~ un'intensit~ tale da giustificare le migliori prospettive, t u t t i gli altri acceleratori esistenti la cui energia inferiore o intorno al GeV, sono gi~ al limite delle loro possibilitY, proprio per le intensit~ ormai insufficienti. Per riferirmi a cib che conosco meglio~ quests ~ per esempio, la situazione del ciclotrone da 600 ~ e V de1 CEI~N. P e r a u m e n t a r n e l ' i n t e n s i t ~ secondo un procedimento suggerito da KE~LEI~, adesso ~ prevista un~interruzione di tre, q u ~ t t r o mesi della sua attivit~. Si prevede di g u a d a g n a r e in questo modo poco pifi di un ordine di grandezza. Perb questo non radicale a u m e n t o dell'intensit~ dovrebbe non solo consentire di raggiungere una grande accuratezz~ in esperimenti come quello della produ~ione di due pioni da un pione oggi ancora ~in stadio embrionale, ma dovrebbe anche consentire altre esperienze, come per esempio, quella di misurare la probabilit~ di c a t t u r a del mesone ~ nelPidrogeno, con la precisione che interessa e oggi proibita giusto per mancanza d'intensit~. D o v r e b b e anche p e r m e t t e r e di ridurre u l t e r i o r m e n t e i limiti di alcuni processi, proibiti da regole di selezione non ancora ben chiare; e di misurare con precisione estrema grandezze come le r i t e medie dei mesoni e ~, il coefIiciente di Michell nel d e c a d i m e n t o del mesone ~t e cosl via dicendo. Non devo, in questa sede, sottolineare che si t r a t t a di esperimenti capaci di dare informazioni preziose su limiti di validit~ della interazione universale di Fermi, sulla conservazione della corronte leptonica, sulla teori~ delle due componenti neutriniche, ecc., ossia di esperimenti certo interessanti. Si t r a t t a o v v i a m e n t e di progetti volti verso un f u t u r o pifi o m e n o i m m e d i a t o e riguardanti una macchina particolare. Per altre macchine, anche considerando solo quelle europee e gi~ in funzione, si p o t r e b b e r o elencare vari altri esperimenti aventi un interesse equivalente o maggiore. Per esempio, quelli m i r a n t i a stabilire la probabile esi. stenza di un'interazione diretta fra pione e pione, oppure quelli orientati verso u n a indagine approfondita dei cosiddetti stati di risonanza o isobarici del sistem~ pione-nucleone. Perb negli ampi e facili margini delPelenco delle speranze si possono consi-
I2
t;. P EI¢'X I I{I)l", !
,h.var~, ~lllri probh.nti pih ~om,r:di e l',md~m~(.nl~}i, pvopri ~dla fi~i~.a devil(~ f,a.vticell(, ~,h:mcnlu vi. Essi :bvru.l)no ('(q't,~l,lll(ql|o Ull ~'iOl'llO llll;I }01'0 solu;,:ioll~, ¢ lloi ~l)~q'i~|,lllO (']le q/wslO
a, Vvoll~':~ f a ( ' e l l d o
t|,~O o
delle ~ l . ~ n d i
e l / e l ' K i e ~ o delle ~'ramti inten,~ita,
o delle due msieme, qmdi p o t r a n n o esser fornite d~d gra.ndi acceler~to['i. ,~i potrebb% per esempio, comineiare col porsi il eelebre p r o b l e m a : perch3 t u t t e le particelle e l e m e n t a r i cariehe h a n n o u n a st~ssa cariea? Questo per/) 5 un p r o b l e m a dove p r o b a b i l m e n t e l'esperienza h a poco da f a r e : esso forso a s p e t t a un a t t o di s u p r e m a intelligenza che p o t r ~ a r r i v a r e anche d o m a n i ; indip e n d e n t e m e n t e d a ogni acceleratore e dalle sue caratteristiche. Qualcosa di simile accadde per la identit~ della m a s s a inerziale e gravitazionale. F r a i p r o b l e m i generali, a c c a n t o a quello della carica, c'6 subito quello delle masse delle p~rticelle elementari. Qui la questione di d a r n e u n a r i s p o s t a s e m b r a divelsa e noi c r e d i a m o che gli acceleratori p o t r a n n o essere indispensabili questo scopo in q u a n t o si ~ a b i t u a t i a credere che m a s s a signiiica interazione e quindi s t r u t t u r a . un criterio antieo q u a n t o la (~v e r a Scienza 5 direbbe GALH~F,[, e felicemente seguito nella Filosofia naturale~ quello di cercare di risolvere i problemi p a r t e n d o dalle condizioni in cui essi s e m b r a n o p r e s e n t a r s i in condizioni c o n c e t t u a l m e n t e pifl sempliei e s p e r i n l e n t a l m e n t e pifi accessibili. S e g u c n d o questo criterio, due o tre casi s e m b r a n o oggi offrirsi come p r i m o appiglio per c o m p r e n d e r e la m a s s a di u n a particella nei t e r m i n i delle sue i n t e r a z i o n i e quindi della sun s t r u t t u r a . I1 p r i m o ci ~ d a t o dalla differenza di m a s s a t r a Felettrone e fl m e s o n e a. Si t r a t t a come loro sanno, di due leptoni, di due tipici r a p p r e s e n t a n t i delle interazioni deboli~ in t u t t o identici fra loro, ahneno per q u a n t o r i g u a r d a t u t t e le loro interazioni a noi oggi note, m a a v e n t i u n a m a s s a che differisce di u n fattore 200. E questo u n f a t t o v e r a m e n t e s o r p r e n d e n t e e ill un certo senso misterioso e noi p e n s i a m o che sin associato a. u n a s t r u t t u r a del mesone ~; strutt u r n che l'elettrone, particetla pifi sempliee, cio6 con interazioni pitl semplici, non possiede. U n altwo esempio 6 d a t o dai mesoni ~ e p r e c i s a m e n t e dall~ m a g g i o r e m a s s a dot pione carico l i s p e t t o a quella del neutro. Anche qui si t r a t t a di due particelle quasi identiehe t r a loro; l ' u n i c a o v v i a differenza sta nella carica e l e t t r i c a e s e m b r a n a t u r a t e di cercare nella s t r u t t u r a det pione stesso, ossia nolle sue correnti interne, l'origine di u n a interazione che giustifichi q u e s t a differenza di m~ssa. Certo molti di loro sanno ehe per o r a i t e n t a t i v i di dare u n a risposta adeg u a t a anehe a questo problemu, ehe s e m b r a m e n o sibillino di quello della m a s s a del mesone ~z, non h a n n o a v u t o gr~nde successo. B a s r a m e t t e r s i a fare dei m o delli per la s t r u t t u r a del pione, b a s a t i sulla sua forte interazione col barioni per vedere c h e l a cosa, anehe q u a l i t a t i v a m e n t e , non ~ semplice.
PROSI'ETTIVE
ATTRAJENTI
E 1NCO(~NITE
[NQUIETANTI
ECC.
1:{
( ) v v i a m e n t e rispetto a questo tip() di p r o b l e m i (.onnessi d i r e t t a m e n t e o in(tirett~mlente ('Oil_ le differenze di rnasstr (ossia, noi pensiamo, m a forse in mo(lo erroneo, (;on le diffrenze di interazione e pereib di stiuttul'a) gli aeeeleratori cap~ci di fornire grandi flussi mesoni(.i, s e m b r t m o essere a p p a r e echiature indispensabili. P e r esempio, e s p e r i m e n t i come quelli ora in eorso al C E R N per misurare il f a t t o r e di L a n d 6 del m e s o n e ~z, o altri volti a stabilire non pifi l'ordine di grandezza, m a la g r a n d e z z a della v i t a m e d i a del 7:°, p o t r a n n o divenire accessibili d o m a n i e dirci qualcosa sulla differenza di m a s s a fra l ' e l e t t r o n e e il mesone a, fra il pione carico e quello neutro. ~ e l l o stesso t e m p o fasci di pioni o di mesoni ~ di (10--15) GeV, come quelli che quasi s i c u r a m e n t e saranno forniti dal p r o t o s i n c r o t r o n e da 25 GeV del C E R N , pot r a n n o essere utilizze, ti (se l'intensitd lo consentird) per studiare a c c a n t o allo s c a t t e r i n g elettrone-elettrone (al quale sono volti a cceleratori speciali) a n c h e gli s c a t t e r i n g pione-elettrone e m u o n e - e l e t t r o n e . I n questo m o d o sar~ possibile, si spera, eonfrontare d i r e t t a m e n t e l~ s t r u t t u r a dell'uno e dell'~ltro rispetto alla s t r u t t u r a p r o b a b i l m e n t e pifi semplice, dell'elettrone, fino a distanze dell'ordine di un mezzo fermi. Infiue s e m p r e nella lista dei p r o b l e m i ovvi cui si associano pill o m e n o vaghe speranze, vi sono t u t t i quelli ehe. si riferiscono n o n alle particelle intermedie, d i c i a m o classiche, come i mesoni y e ~ ; m a alle particelle s t r a n e : mesoni K o iperoni ehe siano. Qui la scarsit~ e l'imprecisione delle informazioni che sono oggi a n o s t r a disposizione ~ talc, che si p u b f a c i l m e n t e fare unu list~ di p r o b l e m i e di e s p e r i m e n t i l i m i t a t a solo d~ criteri di semplicit~ e convenienza. Mancano conoseenze a d e g u a t e sui proeessi di scattering, sui e o r r i s p o n d e a t i proeessi di polarizzazione, sulla produzior~e di coppie di K e a n t i K, su t u t t a la fotoproduzione dei mesoni K, sul complesso K0-anti K o, ecc. R e s t a a n e h e da vedere se esiste o m e n o un m e s o n e di spin isotopico zero; e se non esiste r e s t a da capire perch~ lo s c h e m a di Gell-M:ann-~ishima a b b i a questa lacuna. Sullo sfondo poi di ogni speculazione r e s t a da v e d e r e se o l t r e p a s s a n d o i limiti di risoluzione spazio-temporali oggi gi~ raggiunti, eio~ i limiti del f e r m i (10 -~3 mi) e dei 10 -~° secondi, il concerto d'interazione locale e causale p r o p r i o a l l ' e l e t t r o d i n a m i e a e alla teoria dei e a m p i d e b b a r e s t a r e quello che ~, o essere modificato. ~ certo confortante, a n c h e se ingenuo, il v e d e r e come a queste linee, o v v i e p e r uno sviluppo della ricerea f o n d a m e n t a l e , si possano a d a t t a r e , con m i n o r e o maggiore fantasia, le possibilit~ dei grandi acceter-atori oggi cos t r u i t i o in p r o g e t t o in E u r o p a . T u t t a v i a se all'ingenuit~ si pub opporre cib che ~ suggerito da un passato, su queste a t t r a e n t i p r o s p e t t i v e b~possibfle vedere il lungo distendersi d i u n a g r a n d e o m b r a . ]~ m i a opinione, forse m o l t o personale, c h e l a storia dei grandi acceleratori, cosi com'~ s t a t a fino a oggi, non sia n~ m o l t o brillante, n6 m o l t o gloriosa. Secondo me essa fu r e l a t i v a m e n t e poca cosa nei riguardi del progresso
14
. . ]IEH,NAI{I)INI
s~;ientifico, speeia.hnente qua.ndo si ponga.no a. denomina.tore le (.ifre ehe indiea.no l'impiego di mezzi e di u o m i n i ; se,.ondo me, ess~ eol~tribui a ,ta.re alia. rieerea, tisiea, un indirizzo teenieista, ehe 6 s o s t a n z i a l m e n t e e o n t r o p r o d u e e n t e nei rigua.rdi della, eultura, come eonquista, spirituale. Vorrei nei rigua.rdi di questo mio atteggia.mento, ehe non aspira a essere quello di u n a eritiea malineoniea e rassegnata, essere m o l t o pifl precise. L o r e mi seuseranno se riuseir6 a farlo solo in u n a f o r m a f r a m m e n t a r i a e un p o ' assiomatiea. Se si eonsidera la s e r r a t a c a t e n a ehe da.lle esperienze di :Rutherford, ha. perr a t e a.1 livello a.ttuale di eonoseenze circa le partieelle e l e m e n t a r i , la gra.nde m a g g i o r a n z a delle seoperte e delle esperienze f o n d a m e n t a l i (ivi eomprese le partieelle stra.ne e la viola.zione della paritY), r i e n t r a o n e l e a m p o della eosidd e t t a fisiea nueleare elassiea (quella ehe si f a e e v a con le partieelle delle sostanze r a d i o a t t i v e e con le sorgenti di radio +berillio) o nel periodo di splendore dei raggi eosmiei. Con i grandi aeeeleratori, per a.nni si sono a c c u m u l a t e esperienze di seattering fra. n u e l e o n i e nueleoni p r i m a , fra pioni e nueleoni d o p e nella., s p c r a n z a di risolvere il p r o b l e m a f o n d a m e n t a l e delle forze nueleari. F o r s e male impostate, esso 6 11, qua.le presso a poco fu abbozza.to da. I-IEISEiN'BERG e MAJORA~NA. L a fisica del sistema pione-nucleone in cinque anni di lavoro accanito, ha sfrutr a t e e r i s f r u t t a t o la s c o p e r t a del p r i m o isobaro del nueleone e u n a teoria modellistica, non rela.tivistica, dove i due p a r a m e t r i essenziali: la e e s t a n t e rinormulizza.ta e il taglio sui m o m e n t i , c o s c i e n t e m e n t e n a s c o n d o n o quello ehe s a r e b b e essenziale eapire. Forse unico m e r i t o v e r a m e n t e signifieativo di questa fisiea, quello di a v e r r i p o r t a t o aria ribalta, in u n a luce del t u t t o n u o v a , capace p r o b a b i l m e n t e di indurre grandi sviluppi, le relazioni di dispersione scoperte, m o l t i a n n i fa, d~ KRAMERS.
R o s t a n o (uniea eeeezione e unieo esempio d o v e v e r a m e n t e la m a c c h i n a , il grande acceleratore, fu essenziale), gli e s p e r i m e n t i di H o f s t a d t e r e c o l l a b o r a t o r i sulle dimensioni del nucleone: classiei ed e s t r e m a m e n t e semplici negli scopi, nel m e t o d o e nella sistematicit~. Credo ehe sarebbe insensate p r e n d e r e s p u n t o da queste considerazioni p e r assumere un atteggia.mento di scetticismo nei rigua.rdi del f u t u r e dei grandi aceeleratori. T u t t o eib ehe h e segnalato 6 m o l t o p r o b a b f l m e n t e accidentale e transitorio. Altre volte l a fisica h a a v u t o lunghi periodi di a t t e s a o di lent~ e massiccia evoluzione. P e r b come h e detto, secondo m e i grandi acceleratori h a n n o contribuito e eontribuiscono ~ d a r e alla ricerea u n indirizzo teenieist~ ehe sminuisce e l i m i t a il valore della e u l t u r a e quindi le p r o b a b i l i t ~ del felice a v v e n t o di atti di grande imm~ginazione. I grandi acceleratori costano moltissimo. Costano per esser costruiti, costano per esser m a n t e n u t i in effieienza e, d a t e il lore rapido u m m o r t a m e n t % costano anche se giacciono inoperosi. ~ c o m p i t o dei fisici di s f r u t t a r n e al m a s -
PI¢()SPI~TTIVE A T T R A E N T I l'] I N C ( ) G N I T E I N Q U I E T A N T [ ]':CC.
]5
simo l~ capacit'~ d'impie~o. E i fisici lo firnno, dominati da quester ovvi~ csigenza, r~ffinando q u a n t o pifi 5 possibile l'autom~zione e la standardizzazione delie tecaiciLe. Come nei grandi impianti industriali~ rispetto all~ botteg~ artig i a n t , il fattore economico della produzione, necessaria e eostante, prende il s o p r a v v e n t o sulla quulit~ e sull'arte, i n reult~ i fisici si stanno sempre pi~k dividendo in due categorie: quelli ehe studiano e pensano e quelli ehe eseguiscono gli esperimenti; ma p u r t r o p p o , proprio per la ristrettezza culturale degli uni e degli altri, il processo di integrazione e di osmosi ~ nella maggioranza dei casi, diffieile e penoso. Io t e m o ehe questa industrializzazione della fisiea abbia, o possa avere, un carattere molto pifi d u r a t u r o della m o m e n t a n e a non grande efficienza scientifiea dei grandi aeeeleratori. ]~ o v v i a m e n t e un proeesso ehe ha origini ben definite e, in u n certo senso, insopprimibili. Credo ehe sin eompito nostro, della nostra generazione, mitigare questa evoluzione. Vecehi e p e r t a n t o conservatori, ma per dovere maestri, eerchiamo di m a n t e n e r e alla rieerca gli aspetti tipici della giovinezza, ossia il bagliore dell'immaginazione e il bene spirituale insopprimibile ehe ~ la giornaliera scoperta della n o s t r a personalit~ e della nostra individualitY. E ehe questo avvenga in una societ& u m a n a t a n t o progredita da riconoscere, in questa individualith, solo l'aspetto pifi saliente della dignit~ u m a n a . Vorrei allora eoncludere facendo l'osservazione ovvia che alla f o r m a z i o n e di questa societ~ u m a n a progredita, nulla pub con.tribuire t a n t o efficacemente q u a n t o la eultura scientifica. Essa rispetto a t u t t e le altre forme di cultura h a socialmente i seguenti vantaggi: 1) Si pub aequistare facilmente perchb si t r a s m e t t e con m e t o d i semplici e razionali e non richiede iniziazioni. 2) J~ onesta e coraggiosa perch~ non consente mistificazioni. I limiti f r a i l eapire e il non capire sono assai definiti ed ~ p r a t i c a m e n t e impossibil~ far degenerare tale cultura in forme decadentistiehe o dilettantistiche. 3) 2Con ~ eclettica, n~ consente eompiacenti isolamenti. Essa al contrario, stabilisce un chiaro r a p p o r t o fra passato e f u t u r o e d£ a l l ' i n d i v i d u o la profonda e piacevole sensazione della necessit~ d i u n a sun t e m p e s t i v a inserzione nella storia del pensiero. 4) Insegna il valore della coerenza e il valore della consapevolezza e quindi sviluppa il senso della responsibilitY, base di ogni principio morale~ 1~ per me una grande incognita il d o m a n d a r m i quanto, e in che proporzione rispetto ai mezzi impiegati, la fisiea degli acceleratori potr~ c o n t r i b u i r e a questa civflt~ scientifica sulla eui espressione e sul cui valore non esiston~ dubbi.
Altre ti~iehe, ~ltre scienze p o t r e b b e r o ~tssolvere gli stessi c o m p i t i forse con pii~ successo e in m o d e m e n o costoso. Ripensundo ~1 t e m ~ del Ministero della P u b b l i c a I s t r u z i o n e m i ~ v e n u t a in m e n t e un~ bell~ frase di un gr~nde fisico a m e r i e a n o : ROB~RT W~LSO~. Egli un giorno, a m m i r a n d o u n a delle nostre cattedrali, disse: ~ Quegli u o m i n i co.struivano le lore chiese con lo stesso sla.ncio e fervore col qu~le noi c o s t r u i a m o gli aeeeleratori ~). Quelle chiese sono, usando le parole del t e m a , ~,u n bene insopprimibfle ~>. Anehe la Seienza, come cultm'a ~ tale. ~ infatti, p e r defmizione, cultura 19 possibilit~ di ripercorrere col nostro spirito, per q u a n t o m o d e s t e possano essere le nostre forze, le grandi esperienze intellettuali e morali di chi, t a n t o m a g giore di noi, ci precedette. Ma perch~ la Scienza r i m a n g a cultura, e quell~ grande cultura che ~ sempre stata, bisogna che non si industrializzi; bisogn~ che rim a n g a anche arte. Allora pil~ di ogni altra f o r m a di culture, per le ragioni che h e specific~tam e n t e indicate prima, essa contribuir~ (( all'evoluzione della v i t a e della civ i l t ~ ~ e aggiungerei io, eontribuir~ ad a t t u t i r e , pit1 I a c i l m e n t e di ogni a l t r a ~rte, la pes~nte tristezza dei nostri m o m e n t i di solitudine.